Gli  Stuart e la Muratoria giacobita, Desaguliers e la nascita della Massoneria moderna.

  

Per cercare di rispondere ai quesiti che ho appena posto, è d’obbligo poi accennare al clima religioso,  filosofico e culturale latu sensu, di quei tempi.

Le vicende che posero sul trono di Gran Bretagna gli Orange prima e gli Hannover poi, dinastie protestanti, sono ancora oggi considerate tra le più turbolente nella storia dell’Inghilterra, e le origini della Libera Muratoria sono legate a filo doppio con quegli avvenimenti.

Sul trono di San Giacomo, infatti, sedettero fino alla fine del seicento gli Stuart, una dinastia cattolica.

Originariamente sovrani di Scozia, lo divennero in seguito anche d’Inghilterra, unificando le due corone, e dando vita al Regno Unito [1].

Questa dinastia, tra alterne fortune, cercò sempre di riaffermare l’identità cattolica del Regno Unito, che dopo il primo scisma[2] aveva ormai seguito la strada della separazione definitiva dalla chiesa di Roma, al punto da assegnare al Sovrano il ruolo di Capo della chiesa anglicana, quella nazionale, al quale accompagnava, ieri come oggi, un po’ enfaticamente il titolo di Defensor Fidei [3].

Ciò avvenne con l’interessata complicità della cattolicissima Francia, che puntava al superamento dei suoi secolari e sanguinosi conflitti con la Gran Bretagna ufficialmente, e tentava di estendervi la sua influenza politica per mezzo dei deboli Stuart ufficiosamente [4].

Va detto, ad onor del vero, che la restaurazione papista [5] degli Stuart seguiva ad un periodo di vessazioni subite dai cattolici inglesi, i quali erano trattati come cittadini di serie inferiore; il grave errore politico compiuto da questa dinastia, fu quello di non comprendere che il Regno era stanco di questa continua altalena tra papisti e protestanti [6], e bene sarebbe stato il diffondere nella società principi di reciproca tolleranza e pluralismo religioso, anche volendo nuovamente imporre come religione di Stato quella cattolica. Naturalmente è avvenuto il contrario, con esiti rovinosi per gli Stuart, costretti a rifugiarsi in esilio in Francia e poi in Italia.

La parabola negativa di questa dinastia, è stata causa di una digressione dall’oggetto principale di questo lavoro soltanto apparente:la storia degli Stuart è infatti intrecciata in molti modi tanto alle origini della Massoneria quanto alle origini del Terzo Grado.

Non è un caso, infatti, se le Costituzioni [7] del 1723, che ancora oggi sono rispettate dai liberi muratori di tutto il mondo, hanno sostituito integralmente le precedenti, usate dai massoni della Brotherood di Londra, e fondamentalmente basate sulla religione cattolica [8].

Né è casuale che, sebbene formalmente l’autore delle Costituzioni sia un Pastore presbiteriano, Anderson, alla stesura abbia dato un contributo un Pastore ugonotto, il Desaguliers, fedelissimo degli Hannover e nemico giurato della cattolica dinastia Stuart. Poteva del resto essere diversamente?Non dobbiamo dimenticare che gli avi di Desaguliers, furono costretti ad abbandonare la natìa Francia, al pari di migliaia di ugonotti, solo perché protestanti.

Jean Teophile, pertanto, era animato da ferrei propositi antipapisti, e giocò un ruolo chiave nell’indirizzare culturalmente la Gran Loggia di Londra verso un deismo inclusivo, che traspare dalle Costituzioni, accettabile per tutti i credenti, ma senz’altro nemico dell’unicità e dell’infallibilità della religione cattolica, che pure, come si è illustrato precedentemente, era legata a doppio filo alle originali Logge di San Giovanni.

A questo punto, però, il ragionamento fatto porta ad un nuovo interrogativo: perché l’esigenza di nuove Costituzioni, se le precedenti esistevano da centinaia di anni ed avevano dato prova, pur nella loro semplicità, di andar bene?Perchè non funzionali al disegno hannoveriano - e dunque protestante - portato avanti dai sostenitori della nuova dinastia al potere.

La Libera Muratoria, si era pertanto inesorabilmente divisa in due tronconi, uno preesistente al 1717, ed il cui ultimo Gran Maestro [9], secondo quanto le poche informazioni in nostro possesso sembra essere stato Cristopher Wren [10], i cui componenti erano in gran parte lealisti giacobiti, fedeli alla dinastia Stuart, l’altro invece palesemente schierato con gli Hannover, e di tendenza protestante.

