Appare opportuno dare inizio alla nostra analisi privilegiando le teorie mistico-religiose, causa, tra l’altro, di frequentissimi scontri con la Chiesa cattolica e non solo ; i pochi sostenitori, fra cui Oliver è forse il più noto, di queste teorie, rinvengono nel sistema di morale massonico un richiamo evidente ad una religione patriarcale, di volta in volta diversamente interpretata sulla base delle opinioni dominanti con richiami frequentissimi agli Esseni ed agli Egizi , senza dimenticare i misteri eleusini ed orfici, nonché il culto druidico, connesso alle origini anglosassoni della nostra Istituzione. Le informazioni in nostro possesso sui misteri eleusini e sul culto di Iside, purtroppo, sono assai scarse , e ciò non deve stupire:le iniziazioni elusine erano davvero molto ardue da affrontare e superare, e l’iniziato, sottoposto peraltro alla cosiddetta morte catalettica, una volta divenuto tale, custodiva gelosamente i segreti ed i misteri a lui rivelati. Se ai Rosacroce dedicheremo un intero paragrafo, e dunque tratteremo a parte la loro storia, merita invece un approfondimento il richiamo al culto di Mitra, innovazione abbastanza recente rispetto al tradizionale pantheon degli antenati della massoneria. Di origine iranica, la religione del dio Mitra si diffuse ben presto nell’Occidente, ed in particolare nell’Impero romano, divenendo un culto d’elite che coinvolgeva le più alte sfere militari: centrale era infatti il concetto di iniziazione, e presente era anche la suddivisione in gradi progressivi di conoscenza, sette per la precisione. Per comprendere quanto siano interessanti le analogie tra il Tempio massonico ed i Mitrei, si può visitarne uno dei tanti ancora oggi presenti a Roma più o meno intatti: “Senza il fuoco dell’amore per il sovrannaturale non è possibile spiccare il volo e ascendere lungo i sette gradi dell’iniziazione mitraica. La Via da percorrere per incontrare il Sole interiore richiede Amore, senza del quale non si hanno buoni frutti. Solo coltivando questa disposizione interiore, il seguace di Mitra può divenire un combattente del Dio della Luce e sconfiggere le tenebre, dentro e fuori di sé, realizzando il senso complessivo della vita terrena secondo quest’insegnamento spirituale. L’Amor mistico prepara dunque al combattimento e alla vittoria, in senso sacrale e misterico, in nome del dio della Luce.” “Mitra, dio della Luce, è in realtà il sole interiore, la corona di luce che l’adepto ridesta in se stesso, dopo aver rinunciato alle corone del mondo…”Credo sia superfluo sottolineare le analogie tra le frasi riportate e numerose esortazioni presenti nei rituali massonici. Naturalmente, anche in questo caso bisogna semplicemente limitarsi a constatare le affinità, senza ingegnarsi a costruire impossibili discendenze. Considerata per secoli estinta in corrispondenza con la definitiva affermazione del cristianesimo, sembra invece che questa religione abbia ancora un qualche seguito presso alcune tribù in Kurdistan e presso le poche migliaia di zoroastriani rimasti in Iran e in India. Per quanto concerne, poi, il rapporto tra la religione cristiana e la Libera Muratoria, il discorso si allarga necessariamente. Che il cristianesimo attuale, oltre duemila anni dopo la nascita di Cristo, e soprattutto oltre mille anni dopo il concilio di Nicea, sia molto diverso dal cristianesimo delle origini, è un fatto incontestabile. La chiesa primitiva, ad Antiochia, a Gerusalemme e nella capitale dell’Impero più esteso in quel tempo, Roma, era perseguitata tenacemente, ed i primi fedeli, dei temerari, erano costretti ad incontrarsi clandestinamente in grotte ed oscuri anfratti , per celarsi ai milites romani. Il rischio che correvano, era il martirio.Non è un caso che per riconoscersi e “marcare” i propri luoghi sacri essi ricorressero ad un simbolismo elementare ma efficacissimo .Segretezza, luoghi chiusi ed appartati di riunione, simbolismo: sono caratteristiche associate da sempre, a torto o a ragione, alla Libera Muratoria. La differenza fondamentale, com’è ovvio, consiste nella natura dei due fenomeni: sacro in quanto religioso il primo, sacrale perché iniziatico il secondo. Epperò, oltre agli elementi succitati, balza agli occhi il fortissimo fervore spirituale