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Azioni palesi ed opere occulte

Cogitata perficiam

 

L’Amplesso Magico

Il Sagittario è un centauro, metà uomo e metà bestia, ed è segno di fuoco.

È, nel Mito, un essere prosaico che pensa soltanto a cacciare, a conquistare le ragazze ed a mangiare. Gli antichi ponevano l’adulterio di Venere con Marte sotto questo segno, che raffigurava il piacere in se, con tutte le conseguenze di dolore cui esso esponeva gli uomini. É per questo che gli astrologhi affermavano spesso che il Sagittario é un segno di ricompensa e di castigo.

Protetto da questo segno, simbolico per le sue operazioni, che in ultima analisi ripetono il gesto del centauro, che scaglia le sue frecce, il mago d’amore, è ora solo con la sua volontà, nel chiuso del suo laboratorio (che può anche essere la sua camera) nell’ambiente che avrà avuto cura di formarsi e che é il più adatto alle operazioni dell’Arte.

L’atmosfera gli é familiare e benevola, la disposizione dei mobili e delle cose è la solita, la sua libreria lo sorveglia e lo veglia silenziosa coi suoi libri chiusi, nei quali egli ha cercato la Scienza e la guida dei maestri. Una statuetta di Venere Ciprigna, in rame o bronzo rosso, orna il suo tavolo di lavoro, ed il pentacolo di Salomone, disegnato in verde su una pergamena e messo bene in vista in un quadro, lo ammonisce col suo duplice triangolo che la legge fondamentale da osservarsi in tutte le sue operazioni è quella dell’equilibrio perfetto nei tre Regni.

Una piccola sfinge di marmo nero, su un piedistallo cubico di marmo bianco, sintesi di tutta la Scienza Magica, é su un mobile a destra sempre pronta a rispondere con la sua muta e misteriosa eloquenza alle questioni che le verranno poste dall’adepto; é l’Oracolo del luogo, eloquente per chi sappia interrogarlo.

Sul tavolo un brucia profumi orientale, lascia svolgere a lente spire il fumo dell’incenso o dell’ambra grigia, ed una lampadina con paralume verde, sorge da un fiore di loto a sette petali, di rame, uscente dal centro di un triplice sostegno. In un vaso simbolico raffigurante un mito qualunque attinente a Venere, sono disposte delle rose con del capelvenere in numero di sette, o quattordici, o ventuno.

La tappezzeria é verde riposante, a fiorami rosa o argento; con tendine bianche orlate di ricamo a foglie d’edera in seta verde. Un pianoforte, o un modesto grammofono corredato di dischi con musiche orientali, completano l’arredamento di questo laboratorio di mago moderno, abbastanza completo ed adatto alle operazioni che vi si dovranno compiere.

Quivi l’adepto, al sicuro da tutte le indiscrezioni, compie i suoi riti e segue gli allenamenti per liberare le forze che sono in lui; quivi hanno luogo le sue evocazioni ed i suoi scongiuri, quivi richiama e convoca gli indigeni dell’astrale, coi quali ha commercio strano e diverso.

Il Mago d’amore, integra nel mistero del suo laboratorio l’opera in atto, rafforza l’energia del suo influsso, carica di potenza il suo alito, affila ed affina i dardi che scoccheranno dalle sue pupille, tempera la sua volontà al fuoco freddo dell’ermetismo, pronuncia le parole segrete dei Mantra di amore, lega e scioglie i cuori e le amicizie, dà e prende la felicità e la fortuna. Quivi egli è Re di un regno i cui confini,  credetelo,  non sono le pareti della sua camera...

Le suggestive musiche arabe gli richiamano intorno le invisibili creature dell’aria, mentre i profumi grati ai Geni ed ai Silfi li fanno accorrere in frotta, popolando di silenziose presenze l’apparente solitudine dell’iniziato, che tranquillamente attende che si stabilisca quel vortice astrale per il quale, ed attraverso il quale, egli potrà essere in comunicazione col piano dei poteri occulti.

Dal fornellino del brucia profumi, qualche salamandra occhieggia timorosa verso il Maestro, mentre dagli angoli bui della stanzetta, sorgono affaticati e stanchi alcuni Gnomi della terra, attratti dalla musica, dai profumi e dall’atmosfera magica che si é creata nell’ambiente. Crepitii misteriosi fan fremere le pareti, i mobili scricchiolano nelle fibre più profonde, mentre un vento freddo comincia a circolare per la stanza agitando i tendaggi e trascinando il bianco fumo dell’incenso in anelli roteanti tutto intorno. Lo “stato d’essere” cercato é finalmente sopraggiunto; ora le parole del mago non saranno profferite invano, né i suoi pensieri si disperderanno negli spazi infiniti dell’eternità, che le forze evocate non chiedono ormai che di essere lanciate al segno. Chi potrà sottrarsi al dardo astrale che sta per scagliare il sagittario d’amore?