La politica era entrata nelle Logge, producendo, già allora, come è sovente avvenuto in seguito nelle Obbedienze dell’Europa continentale, divisioni laceranti e spezzando l’armonia tra i fratelli.

E la divisione fu a tal punto acuta, che alcuni zelanti fratelli della Brotherhood of Masons preesistente alla Gran Loggia di Londra, bruciarono [11] con cura gli archivi in loro possesso, al punto da rendere impossibile una ricostruzione completa [12] dei rituali, delle parole di passo e dei giuramenti dell’antica Brotherood.

Quei fratelli erano senz’altro ostili al disegno di Desaguliers, e con ogni probabilità facevano parte di quella Fratellanza Interna, derivata dal Collegio di Oxford [13] prima, e dalla Royal Society poi, imbevuta di idee rosacrociane [14] e neoplatoniche [15] e di osservanza prevalentemente giacobita, che era entrata a far parte della Company of Masons già dalla  metà del Seicento.

Ammantandosi del simbolismo muratorio, e servendosi dei toccamenti, dei segni e delle parole di passo, che servivano a distinguere nelle Logge operative i Compagni [16] dai meri Apprendisti, potevano discutere liberamente sulle Sette Arti liberali, sui Misteri occulti della Natura e della Scienza, sul misticismo, - senza direttamente occuparsi di religione -, al riparo da ogni scomunica  e da ogni polemica di sorta, consapevoli che talune verità scientifiche e talune teorie ancora non provate, erano indigeste, ed uso un eufemismo, alla cultura religiosa ufficiale.

La Company, che era in decadenza a causa dell’abolizione dell’obbligo di iscrizione per i muratori, fu lo strumento ideale per simili Maestri ante litteram.

A conforto di quanto proposto al lettore quale contributo teorico, riporto un frammento [17] dell’antico manoscritto Sloane, risalente al 1659:

D: Siete massone?

R: Sì, sono massone.

D: Come lo saprò?

R: Grazie alla la perfezione dei miei segni, dai miei gesti convenuti, ed i primi passi della mia entrata.

D: Quale è il primo segno o gesto convenuto: - mostratemi il primo ed io vi mostrerò il secondo.

R: Il primo è celare e nascondere, e custodire il segreto, sotto una pena che non potrebbe essere inferiore a quella di avere la lingua tagliata nella gola.

D: Dove siete stato fatto massone?

R: In una Loggia giusta e perfetta o giusta e legittima.

D: Che cosa è una Loggia giusta e perfetta o giusta e legittima?

R: Una Loggia giusta e perfetta, sono due apprendisti entrati, due compagni d'arte e due maestri; si può essere di più o di meno; più si è più si è in allegria, meno si è, migliore la tavola; ma in caso di necessità cinque saranno sufficienti, vale a dire due apprendisti entrati, due compagni d'arte ed un maestro, sulla più alta collina o la valle più profonda del mondo là dove non si sente cantare né un gallo né un cane abbaiare.

D: Da chi traete i vostri principi?

R: Da uno più grande di voi.

Q: Chi sulla terra può essere più grande di un Massone?

R: Quello che fu trasportato sul più alto pinnacolo del tempio di Gerusalemme.

D: La vostra Loggia è chiusa o aperta. ?

R: È chiusa.

D: Dove si trovano le chiavi della porta della Loggia?

R: In una scatola chiusa sotto un pavimento a tre angoli, a circa un piede e mezzo dalla porta della Loggia.

D: Di cosa è fatta la chiave della porta della vostra Loggia?

R: Non è fatta di legno, né di pietra, né di ferro, né di acciaio, né di nessun metallo; è la lingua della buona creanza che parla altrettanto bene di un fratello sia di fronte sia alle spalle.

D: Quanti gioielli ci sono nella vostra Loggia?

R: Ce ne sono tre: una squadra, la stella fiammeggiante ed il filo a piombo.

D: Quale è la lunghezza del cavo della vostra Loggia?

R: Tanto quanto c'è dalla piega del mio fegato alla radice della mia lingua.

D: Quante luci ci sono nella vostra Loggia?

R: Tre: il sole, il maestro, e la squadra.

D: Quale è l'altezza della vostra Loggia?

R: Di piedi, di aune e di pollici senza numero: raggiunge il cielo.

D: Come era disposta la vostra Loggia?

R: Oriente ed Occidente, come tutti i santi templi.

A: Quale è il posto del maestro nella Loggia?

R: Ad Oriente è il posto del maestro, ed indossa il primo gioiello, è lui che chiama gli uomini al lavoro. Ciò che i maestri hanno seminato la mattina i sorveglianti mietono il pomeriggio.

