"Atalanta Fugiens Fuga XIV°"

Michaël Maier 1687

 

Questa Visione é piuttosto un Parabola o un Enigma, artificio che i Saggi Filosofi del tempo antico solevano usare esponendo i loro segreti; questa Libertà di usare espressioni Enigmatiche per descrivere ciò che é veramente un argomento misterioso è concessa a tutti gli uomini.
Gli antichi Egizi ci hanno insegnato molto per mezzo dei Geroglifici, strada seguita da molti Padri della Scienza; ma soprattutto hanno usato descrizioni Mistiche o Cabalistiche, come questa poesia.

Qui abbiamo la descrizione di un Rospo, ed in questo è racchiuso l'intero segreto dei Filosofi: il Rospo rappresenta l'oro; così chiamato perché è un Corpo della Terra, ma in particolare per la velenosità puzzolente e nera con la quale questa operazione ci colpisce nei primi giorni della preparazione, prima che il bianco appaia; durante il Regno di Saturno quindi si chiama Rospo rossastro. Gli autori sono tutti d'accordo su questo, quando dicono che la nostra pietra non è altro che l'Oro digerito sino al più alto grado al quale la Natura e l'Arte possano portarlo; inoltre la prima opera, dice un'altro Filosofo, è quella di sublimare il Mercurio, ovvero mettere corpi purificati nel Mercurio purificato: potrei citare molti testimoni, anzi tutta la tradizione di Autori che sono di questa opinione: e cosa importa se qualche Filosofo cavilloso sembra negarlo per ingannare gli incauti? Non spetta a noi riconciliarli (anche se possiamo farlo) perché molti scrissero con invidia, per ingannare; e tutti scrissero in forma molto misteriosa per rendere oscura la verità: e anche, nella migliore ipotesi, erano solo uomini e descrissero le cose secondo la loro concezione della Filosofia, nessuno scrisse tutto secondo la verità nuda, perché in tal caso l'Arte diverrebbe tanto semplice da essere disprezzata da tutti. 

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LA VISIONE

 

Mentre una notte ero indaffarato sopra il mio Libro
Apparve ai mie occhi stanchi questa Visione:
Vidi un Rospo ben Rossiccio bere il succo dell'Uva così velocemente,
Finché, sovraccariche di Brodo, le sue Budella si ruppero tutte:
Dopo di che dalla sua Massa avvelenata gettò il suo terribile Veleno
Per il quale Dolore e Tormento le sue Membra cominciarono a gonfiarsi tutte
Con gocce di sudore Velenoso si avvicinava alla sua Tana Segreta,
Egli allora imbiancò tutto il suo antro con soffi di Aria fumosa;
Dal quale emanò nello spazio un Umore Dorato,
Le cui gocce cadendo dall'alto macchiavano la terra di tinta rossiccia
E quando al suo Corpo cominciarono a mancare le forze del respiro vitale,
Questo Rospo morente diventò subito Nero come il Carbone:
Così annegato nel flutto avvelenato delle proprie vene,
Egli stette a marcire per un periodo di 84 giorni.
Per Esperimento allora desiderai cacciare questo Veleno;
Per cui affidai il suo Cadavere ad un Fuoco basso:
Fatto ciò, meraviglia a vedersi, ma ancor più a raccontarlo,
Il Rospo fu trafitto da ogni parte da Colori insoliti;
Ed il Bianco apparve quando tutte le varie tinte scomparvero:
Poi, dopo essersi tinto dl Rosso, rimase così in eterno,
Poi col Veleno così trattato feci una Medicina,
che uccide il Veleno e guarisce chi per caso prende un Veleno.
Sia Gloria a Lui, il Dispensatore di tali Vie segrete
Potenza e Onore, con Venerazione e Lode.
Amen.