del primo cristianesimo, forse esaltato dall’eroismo dei suoi primi aderenti, e dall’esiguità degli spazi inizialmente disponibili, che favorivano il raccoglimento ed il fervore nella preghiera. Ma non è tutto. La liturgia, così come disegnata nel Concilio di Nicea, veniva forse privata di elementi esoterici, come sostiene qualcuno, ma conservava comunque una fortissima carica simbolica e spirituale. Dopo l’anno mille, invece, in Occidente c’è stata una sempre maggiore modificazione della liturgia, la quale, coniugata alla rivendicazione della superiorità e del primato del Vescovo di Roma sugli altri Patriarchi storici della cristianità, ha generato una separazione sempre maggiore tra la Chiesa cattolica e quella d’oriente, che è stata poi definita ortodossa. Quest’ultima, in particolare, ha conservato gran parte dell’antico misticismo della Chiesa primitiva, seppur integrato nei secoli da alcune tradizioni tipiche della Chiesa d’Oriente; il tutto, però, in una dichiarata e perseguita volontà di cambiare il meno possibile da Nicea ad oggi. Ecco, se un barlume dell’esoterismo cristiano è rimasto, esso è senz’altro rinvenibile nella Tradizione ortodossa. Chi afferma che la massoneria moderna sia una prosecuzione del cristianesimo delle origini probabilmente sbaglia; anche in questo caso vi sono delle analogie, come per il culto di Mitra , ma non vi è alcun elemento concreto che mi induca a sostenere di più. É tuttavia opportuno approfondire due fenomeni strettamente connessi con le origini della Libera Muratoria: il suo irriducibile contrasto con la Chiesa cattolica, fin dalla sua nascita, ed il rapporto con la Chiesa dei mormoni, una vicenda molto curiosa, un caso forse unico, che evidenzia lo sviluppo di una religione chiaramente influenzata dal simbolismo, e non soltanto da quello, massonico.Fin dal 1738, ad appena vent’anni dalla nascita della massoneria speculativa, la Chiesa cattolica si scagliava contro la neonata fratellanza con una lettera apostolica, la In eminenti apostolatus specula, opera di Papa Clemente XII. La In eminenti rappresentava soltanto il primo tassello dell’amplissimo mosaico antimassonico realizzato nei due secoli successivi dal Vaticano. In essa, si evidenziano talune caratteristiche della Libera Muratoria settecentesca, la segretezza nel riunirsi, ad esempio, o il silenzio sui lavori svolti in Loggia, cui sono associate del tutto arbitrariamente caratteristiche negative, al punto da spingere il Romano Pontefice ad intervenire allarmato. In sostanza, Clemente XII valuta come empio ed inaccettabile il fatto che “si uniscono tra di loro uomini di qualunque religione e setta, contenti di una certa affettata apparenza di naturale onestà”. Quello che era all’epoca il Papa Re, capo di uno Stato, non dimentichiamolo, nella sua denuncia fonde il sacro ed il profano, coniugando le preoccupazioni anche legittime, visti i tempi dei quali scriviamo, di un ministro di polizia, con le ansie del pastore di anime che valuta come pericoloso, di più, rivoluzionario, che le elite intellettuali e sociali dell’epoca siano capaci di riunirsi a prescindere dalla religione professata e dalle opinioni politiche. La capacità della Libera Muratoria di superare i sanguinosi e plurisecolari conflitti di religione impressiona le gerarchie ecclesiastiche, anche e soprattutto perché nel segreto delle Logge, le discussioni si sviluppano con un metodo democratico, il metodo del confronto, generato dal pluralismo delle idee. Per questo, si auspica un robusto intervento da parte dell’Inquisizione, alla quale con un pio eufemismo il Papa richiede di applicare, oltre alle consuete pene detentive, anche “ l’aiuto del braccio secolare”. E ciò non deve stupire, poiché il metodo del confronto, non è altro che l’applicazione, in campo massonico, di ciò che avveniva nelle chiese protestanti grazie alla Riforma, ed in cui era il Concistoro, eletto dall’Assemblea di Chiesa, a prendere le decisioni più importanti in ogni comunità cristiana. Ogni Chiesa, un’Assemblea, che eleggeva il proprio Pastore, e poteva anche non votare un candidato a tale carica, se non gradito. Nelle Logge, del resto, il Venerabile non è forse eletto dai fratelli con voto segreto?Un insieme di richiami talmente palesi