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ZAIN “Lo scettro dorato”

Forma La Zain è simile ad un pugnale, o ad un'arma da taglio. È la lettera che genera la capacità discriminativa della mente: quella di analizzare i concetti, separando bene e male. E anche l'arma con cui combattere la lotta per la propria sopravvivenza, per guadagnare il necessario al sostentamento. Ma la forma della Zain è anche quella di uno scettro. Nell Oriente c'era un'usanza per cui se qualcuno entrava dal re senza essere stato convocato rischiava la vita, a meno che il re non stendesse il suo scettro verso di lui. È quindi il simbolo dell'accettazione dell'altro, superando le nostre insicurezze ed inimicizie personali, superando l'isirionismo e l'aggressività, vincendo gli istinti animali della territorialità.

Nome Zain significa “strumento di guerra”. Questo dovrebbe essere impiegato per allontanarci da tutto ciò che è pericoloso per la nostra crescita spirituale. Oppure: ZO”N = iniziali delle parole ZAQAR (Uomo) e NEQEVA (Donna). É la lettera che aspira più di tutte le altre all'unifi cazione tra maschile e femminile. ZON significa anche “cibo”, “nutrimento”. Corrisponde dun que ad una fase nella vita umana nella quale la ricerca dei mezzi di sostentamento diventa essenziale.

Numero Sette. É chiamato il “numero beneamato”. Se si arriva al livello dello “scettro dorato” la Zain è infatti la lettera dell'amore perfetto, unione di tonalità sensuali e romantiche con altre più intellettuali e spirituali. É il numero del matrimonio, del punto d'equilibrio di tre entità poste alla destra (i tre livelli dell'anima maschile) e di tre entità a sinistra (i tre livelli dell'anima femminile), come simboleggiato dai bracci della Menorah, il candelabro del Tempio. La preferenza che Dio ha mostrato per questo numero si vede anche dal fatto che il Shabat, il settimo giorno, è quello che Lui stesso ha santificato. Per i popoli gentili sette è il numero dei Precetti fondamentali da osservare (Non adorare idoli, Non uccidere, Non rubare, Non bestemmiare, Non commettere adulterio nè omosessualità, Non fare violenza agli animali per cibarsene, Eleggere corti e tribunali che amministrino la giustizia in ogni paese e popolo). Per Israele sette è il numero dei suoi Pastori: Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, Aronne, Giuseppe, Davide.

 

 

 

CHEIT “Unione tra Uomo e Donna”

Forma Ricorda quella di una porta, e non a caso la heit vale 8 = 2 x 4, e la Dalet (Porta) vale quattro. É la porta tramite la quale il nascituro esce alla luce. Nel suo grado più alto è la “Porta di Dio, attraverso la quale vengono i giusti” (Salmo 118, 20).
Ma la Cheit è anche l'immagine di un recipiente rovesciato, che è il segreto dell'utero, il recipiente che contiene il frutto più prezioso: la vita umana. La Cheit ha che fare con le varie fasi della gravidanza e del parto, come pure della prima infanzia. Nella sua grafia più corretta la Cheit è foimata da una Zain a sinistra e da una Vav a destra, unite da un arco posto sopra loro. Vav è il maschile, Zain è il femminile, quindi Cheit è il geroglifico dell'unione consumata e perfetta, quella che porta frutto sia fisico che spirituale. L'arco che le congiunge ci insegna che senza una benedizione che discenda dall'alto l'unione umana non è destinata a durare.

Nome Al livello più basso Cheit significa “peccato”, che consiste nel voler godere da soli dell'energia vitale che anima la vita. É anche il peccato di chi si fa dominare dalle sue emozioni e dalla paura (Cheit significa anche “paura” = CHATAT). Sul piano più alto Cheit è CHAJUT = “Vitalità”, l'energia alla base di ogni processo organico. É l'esperienza della pulsazione e della crescita, prima fisica, poi emotiva ed intellettuale, ed infine spirituale. La vita è infatti desiderio di crescita e di espansione.

Numero Otto è la trascendenza dell'ordine naturale, che culmina col 7. È l'entrata nella dimensione al di là del tempo. Otto sono i vertici del cubo, i punti ove l'infinito entra nel finito, i punti di origine. Otto sono anche i giorni dalla nascita alla circoncisione, il cui scopo è quello di dare al bambino la possibilità di contattare la dimensione al di là del tempo. Otto era anche il numero dei vestiti indossati dal Gran Sacerdote quando officiava nel Tempio, quindi è un numero sacrificale. La salvaguardia della vita infatti richiede spesso un grande sacrificio di se stessi. Otto è il segreto dell'ascendere da ogni rivelazione finita per giungere all'esperienza dell'infinito.

 

Aleph Beth Ghimel Daleth Vaw Zain Cheth Teth Yud Caph

Lamed Mem Nun Samech Ain Phe Tzade Koph Resh Shin Tav