 

IL COMMENTO
Questa Visione é piuttosto un Parabola o un Enigma, artificio che i Saggi Filosofi del tempo antico solevano usare esponendo i loro segreti; questa Libertà di usare espressioni Enigmatiche per descrivere ciò che é veramente un argomento misterioso è concessa a tutti gli uomini.
Gli antichi Egizi ci hanno insegnato molto per mezzo dei Geroglifici, strada seguita da molti Padri della Scienza; ma soprattutto hanno usato descrizioni Mistiche o Cabalistiche, come questa poesia.
Ma veniamo al dunque:


Vidi un Rospo ben Rossiccio

Qui abbiamo la descrizione di un Rospo, ed in questo è racchiuso l'intero segreto dei Filosofi: il Rospo rappresenta l'oro; così chiamato perché è un Corpo della Terra, ma in particolare per la velenosità puzzolente e nera con la quale questa operazione ci colpisce nei primi giorni della preparazione, prima che il bianco appaia; durante il Regno di Saturno quindi si chiama Rospo rossastro. Gli autori sono tutti d'accordo su questo, quando dicono che la nostra pietra non è altro che l'Oro digerito sino al più alto grado al quale la Natura e l'Arte possano portarlo; inoltre la prima opera, dice un'altro Filosofo, è quella di sublimare il Mercurio, ovvero mettere corpi purificati nel Mercurio purificato: potrei citare molti testimoni, anzi tutta la tradizione di Autori che sono di questa opinione: e cosa importa se qualche Filosofo cavilloso sembra negarlo per ingannare gli incauti? Non spetta a noi riconciliarli (anche se possiamo farlo) perché molti scrissero con invidia, per ingannare; e tutti scrissero in forma molto misteriosa per rendere oscura la verità: e anche, nella migliore ipotesi, erano solo uomini e descrissero le cose secondo la loro concezione della Filosofia, nessuno scrisse tutto secondo la verità nuda, perché in tal caso l'Arte diverrebbe tanto semplice da essere disprezzata da tutti.
Ma a cosa servono le parole? Noi conosciamo la Verità e sappiamo, per un Carattere segreto, distinguere i veri Autori dai Sofisti; e non abbiamo bisogno di argomentazioni, dato che siamo testimoni oculari e sappiamo che la verità è una sola ed una la strada; strada calpestata da tutti coloro che abbiano mai seguito questa Arte, per cui non possiamo sbagliare, e neppure vogliamo ingannare.

Bere il succo dell’Uva.

Questo Rospo, secondo il Filosofo, beve il succo dell'Uva, il corpo, dice, non é più nobile dell'Oro e neanche l'acqua più preziosa del vino. Questa acqua i Filosofi la chiamano a volte Acqua Ardens, altre volte Acetum Acerrimum, ma più spesso il loro Mercurio; io non insisto su questa denominazione, ma vi assicuro che vuol dire soltanto il Mercurio, proprio quel Mercurio di cui scrissi nel mio piccolo Trattato Latino, chiamato
l…qoj sof…aj cruspoihticÒj (la pietra della saggezza che fa l'oro), o lntroitus apertus ad occlusum Regis palatium (L'ingresso aperto al palazzo chiuso del Re); in quel trattato rivelai l'intera Verità, a lungo e senza veli, e, almeno in parte, con chiarezza, non mi ripeto, ma rimando il Lettore a quell'opera.
Il Rospo beve questo succo dell'Uva; ciò non accade soltanto nella Congiunzione grossa, che é un impasto del Corpo con l'Acqua della consistenza del Lievito o della Pasta, che l'Acqua fa sin troppo facilmente: c'è una affinità molto stretta tra l'Acqua e il Corpo; questa Acqua, come dice il Filosofo, è molto amica dei metalli. Ma in più l'Acqua penetra Radicalmente il nostro Corpo; dopo aver circolato su di lui, come afferma il Filosofo, quando il suo stesso sudore torna al Corpo, lo penetra meravigliosamente. Così il Corpo si imbeve dell'Acqua, ossia del Succo dell'Uva, non tanto prima, nel momento in cui si mescolano, quanto dopo, quando l'Acqua, cuocendo insieme, penetra radicalmente sino al nocciolo del Corpo e gli fa cambiare Forma; questa é l'Acqua che distrugge i Corpi, che li rende non Corpi ma Spiriti volatili, come il Fumo, il Vento, un Vapore, come dice a lungo Artefio.
Questa operazione si fa in poco tempo, confrontata alle operazioni Sotterranee della Natura, che si compiono in un tempo lunghissimo; perciò molti Filosofi insistono col dire che si fa in un tempo brevissimo; e contemporaneamente hanno ragione tanti Filosofi che si lamentano per la lunghezza di questa cottura.
Perciò lo stesso Artefio ha detto che questo fuoco dell'Acqua del nostro Mercurio compie in poco tempo sopra la terra ciò che la Natura ha fatto in 1000 anni, ed in un altro passo dice che la tintura non appare subito ma poco a poco, ogni giorno, ora dopo ora, finche dopo lungo tempo la cottura è finita, secondo la massima del Filosofo: Bolli, bolli e bolli ancora, e non considerare la cottura una noia,

