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L'Athanòr (1947)

Secondo Albert Poisson (Théories et Symboles des Alchimistes, pag. 106) il vero athanòr... è una specie di fornello a riverbero che si può smontare in tre parti. La parte inferiore contiene il fuoco; essa è bucherellata per permettere l'accesso all'aria e presenta una porta. La parte media, pure cilindrica, offre tre sporgenze disposte a triangolo su cui riposa la scodella contenente l'uovo.

 

 

La Generazione della Grande Opera (1694)*

 Tutte le tavole a colori di un testo assai raro e poco noto del 1694.

 

 

Philosophia Reformata (1620)*

Jean Daniel Mylius pubblicò la sua “Philosophia Reformata” tra il 1620 e il 1622, e come lo si constaterà, le incisioni, tutte riversate dall’originale del British Museum di Londra, debbono molto all’influenza delle “Dodici Chiavi” di Basilio Valentino, e secondo certi autori anche alle “Dodici Porte” del Ripley, anche se per questa seconda ipotesi numerosi sono i dissensi.

 

 

Musica e Alchimia

Il documento è ripreso dalla rivista internazione di Alchimia "Kemi-Hathor" numero 14 febbraio 1985, ed è a firma di Bruno Cerchio. Nato a Torino nel 1954, Bruno Cerchio si è laureato in filosofia con una tesi sull'esoterismo musicale di Skrjabin, è diplomato in composizione presso il Conservatorio di Milano e insegna quest'ultima materia al Conservatorio di Novara.

 

 

Alchimia e Qabalah

Il compimento della Grande Opera è illustrato dal simbolo dell’Androgino, detto anche Ermafrodito o Rebis (Re doppio). Una creatura che trascende ogni dualità, e realizza la “coincidentia oppositorum” dell’operatore. Le famose “Nozze Mistiche”, infatti, rappresentano l’unione che deve avvenire tra piano fisico e livello spirituale dell’iniziato.
Nella Qabalah l’unione tra opposti, Maschile-Femminile, Acqua-Fuoco, viene rappresentata dai Pilastri di Destra e di Sinistra dell’Albero della Vita...

 

 

Il Trattato del Cielo Terrestre (1613)

Vinceslas Lavinius di Moravie, è un autore completamente sconosciuto, sia al grande pubblico che agli studiosi di Alchimia, esso è ricordato da Alberto Poisson [Teorie e simboli dell’Alchimia, Chacornac 1891 a pag. 92], in occasione dell'esame della sostanza «ermafrodita». Il Trattato del Cielo Terrestre (1613), che viene presentato per la prima volta in Lingua Italiana nella traduzione del Carissimo Fratello Luca B., sembra aver avuto una certa importanza per la comprensione del “Fuoco Segreto” dei filosofi.

 

 

Alchimia e Magia

Il documento è opera d'ingegno di Eugène Canseliet, ed è tratto da La Tour Saint Jacques Nn. 11-12, Lug-Dic 1957, tradotto per la prima volta in lingua Italiana.

 

 

Processus sub forma Missae (1514) *

La prima traduzione in lingua Italiana di questo documento alchemico di Mikòs Melchior. L'autore è sconosciuto al grande pubblico, e per lungo tempo fu da molti confuso con quel Miklòs Olah, primate di Esztergom (Strigonia), nato nel 1493. Oggi è certo che il nostro nacque, invece, a Szeben o Nagyszeben oggi Sibiu, e godette della protezione del re Vladislao II alla cui corte fu, dal 1490 al 1596, cappellano e astrologo.

 

 

Della Quinta Essenza, la Vite e il Vino  

Il documento, opera d'ingegno di Donato Piantanida, ed è tratto dalla rivista "Hestia" Nn. 3-4, Aprile-Giugno 1963.

 

 

Semita Semitae (1303)

Questo trattato di Arnaldo da Villanova, datato 1303, viene offerto nella traduzione operata dal nostro Fratello Federico P.  ogni diritto gli è riconosciuto

 

 

La Grande Opera Svelata (1775) *

Trattato di autore ignoto venne pubblicato, ma non completo, anche in lingua italiana nel 1778 a Bologna, con il titolo modificato e con nessun riferimento alla traduzione operata dal caldaico da parte di M. Countan. Il testo in lingua portava il titolo di: "La Grande Opera Svelata a favore delle persone che hanno gran bisogno di denaro, da colui che l'ha fatta"; l'edizione del 1775, al contrario intitolava: "La Grande Opera Svelata in favore dei figli della luce". ed affermava essere la traduzione dal caldaico di un manoscritto di autore ignoto.

 

 

Pretiosissimum Donum Dei (1415) *

Prima traduzione in lingua italiana di questo manoscritto alchemico del 1415.

Si conoscono molte e dissomiglianti versioni di questo manoscritto, ad oggi ne sono state censite più di ottanta, la più antica è quella del XV° secolo, che si trova presso la British Library MS Harley 6453. In alcuni documenti si legge che l'autore è certo Georges Aurach l'argentino, in altri che al contrario l'autore è Georges Anrach di Strasburgo, in altri ancora che l'autore è anonimo.

 

 

Sulla Via Ermetica Monomiale (1909)

Mentiremmo se dicessimo da dove ci proviene questa lettera sconosciuta del Kremm-erz, semplicemente non lo ricordiamo, è in nostro possesso sotto forma di un piccolo opuscolo di quattro pagine a stampa e contenente in appendice un ringraziamento che fedelmente riportiamo: Si ringrazia il G.M. Arim dell'Ordine di Atrahasis  per averci trasmesso il documento

 

 

I lavori di Paolo Lucarelli *

Tutti gli scritti alchemici del carissimo F:. Paolo Lucarelli.

 

 

L'Antro delle Ninfe (1893)

La traduzione dal francese di un documento del noto ermetista Pierre Quilard e presentato a Parigi nel 1893 dalla Casa Editrice "Libraire de l'Art Indépendent". Il documento fu pubblicato in Italia il 30 gennaio del 1910 ad opera di G. Catinella nella prestigiosa rivista "Commentarium" di Giuliano Kremm-erz.

 

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