La nascita degli Antients

 

Il momento per un secondo scisma, a meno di trent’anni dal precedente, era giunto.

E l’introduzione del Sacro Arco Reale, visto come un recupero delle tradizioni dell’antica e pura Massoneria ebraico-cristiana non corrotta dalle riforme, accelerò il processo.

Del resto, i Moderni avevano intrapreso una lenta ma costante decadenza: nel quinquennio 1743-1748, il numero delle Logge diminuisce in misura considerevole, soprattutto nella città di Londra, anche - ma non solo- a causa del progressivo abbandono dei cattolici impauriti dalla scomunica papale; ad esso si a aggiungono una serie di errori in serie da parte dei Grandi Ufficiali del tempo, quali ad esempio l’inversione dei modi di riconoscimento dei primi due gradi, l’abolizione delle processioni pubbliche di liberi muratori, l’aumento costante dell’entità delle Capitazioni, motivato dalla necessità di far fronte ad una crisi finanziaria  pesantissima, l’arroganza mostrata nei confronti delle Grandi Logge di Scozia ed Irlanda, l’incomprensibile - per contenuti delle Costituzioni e storia della fondazione - rifiuto di ammettere i borghesi, i commercianti, gli artigiani, allontanati con ancora maggiore convinzione se non erano cittadini inglesi [1].

Il 17 luglio 1751, nacquero così gli Antients.

La gran parte dei membri era irlandese, la denominazione iniziale Gran Comitato, poi modificata in Gran Loggia dopo l’individuazione di Robert Turner quale Gran Maestro, la composizione sociale quella sopraccitata [2].

Mutuati dalla Gran Loggia d’Irlanda Costituzione e Regolamenti, il primo Gran Maestro di nobile lignaggio fu il conte di Blessington, irlandese anch’egli.

“Ai fini di preservare gli attuali resti del vero e antico Mestiere..” , ennesimo riferimento alla scellerata decisione di invertire i modi di riconoscimento dei primi due gradi, era dunque nata la Gran Loggia dei Muratori Liberi e Accettati secondo la vecchia Istituzione.

Gran Segretario della nuova Obbedienza fu Laurence Dermott [3], infaticabile animatore della crescita e del consolidamento degli Antients, cui dedicò, si può dirlo, l’intera vita, al punto che il Gould affermò che “alla forza di carattere ed alla capacità di Laurence Dermott deve essere attribuito il successo dello scisma e il trionfo dei suoi principi [4]”.

Senz’altro fu merito suo se nel 1756 anche questa gran Loggia potè dotarsi di Costituzioni e Regolamenti, dal titolo AHIMAN REZON.

Che una Gran Loggia, nata formalmente dopo quella del 1717 potesse permettersi - e con un certo successo - di proclamarsi continuatrice della Tradizione [5], fu certo merito della sfrontatezza e dell’audacia di questo fratello, tanto zelante verso il suo Ordine quanto spietato nei confronti dei Moderns, cui rivolse la sua più irriducibile antipatia.


 

[1] Vatri, cit.

[2] Vatri, cit.

[3] Giuseppe M. Vatri, cit., lo descrive così: “è certamente la personalità più importante della Gran Loggia Antient, e nella storia della Muratorìa Britannica del XVIII secolo merita ampiamente un posto accanto ad Andreson e Desagulier. Nato nel 1720 in Irlanda, cattolico, artigiano specializzato, impiegato a giornata o a piccolo corpo, poi commerciante di vini tra l’Europa e l’Inghilterra, il Dermott fu fatto Muratore a Dublino nel 1740, e nel 1746 fu eletto Venerabile della Loggia. Nello stesso anno fu chiamato al grado di Arco Reale. Emigrò a Londra nel 1747..”

[4] Gould, The History of Freemasonry, London, 1884-1887.