Così velocemente

Così questa espressione per cui il Rospo beve il Succo dell'Uva così velocemente non significherebbe altro che il lavoro deve avere il giusto tempo della Natura, che è davvero lungo, come è lunga ogni cottura: così sembrerà all'Artista che controlla il fuoco, giorno dopo giorno, e deve ancora aspettare con Pazienza l'esito, fino a che il cielo non gli faccia piovere sulla Terra la prima e ultima Pioggia: tuttavia non scoraggiatevi, ma attendete sino alla fine, perché allora una Mietitura abbondante vi compenserà per la vostra fatica.


Finché, sovraccariche di Brodo le sue Budella si ruppero tutte.

Ne segue, nella Visione, che il Rospo (sovraccarico di brodo) scoppia in pezzi; questo brodo è lo stesso brodo che preparò la bella Medea, il brodo che versò sui due Serpenti che custodivano le Mele d'Oro che crescevano nel Giardino nascosto delle Vergini Esperidi.
Poiché l'Aceto dei Filosofi circolando attorno al Corpo genera una sostanza simile ad un Brodo sanguinoso e fa sì che i Colori dell'Arcobaleno appaiono nell'ascesa e nella discesa sul vostro Leone, fino a quando le Aquile abbiano finalmente divorato il Leone, e dopo essere tutte morte, con la Carne del Cadavere putrefatto, e diventino un Rospo velenoso, che striscia sulla Terra ed un Corvo che nuota in mezzo al Mare morto.
Il Succo dell'Uva, dunque, che é il nostro Mercurio, tratto dal Camaleonte o dall'Aria della nostra Magnesia Fisica, e dal Magico Chalybe, circolando sulla nostra vera Terra Lemnia, dopo essere stato mescolato con lui tramite Incorporazione e messo sul nostro fuoco per digerire entra ancora nel nostro Corpo, e sopra il nostro Corpo e cerca la sua radice profonda; e fa sì che l'occulto si renda manifesto per la continua ascesa e discesa: sino a che tutti insieme diventino un Brodo, che é un amalgama delle varie qualità, tra l'Acqua e il Corpo, finché alla fine il Corpo scoppia e si riduce in Polvere, come gli Atomi del Sole, nera, della materia più nera e viscosa.

Dopo di che dalla sua Massa avvelenata gettò il suo terribile Veleno.

Questa riduzione del Corpo ingenera nell'Acqua una natura così velenosa che veramente in tutto il Mondo non c'è Veleno né puzza peggiore, secondo la testimonianza dei Filosofi: perciò si dice che lancia il veleno fatale dalla sua massa avvelenata, in quanto le esalazioni sono paragonate al Fumo Velenoso dei Draghi, allusione che fece Flamel nel suo Sommario Filosofico.
Ma il Filosofo (come aggiunge nelle sue Figure Geroglifiche dei due Draghi) non si accorge della puzza a meno che non rompa i suoi Vasi, ma la constata solo attraverso i colori che emanano dalla putrefazione del Prodotto.
Ed è una meraviglia considerare (come alcuni Figli dell'Arte testimoniano) che il fisso e ben digerito Corpo dell'Oro si putrifichi come se fosse un Cadavere, cosa che avviene per la virtù mirabile e Divina della nostra Acqua dissolvente che nessun Denaro può comperare.
Tutte queste operazioni sono così moltiplicate per la varietà delle espressioni ma si accentrano in una che é uccidi il vivo, e risuscita il morto.

