"Atalanta Fugiens Fuga XVI°"

Michaël Maier 1687

Questo trattato, che porta la data del 1415, viene offerto alla meditazione e allo studio dei nostri visitatori, nella prima traduzione integrale in lingua italiana, eseguita dal nostro Fratello Federico P.

Si conoscono molte e dissomiglianti versioni di questo manoscritto, ad oggi ne sono state censite più di ottanta, la più antica è quella del XV° secolo, che si trova presso la British Library MS Harley 6453. In alcuni documenti si legge che l'autore è certo Georges Aurach l'argentino, in altri che al contrario l'autore è Georges Anrach di Strasburgo, in altri ancora che l'autore è anonimo. Se l'autore è Georges Aurach, come sostiene Lenget-Dufresnoy, esso non è un personaggio ignoto, giacché gli si attribuiscono diverse opere alchemiche, una in particolare del 1475, che non mancheremo di presentarvi, nota con il titolo di: Il Giardino delle Ricchezze.

La traduzione, a causa del linguaggio arcaico del manoscritto, non sempre è brillante e scorrevole, ma abbiamo preferito non tradire il pensiero dell'autore, cercando di riportarlo il più fedelmente possibile, a volte anche a scapito della chiarezza.

Nel nostro lavoro di traduzione abbiamo adottato la trascrizione del manoscritto eseguita, nel secolo scorso, da Albert Poisson che stimò la data di stesura da doversi collocare nel XVII° secolo.

Nella trascrizione il Poisson ha però omesso di riprodurre le dodici figure, anche se nel documento ne riporta le didascalie, le abbiamo recuperate dopo una ricerca in rete; ve le offriamo nelle tre edizioni quella originale del 1415, quella del 1708 e quelle contenute in "Anatomia Auri" del 1628.

La traduzione è opera d'ingegno del Carissimo Fratello Federico Pignatelli; ogni diritto gli è riconosciuto

 

La traduzione è © Federico P.

 

La libera circolazione in rete è subordinata alla citazione della fonte e dell'autore.

 

L'autore inizia con una semplice raccomandazione: occorre sapere, in primo luogo, che chi lavora fuori della natura, sbaglia, per la ragione che ogni altro genere di lavoro non è adatto per la nostra arte.

Apprendete a conoscere dunque la Natura delle cose, se volete riuscire, perché non posso svelarvi il nome della nostra Pietra, ma ciò che ne dirò sarà sufficiente per farvi conoscere quello che che i filosofi chiamano la pietra di ogni cosa e che essi dicono il vero. Essa stessa ed in se stessa contiene tutto ciò che è necessario; l'hanno i poveri come anche i ricchi, si trova ovunque, è composta di corpo, di anima e di spirito e cambia di natura in natura fino a raggiunge la sua perfezione.   

     Natura della Pietra

La spiegazione dei dodici acquarelli originali. Versione "Pretiosissimum Donum Dei del 1475 

     Le 12 Figure

La spiegazione delle dodici incisioni originali. Versione Guldin Schatz, contenute in "Aureum Vellus" del 1708. 

     Le 12 Figure

Le tredici incisioni in legno, direttamente riversate dall'originale, della versione Mylius, e contenute in "Anatomia Auri" del 1628.  

     Le 13 Figure

La Materia della pietra è un'acqua spessa e l'agente è il Calore o un freddo che congela questa Acqua. Apprendete che le pietre che provengono dalle cose animali sono più preziose delle altre.  Ora i corpi essendo sciolti, si mutano nella natura degli Spiriti, e, proprio come quando si mischia l'acqua con l'acqua, non possono essere separati uno dall'altro.

Cocete il nostro latone con un fuoco dolce simile a quello di una gallina che cova, fin quando il suo corpo sia stabilito e la tintura estratta.

     La nostra Acqua

Segue una serie di domande con risposte e consigli sull'Opera.

Il Filosofo afferma che appena compare la nerezza, la prima volta, quello è il segno certo della Putrefazione e dello scioglimento della Pietra, e quando la nerezza scompare, quello è l'indicazione affidabile dell'intera putrefazione e scioglimento della Pietra. 

Si chiede quanto i vapori neri dureranno nell'Opera. Invito a mantenere il fuoco dolce finché la materia non si sia sciolta in Acqua e sia divenuta finissima e che tutta la tintura sia uscita in colore nero, che è il segno dello scioglimento. 

     Dubbi e consigli

L'autore termina il suo trattato con l'indicazione dei tempi dell'Opera.

Dico dunque che bisogna prendere la pietra con tutta la sua sostanza, dalla quale occorre scegliere ciò che ci sia di più puro e di più sottile e metterla nel vaso filosofico che bisognerà chiudere filosoficamente e metterlo nel fornello al tramonto  del lunedì, e dopo la metà di dicembre fino a metà gennaio, quando il Sole è nel segno del Capricorno

     Dei Modi e Tempi

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