Appare opportuno dare inizio alla nostra analisi privilegiando le teorie mistico-religiose, causa, tra l’altro, di frequentissimi scontri con la Chiesa cattolica e non solo [1]; i pochi sostenitori, fra cui Oliver è forse il più noto, di queste teorie, rinvengono nel sistema di morale massonico un richiamo evidente ad una religione patriarcale, di volta in volta diversamente interpretata sulla base delle opinioni dominanti con richiami  frequentissimi agli Esseni [2] ed agli Egizi [3], senza dimenticare i misteri eleusini [4] ed orfici, nonché il culto druidico [5], connesso alle origini anglosassoni della nostra Istituzione.

Le informazioni in nostro possesso sui misteri eleusini e sul culto di Iside, purtroppo, sono assai scarse [6], e ciò non deve stupire:le iniziazioni elusine erano davvero molto ardue da affrontare e superare, e l’iniziato, sottoposto peraltro alla cosiddetta morte catalettica [7], una volta divenuto tale, custodiva gelosamente i segreti ed i misteri a lui rivelati.

Se ai Rosacroce dedicheremo un intero paragrafo, e dunque tratteremo a parte la loro storia, merita invece un approfondimento il richiamo al culto di Mitra, innovazione abbastanza recente rispetto al tradizionale pantheon degli antenati della massoneria.

Di origine iranica, la religione del dio Mitra si diffuse ben presto nell’Occidente, ed in particolare nell’Impero romano, divenendo un culto d’elite che coinvolgeva le più alte sfere militari: centrale era infatti il concetto di iniziazione, e presente era anche la suddivisione in gradi progressivi di conoscenza, sette [8] per la precisione. Per comprendere quanto siano interessanti le analogie tra il Tempio massonico ed i Mitrei [9], si può visitarne uno dei tanti ancora oggi presenti a Roma più o meno intatti:

             “Senza il fuoco dell’amore per il sovrannaturale non è possibile spiccare il volo e ascendere lungo i sette gradi dell’iniziazione mitraica. La Via da percorrere per incontrare il Sole interiore richiede Amore, senza del quale non si hanno buoni frutti. Solo coltivando questa disposizione interiore, il seguace di Mitra può divenire un combattente del Dio della Luce e sconfiggere le tenebre, dentro e fuori di sé, realizzando il senso complessivo della vita terrena secondo quest’insegnamento spirituale. L’Amor mistico prepara dunque al combattimento e alla vittoria, in senso sacrale e misterico, in nome del dio della Luce.”

     “Mitra, dio della Luce, è in realtà il sole interiore, la corona di luce che l’adepto ridesta in se stesso, dopo aver rinunciato alle corone del mondo [10]…”

Credo sia superfluo sottolineare le analogie tra le frasi riportate e numerose esortazioni presenti nei rituali massonici.

Naturalmente, anche in questo caso bisogna semplicemente limitarsi a constatare le affinità, senza ingegnarsi a costruire impossibili discendenze.

Considerata per secoli estinta in corrispondenza con la definitiva affermazione del cristianesimo, sembra invece che questa religione abbia ancora un qualche seguito presso alcune tribù in Kurdistan e presso le poche migliaia di zoroastriani rimasti in Iran e in India.

Per quanto concerne, poi, il rapporto tra la religione cristiana e la Libera Muratoria, il discorso si allarga necessariamente.

Che il cristianesimo attuale, oltre duemila anni dopo la nascita di Cristo, e soprattutto oltre mille anni dopo il concilio di Nicea, sia molto diverso dal cristianesimo delle origini, è un fatto incontestabile. La chiesa primitiva, ad Antiochia, a Gerusalemme e nella capitale dell’Impero  più esteso in quel tempo, Roma, era perseguitata tenacemente, ed i primi fedeli, dei temerari, erano costretti ad incontrarsi clandestinamente in grotte ed oscuri anfratti [11], per celarsi ai milites romani. Il rischio che correvano, era il martirio.

Non è un caso che per riconoscersi e “marcare” i propri luoghi sacri essi ricorressero ad un simbolismo elementare ma efficacissimo [12].