Per il quale Dolore e Tormento le sue Membra cominciarono a gonfiarsi tutte.

Questo fumo velenoso di esalazioni che ritornano sul Corpo lo fanno gonfiare tutto, secondo le parole del Filosofo; il Corpo in questa Acqua si gonfia e si putrefà come un Chicco di Grano, assumendo quindi la natura viva e vegetale, e per questa ragione tale Acqua è chiamata dai Filosofi il loro Lievito, così come il lievito fa gonfiare l'Impasto questa Acqua fermenta il corpo e lo fa tumefare e gonfiare; si chiama anche veleno, perchè come il veleno provoca un gonfiore così questa Acqua con la sua incessante reiterazione su questo nostro corpo provoca lo stesso effetto.
Questa operazione é incessante, dalla prima eccitazione della materia sino alla putrefazione totale; poiché il Rospo, (chiamato più esattamente il Leone), emette queste esalazioni in continuazione, fino ad essere sopraffatto (disfatto) in parte; e poi quando il Corpo comincia un po' ad assumere la Natura dell'Acqua e l'Acqua del Corpo, allora si possono paragonare a due Draghi, uno alato e l'altro aptero: e alla fine, quando appare quella Terra puzzolente che Hermes ha chiamato la sua Terra Foliata o Terra di Foglie, allora é più giusto chiamarlo il Rospo della Terra; dalla prima eccitazione sino alla fine di questo processo di putrefazione, le cui esalazioni sono in principio Bianche, per un po' di tempo, e poi diventano Giallastre, Bluastre e Nerastre (per la virulenza della materia) e condensandosi ora dopo ora, e stillando in gocce come attraverso piccole vene, entrano in modo meraviglioso nel Corpo, che più ne è compenetrato più si gonfia, fino a quando non è putrefatto.


Con gocce di sudore Velenoso si avvicinava alla sua Tana Segreta.


I due versi che seguono sono soltanto una descrizione più ampia di questa operazione, quella della volatilizzazione, che sarebbe poi una ascesa e discesa, o una circolazione dell'amalgama all'interno del Vaso. Tale Vaso qui viene chiamato Tana Segreta, altrove lo stesso Autore lo chiama piccola Botte di vetro, ed é un recipiente ovale, fatto del più puro Vetro bianco, della grandezza di un normale Uovo di Gallina, in cui si mescola circa la quantità di un'oncia o di 8 dragme del prodotto, in proporzione adatta da stabilirsi, e lo si Sigilla con il Sigillo di Hermes, nella provetta con un collo alto circa 6 pollici che può essere sottile e stretto; lo si fonda con Artificio, in modo che nessuno Spirito possa scappare, e l'Aria non possa entrare, ed é per questo che si chiama Tana Segreta.
Si chiama Tana Segreta anche a causa della natura segreta della Cenere o Sabbia in cui viene messo nell'Athanor Filosofico, le porte ben chiuse, o con una piccola Finestra che si apre ogni tanto quando serve, o con un Vetro inserito per permettere l'osservazione all'Artista, con una luce vicino per vedere i colori.

Egli allora imbiancò tutto il suo Antro con soffi di Aria fumosa.

Dopo aver così ermeticamente disposti Pallone, Nido e Forno l'Artista deve prima di tutto aspettarsi di rimanere a lungo in Prigione, come dice Bernardo Trevisano, perché l'Antro di questo luogo segreto diventerà così bianco per i fumi che saliranno, che l'Artista regola il suo lavoro più con l'abilità e la ragione, o con l'occhio della mente, che non con quella del Corpo, perché gli Spiriti che salgono come un Fumo o un Vento appannano l'interno del Vetro che é sopra la Sabbia o Cenere, e man mano si formano gocce che scorrono e inumidificano il Corpo sottostante e riducono il più possibile ciò che é fisso, ed in questo modo il Corpo con l'Azione dell'Acqua e l'Acqua con l'azione del Corpo cambiano colore.

