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GHIMEL "RATZO VA SHOV" (correvano e ritornavano Ezechiele 1,14)

Forma Una persona nell'atto del correre, col piede in avanti. Potenza del movimento: correre fino ad uscire da se stessi, dalle limitazioni della dualità. É la potenza del movimento, della crescita, dell'attività, del progresso. La consapevolezza dev'essere in continuo movimento: deve correre al di fuori di se stessa verso l'infinito, per poi ritornare in basso, a svolgere con rinnovata motivazione e sapienza i suoi compiti specifici. Ghimel è l'origine della potenza di progredire, di lasciare l'insoddisfacente per ricercait il Divino. Bisogna uscire da se stessi, dalle precedenti idenfificazioni, per muoversi verso il vero sé (LEKH LEKHA = “Vai a te stesso”). Ghimel è il simbolo di un onda, dello scorrere di un flusso dorato di lettere, che sgorgano con abbondanza dalla fonte di ogni sapienza (Zohar).

Nome Ghimel significa “donare”, “distribuire generosamente” = Ghemilu: Chasadim” = "elargire carità e beneficenza”. Il dinamismo non è un vano rincorrere se stessi ma il ricercare le opportunità per aiutare gli altri. É la capacità di condividere con gli altri la propria ricchezza e conoscenza. Ghimel significa anche ‘ É la forza di diventare indipendenti, e di aiutare gli altri ad esserlo. É molto più meritevole aiutare una persona a diventare autosufficiente che non darle in continuazione un aiuto economico che la costringa ad essere dipendente. Ghimel significa anche “cammello”, l'animale dei lunghi viaggi al sud, in cerca di sapienza, l'animale col quale attraversare i deserti della solitudine per ritornare ai luoghi della fraternità e dell'amore.

Numero Tre. Simbolo di stabilità ed equilibrio, della sintesi degli opposti. La via centrale dell'Albero della Vita è chiamata la “via regale”. Tre è un numero maschile, come dimostrato dai Tre Patriarchi d'Israele (Abramo, Isacco, Giacobbe). Pur essendo il numero della dinanicità è anche quello della robustezza e della continuità dei propri propositi “la corda triplice non può venir spezzata facilmente” (Qolelei 4,12). L”essere prescelto” significa seguire una via triplice (SEGOL = SEGULA), come quella indicata dall'Albero della Vita. Al suo livello più alto, tre si riferisce alla triplice natura di KETER (La Corona, la sefirà più alta): la Corona della Torà, la Corona del Sacerdozio e la Corona del Regno. In Qabalah esse si chiamano anche: l'Estremità Inconoscibile, il Cranio e il Cervello segreto. Tale triplicità è presente anche nella Luce Infinita, coi nomi di Unico (Yachia'), Uno (Echad) e Primordiale (Qadmon).

 

 

 

DALET “Annullamento del Senso Egoico Separato”

Forma Dalet rappresenta una persona inchinata umilmente, nell'atto di ricevere ciò che la Ghimel le dà. É la capacità di piegarsi al momento giusto, di riconoscere i propri veri bisogni e povertà. La Dalet è all'origine della forza di annullare o perlomeno ridurre il proprio ego, onde far posto al sé superiore.

Nome Dalet significa “porta” (Deler). É la porta attraverso cui si entra nella creazione, nel mondo materiale, nelle quattro direzioni dello spazio. Ma è anche la porta di uscita, verso il trascendente. É la porta verso la conoscenza mistica. La sorvegliano entità particolari, che tengono lontano l'orgoglioso o colui che ha doppi motivi. Di questa porta dice lo Zohar:
Colui che non sa come uscire è bene che non entri neppure”.

Inoltre, essa ci insegna che il farsi piccoli e il piegarsi di fronte alla volontà di Dio sono la “porta” verso il vero sviluppo umano. DALUT significa anche “povertà”. La dimensione fisica, rappresentata dalla Dalet, è la più “povera”, in quanto dipende per il suo sostentamento dal flusso continuo di vitalità che scende dall'alto. Tuttavia essa è egualmente preziosa, poiché solo suo tramite la rivelazione di tutta la potenza creativa divina si fa completa.

Numero Quattro. É il numero della materia, coi suoi quattro stati (solido, liquido, gassoso, igneo) e i quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco), e le sue quattro direzioni cardinali. É un numero femminile, come dimostrato dalle quattro Madri d'Israele: Sara, Rebecca, Lea, Rachele. Al suo livello più alto quattro è il numero delle lettere del Nome di Dio (Tetragrammaton), che è anche chiamato “BEN ARBA” = “Figlio del Quattro”.

 

Aleph Beth Ghimel Daleth Vaw Zain Cheth Teth Yud Caph

Lamed Mem Nun Samech Ain Phe Tzade Koph Resh Shin Tav