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IL PROBLEMA DELL'IO

 

Non c'è un solo movimento del tuo essere, emozione, desiderio o fremito che non sia immediatamente afferrato anche inconsciamente dal mentale e ricoperto da uno strato pensante: cioè noi mentalizziamo tutto. Questa è la grande utilità del mentale e nel corso della tua evoluzione.

Esso ti aiuta a percepire tutti i movimenti del tuo essere che diversamente, résterebbero allo stato di magma informe ed incosciente. Inoltre ti aiuta a stabilire un ordine in questa anarchia coordinando tutte queste piccole entità sotto il tuo dominio, ma nello stesso tempo ti nasconde la loro vera essenza e causalità, poiché dalla guida positiva alla tirannide il passo è breve.

I meccanismi sopramentali sono talmente ostruiti che ciò che riesce a filtrare dal tuo io profondo è immediatamente falsato, diluito, oscurato.

I meccanismi istintivi-intuitivi si atrofizzano e noi perdiamo quei poteri spontanei che tanto utili ci furono in uno stadio anteriore al nostro grado attuale di evoluzione; altri contenuti mentali si rifugiano nella ribéllione e altri accumulano sordamente il loro piccolo potere é aspettano la prima occasione per aggredirci.

Ma il ricercatore che ha fatto “tacere” il suo mentale e ha da esso separato la sua intelligenza cosciente, comincerà a distinguere tutti questi diversi stati nella loro cruda realtà, senza alcuna colorazione soggettiva e a percepire a diversi livelli del suo essere dei nodi di forza, ciascuno dotato di una qualità vibratoria particolare.

 

Noi tutti abbiamo avuto almeno una volta nella vita l'esperienza di vibrazioni diverse che sembrano irradiarsi su differenti piani del nostro essere.

Per esempio, l'esperienza di una vibrazione rivelatrice, quando sembra che un velo si strappi dischiudendoci una parte di verità. É semplicemente qualcosa che vibra e che rende il mondo inspiegabilmente più vasto e più chiaro.

Oppure abbiamo sperimentato vibrazioni più dense: vibrazioni di collera o di paura, di desiderio o di simpatia, ben sapendo che tutto ciò palpita a livelli diversi e con intensità differente.

In noi vi è anche tutta una gamma di noduli vibratori ciascuno dei quali specializzato in un tipo di vibrazioni che possiamo distinguere ed afferrare immediatamente, secondo il grado di neutralità che abbiamo raggiunto e la finezza delle nostre percezioni.

Nell'uomo comune questi centri sono genéralmente addormentati o atrofici e non lasciano filtrare che l'energia minima necessaria alla sua piccola esistenza. Egli è realmente murato in se stesso e comunica che indirettamente con il mondo esteriore, in una sfera molto limitatati

Egli non vede gli altri, e le cose, ma vede sé stesso negli altri,sé stesso nelle cose, ovunque, colorando tutto con i propri sentimenti soggettivi e limitanti.

Se poi apriamo i centri inferiori dell'inconscio senza un'adeguata preparazione rischiamo di venire sommersi non più dalle nostre piccole vicende personali, ma da correnti di istinti animali ancora incontrollabili e di conseguenza ci troveremo sintonizzati sul caos.

In un certo senso l'individuo si è abituato a rispondere ad alcune vibrazioni piuttosto che ad altre; ed essere commosso, addolorato per certe cose piuttosto che per altre e questa massa di abitudini ha finito apparentemente per cristallizzarsi in una personalità che chiamiamo”IO”.

Per essere esatti, non si può nemmeno dire che siamo “noi” ad avere acquisito tutte queste abitudini: è il nostro ambiente, la nostra educazione, la nostra eredità, le nostre tradizioni che hanno scelto per noi e che continuano a scegliere ciò che noi vorremmo, che desidereremmo, ciò che ameremmo o meno. Tutto accade come se la vita si svolgesse senza di noi.

L'eredità, l'ambiente, l'educazione pongono in noi certe abitudini di comportamento, di personalità, di carattere, certe disposizioni e tendenze che noi chiamiamo “IO”.

Non possiamo nemmeno dire che questo Io sia veramente stabile; è solo la ricorrenza regolare e costante delle stesse vibrazioni e delle stesse formazioni che ci dà un'apparenza di stabilità, poiché sono sempre le medesime lunghezze d'onda che afferriamo o piuttosto che ci afferrano, in conformità con le leggi del nostro ambiente e della nostra educazione, sempre le stesse vibrazioni ed altre che si ripetono attraverso i nostri centri e di cui ci impossessiamo automaticamente, inconsciamente ed indefinitamente.

In realtà tutto è in stato di flusso costante e tutto ci viene da un mentale e da un vitale più vasto del nostro (l'ambiente), o da regioni ancora più basse, subcoscienti.

Questa piccola personalità frontale è quindi circondata, dominata, sostenuta, attraversata e mossa da tutta una gerarchia di “mondi”.

Cosa resta del tuo Io in tutto ciò? A dir la verità molto poco, oppure tutto, secondo il grado raggiunto dalla tua coscienza.