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Lo Zodiaco Alchemico *

Lo studio è un articolo apparso nel 1987, sul Bimestrale di Alchimia e studi Simbolici "Kemi-Hathor" edito da Kemi Editrice e a firma di Tommaso Valenti. L'autore attingendo direttamente alle istruzioni di J.M. Kremm-Erz, ipotizza una lettura dello Zodiaco in chiave alchemica.

 

 

Sul Fuoco Filosofico (1595)

Il documento è attribuito ad un Giovanni Pontano, non meglio identificato. Alcuni ipotizzano trattarsi del gesuita Jacques Spaumüller detto il Pontano, nato a Bruk nel 1541 e morto nel 1626, altri l'umanista autore di Urania sive de Stellis. La "Lettera sul Fuoco Filosofico" si trova presso la Biblioteca Nazionale di Parigi nel manoscritto 19969; certamente del XVI secolo, e proveniente dall'Abazia di Saint-Germain des Prés.

 

 

De Lapis Philosophorum (1708)

Il De Lapis Philosophorum è un documento poco noto ed è estratto da: "Lettere critiche, giocose, morali, scientifiche ed erudite del Conte Agostino Santo Pupieni"; pseudonimo dell’Avvocato Giuseppe Antonio Costantini. Il testo è estratto dalla II° edizione Tomo II in Venezia anno 1708 appresso Giuseppe Zoari.

 

 

La Grande Opera Svelata (1778)

Documento poco noto estratto da: "La Grande Opera Svelata a favore delle persone che hanno gran bisogno di denaro, da colui che l'ha fatta" 1778, di autore ignoto. Il testo si trova collocato presso la Biblioteca Filosofica di Firenze volume n. 2759.

In verità esiste un altro testo datato 1775, per cui antecedente al documento della Biblioteca Filosofica di Firenze, e pubblicato ad Amsterdam che si dice tradotto dal caldaico da M. Coutan

 

 

I Versi Aurei (1928) *

Per quel che riguarda il senso e il luogo dei precetti contenuti nei Versi d'Oro secondo quanto emerge dalla tradizione ermetico-alchemica é da dirsi che essi possono essere assunti al titolo di un agevole rito iniziale, che non ne esclude nessun altro. Vi sono due vie per giungere e quel distacco, che permette la percezione della realtà sottile e il contatto con le forze occulte delle cose.

 

 

Storia dell'Alchimia (1900) *

Presento ai benevoli lettori un interessante sommario storico di F. Jollivet-Castellot, esimio chimico e alchimista francese, direttore del giornale l'Hyperchimie (La Chimica superiore o Alchìmia) e della Società Alchimica di Francia. Giuliano Kremm-erz

 

 

Alchimia e Tarocchi

Dato il considerevole numero di autori che hanno già scritto sui Tarocchi, sembra assai temerario dirne qualche cosa che non sia già stato detto. Eliphas Levi, Stanislas de Guaita, Papus, O.Wirth, tutti i moderni maestri rinnovatori dell'Occultismo concordano nel vedere in essi il più antico libro del mondo, e la loro immaginazione sembra averli portati, talvolta, oltre i limiti probabili della realtà.

 

 

I Manifesti Rosacrociani (1614) *

Nel 1614 veniva pubblicata nella tipografia Wilhelm Wessel di Kassel, un Manifesto di autore anonimo che chiama per comodità “Fama Fraternitatis”, considerato che il suo titolo completo è: “Riforma universale e generale del mondo intero; con la Fama Fraternitatis della encomiabile Fraternità della Rosa-Croce scritta per tutti gli eruditi/dotti e sovrani d’Europa; parimenti a una breve risposta di Hern Haselmayer per la quale egli è stato arrestato e messo ai ferri in una galera. Oggi pubblicata e comunicata a tutti i cuori sinceri”

 

 

De Lapide Philosophico (1677) *

Lambspringk o Lambspink o ancora Lamspring o infine Lambspring, appartiene a quella categoria di Alchimisti la cui esistenza, volutamente o no, è stata avvolta nella oscurità più completa. Tanto che notizie contrastanti sono sull'autore. Secondo il Fergusson, il nostro alchimista sarebbe stato di nobile nascita, mentre lo Schmieder, sostiene che egli potrebbe aver appartenuto all'abbazia benedettina di Lammspring, presso Hildesheim, così chiamata a causa del ruscelletto "Lamm" che ha la sorgente proprio nel giardino dell'abbazia stessa.