Segretezza, luoghi chiusi ed appartati di riunione, simbolismo: sono caratteristiche associate da sempre, a torto o a ragione, alla Libera Muratoria. La differenza fondamentale, com’è ovvio, consiste nella natura dei due fenomeni: sacro in quanto religioso il primo, sacrale perché iniziatico il secondo. Epperò, oltre agli elementi succitati, balza agli occhi il fortissimo fervore spirituale del primo cristianesimo, forse esaltato dall’eroismo dei suoi primi aderenti, e dall’esiguità degli spazi inizialmente disponibili, che favorivano il raccoglimento ed il fervore nella preghiera. Ma non è tutto. La liturgia, così come disegnata nel Concilio di Nicea, veniva forse privata di elementi esoterici, come sostiene qualcuno, ma conservava comunque una fortissima carica simbolica e spirituale. Dopo l’anno mille, invece, in Occidente c’è stata una sempre maggiore modificazione della liturgia, la quale, coniugata alla rivendicazione della superiorità e del primato [13] del Vescovo di Roma sugli altri Patriarchi storici [14] della cristianità, ha generato una separazione sempre maggiore tra la Chiesa cattolica e quella d’oriente, che è stata poi definita ortodossa. Quest’ultima, in particolare, ha conservato gran parte dell’antico misticismo della Chiesa primitiva, seppur integrato nei secoli da alcune tradizioni tipiche della Chiesa d’Oriente; il tutto, però, in una dichiarata e perseguita volontà di cambiare il meno possibile da Nicea ad oggi. Ecco, se un barlume dell’esoterismo cristiano [15] è rimasto, esso è senz’altro rinvenibile nella Tradizione ortodossa.

Chi afferma che la massoneria moderna sia una prosecuzione del cristianesimo delle origini probabilmente sbaglia; anche in questo caso vi sono delle analogie, come per il culto di Mitra [16], ma non vi è alcun elemento concreto che mi induca a sostenere di più. É tuttavia opportuno approfondire due fenomeni strettamente connessi con le origini della Libera Muratoria: il suo irriducibile contrasto con la Chiesa cattolica, fin dalla sua nascita, ed il rapporto con la Chiesa dei mormoni, una vicenda molto curiosa, un caso forse unico, che evidenzia lo sviluppo di una religione chiaramente influenzata dal simbolismo [17], e non soltanto da quello, massonico.

Fin dal 1738, ad appena vent’anni dalla nascita della massoneria speculativa, la Chiesa cattolica si scagliava contro la neonata fratellanza con una  lettera apostolica, la In eminenti apostolatus specula, opera [18] di Papa Clemente XII. La In eminenti rappresentava soltanto il primo tassello dell’amplissimo mosaico antimassonico realizzato [19] nei due secoli successivi dal Vaticano.

In essa, si evidenziano talune caratteristiche della Libera Muratoria settecentesca, la segretezza nel riunirsi, ad esempio, o il silenzio sui lavori svolti in Loggia, cui sono associate del tutto arbitrariamente caratteristiche negative, al punto da spingere il Romano Pontefice ad intervenire allarmato. In sostanza, Clemente XII valuta come empio ed inaccettabile il fatto che “si uniscono tra di loro uomini di qualunque religione e setta, contenti di una certa affettata apparenza di naturale onestà”. Quello che era all’epoca il Papa Re, capo di uno Stato, non dimentichiamolo, nella sua denuncia fonde il sacro ed il profano, coniugando le preoccupazioni anche legittime, visti i tempi dei quali scriviamo, di un ministro di polizia, con le ansie del pastore di anime che valuta come pericoloso, di più, rivoluzionario, che le elite intellettuali e sociali dell’epoca siano capaci di riunirsi a prescindere dalla religione professata e dalle opinioni politiche. La capacità della Libera Muratoria di superare i sanguinosi e plurisecolari conflitti di religione impressiona le gerarchie ecclesiastiche, anche e soprattutto perché nel segreto delle Logge, le discussioni si sviluppano con un metodo democratico, il metodo del confronto, generato dal pluralismo delle idee. Per questo, si auspica un robusto intervento da parte dell’Inquisizione, alla quale con un pio eufemismo il Papa richiede di applicare, oltre alle consuete pene detentive, anche  “l’aiuto del braccio secolare [20]”.