Dal quale emanò nello spazio un Umore Dorato.

Alla fine succederà che l'intero Vaso sembrerà Dorato, ad un certo punto, dalle esalazioni che saranno Gialle, segno di vera Unione del nostro Uomo e della nostra Donna, ma prima di questo Color Giallo, e anche con esso, ci sarà un oscuramento del fulgore Bianco dei Fumi, causata da un misto di Colori, Neri, Oscuri, Bluastri.
Il tempo non é lungo visto che tutti i cambiamenti si manifestano prima di 40 giorni, poiché nel giro di questi giorni nei Colori si vedono i segni di Corruzione e di Generazione, cosa che otteniamo per la Natura mordente e focosa delle nostre Acque pontiche e la resistenza dei nostri Corpi; in questa Lotta il Corpo é vinto e ucciso, e mentre muore fornisce questi Colori, segno che le Aquile ora hanno il Sopravvento e che il nostro Leone le ha un po' corrotte con il suo Cadavere, che é la loro preda.
Questa Operazione viene chiamata dagli Artisti Abili Estrazione e Separazione delle Nature, perché ora la Tintura comincia a separarsi dal Corpo. É chiamata anche Riduzione a materia prima, che sarebbe lo Sperma o Seme, paragonato a due Draghi a causa della sua doppia Natura. Non mi dilungo su questa Visione, ma spiego in breve ciò che è brevemente espresso.
Le cui gocce cadendo dall’alto macchiavano la terra di tinta rossiccia.
Questi colori del Mercurio agiscono sul Corpo fisso sottostante con colori adatti ed i Corpi sono tinti da queste esalazioni di rosso, cosa che Flamel esprime dicendo queste due Nature, o Draghi, si mordono con grande crudeltà e non si lasciano dal momento in cui si sono attaccati fino a che non diventino tutti insanguinati per il loro Veleno bavoso e le ferite mortali; poi cotti nel loro Veleno si cambiano in Quintessenza

E quando al suo Corpo cominciarono a mancare le forze del respiro vitale

Ma prima del Rinnovo di queste nature esse devono in primo luogo passare attraverso l'Eclisse sia del Sole sia della Luna ed anche per le tenebre del Purgatorio, che è il Cancello della Nerezza, dopo di che saranno rinnovate con la luce del Paradiso.
Questo Allegoricamente si chiama la Morte, perché così come un uomo si opporrà alla violenza che minaccia la sua vita, sin quando può, ma se i suoi Nemici sono molti e troppo potenti per lui e cominciano a mancargli sia le forze che il coraggio, il Pallore, Primo Segno della morte, appare sulle sue labbra, così il nostro Corpo, o Uomo, il Sole resiste a lungo da forte Campione, sino a quando non é ferito, poi comincia a sanguinare come se tutto fosse finito per lui e finalmente muore; con la sua morte appare la nerezza, come nei tempi antichi i Corvi erano detti premonitori di morte, poiché questa Reiterazione della Rotazione delle influenze del suo Cielo, insieme al Calore che va asciugando l'umidità man mano che cade, porta infine alla morte, alla corruzione, come qualsiasi altra cosa.
Da allora i Corpi cominciano a non respirare più; cioè cominciano a cessare i Fumi, perché con la frequente ascesa e discesa gli Spiriti si fissano alquanto e diventano Polvere, ed ora giacciono in fondo al Vaso, e si avvicinano alla Putrefazione, e per un pezzo non salgono più ma restano sotto.
Perciò regolate il vostro Fuoco in modo che i vostri Spiriti non siano esaltati e non montino in alto tanto da farne sentire la mancanza alla Terra quando non tornano più; poiché questa Operazione è, come dice il Morien, una estrazione dell'Acqua dalla Terra ed il suo ritorno alla Terra, tante volte e così a lungo quanto é necessario perché la Terra vada in putrefazione.


