LA NOZIONE DI "PERSONE"

 

È la nozione di Persone quella che più esplicitamente riporta all’idea di maschio e di femmina. Authiq Iomin (Antico dei Giorni) (anteriore alla distinzione sessuale) occupava Kether, il Padre aveva per appoggio H’cmâ, la Madre, Binâ, il Re, Thiphereth, e la Regina, Malcouth. Questa disposizione, come si vede, non è altro che un adattamento della disposizione delle Persone alla distribuzione delle Sephiroth.

Questo non esaurisce l'importanza della nozione di Persone e dei gradi della Sessualità nel sistema della Metheqela (Bilancia). I tre gradi di unione dei sessi si sovrappongono in profondità. Authiq Iomin (Antico dei Giorni) permea il sistema delle Sephiroth dall'alto in basso; è occultato, fino al livello di H’cmâ e di Binâ, con il Padre e la Madre. Il Re e la Regina celano il Padre e la Madre nella regione che è sotto ad H’esed e Guebourâ.

Questa penetrazione in profondità indica, in una maniera più intima delle precedenti, la gradualità del rapporto tra l'Assoluto e il Relativo. L'ordine dell'alto e del basso, della destra e della sinistra, e la loro combinazione con una corrente, presentava in maniera più precisa il ternario che istituisce la Realtà in funzione del Pensiero: questo differenziava la polarità, la trascendenza ma anche le metteva in relazione. Qui il rapporto dell'Assoluto e del Relativo è sottolineato come una penetrazione, in un certo senso organica, profondamente unificatrice. L'Assoluto si mostra attraverso il Relativo come sua catafratta, il Relativo costituisce il suo involucro. Si trova, così, indicata nella maniera più chiara la costituzione fisica dell'Uomo: l'osso e la carne. La femmina è ben l'osso dei suoi ossi e carne della sua carne dal momento che ai tre gradi di profondità la nozione dei sessi è rappresentata.

Questo ultimo concetto apre nuovi orizzonti metafisici. In tutto ciò che precede abbiamo supposto una relazione tra l'Assoluto e il Relativo e tutta la teoria delle Sephiroth riposa su questa nozione. L'antinomia del Relativo e dell'Assoluto si erge, comunque, sempre di fronte a noi. Non sembra infatti possibile tra l'Assoluto e il Relativo alcuna relazione, dal momento che il Relativo non è nulla di fronte ad esso. Ogni relazione presuppone due termini, ma qui uno dei due si dilegua di fronte all'altro. Questo problema non è sfuggito a San Tommaso, il quale ha inteso questa relazione come unilaterale, in un certo senso effettiva soltanto dalla parte del Relativo. La creatura si rapporta a Dio, ma Dio non può essere il soggetto di nessuna relazione reale di cui la Creatura sia il termine. Così, per eliminare quanto l'idea di relazione presentava di contraddittorio, abbiamo parlato non di una relazione ma di un rapporto tra l'Assoluto e il Relativo, vale a dire di potenzialità della relazione.

L'inclusione a diverse gradualità delle Persone, tramite le quali il sistema delle Sephiroth si trova vivificato e la storia della restituzione dei Vasi, fanno intravedere la soluzione sublime che rende possibile una relazione tra il Relativo e l'Assoluto.

Il Relativo non essendo nulla in sé stesso oppone all'Assoluto una reazione nulla. La rottura dei Vasi sembra indicare la tendenza impotente, sola manifestazione possibile al Relativo lasciato in balia di sé stesso.

È allora che l'Assoluto viene, in un certo senso, ad auto proiettarsi fino al fondo della Relatività, adattare la propria natura, incarnarsi in essa per trasmettergli la capacità di reagire a lui stesso che dimora nel Relativo. È qui, ci sembra, proprio in questa penetrazione in profondità la rappresentazione di perfezionamento completo del sistema delle Sephiroth. Dal Pensiero assoluto distillarono le condizioni della Relatività, in seguito la Vita assoluta pose il suo germe d'assoluto nel più profondo della Relatività, consentendo l’assimilazione dell'afflusso emesso dal Pensiero. E così, sotto i raggi del Sole supremo, il sistema della Relatività si innalza come Albero della Vita, identificandosi all'Uomo-Dio e ritraendo in ente strutturato la sintesi delle facoltà essenziali espresse con le Sephiroth.

Concludendo, quattro nozioni concorrono nel sistema delle Sephiroth. La successione lineare, la quale mostra l'ordine derivante dalla subordinazione del Relativo all'Assoluto; processo che produrrà la gerarchia. L'equilibrio della Metheqela (Bilancia), originato dalla dualità inclusa nella relatività e stabilito con la correlazione. La nozione dei Sessi, che si presenta con la differenziazione scaturente dalla combinazione della subordinazione e della correlazione; produrrà la corrente e l'oscillazione. Infine, la gerarchia delle Persone, cagionata della trascendenza dell'Assoluto che attua l'immanenza dell'Assoluto stesso nel Relativo. L'antinomia del relativo e dell'Assoluto si trova, così, risolta con l’unione del Pensiero e della Vita. Con le Sephiroth l'Assoluto fonda le condizioni della Relatività, con le Persone la Relatività si trova resa attuale alla maniera dell'Assoluto.