E ciò non deve stupire, poiché il metodo del confronto, non è altro che l’applicazione, in campo massonico, di ciò che avveniva nelle chiese protestanti grazie alla Riforma, ed in cui era il Concistoro, eletto dall’Assemblea di Chiesa, a prendere le decisioni più importanti in ogni comunità cristiana. Ogni Chiesa, un’Assemblea, che eleggeva il proprio Pastore, e poteva anche non votare un candidato a tale carica, se non gradito. Nelle Logge, del resto, il Venerabile non è forse eletto dai fratelli con voto segreto?Un insieme di richiami talmente palesi al concetto protestante di Chiesa non potevano certo sfuggire al Vaticano.

Se dunque le critiche mosse ai massoni appaiono inizialmente centrate sul metodo, nella enciclica Humanum Genus [21], promulgata da Papa Leone XIII, il livello dello scontro si eleverà, affinandosi. Non soltanto il metodo [22], ma anche e soprattutto il merito delle attività dei liberi muratori è al centro dei pesantissimi rilievi della Chiesa cattolica.

Il naturalismo, il razionalismo ed il relativismo sono considerati le chiavi di volta della massoneria. Va da sé, si tratterebbe di un apparato filosofico capace di scardinare dalle fondamenta la Fede in ogni buon cristiano che vi venisse a contatto; peggio, sarebbe una facile preda della massoneria ogni anima semplice, che sarebbe ingannata da un pensiero, quello massonico, che per sua natura si adatterebbe ad ogni religione, visione del mondo o filosofia.

Contesto senza esitare e con nettezza che sia questa la weltanshaung della Libera Muratoria.

Essa infatti, ultima Via iniziatica dell’Occidente, trae le proprie radici più profonde nel cristianesimo. Radici che sono ad un tempo storiche e ideali [23]

“Io vengo qui come il più giovane e l’ultimo ammesso tra gli apprendisti, così come ho giurato per Dio e San Giovanni, per la squadra ed il compasso”: queste parole, contenute nell’antico Manoscritto Edinburgh R. H., databile all’incirca al 1700, sono centrali nella ricostruzione proposta [24], in quanto mostrano con evidenza il richiamo nell’iniziazione a Dio ed a San Giovanni, sul cui Vangelo l’iniziando prestava l’antichissimo giuramento [25].

Se proviamo a destrutturare la frase tratta dell’Edinburgh in tre periodi, ignorando il primo poiché non pertinente ai fini del nostro studio, due particolari balzano all’occhio: il carattere decisamente cristiano del giuramento per Dio e per San Giovanni da una parte, ed il simbolismo della squadra e del compasso dall’altro. Se su squadra e compasso si è scritto moltissimo, e dunque non appare necessario aggiungere alcunché in questa sede, tanto più che elevato è il rischio di ricadere nel già detto, un discorso più approfondito merita di essere svolto su San Giovanni ed il suo simbolismo.

Anzitutto, bisogna chiarire che di San Giovanni ne esistono due, il Battista e l’Evangelista, e non sempre nell’ambito della Libera Muratoria si è fatta una corretta distinzione tra il primo ed il secondo [26]. Entrambi, comunque, sono stati onorati nei secoli come protettori dell’Ordine, e particolarmente nel Settecento, le loro feste erano importantissime per le Logge, al punto che erano precedute da una messa, alla quale era solitamente richiesta una massiccia partecipazione di fratelli; in seguito, si svolgeva una Tornata in Loggia, nella quale si discutevano argomenti di particolare solennità ed erano eletti gli ufficiali per l’anno seguente. A loro può aggiungersi, anche se con minore rilevanza, anche Sant’Andrea [27].

