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Primo Logos e Seconda Istruzione
È l'invocazione di tale principio, congiunto al Silenzio, che fa vincere la prova al teurgo e che converte in bene gli influssi degli Dei i quali ora sono lasciati indietro, nel modo abituale dell'opera loro, nella legge loro oltrepassata. Questo silenzio che risolve la tensione richiama un frammento gnostico naasseno: Così lo stesso Uomo é chiamato Papa dai Frigi; giacché egli calmò tutte le cose che, prima della sua manifestazione, erano in un modo disordinato e disarmonico. Poiché lo stesso Papa é il suono sintetico di tutte le cose in cielo in terra e sotto terra nel dire: Calma, calma Graffa alla discordia del cosmos. I Frigi lo chiamano anche il morto quando sepolto nel corpo (materiale) come in una tomba e, dopo la trasformazione, Dio: (Filalete, Introit. ap. occlus. Regis pal. V) Che il Figlio dei Filosofi ascolti i Saggi che riconoscono tutti indistintamente che bisogna paragonare la nostra Opera alla creazione del mondo. Al principio Dio creò il Cielo e la Terra, ma la Terra era inane e vacua e lo Spirito di Dio si librava nelle acque. Allora Dio disse: Sia la Luce! e la Luce fu. L'Autore aggiunge: Queste parole bastano ai Figli dell'Arte. Bisogna dunque congiungere, per la nostra Opera, il Cielo e la Terra sul ledo nuziale dell'Amicizia e dell'Amore, chiaro riferimento a ciò che il Simbolo del Caduceo di Ermete significa.
Il gesto del dito sulle labbra richiama la nota figurazione del Dio Arpocrate, che nella tradizione egizia esprime una forma del Sole nascente, una personificazione di Oro il Giovane, cioè a dire della forza originaria che risorge e si riconferma dopo che Osiride è stato fatto a pezzi (simbolo del processo di individuazione). Questa forza destandosi, uscendo dalla sepoltura, impone silenzio al caos e al tumulto della natura elementare non ancora domata.
Il Filalete ora citato accenna a delle impurità dell'aria, al formarsi di nubi che oscurano il cielo e che occorre schiarire sino alla bianchezza della Luna; a pioggia abbondante da provocare affinché esse rendano all'Aria la sua serenità.
L'incontro con guardiani di porte celesti e il loro sorpassamento mediante formule magiche si ritrova in testi gnostici, p.e. in quello riportato dal Dieterich Indietreggiate, Ialdabaoth e Kuko, voi, arconti del terzo eone, giacché io invoco ZUZÊ-ZAZ ZAÔZUZ KÔZÔZ. Allora gli arconti del terzo eone discenderanno, fuggiranno verso occidente, verso sinistra, e voi andrete verso l'alto.
Il sibilare si ritrova nell'Eptameron di Pietro d'Albano: seguono ad esso dei grandi moti e poi l'apparizione di entità che prima erano in atto di scagliarsi contro l'operatore rinchiuso nel cerchio magico, e che ora, mostrando egli altresì il Sigillo di Salomone, assumono forma pacifica e gli obbediscono.

 

Indice

Il Testo Formula Propiziatoria Logos Invocatorio Prima Istruzione

I Logos e Seconda Istruzione II Logos III Logos IV Logos

V Logos VI e VII Logos VIII Logos IX Logos