 

In certi luoghi si interrogano come segue:

D: Dove è stata data la parola per la prima volta?

R: Alla torre di Babele.

D: Dove fu convocata la prima Loggia?

R: Nella cappella di San Giovanni.

D: Come era disposta la vostra Loggia?

R: Come la suddetta santa cappella e tutti gli altri santi templi, Oriente ed Occidente.

D: Quante luci ci sono nella vostra Loggia?

R: Due, una per vedere entrando ed una per vedere lavorando.

D: Su cosa avete prestato giuramento?

R: Su Dio e la squadra.

D: Sopra o sotto i vestiti?

R: Sotto.

D: Sotto quale braccio?

R: Sotto il braccio destro.

D: Dio sia benevolo con tutti i venerabili maestri e i compagni della venerabile Loggia da cui venite, e con voi, buon compagno. Quale è il vostro nome?

R: J. e B.

Poi, stringendo la mano, dirà "Fratello Giovanni vi saluta lietamente. "

R: Dio vi saluta bene, caro fratello.

Un altro saluto consiste nel stringere la mano del maestro o del compagno dicendo: il venerabilissimo, i maestri e i compagni della venerabile Loggia da cui provengo vi salutano, vi salutano, vi salutano calorosamente; allora, l'altro risponderà: Dio vi saluta bene, caro fratello.

Hanno un'altra parola che chiamano la parola di maestro, ed è Mahabyn, parola che dividono sempre in due. Si tengono in piedi uno di fronte l'altro, petto contro petto, le caviglie destre a toccarsi internamente, stringendosi reciprocamente la mano destra con la stretta di mano da maestro e l'estremità delle dita della mano sinistra che premono sulla vertebre cervicali dell'altro; restano in questa posizione il tempo necessario per mormorarsi all'orecchio uno Maha e l'altro, come risposta, Byn.

 La data del 1717, nota agli storici come ufficiale con riferimento alla nascita della Muratorìa speculativa moderna, va quindi del tutto ripensata, perché non di nascita si è trattato, quanto piuttosto di scisma [18].

Il concetto stesso di iniziazione, centrale nella storia della massoneria moderna, e che a buon diritto fa affermare a tanti liberi muratori che essa è tutto ciò che rimane, in Occidente, degli Antichi Misteri greci, egizi ed iranici, era ignoto ai nostri progenitori, i quali a buon diritto si servivano del termine accettazione [19]: colui che era ammesso nella Loggia, dopo aver prestato un giuramento sulla Bibbia quale uomo d’onore, diveniva solo in quel momento un fratello accettato in Grado d’apprendista.

I segni ed i toccamenti, ai quali già ho dedicato taluni cenni, gli erano infine insegnati.

É nel Rituale [20] Emulation, comunque perfezionato nel diciannovesimo secolo, dopo la nascita della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, che il sostantivo iniziazione appare ufficialmente.

Epperò sarebbe un errore ancora più grave ritenere che dall’introduzione del Grado di Maestro nulla sia cambiato: al contrario, da quel momento - momento che è dirimente - la natura misterica della Libera Muratorìa emerge in tutta la sua grandezza, e con la nascita dell’Arco Reale prima, e dei diversi Riti poi, l’Occhio Onniveggente che è collocato sopra il posto del Maestro Venerabile, accenna metaforicamente ad aprirsi, illuminando i fratelli portati alla conoscenza della sua Luce.


 

[1] Curiosamente, fu in quest’occasione che la Scozia perse definitivamente la propria indipendenza, per la quale aveva strenuamente lottato nei secoli. Non in un conflitto, dunque, ma per ragioni dinastiche.

[2] Scisma cagionato da re Enrico VIII, il quale per sposare Anna Bolena non esitò a ripudiare la precedente consorte, attirandosi le ire del Vaticano. Per un approfondimento sulla questione, che esula dall’oggetto di questo lavoro, si consiglia la consultazione di un testo ad hoc.

[3] Peraltro concessogli pochi anni prima dello scisma dal Pontefice del tempo.

[4] Cosa che avvenne con la stipula di un trattato con la Francia, contenente anche clausole segrete contestatissime.

[5] L’appellativo di papisti, fu affibbiato ai seguaci degli Stuart ed ai cattolici britannici in generale, con intento dispregiativo e permane anche oggi, essendo divenuto di uso comune.

[6] Riprodotta pedissequamente in Parlamento, nonché nel Governo di Sua Maestà.