La domanda principale, tuttavia, è ancora inevasa: perché San Giovanni è il protettore dei liberi muratori?Storicamente infatti l’Evangelista così come il Battista non sono mai stati protettori dei muratori [28].  Già dal 1118, piuttosto, San Giovanni Evangelista era il patrono dei Templari: coloro i quali lavoravano nei possedimenti del Tempio, in particolare gli operai, gli scalpellini, i muratori, partecipavano ai festeggiamenti del Santo, che era ricordato ogni anno dai cavalieri dell’Ordine. Essi avevano il privilegio di lavorare per i Templari in quanto liberi, franchi, e dunque esentati da una serie di servitù imposte dal Regno. La franchigia consentiva loro di spostarsi da un possedimento all’altro del Tempio, senza pagare tributi, e con un buon profitto [29]. Negli anni, San Giovanni divenne sempre più rispettato ed invocato dai liberi muratori, ai quali si è imprescindibilmente legato.

 Dopo il 1717, anno della nascita della Gran Loggia di Londra, la tradizione giovannea si affievolì, e solo negli ultimi cinquant’anni sembra esservi un modesto revival nel ricordare i due Santi.

Le decisioni dei fondatori della Gran Loggia, seguaci degli Orange, protestanti ed interessati a sfumare il carattere cattolico dell’Istituzione, non furono accettate passivamente, né in Francia, dove la Libera Muratoria era stata introdotta dalla Scozia, patria originaria degli Stuart, e patria originaria della Libera Muratoria, come vedremo, né nella stessa Inghilterra.

Nell’Isola, la originaria Brotherood of Free Masons, fedele alla dinastia cattolica, e le cui logge si definivano ancora, nonostante la caduta degli Stuart ed il loro esilio, logge di San Giovanni, reagì con disprezzo a quello che considerava un inaccettabile tradimento da parte degli scismatici [30].

Nel 1722, un anno prima delle Costituzioni del reverendo Anderson, tuttora rispettate dalle Obbedienze massoniche regolari nel mondo, furono infatti pubblicate le Costituzioni della Brotherood, che al primo Dovere [31] recitano: “devo esortarvi ad onorare Dio nella sua santa Chiesa [32], a non lasciarvi andare all’eresia, allo scisma ed all’errore nei vostri pensieri o nell’insegnamento di uomini screditati”.

In esse viene ribadita con forza l’appartenenza dell’Istituzione al cristianesimo, e vengono liquidati i protagonisti della nascita della Gran Loggia di Londra con il termine “screditati”, espressione dallo inequivocabile significato, che con ogni probabilità riflette l’opinione dei gentiluomini del tempo, realmente offesi per lo sfregio subito dall’antica Brotherood della quale facevano parte.

Passando alla Francia, la reazione dei liberi muratori dello Stato che prima della rivoluzione del 1789 era il Regno cattolico per eccellenza, fu ancora più dura. Le decisioni dei fratelli inglesi furono semplicemente rifiutate, e la prima Bolla papale di condanna, risalente al 1738 e già riprodotta e commentata in questo lavoro, accelerò la decisione di nominare un proprio Gran Maestro, nella persona del duca d’Antin, cattolico, Pari di Francia ed in ottimi rapporti con gli Stuart. Il deismo imposto da Desaguliers ed Anderson [33] era considerato irricevibile, e si continuava a sottolineare il carattere gioannita della massoneria speculativa. Poteva del resto essere diversamente, se negli Statuti delle Logge, risalenti al 1742, sono presenti affermazioni di tal guisa: “ogni spacciatore di incredulità, che avrà parlato o scritto contro i dogmi dell’antica fede dei crociati, sarà bandito per sempre dall’Ordine”; senza dimenticare che nello stesso anno l’Apologie pour l’ordre des Francs-Maçons chiarisce che esso “è accessibile ai soli cristiani”, per di più “battezzati”, come rimarca la Costituzione del 1755 della Gran Loggia di Francia [34].