 

 

L'Universo e l'Uomo
Un lavoro interpretativo dell’incisione di Mattheus Merian annessa alla "Basilica Philosophica"  dell’Opus Medico
Chymicum scritto dal medico chimico Johann Daniel Mylius e pubblicato da Lucas Jennis a Francoforte nel
1618.
 

 

La Grande Opera (1983) *

Un contributo del Carissimo F:. G.P. che ha trovato ospitalità nella rivista Hiram n. 1- 2 Aprile 1983. Edizioni Erasmo.

Scrive il F:. "... Ma non rimanga deluso chi si aspettasse, da queste righe, una qual sorta di manuale pratico. Infatti la mia esposizione riguarderà sì il modo di operare, ma non già le tecniche che, sia detto per inciso, non si conciliano con lo spirito frettoloso degli incauti... "

 

 

Le Dodici Chiavi dell'Alchimia (1618) *

Le "Dodici chiavi dell'Alchimia", un testo attribuito a Basilio Valentino, è stato pubblicato  a Eisleben nel 1599; una seconda edizione vide la luce a Francoforte nel 1602 e nel 1618 Michael Maier ne presentò una versione latina che incluse nel suo "Tripus Aureus" e che corredò con delle incisioni attribuite a Mérian.

La versione latina del Maier venne poi ristampata nel 1678, inserita nella seconda edizione del "Musaeum Hermeticum" ed in seguito nella "Biblioteca" del Manget del 1702.

 

 

Ermetismo e Alchimia

Ermete Trismegisto, un nome inventato in tarda età ellenistica, rappresenta, attraverso i molti scritti attribuitigli dalla cultura neoplatonica, fra i quali non possiamo non citare la famosa Tavola di Smeraldo, la fusione delle dottrine "ermetiche" di Platone (Fedro e Filebo) e di Pitagora (Numerologia) con la "rivelazione" di misteriosi insegnamenti egiziani direttamente pervenuti dalla divinità Thoth, il tre volte grande, identificato successivamente nella cultura occidentale (greca) con Ermete, detto appunto Trismegisto (tre volte grande).

 

 

Commento alla visione di G.Ripley (1666)

Questa Visione é piuttosto un Parabola o un Enigma, artificio che i Saggi Filosofi del tempo antico solevano usare esponendo i loro segreti; questa Libertà di usare espressioni Enigmatiche per descrivere ciò che é veramente un argomento misterioso è concessa a tutti gli uomini.
Gli antichi Egizi ci hanno insegnato molto per mezzo dei Geroglifici, strada seguita da molti Padri della Scienza; ma soprattutto hanno usato descrizioni Mistiche o Cabalistiche, come questa poesia.

 

 

Il Testamento di Raimondo Lullo  (1295)

Sebbene abbiamo composto diversi Libri sulle diverse operazioni della nostra Arte filosofica, questo piccolo trattato, che è il nostro ultimo, è tuttavia quello che preferiamo a tutti gli altri, così che egli ben merita di essere da noi intitolato L’Elucidazione del nostro Testamento. Tanto più che ciò che noi abbiamo veramente nascosto nel nostro Testamento e nel nostro Codicillo attraverso lunghe dissertazioni riguardo gli scritti dei Filosofi, noi lo chiariamo qui in modo molto netto ed in assai poche parole.

 

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