Lentamente, concentrando sempre più la sua esaltazione e contenendola, egli esprime la sua volontà precisa; non chiedendo, ma ordinando; non pregando, ma imponendo (1).

La donna dei suoi pensieri é lontana; forse dorme; forse smarrita nei sogni della sua fantasia s’illanguidisce fra le braccia dell’ideale creato dal suo desiderio; forse è immersa nella vana evocazione d’un avvenire radioso…

 

Ecco, dapprima confusa, poi sempre più nitida, si disegna nel suo diafano l’immagine sfingea del Mago, condottavi dalle onde Z promananti dal centro ermetico.

 Ma perché penso a ... quello?  si domanda l’ignara.

Lentamente, dalla base della colonna vertebrale, con lampi successivi salienti su per la schiena, un brivido d’insolito piacere, si diffonde in tutti i tessuti del suo corpo di femmina come un’onda inebriante di acre voluttà: É kundalini che rimonta su, per il midollo spinale, che la conquista, che l’avvolge, che la soggioga (2).

La donna é cosi costretta a vibrare in sincronia con la volontà invincibile del tele-attore, per l’opera silenziosa del maleficio d’amore é stata condotta a buon fine dall’adepto provetto.

La più importante leva dell’amore é stata così occultamente agita. L’ansia sessuale trasmessa ha lasciato tracce e ricordo indelebili nel sangue della stregata, già i suoi sensi saranno tardi e lenti ad accendersi sotto stimoli diversi.

Come, come potrà rifiutarsi ad una eventuale realizzazione della sua segreta avventura astrale? Timorosa, spera e paventa un incontro col protagonista misterioso, che s’é così sottilmente insinuato nella sua carne.

L’opera occulta e silenziosa del mago d’amore continua, sempre più facile e più efficace, tutte le notti, alla medesima ora...

Ormai non c’é scampo; ella sente che deve essere sua ad ogni costo, contro qualunque convenienza, a dispetto di ogni e qualsiasi convenzione sociale.

Nella vita normale, intanto, l’adepto mantiene il suo atteggiamento indifferente e sdegnoso. Nulla tradisce l’opera occulta alla quale egli pone mano tutti i giorni. É  lì, fermo, serio, noncurante, freddamente cortese. È un gentiluomo che adempie tutti i doveri della buona educazione, talvolta gentile, spesso rude, sempre misurato di parole e parco di gesti.

Ben presto l’ansia di lei si tramuta in angoscia, in passione angosciosa, irrefrenabile, travolgente.

Come quei cani che a testa bassa e la coda fra le gambe si trascinano presso il padrone adorato, ecco che un certo momento, tutta umiltà, tutta dedizione é lei che con gli sguardi, con l’atteggiamento, talvolta con chiare parole, offre i polsi alla catena d’amore!

Abbiamo adombrato una delle cento maniere occulte d’innamorare le donne, una fra le più comuni e più note, ma i malefizi, i legamenti, gli “envoûtements” che la bassa magia pratica (3) per ottenere l’amore coatto, sono infinitamente vari ed alcuni tanto orribili che ci ripugna doverli riferire in uno scritto destinato ad andare per le mani di molti.

Soggiungiamo che il Mago compiuto, non ha mai bisogno di trasformarsi in stregone per ottenere ciò che vuole, perché il compiuto é innanzi tutto un saggio, epperò vuole ciò ch’é ragionevole, buono e giusto. Egli, che potrebbe violentare la natura, sa che le conseguenze ultime di ogni malefizio, per il Dogma unico dell’equilibrio cosmico, ricadranno su lui stesso e che quindi ogni azione che turbi, o tenda a turbare l’andamento prescritto dette cose, provocherà una reazione proporzionale che si scaricherà infallibilmente su lui stesso.

L’iniziato alla magia dell’amore userà dei suoi poteri con discernimento ed a solo scopo di difesa, perché l’uso illecito di essi degenera in abuso e come tale in discordanza con i principi fondamentali della saggezza.

Il segno del Sagittario, nel suo duplice aspetto di uomo e di cavallo, abbia per lui il significato ammonitore che le frecce scoccate dal suo arco possono essere lanciate da un essere umano; ma possono anche trasformarsi negli aculei bestiali del porco spino.

 

Note:

1- Questo è il punto cruciale dell’operazione magica. La tensione volitiva, raggiunto il maximum, deve scaricarsi lestamente ma totalmente attraverso parole distinte, complete, categoriche e nette.

2- Kundalini è il nome dato dalla sapienza indiana alla corrente psico-nervosa che interessa principalmente la sfera sessuale.

3- Per la tecnica dei ligamenti, dei malefizi, degli “envoutemens” vedi il volume del Kremmerz, "Angeli e Demoni dell’Amore".

 

Indice

Premessa Ariete Toro Gemelli  Cancro Leone Vergine Bilancia

Scorpione Sagittario Capricorno Acquario Pesci