Alla luce delle prove documentali prodotte,la ragione del prevalere dell’influsso cristiano sulla prima Massoneria speculativa è pertanto da rinvenirsi senz’altro nel forte influsso su di essa esercitato dalla cattolica dinastia degli Stuart, e di riflesso dai giacobiti, i loro fedelissimi [35] particolarmente numerosi sotto le volte dei templi.

All’opposto, si è mostrato che la progressiva decristianizzazione di quest’Istituzione è legata al progressivo consolidarsi della rivoluzione giacobina in Francia.

La Libera Muratoria è “per natura tradizionalista, culturalmente elitaria [36], laica ma non anticlericale, filantropica, apolitica”.

Infine, è d’obbligo un richiamo ai rapporti intercorrenti tra i Mormoni, il cui nome ufficiale è Chiesa dei santi degli ultimi giorni, e la Massoneria.

Impropriamente, vi è chi ritiene che la seconda sia originata dalla prima: non è così.

Al contrario, la nascita dei Mormoni quale culto religioso organizzato, risente incisivamente dell’appartenenza del fondatore di tale Chiesa, Joseph Smith, alla Muratorìa [37].

Vi è infatti a riguardo una fiorente pubblicistica [38], tesa a spiegare come siano stati mutuati segni, toccamenti e modi di riconoscimento propri della Craft, ad uso dei Mormoni. Lo stesso Tempio principale di questa Chiesa, situato a Salt Lake, nello Utah, è decorato con motivi e simboli palesemente di derivazione massonica.

Non compete a chi scrive un’analisi dei contenuti [39] di detta religione, - l’argomento è di indubbio interesse, ma si è dimostrata senza possibilità di smentite che le origini dell’Ordine non sono nella Chiesa dei santi degli ultimi giorni - se ne è accennato perché è una delle dimostrazioni migliori di come si possa produrre una informazione non corretta sulla Libera Muratorìa.


 

[1] Se tra le accuse rivolte ai massoni dalle autorità ecclesiastiche, la più nota è senza dubbio quella di rifiutare i dogmi intesi quali verità rivelate, e di essere portatori consapevoli di una sorta di indifferentismo religioso, altre critiche hanno invece colpito i diversi sistemi ad alti gradi, o Riti, considerati l’equivalente di una pratica religiosa peculiare, massonica appunto, critiche che hanno costretto la Gran Loggia Unita d’Inghilterra ad emettere una dichiarazione su Massoneria e religione volta a fare chiarezza sullo spinoso argomento.

[2] Molte figure dell’Antico Testamento hanno un ruolo chiave tanto nel rituale Emulation quanto nel Sacro Arco Reale, rendendo centrale l’importanza dello studio delle Scritture per il Libero Muratore minimamente diligente. Inoltre, in molte Logge la Cabala ebraica è oggetto di approfondimento che si protrae negli anni; ad essa ci si avvicina con timore e tremore, consapevoli dell’enorme grado di difficoltà e complessità, ma anche del fascino senza tempo di cui è portatrice.

[3] Cfr. in materia il fortunatissimo La chiave di Hiram, di Christopher Knight e Robert Lomas, vero e proprio romanzo storico nel quale si “dimostra” la discendenza diretta della Libera Muratoria dalla religione del faraone Akhenaton, passando per gli esseni..benché non manchino collegamenti sensati tra parole pronunciate nelle cerimonie di Elevazione massoniche e termini antichi di millenni ed usati in casi simili, ciò non basta, non può bastare per giustificare accostamenti che definire spericolati è un eufemismo.

[4] É molto più sensato porre in primo piano lo studio, che la Massoneria effettua, degli antichi misteri egizi ed eleusini; si pensi all’ Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim, che proprio tali branche del sapere si cura di approfondire.

[5] Oggetto anch’esso di un revival ottocentesco, che ha portato alla nascita di ben due ordini neodruidici tutt’ora esistenti ed annualmente impegnati in riti a Stonhenge in corrispondenza con i Solstizi.

[6] Sulle diverse Scuole a confronto rispetto alle origini della Massoneria, sui  Misteri ed il loro rapporto con la Fratellanza, è imprescindibile la consultazione dell’opera di Leadbeater, La Massoneria e gli Antichi Misteri, Roma, 2006.