Questo Rospo morente diventò subito Nero come il Carbone

Questa è la fine del Combattimento, perché in questa fase tutte le parti si conciliano in questa Terra di Foglie, e la Pace finale è stabilita; ed ora una Natura abbraccia l'altra, in nessuna altra forma che non sia quella di una Polvere ed in alcun altro Colore che non sia il nero più nero.
Da questo punto in avanti le Nature sono unite e bollono insieme come la Pece liquida, e cambiano forma l'una nell'altro. Attenzione quindi a non ottenere, invece di una Polvere Nera, Nerissima, che è il Becco del Corvo, un Precipitato inutile, secco, mezzo Rosso, color Arancio, che sarebbe segno certo della Combustione dei Fiori o della Virtù del Seme Vegetativo. Io ho inciampato in questo grosso Ostacolo e vi avverto per questo.

Così annegato nel flutto avvelenato delle proprie vene
Da tutto ciò che è stato detto e dalla Testimonianza di tutti i Filosofi che sono stati Testimoni oculari di questa Verità, il lavoro non e così noioso ne oneroso, ma la Padronanza la si può ottenere seguendo la semplice via della Natura: poiché una volta che il vero corpo è impastato con il vero Lievito si calcina da solo e si dissolve, per la dissoluzione del Corpo, diventando una Acqua nera e di colore mutevole, che é segno di formazione della Tintura, il Congelamento degli Spiriti in questo Periodo più basso di oscurità, che sarebbe questa Polvere nera come il Nerofumo, questo è il Completamento dell'Eclisse, Contrizione della Materia che inizia poco dopo la fase dei Colori Giallastri, Bluastri, eccetera.

Egli stette a marcire per un periodo di 84 giorni.

Questa Calcinazione comincia con tali Variazioni di Colore circa il 42° giorno, o il 58° al massimo, in un buon Regime, dopo di che viene la Corruzione putrefacente, simile alla Schiuma di un brodo di sangue in ebollizione o la Pece fusa; ma il Nero parziale, cioè Superficiale, comincia verso il 40° giorno, dopo il rimescolamento della materia, se c'è un buon Regime del Fuoco, o al massimo il 50° giorno. Ma questo suo annegarsi nel suo proprio Veleno e cuocersi nel proprio Brodo è il Nero totale, ossia le Tenebre più oscure, Cinneree del Marcio totale, il quale durerà, secondo l'Autore, 84 giorni.
Certo che su questo periodo di tempo non c'é perfetta concordanza tra tutti gli Autori, ma in una cosa sono tutti d'accordo, nel prescrivere un lungo periodo di tempo prima del Compimento dell'Opera.
Uno scrive Che questo Nero più Nero dura molto tempo e non passa in meno di cinque mesi. Un altro scrive Che il Re quando entra nel Bagno si toglie gli abiti e li dà a Saturno, dal quale riceve una Camicia Nera che tiene 42 giorni: e infatti sono 42 giorni e poi comincia a mettere la Camicia Nera al posto della Tonaca d'Oro, cioè prima della distruzione delle sue Qualità Solari, ovvero comincia a diventare anziché Fisso, Citrino, Terrestre o Solido, una Sostanza Fuggitiva, Nera, Spirituale, Acquosa, Flemmatica: ma la Putrefazione non comincia se non quando le prime forme sono distrutte, poiché fin quando il Corpo può essere ridotto nella Natura precedente non è ancora ben macinato e imbevuto: macina dunque, ed imbevi, fino a che non vedi i Corpi diventare non Corpi ma un Fumo ed un Vento, e poi circolando per una stagione tu li vedrai depositare e putrefare.
Saturno dunque terrà la Terra, che è Occidentale, Ritentiva, Autunnale, nell'Ovest; poi procedete a Nord, dove Mercurio tiene l'Acqua, dove la Materia é Acquosa e Flemmatica, e l'Inverno, e il Nord e Espulsivo. Ma coloro che dividono l'Operazione nel Regno di Saturno e poi il successivo Regno di Giove, ascrivano a Saturno tutta la Putrefazione e a Giove il momento della varietà dei Colori.
Dopo Giove, che resta solo 20 o 22 giorni, viene la Luna, la terza Persona, bella e brillante, e lei resta 20 giorni buoni, o anche due in più: in questo Conto è bene contare dal 40° o 50° giorno dopo il primo inizio della Pietra sino al 14° o 16° giorno del Regno di Giove, in cui nel lavaggio di Latona c'é ancora del Nero, anche se misto ad una varietà di Colori brillanti, e questo arriva al totale dei giorni concessi dall'Autore per la Putrefazione, cioè 84 giorni.
Considerando il Nero puro, come dice Augurellus, dopo quattro volte undici giorni e notti, che fanno 44, o come dice un'altro Filosofo: Nei primi 50 Giorni appare il Vero Corvo e dopo 70 giorni la Colomba Bianca, e dopo 90 Giorni il Colore di Tiro.

