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PEH “Le Parole della Bocca del Saggio sono Armonia”

Forma La Peh convoglia l'idea di una bocca aperta, con la lingua in mezzo. Ciò mette in guardia dal pericolo del pettegolezzo e della maldicenza, che vanno assolutamente superati, se si vuole che la propria ascesa spirituale sia genuina. Se la Ain era “l'occhio buono”, la Peh deve diventaie “la bocca buona”, che sa dire solo parole di merito, e che piuttosto di criticare sta chiusa. I denti della bocca sono simbolo di sapienza (32 sono i Sentieri della Sapienza), che è la capacità di rettificare la realtà, così come i denti rendono assimilabile il cibo. La forma della Peh è inoltre associabile ad una Khaf con una Yud nel mezzo. Khaf simboleggia il contenitore (Kil) e Yud il contenuto. Vi si può scorgere un'allusione all'Arca dell'Allenza e alle Tavole della Torò in essa contenute (la Yud vale 10, come i Comandamenti). Oppure l'anima contenuta nel corpo. Rappresenta anche il Messia, la cui anima dimora nella parte più alta del Giardino dell'Eden, in attesa del momento giusto per rivelarsi.

Nome Peh significa “bocca”, in accordo con la sua forma. É l'organo di rivelazione del pensiero e dello spirito. E la bocca di Mosé, che parlava con Dio “bocca a bocca”; è la bocca del bacio d'amore tra amante ed amata, tramite il quale si realizza l'unione dei quattro spiriti: le due coscienze superiori e le due coscienze inferiori. È anche la bocca psichica dell'individuo, aperta per dare o ricevere il cibo emotivo. È il luogo ove nutriamo il senso del sé, dove sentiamo sicurezza ed autorità oppure paura ed insicurezza. Peh significa anche “qui” (Poh), e contiene la forza di vivere focalizzati sul presente, senza proiettarsi in fantasie passate o future. Infine Peh è l'iniziale della parola POTEACH = “Aprire”, ed è la lettera che trasmette all'anima la capacità di aprirsi agli influssi superiori, e di saper poi spiegare agli altri le illuminazioni ricevute.

Numero Ottanta. È l'età che aveva Mosé quando guidò Israele fuori dall'Egitto e ricevette la Torà. Secondo il libro Pirkey Avol è un'età in cui si riceve una forza del tutto particolare, che è quella del pieno controllo sulla propria natura animale. 80 è il valore numerico della parola YESOL) = “Fondamento”, il nome della nona sefirà dall'alto. Sono noti i collega menti Ira Yesod e la bocca. L'esperienza interiore di Yesod è la Verità, che deve anche essere sempre presente nella bocca.

 

 

 

TZADE “Il Giusto è il Fondamento del Mondo”

Forma La forma della Tzade ricorda quella dei rami di un albero (ETZ). È simbolo di stabilità, del bisogno di radicarsi nel luogo giusto, per crescere e dar ombra e ristoro agli altri, per offrire fiori profumati di idee positive e frutti deliziosi di opere buone. Ad un esame più avvicinato, la Tzade è composta da una Mem sulla quale è innestata una Yud. La Nun rappresenta BiS, l'intelligenza, la Yud è H'ocmâ, la Sapienza. Entrambe queste Sephiroth si riferiscono ai due diversi modi di pensare tipici dei due emisferi cerebrali: quello sinistro (più razionale, logico, analitico, discorsivo) e quello destro (più intuitivo, simultaneo, artistico). La Tzade è l'unione delle due potenze mentali. Nella forma della Tzade è inoltre possibile ravvisare un volto umano (i due occhi in alto, il naso e la bocca in basso). Si tratta di ZE ANPIN, il “Volto in Miniatura”, o il Microcosmo. La Tzade è la lettera che più si riferisce all'essere umano, chiamato anche “albero del campo” (Deuteronomio 20,19), la creatura che ha meritato di venir posta al centro dell'universo e dell'attenzione del Creatore, e che contiene nella sua piccolezza, una pianta esatta del cosmo intero.

Nome Tzade significa : TZADIQ = il “giusto”, la persona che rifugge dal peccato con tutte le sue forze. La Tzade fornisce il senso di ciò che avverrà al traguardo dell'evoluzione umana, ci dice quali saranno l'uomo e la donna dell'età messianica. Lo Tzadiq adesso è una figura molto rara, un vero maestro spirituale (attenzione alle imitazioni). Secondo la Qabalah, lo Tzadiq deve avere una onestà e rettitudine senza limiti, una purezza di vita ed una totale mancanza di interessi egoistici . Un'altra qualità del maestro spirituale dev'essere la capacità di concentrare la sua enorme sapienza in piccoli semi, a guisa di un albero, capaci di spargersi intorno e di moltiplicarsi, trasformando l'albero isolato in una foresta.

Numero Novanta. Si dice nel Pirkey Avo: che novanta è l'età della vera meditazione, che è concentrazione ed assorbimento totale nel mistero divino. Il vero Tzadiq non può dunque essere colui che ha soltanto una conoscenza dettagliata e profonda delle leggi e regole che Dio ha dato. Non basta neppure che egli le osservi tutte nei minimi dettagli. Occorre che egli arrivi ad una esperienza diretta dello stato mistico, cosa è veramente possibile solo durante la meditazione e la preghiera. Novanta è il valore della parola M = “Acqua”. Qui l'acqua non è più un simbolo di emotività, ma della conoscenza superiore che pervade il cosmo, sotto forma di onde a frequenza elevatissima (le Acque Superiori descritte dalla Genesi).

 

Aleph Beth Ghimel Daleth Vaw Zain Cheth Teth Yud Caph

Lamed Mem Nun Samech Ain Phe Tzade Koph Resh Shin Tav