[7] In argomento, cfr. Arcella, I misteri del Sole, Il culto di Mitra nell’Italia Antica, Controcorrente. 

[8] Non a caso l’inglese Stretton, che dell’argomento si è occupato agli inizi del secolo scorso sosteneva che i gradi dell’antica massoneria erano sette, e che Desaguliers e gli altri fondatori della Gran Loggia di Londra ne avevano mantenuto soltanto due.

[9] I Mitrei sono i templi di Mitra, solitamente collocati nelle caverne, nelle grotte o genericamente nel sottosuolo, al fine di concedere la necessaria discrezione ed il dovuto raccoglimento agli iniziati.

[10] Cfr. Arcella, I misteri del Sole, Il culto di Mitra nell’Italia Antica, Controcorrente, oppure, per un approccio più analitico e razionale,ma decisamente meno coinvolgente, Ulansey, I misteri di Mitra, Mediterranee.

[11] Ad esempio le catacombe romane.

[12] Si pensi al simbolismo del pesce e dell’agnello.

[13] Fondato, secondo i cattolici, sul versetto biblico “..tu sei Pietro, e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”. Asserzione fortemente contestata dagli ortodossi, secondo i quali esso va interpretato diversamente: “Ora questa pretesa cattolica-Romana è insostenibile.

Infatti presuppone alcune cose che noi dimostreremo infondate:

1. che con queste parole il Signore intendesse promettere a Pietro una autorità assoluta sulla Chiesa;

2. che questa autorità sia trasmissibile;

3. che questa autorità si sia trasmessa al papa in quanto Vescovo di Roma e successore di Pietro.

Esaminiamo i tre punti:

1. non è vero che con queste parole Gesù intendesse trasmettere a Pietro tale autorità: infatti dice a Pietro che lo aveva confessato poco prima come Figlio di Dio (il capitolo va letto tutto per capire anche quelle parole: "tu mi hai detto che io .Sol1o il Figlio di Dio - sottinteso - e non la carne ed il sangue te lo hanno rivelato ma il Padre mio che è nei cieli, ed io a te dico: tu sei Pietro (nome derivato da "Pietra") e su questa Pietra (cioè su di me che tu hai riconosciuto come Figlio di Dio) io fonderò la mia Chiesa". E' sulla fede di Pietro che Gesù costruisce la sua Chiesa, non sulla sua persona: ed il Beato Agostino (Padre tanto caro agli occidentali) fa notare che se la avesse fondata su Pietro, la avrebbe fondata su una ben fragile pietra. visto che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte! Questa interpretazione ortodossa era l'interpretazione sostenuta in tutta l'antichità e mai nessuno si era in antico sognato di vedervi una prova del primato del Papa di Roma se S . Cipriano, grande Vescovo di Cartagine e Martire può scrivere: "Ogni Vescovo siede sulla cattedra di Pietro", cioè ogni Vescovo trova il suo fondamento ed il fondamento della fede che insegna nella fede che Pietro ha professato, cioè che Gesù è il Figlio di Dio.

Se anche poi si volesse riferire a Pietro il significato della pietra su cui si fonda la Chiesa questo andrebbe sempre inteso nel senso che Pietro è la Pietra perché ha confessato Cristo. Infatti non può essere posto alla Chiesa nessun altro fondamento che non sia Gesù Cristo come si legge chiaramente nel Nuovo Testamento. Puoi leggere a questo proposito il Vangelo di S. Matteo cap.2 1 al v.42,  S. Marco cap. 12 al v. 10, S. Luca cap.20 al v. 17; e ancora gli Atti degli Apostoli cap.4 v. I e la prima lettera di S. Pietro cap.2 vv. dal 4 al 10 dove è proprio S. Pietro a parlare di Cristo come "pietra viva che gli uomini hanno gettato via ma che Dio ha scelto come Pietra preziosa" pietra sulla quale se noi ci fondiamo diveniamo tutti (e non solo Pietro né il Papa) "pietra ~ a", formata per il tempio dello Spirito Santo. Perché è solo Cristo "la pietra principale del fondamento: e chi crede in esso non resterà deluso".