[7] Per una fedele riproduzione e commento delle Costituzioni andersoniane, si legga Le Costituzioni dei Liberi Muratori, a cura di Giuseppe Lombardo, Cosenza, 2000.

[8] Naudon, Le Logge di San Giovanni, Roma, 1997.

[9] Definizione in realtà poco corretta, in quanto l’antica Fratellanza non conosceva l’esistenza di una simile carica: più precisamente si trattava di una sorta di Presidente, eletto dall’Assemblea dei Muratori operativi, quando essa eccezionalmente si riuniva. Allodi, Il Rito Emulation, Roma, 1997.

[10] Ernesto Nys riporta nel suo lavoro sulle origini della Massoneria la seguente testimonianza; secondo “John Aubrey, sir Christopher Wren, l'illustre architetto, fu ammesso al tempo della grande riunione della confraternita dei massoni accettati, the fratemity of the adopted masons, che si tenne il 18 marzo 1691 nella chiesa di S. Paolo a Londra. Il fatto deve essere esatto. Alla morte di sir Christopher Wren, avvenuta nel 1723, i giornali notarono che egli era stato un degno massone, a worthy free mason.”Nys, cit.

[11] Questa informazione ci è offerta dallo stesso Reverendo James Anderson, autore delle nuove Costituzioni pubblicate nel 1723, il quale peraltro si scaglia in modo più che sospetto contro sir Cristopher Wren, lasciando trapelare la durezza dello scontro esistente tra le due Fratellanze, la prima ancora parzialmente legata al Mestiere – Wren fu l’architetto che ricostruì Londra dopo lo storico, devastante incendio che la distrusse quasi del tutto - la seconda del tutto speculativa. Sull’episodio, peraltro, vi è una differente ricostruzione dei fatti, secondo cui sarebbero stati proprio Anderson e Desaguliers a bruciare gli archivi della Fratellanza originaria, in modo da fare tabula rasa e ripartire ex novo con Costituzioni completamente rivisitate. In argomento, cfr. Barles, Lo scisma massonico del 1717,San Donato (MI), 2000, vera e propria ricostruzione sistematica delle origini della Gran Loggia di Londra e dello scisma del 1717.

[12] Come rilevato con rammarico dal secondo Gran Maestro della Gran Loggia di Londra, George Payne. Cfr. GARDNER, I segreti della Massoneria, Roma, 2006.

[13] Il Collegio di Oxford consisteva di un gruppo di studenti dell’omonima Università, che si erano raccolti attorno al Professor Wilkes, e con lui, celandosi al controllo ferreo degli sgherri del Lord Protettore Cromwell, puritano e nemico giurato del progresso scientifico, discutevano e studiavano le Sette Arti Liberali. Da quel nucleo originario sarebbe poi sorta la Royal Society.

[14] Sulla effettiva esistenza della Fratellanza Rosacroce i dubbi sono pari alle certezze, tuttavia l’eco dei Manifesti comparsi in Europa nella prima metà del Seicento, fu così forte che i membri del Collegio, della Royal Society e della Fratellanza Interna che generò la Massoneria moderna, furono tutti, se non Rosacroce, quantomeno rosacrociani:l’iniziazione ai misteri di Christian Rosenkreuz, che cercarono forse invano in vita, li spinse a dare ad essa senso compiuto nel modo più felice possibile.

[15] Cfr. Venzi, L’Influenza del pensiero neoplatonico sulla Libera Muratoria, in www.chimera160.it

[16] Come spiegheremo nelle pagine successive, in origine due soltanto erano i gradi della Muratoria operativa, l’introduzione del terzo fu la conseguenza della sua evoluzione speculativa.

[17] Oggi conservato nel British Museum. La versione che riporto è a cura del fr. Federico Pignatelli, ed è tratta dall’eccellente sito web www.montesion.it

[18] Per una pregevole ricostruzione in materia, si veda Bruno d’Ausser Berrau, Mysteria Latomorum, in www.chimera160.it

[19] Basiricò, Iniziazione o accettazione? Di prossima pubblicazione.

[20] Sulla natura del Rituale massonico, inteso quale ierofanìa, e cioè manifestazione del sacro, rinvio a Venzi, Per un Canone massonico, in De Hominis Dignitate, Roma, n. 7, 2007, cit.

Indice della sezione

Premessa - Le Teorie Mistico Religiose - Le Teorie Cavalleresche - Le Teorie Operative -

Le Teorie Politiche - Primo Scisma e riforma della Massoneria - Secondo Scisma e nascita degli Antients -

Costituzioni a confronto - Introduzione del Terzo Grado - L'Arco Reale - Considerazioni conclusive -