Per esperimento allora desiderai cacciare questo Veleno; per cui affidai il suo Cadavere ad un Fuoco basso:fatto ciò, meraviglia a vedersi, ma ancor più a raccontarlo, il Rospo fu trafitto da ogni parte da Colori insoliti; ed il Bianco apparve quando tutte le varie tinte scomparvero: poi, dopo essersi tinto di Rosso, Rimase così eterno.

Io voglio aggiungere la mia Opinione: Mescolate bene le vostre due Nature, e se la vostra materia è pura, sia nel Corpo che nell'Acqua, se il Calore interno del tuo Bagno è come si deve, e il Fuoco esterno basso e non violento, eppure così regolato che la Materia possa circolare, la Natura Spirituale su quella Corporea, allora potete attendere dopo 46-50 giorni l'inizio del Nero totale e dopo 56-60 giorni potete attendere la Coda del Pavone e il Colore dell'Arcobaleno; e dopo 22 giorni, o 24 potete attendere la Luna perfetta, il Bianco più Bianco, che diventerà sempre più glorioso nel periodo di 20 giorni o 22 al massimo: dopo di che con un Fuoco un po' più forte potete aspettare il Regno di Venere per un periodo di 40 o 42 giorni; quindi il Regno di Marte per altri 42 giorni: dopo viene il Regno del Sole Dorato poi, in un momento, viene il Colore Tiriano, il Rosso splendente, il Vermiglio focoso, il Rosso papavero della Roccia.

Poi col Veleno così trattato feci una Medicina che uccide i! Veleno e guarisce chi per caso prende un Veleno

Così soltanto con la Decozione queste Nature vengono trasformate e cambiate così meravigliosamente in questa beata Tintura, che espelle tutti i veleni, anche se prima della Preparazione era lei stessa un Veleno mortale, tuttavia dopo diventa il Balsamo della Natura, e caccia fuori tutte le Malattie, le tronca come una Falce, tutti i mali che affliggono il fragile Corpo dell'Uomo, ed è una cosa meravigliosa.

Sia Gloria a Lui, il Dispensatore di tali Vie segrete,
Potenza e Onore, con Venerazione e Lode.
Amen


Ora Dio solo è il Dispensatore di questi Misteri gloriosi: io sono stato vero Testimone della Natura per voi, io so che scrivo la verità, e tutti i Figli dell'Arte sapranno tramite il mio Scritto che sono Erede e Compagno in questa Arte Divina.
Per gli Ignoranti ho scritto il più chiaramente possibile e avrei scritto di più, se il Creatore mi avesse concesso un Mandato più ampio. Ora a Lui solo, come e giusto, vada tutto l'Onore, il Potere e la Gloria, Colui che ha fatto tutte le cose e impartisce la conoscenza a chi vuole fra i Suoi Servitori e nasconde dove vuole: a Lui sia attribuito debitamente tutto il Servizio e l'Onore.
E adesso, Fratello, chiunque tu sia che godi di questa rara Benedizione di Dio, migliora ogni tuo sforzo per servirLo con essa, poiché Egli ne è degno, Lui che ha creato tutte le cose e per Cui furono e sono tutt'ora create.

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