Più tardi noi troviamo dei testi affascinanti del grande Origene, maestro di tutti i Padri negli studi delle Sacre Scritture, e così anche nel papa san Leone Magno.  Il primo afferma: “Se anche noi diciamo “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente, allora anche noi diventiamo Pietro… perché ciascuno che si rende simile a Cristo diviene Pietro ”. Ed il secondo afferma con chiarezza “la forma di Pietro, cioè una pietra fondata sulla fede è presente in ogni Chiesa locale, e non soltanto in quella di Roma ”

2 - Ma anche se si vuole interpretare questo passo “alla maniera romana ”  ossia attribuendo a Pietro una preminenza sugli altri Apostoli nel Nuovo Testamento – preminenza non certo autorità assoluta – (Al Concilio Apostolico di Gerusalemme fu infatti il capo della Comunità cittadina, S. Giacomo, a presiedere, e Paolo resistette a viso aperto alle erronee opinioni di Pietro, come egli stesso ci dice nella Lettera ai Galati al cap.2, non possiamo certo pensare che questa autorità sia trasmissibile. Essa non è trasmissibile più di quella di essere testimone del Cristo risorto, in quanto né nel Nuovo Testamento, né negli scritti dei Padri c’è nulla che possa lasciar pensare ad una simile possibilità.

3 – Non c’è poi nessun fondamento per pensare che tale autorità si sia di fatto trasmessa al Vescovo di Roma dove la Chiesa era stata fondata da Paolo.  Inoltre, prima di recarsi a Roma, Pietro aveva presieduto la Comunità di Antiochia ( là dove i seguaci di Gesù furono per la prima volta chiamati “Cristiani ” per distinguerli dai Giudei); ed allora, perché il “potere  " di Pietro si sarebbe trasmesso al Vescovo di Roma e non a quello di Antiochia? Lo stesso  papa S. Gregorio Magno identifica tre “sedi Pietrine ” : Roma, Alessandria ed Antiochia, pari nell’essere la cattedra storica dell’Apostolo e tiene a sottolineare che quella di Roma non ha niente di più eminente delle altre due”. Cfr. Silvano Livi, La Chiesa dei nostri padri, op. cit.

[14] Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e, appunto, Roma.

[15] In argomento cfr. Rudolf Steiner, La missione di Michele, Editrice Antroposofica, ma anche Rene Guenon, Sull’Esoterismo cristiano.

[16] Che peraltro è stato ripreso dai cristiani in alcune sue componenti organizzative, questo è evidente.

[17] L’argomento è accennato nelle pagine successive.

[18] Il testo integrale della In eminenti è riportato nella sezione "Massoneria e Chiesa" dove sono presenti tutte le encicliche  antimassoniche.

 [19] Ritengo sia forse di una qualche utilità ricordare che ai massoni -ed ai carbonari- sono state comminate un numero record di scomuniche, che hanno prodotto effetti nefasti nel pur auspicabile dialogo con il mondo cattolico, spingendo fra le braccia del giacobinismo gran parte della massoneria latina, e facendo i primi martiri tra i liberi muratori, ad esempio il poeta  Tommaso Crudeli.

[20] Chi legge converrà che non appare un esempio di pietas e carità, una frase del genere.

[21]Riportiamo in Appendice il testo della Humanum genus nella traduzione dell'originale latino (SS.D.N. Leonis Papae XIII Epistula Encyclica de secta massonum, in Acta Sanctae Sedis, vol. XVI, Roma 1906, pp. 417-433) della redazione di Cristianità.

[22] Un’interpretazione acuta, benché di parte, del metodo massonico è di mons. Giuseppe Casale:“la massoneria - come emerge dallo studio delle sue origini - è anzitutto un metodo per impostare i problemi morali e filosofici, che le logge affrontano - ispirate dai loro riti e simboli, custodi del metodo stesso - sulla base di una libera discussione che ricerca un minimo comune denominatore fra le opinioni e, con alcune eccezioni, prescinde da premesse che tutti devono condividere e rifiuta di proporre le sue conclusioni in forma di tesi definitive”. Contributo contenuto in Massoneria e religione, a cura di Massimo Introvigne, Elle Di Ci, 1994.