al concetto protestante di Chiesa non potevano certo sfuggire al Vaticano. Se dunque le critiche mosse ai massoni appaiono inizialmente centrate sul metodo, nella enciclica Humanum Genus, promulgata da Papa Leone XIII, il livello dello scontro si eleverà, affinandosi. Non soltanto il metodo , ma anche e soprattutto il merito delle attività dei liberi muratori è al centro dei pesantissimi rilievi della Chiesa cattolica.Il naturalismo, il razionalismo ed il relativismo sono considerati le chiavi di volta della massoneria. Va da sé, si tratterebbe di un apparato filosofico capace di scardinare dalle fondamenta la Fede in ogni buon cristiano che vi venisse a contatto; peggio, sarebbe una facile preda della massoneria ogni anima semplice, che sarebbe ingannata da un pensiero, quello massonico, che per sua natura si adatterebbe ad ogni religione, visione del mondo o filosofia. Contesto senza esitare e con nettezza che sia questa la weltanshaung della Libera Muratoria. Essa infatti, ultima Via iniziatica dell’Occidente, trae le proprie radici più profonde nel cristianesimo. Radici che sono ad un tempo storiche e ideali . “Io vengo qui come il più giovane e l’ultimo ammesso tra gli apprendisti, così come ho giurato per Dio e San Giovanni, per la squadra ed il compasso”: queste parole, contenute nell’antico Manoscritto Edinburgh R. H., databile all’incirca al 1700, sono centrali nella ricostruzione proposta , in quanto mostrano con evidenza il richiamo nell’iniziazione a Dio ed a San Giovanni, sul cui Vangelo l’iniziando prestava l’antichissimo giuramento.Se proviamo a destrutturare la frase tratta dell’Edinburgh in tre periodi, ignorando il primo poiché non pertinente ai fini del nostro studio, due particolari balzano all’occhio: il carattere decisamente cristiano del giuramento per Dio e per San Giovanni da una parte, ed il simbolismo della squadra e del compasso dall’altro. Se su squadra e compasso si è scritto moltissimo, e dunque non appare necessario aggiungere alcunché in questa sede, tanto più che elevato è il rischio di ricadere nel già detto, un discorso più approfondito merita di essere svolto su San Giovanni ed il suo simbolismo. Anzitutto, bisogna chiarire che di San Giovanni ne esistono due, il Battista e l’Evangelista, e non sempre nell’ambito della Libera Muratoria si è fatta una corretta distinzione tra il primo ed il secondo . Entrambi, comunque, sono stati onorati nei secoli come protettori dell’Ordine, e particolarmente nel Settecento, le loro feste erano importantissime per le Logge, al punto che erano precedute da una messa, alla quale era solitamente richiesta una massiccia partecipazione di fratelli; in seguito, si svolgeva una Tornata in Loggia, nella quale si discutevano argomenti di particolare solennità ed erano eletti gli ufficiali per l’anno seguente. A loro può aggiungersi, anche se con minore rilevanza, anche Sant’Andrea.La domanda principale, tuttavia, è ancora inevasa: perché San Giovanni è il protettore dei liberi muratori?Storicamente infatti l’Evangelista così come il Battista non sono mai stati protettori dei muratori . Già dal 1118, piuttosto, San Giovanni Evangelista era il patrono dei Templari: coloro i quali lavoravano nei possedimenti del Tempio, in particolare gli operai, gli scalpellini, i muratori, partecipavano ai festeggiamenti del Santo, che era ricordato ogni anno dai cavalieri dell’Ordine. Essi avevano il privilegio di lavorare per i Templari in quanto liberi, franchi, e dunque esentati da una serie di servitù imposte dal Regno. La franchigia consentiva loro di spostarsi da un possedimento all’altro del Tempio, senza pagare tributi, e con un buon profitto. Negli anni, San Giovanni divenne sempre più rispettato ed invocato dai liberi muratori, ai quali si è imprescindibilmente legato. Dopo il 1717, anno della nascita della Gran Loggia di Londra, la tradizione giovannea si affievolì, e solo negli ultimi cinquant’anni sembra esservi un modesto revival nel ricordare i due Santi. Le decisioni dei fondatori della Gran Loggia, seguaci degli Orange, protestanti ed interessati a sfumare il carattere cattolico dell’Istituzione, non furono accettate passivamente, né in Francia, dove la Libera Muratoria era stata introdotta dalla Scozia, patria