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MEM “Acque di Vita”

Forma La Mem può essere aperta, quand'è all'inizio o nel mezzo di una parola, oppure chiusa, quand'è alla fine. Sono i due stati dell'acqua: quello di una “fontana aperta”, cioè una sorgente d'acqua posta in superficie, e di una “fontana chiusa”, cioè le acque nascoste nel profondo della terra. Le due Mem simboleggiano le due pani dell'anima: quella che si incarna e quella che rimane sempre legata ai mondi divini, memore della sua origine segreta. Bisogna fare somma attenzione a non perdere questa memoria. Inolire, dice il Sefer Ha-Bahir che la Mem è come il ventre umano: aperto e chiuso. È la capacità di ricevere il seme, di custodirlo e farlo crescere, per aprirsi nuovamente e lasciare uscire la creatura neonata. La Mem quadrata infine indica la capacità di crescita esponenziale (al quadrato) insita nella consapevolezza realizzata. Se l'unione della Lamed ha funzionato, “il due diventa quattro”, cioè avviene la piena e rapida moltiplicazione degli effetti positivi.

Nome Nel gradino più basso Mem significa “difetto” (MUM). Ci si riferisce qui alla consapevolezza che rimane intrappolata nel venire, schiava delle sue passioni. La Mem è anche "Acqua” (MMM), cioè pura e semplice emotività, simbolo dell'amore, poichè l'acqua e l'umido hanno la proprietà di far aderire due cose separate. Occorre che l'amore cessi di essere solo l'espressione di una serie di istinti (sessuale, potere, sopravvivenza) e diventi invece la via prediletta del rivelarsi della coscienza superiore. Mem è anche chiamata: la lettera della semplicità. Occorre imparare ad essere se stessi sino in fondo, superando però le false identificazioni egoiche.

Numero Quaranta. Nella tradizione ebraica quaranta è il numero minino di Sei (unità di volume) che un Mikve (vasca per immersioni purificatorie) deve avere. Qui si allude alla capacità purificatoria dell'acqua, se ci si immerge in essa completamente, simulando una specie di morte e rinascita. E dunque il numero della purificazione; anche il Diluvio Universale durò quaranta giorni. E il numero dei processi di attesa e di preparazione, come i quaranta giorni che Mosé passò sul Sinai per ricevere la Torà, o i quaranta giorni che precedono la Festa dell'Espiazione, o i quarant'anni di Israele nel deserto. In questo periodo bisogna soggiogare le forze selvagge dell'immaginazione negativa e degli istinti animali, e purificarle, immergendole nell”acqua di vita”. Dice il Pirkey Avot: “A Quarant' anni la BIS (Conoscenza)”. É l'età nella quale si può finalmente studiare la Qabalah più profonda, aprendo la fontana della sapienza na scosta.

 

 

 

NUN “Yinnon sarà il Tuo Nome”

Forma La Nun ha un aspetto piegato, raccolto su se stesso. É l'atto dell'inchinarsi del piegarsi sotto un carico pesante. Si tratta del “povero” (Ani), che più di tutti rischia di cadere, piegato dalle difficoltà della vita. La Nun è la sorgente della capacità di trovare senso e significato nella vita anche nei momenti più gravi, durante crisi e depressioni. L'insegnamento principale della Nun è quello dell'umiltà. La sua piegatura è doppia, in alto e in basso: occorre dunque essere doppiamente umili, sia nei confronti di ciò che ci sovrasta come pure di ciò che sta sotto di noi. Alla fine delle parole la Nun si scrive con una forma diritta, e ciò significa che essere umili non vuol solo dire piegare il capo, ma che a volte dobbiamo elevarci, a difesa degli ideali morali più importanti. Inoltre, la Nun finale insegna che chi sopporta le prove con fede alla fine verrà radrizzato e premiato.

Nome Nun significa Nefifà = “caduta”. É la lettera delle crisi più dure della vita, che se intese nel senso giusto portano ad una rinascita e rigenerazione totale della consapevolezza. In aramaico Nun significa “pesce”. Qui c'è un riferimento alla storia del profeta Giona, ingoiato dalla balena per non aver voluto profetare. Tre giorni nel ventre delle tenebre e poi la rinascita! La discesa nell'acqua e il pesce hanno a che fare con un viaggio nei segreti dell'inconscio, alla scoperta delle parti più oscure e “cadute” della personalità. Chi riesce a riemergere arricchito si trova in possesso della chiave della completezza. Il nome della Nun si riferisce anche ad uno dei nomi segreti del Messia: Yinnon (Salmo 72,17), nome difficilmente traducibile, ma che comun que descrive la qualità della docilità e della mitezza, di una passività non oziosa ma creativa. Il Messia si imporrà in virtù di queste qualità, e non tramite la forza militare e il potere economico, come fanno i governanti a cui siamo abituati.

Numero 50 è il numero delle Porte della Conoscenza. Ogni Porta è un livello di comprensione che l'anima ha del Mistero divino. Tutte insieme esse rappresentano lo scibile del sapere umano, dal regno fisico e sensibile a quello morale e spirituale, a quello esoterico. La Nun è la lettera della sapienza esoterica, l'unica in grado di farci da guida anche nelle oscure profondità dell'abisso nel quale a volte cadiamo (Nun = caduta). Cinquanta è anche l'età in cui si raggiunge il dono del consiglio, la potenza di entrare nei segreti dell'anima di un altro, scorgere l'ampiezza del suo problema nascosto, e riuscire a guidarlo nel ritorno al mondo della luce.

 

Aleph Beth Ghimel Daleth Vaw Zain Cheth Teth Yud Caph

Lamed Mem Nun Samech Ain Phe Tzade Koph Resh Shin Tav