[23] In materia, cfr. Paul Naudon, Le logge di San Giovanni, Atanòr. Al suo lavoro ed a quello di Jean Tourniac daremo ampio rilievo, al fine di dimostrare coerentemente questo nostro assunto.

[24] Negli Statuti della loggia di York, databili al 1693, è addirittura scritto che i liberi muratori dovranno fedeltà “a Dio e alla Santa Chiesa”, definizione che chiaramente allude alla Chiesa cattolica. Cfr. Archivi della loggia di York, n. 256, riprodotti in Hiram, maggio-luglio 1908, così come riportato in Naudon, op. cit.

[25] Naudon rileva correttamente che formule analoghe sono presenti anche in altri due noti Manoscritti, il Chetwode Crawley, databile anch’esso intorno al 1700, ed il Kewan, databile al 1714.

[26] La Gran Loggia di Londra, all’atto della sua fondazione, coerente con il suo proposito di scristianizzare i rituali ed allontanare ogni influsso stuartista o cattolicheggiante, decise di festeggiare soltanto il San Giovanni del 24 giugno, l’Evangelista, e non quello del 27 dicembre, il Battista. In verità, ad essere tradizionalmente da sempre ricordato con devozione dalla Fratellanza, era il secondo e non il primo!

[27] Cfr. Jean Tourniac, Simbolismo Massonico e Tradizione Cristiana, Atanor.

[28] In effetti del Battista si parla come protettore dei metallurgici, dell’Evangelista come protettore degli scrivani e dei teologi. Vedi Naudon, op. cit.

[29] Naudon, op. cit.

[30] Non deve stupire il lettore che tale definizione venga utilizzata per i fondatori della Gran Loggia di Londra, in quanto, come vedremo nella seconda parte di questo studio, essi furono di fatto proprio questo:artefici di una scissione per ragioni politico-religiose.

[31] Più precisamente: Antiche Costituzioni concernenti l’antica ed onorevole Società dei Muratori liberi ed accettati. Maggiori informazioni possono essere individuate in Knoop, Jones, Hamer, The early masonic Cathechisms, e soprattutto ne La Franc Maçonnerie chrétienne, opera magistrale di Paul Naudon purtroppo non ancora tradotta e pubblicata in Italia.

[32] Naudon, op. cit.

[33] I quali ebbero diversi problemi ad imporre in Inghilterra la loro visione, al punto che alternarono marce indietro e conferme del loro orientamento negli anni. Nella seconda parte di questo lavoro ci occuperemo infatti della Gran Loggia degli Antients, sorta proprio in opposizione ad essi, ed erede se non diretta certo spirituale della Brotherood stuartista originaria.

[34] Queste preziose informazioni sono riportate in origine nel libro di Naudon, op. ult. cit.

[35] Agli Stuart, alle nobili famiglie ad essi devote, ed ai rapporti che li legano all’Istituzione massonica, dedicheremo l’intera seconda parte di questo lavoro.

[36] La definizione, perfetta per un primo approccio, è di Fabio Venzi, Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia. Può essere reperita, insieme al resto del suo intervento, nelle Lettere al Corriere, curate da Sergio Romano, in www.corrieredellasera.it

[37] La leadership attuale dei Mormoni, tuttavia, smentisce con forza ogni nesso con la Massoneria, ritenendolo probabilmente foriero di pubblicità negativa. Che non vi sia alcun nesso tra un culto religioso organizzato ed un Ordine iniziatico che ammette tra le sue colonne tutti gli uomini liberi, in età matura e di buona reputazione, purché credenti in un Essere Supremo, non vi è dubbio alcuno. Ben diverso è invece il discorso attinente al simbolismo.

[38] Cfr. Schnoebelen, I Misteri del Tempio mormone, Chino (California), 1991.