originaria degli Stuart, e patria originaria della Libera Muratoria, come vedremo, né nella stessa Inghilterra. Nell’Isola, la originaria Brotherood of Free Masons, fedele alla dinastia cattolica, e le cui logge si definivano ancora, nonostante la caduta degli Stuart ed il loro esilio, logge di San Giovanni, reagì con disprezzo a quello che considerava un inaccettabile tradimento da parte degli scismatici .Nel 1722, un anno prima delle Costituzioni del reverendo Anderson, tuttora rispettate dalle Obbedienze massoniche regolari nel mondo, furono infatti pubblicate le Costituzioni della Brotherood, che al primo Dovere recitano: “devo esortarvi ad onorare Dio nella sua santa Chiesa, a non lasciarvi andare all’eresia, allo scisma ed all’errore nei vostri pensieri o nell’insegnamento di uomini screditati”.In esse viene ribadita con forza l’appartenenza dell’Istituzione al cristianesimo, e vengono liquidati i protagonisti della nascita della Gran Loggia di Londra con il termine “screditati”, espressione dallo inequivocabile significato, che con ogni probabilità riflette l’opinione dei gentiluomini del tempo, realmente offesi per lo sfregio subito dall’antica Brotherood della quale facevano parte. Passando alla Francia, la reazione dei liberi muratori dello Stato che prima della rivoluzione del 1789 era il Regno cattolico per eccellenza, fu ancora più dura. Le decisioni dei fratelli inglesi furono semplicemente rifiutate, e la prima Bolla papale di condanna, risalente al 1738 e già riprodotta e commentata in questo lavoro, accelerò la decisione di nominare un proprio Gran Maestro, nella persona del duca d’Antin, cattolico, Pari di Francia ed in ottimi rapporti con gli Stuart. Il deismo imposto da Desaguliers ed Anderson era considerato irricevibile, e si continuava a sottolineare il carattere gioannita della massoneria speculativa. Poteva del resto essere diversamente, se negli Statuti delle Logge, risalenti al 1742, sono presenti affermazioni di tal guisa: “ogni spacciatore di incredulità, che avrà parlato o scritto contro i dogmi dell’antica fede dei crociati, sarà bandito per sempre dall’Ordine”; senza dimenticare che nello stesso anno l’Apologie pour l’ordre des Francs-Maçons chiarisce che esso “è accessibile ai soli cristiani”, per di più “battezzati”, come rimarca la Costituzione del 1755 della Gran Loggia di Francia.Alla luce delle prove documentali prodotte,la ragione del prevalere dell’influsso cristiano sulla prima Massoneria speculativa è pertanto da rinvenirsi senz’altro nel forte influsso su di essa esercitato dalla cattolica dinastia degli Stuart, e di riflesso dai giacobiti, i loro fedelissimi particolarmente numerosi sotto le volte dei templi.All’opposto, si è mostrato che la progressiva decristianizzazione di quest’Istituzione è legata al progressivo consolidarsi della rivoluzione giacobina in Francia. La Libera Muratoria è “per natura tradizionalista, culturalmente elitaria , laica ma non anticlericale, filantropica, apolitica”.Infine, è d’obbligo un richiamo ai rapporti intercorrenti tra i Mormoni, il cui nome ufficiale è Chiesa dei santi degli ultimi giorni, e la Massoneria. Impropriamente, vi è chi ritiene che la seconda sia originata dalla prima: non è così. Al contrario, la nascita dei Mormoni quale culto religioso organizzato, risente incisivamente dell’appartenenza del fondatore di tale Chiesa, Joseph Smith, alla Muratorìa .Vi è infatti a riguardo una fiorente pubblicistica , tesa a spiegare come siano stati mutuati segni, toccamenti e modi di riconoscimento propri della Craft, ad uso dei Mormoni. Lo stesso Tempio principale di questa Chiesa, situato a Salt Lake, nello Utah, è decorato con motivi e simboli palesemente di derivazione massonica.Non compete a chi scrive un’analisi dei contenuti di detta religione, - l’argomento è di indubbio interesse, ma si è dimostrata senza possibilità di smentite che le origini dell’Ordine non sono nella Chiesa dei santi degli ultimi giorni - se ne è accennato perché è una delle dimostrazioni migliori di come si possa produrre una informazione non corretta sulla Libera Muratorìa.

Il testo integrale della In eminenti è riportato nella sezione "Massoneria e Chiesa" dove sono presenti tutte le encicliche antimassoniche. |