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Prima Istruzione
Abbiamo detto che la prima istruzione volge ad una realizzazione dell'elemento aria ottenuta attraverso il respiro. Inutile dire che ciò ha senso solamente nel presupposto di una iniziazione alla Scienza del respiro o, per meglio dire, del prâna, che è l'energia vitalizzante portata dal soffio materiale come l'anima da un corpo. Le tre aspirazioni con probabilità si riferiscono a tre stadi o profondità del respiro stesso, interiormente attraversati da uno slancio che infine risolve la coscienza nello stato aereo.
La prima visione degli Dei, che ne segue, é una proiezione sovrasensibile resa possibile appunto da tale stato, ove, come dicemmo, il senso non é più legato al giogo delle cose esterne, ma nella trasparenza dell'Occhio o Disco solare può dare in sede di immagini astrali ciò che dorme nella sepolta interiorità dell'uomo.
Che negli Dei che salgono e scendono, la mente sia subito portata alla scala di Giacobbe e al Telesma che, secondo la Tabula smaragdina, dalla terra sale in cielo e di nuovo scende in terra portando in sé la potenza delle cose superiori ed inferiori, occorre appena rilevarlo. Queste due correnti di forza muovono l'aria cosmica in conformità alla modulazione che nel vento è impressa dal flauto, e manifestano in vario, antagonistico modo la Forza unica a seconda che si prenda per riferimento la regione d'Oriente (simbolo per il mondo del sorgere, delle crescenze e delle generazioni) ovvero quella d'Occidente (simbolo per il mondo del decadere e del trapassare). E se questa opposizione ci riconduce a quella classica insita nel Grande Agente magico, siamo altresì inclini a riconnettere ad essa il senso dei due misteriosi Dadofori, l'uno con la fiaccola in alto e l'altro con la fiaccola in basso, che ricorrono assai frequentemente nei monumenti mithriaci senza che gli studiosi profani siano riusciti a rendersi conto di che precisamente si tratti.
Il Vento, poi, non é la prima volta che lo si incontra nel mithracismo. Si ricordi in ogni caso che nell'ermetismo esso é detto portare nel suo grembo il Telesma, padre di tutte le cose; del pari in altri monumenti mithriaci, p. e. nel Bassorilievo di Modena esso va da quattro lati ad investire l'Eone, che si trova fra le due metà di un uovo - simbolo strettamente affine a quello dell'atanòr alchemico. La connessione del vento allo spirito - ossia a ciò che e si libra sulle Acque, e in cui deve rinascere chiunque voglia entrare nel regno dei Cieli, attraverso l'anfibologia di pneÐma si ritrova poi nel noto passo giovanneo (III, 3, 5-8), in relazione a quel vento che soffia ove egli vuole, e tu odi il suo suono, ma non sai onde egli viene nè dove egli va.
Nella ricostruzione del mito da parte di F. Cumont riappare di nuovo il Vento che flagella la nudità di Mithra, una volta che questi si é tratto dalla pietra, sul lembo delle acque. Senonché Mithra fa violenza all'albero, re strappa foglie per un vestimento che lo protegga e dei frutti si ciba, dopo di che volge a misurarsi con i signori del mondo meraviglioso in cui é penetrato e che dall'alto delle montagne avevano assistito al miracolo della sua nascita dalla pietra. Tutti questi simboli sono abbastanza chiari per lo studioso di scienze esoteriche. Secondo l'interpretazione di j. Evola, il vento sarebbe appunto la prima esperienza della forza cosmica da cui si é colpiti al momento dello svincolarsi dalle condizioni corporee; sulla quale forza occorre pertanto che l'iniziato si riaffermi con una proiezione del fuoco positivo che attira una discesa del feminile sulfureo cosmico. Questi avvolgerà di una veste di potere o di fiamma il nucleo dell'iniziato, veste che sarà il suo corpo sovrasensibile, necessario per sussistere e riaffermarsi fra i vari Signori delle Acque da cui gli é sbarrato il passo verso il mondo trascendente.
Nel nostro rituale si ha, ad un dipresso, la stessa cosa, l'iniziato nel Mysterion rivivendo precisamente ciò che nei vari miti ed eroi gli é dato in forma simbolica e, ad un tempo, come compito. Epperò all'esperienza del vento, noi vediamo seguire quella degli Dei in atto di precipitarsi sul nuovo venuto, in quanto essi sono i nemici di chi, dopo essersi disciolto da essi mediante la proiezione, vuole esser da sé e trascendere la gerarchia naturale per la realizzazione del supremo principio.

 

Indice

Il Testo Formula Propiziatoria Logos Invocatorio Prima Istruzione

I Logos e Seconda Istruzione II Logos III Logos IV Logos

V Logos VI e VII Logos VIII Logos IX Logos