La Rabdomanzia con il Pendolo

 

Ma i rabdomanti operano anche con un altro strumento: il pendolo.

Si intenderà per pendolo un qualunque oggetto pesante sospeso ad un sostegno. La forma del pendolo é varia; ma sono preferibili la sferica e la cilindrica perché diminuiscono l'attrito con l'aria.

Si sono adoperati pendoli in legno o in metallo.

È verso gli inizi del 1800 che risale la ricerca di metalli o di vene d'acqua col pendolo, perché è a quell'epoca che si avvertì il fenomeno delle oscillazioni del pendolo tenuto sospeso sopra un altro corpo, specialmente sopra masse metalliche, fenomeno che si denominò: siderismo.

Se ne occuparono il Gray, lo Schaffer, il Thouvenel.

 

È incontrastato, dunque, che il pendolo sospeso sopra masse metalliche descriva oscillazioni circolari ed ellittiche e diversamente secondo le materie che gli si sottopongono.

Quando ci furono contestazioni in proposito e si volle attribuire alla suggestione dell'uomo il movimento del pendolo, la semplice esperienza di un pendolo fissato ad una cosa inanimata e l'avvicinarsi di un dito sul filo che lo reggeva stabilì, come definisce il Castelli, che “l'uomo traduce e amplifica con i movimenti pendolari le influenze ricevute”.

Si pensò subito di applicare il pendolo alla funzione di indicatore idroscopico.

Il filo o la catenella che reggono il pendolo vengono stretti fra le falangi del pollice e dell'indice o si infila il cappio formato dal capo del filo nell'indice della mano.

Tenuto così il pendolo sospeso alla mano, il rabdomante cammina lentamente sul terreno, ed ecco che quando egli passa sopra vene d'acqua il pendolo descrive dei movimenti circolari.

Pare anche che il pendolo, secondo alcuni rabdomanti, aiuti più che la bacchetta a stabilire la profondità delle correnti d'acqua a seconda che esso oscilla più o meno presto o cessa di muoversi dopo un dato periodo di oscillazioni.

Qualcuno ha voluto trovare analogia col fluido elettrico.

 

Già fin da Cicerone si parlava di alito sotterraneo ed egli così spiegava la agitazione da cui era invasa la Pizia seduta sul tripode: quasi un fluido elettrico, si direbbe oggi, che agisse sulla sensibilità nervosa di quella femmina.

II pendolo, secondo quanto asseriscono alcuni rabdomanti - ed é stato da loro sperimentato - oscilla in modo diverso secondo sia tenuto sospeso sopra un metallo o sopra un altro.

Così molte esperienze furono tentate con la diversa colorazione del pendolo notando che esso sentiva, per dir così, l'influsso di una data materia o di un'altra a seconda della colorazione.

Con ciò si vorrebbe spiegare la possibilità di stabilire qual genere di materia sia nascosta sotto terra. Ma ciò è ancora nel campo delle induzioni e non si hanno finora esperienze certe e metodi sicuri.

Ne la profondità ha ancora dettato leggi per la sua identificazione.

Il Mager, altra volta citato, ha stabilito le varie influenze che i colori hanno nel segnalare le diverse radiazioni e perciò ha costruite apposite bacchette di vario colore.

Tutte queste esperienze, tutti questi tentativi se hanno portato a risultati concreti talvolta, tal'altra hanno invece deviato da conclusioni positive, hanno suscitato diffidenza, e peggio ancora altra volta, quando alcuno ha voluto farsi paladino dei suoi speciali metodi o, peggio che mai, quando vi ha mescolato del ciarlatanismo.

 

Allo stato attuale si può dire che la rabdomanzia è un fenomeno sussistente, non ancora ben spiegato, che talvolta ha dato risultati sorprendenti, che é degna di studio, di esame, di critica.

La scienza si é qualche volta avventata contro; la pratica se ne é servita con una certa diffidenza e misoneismo; la esperienza le é giovata.

Così che perfino un rabdomante di eccezione, il prof. Silvio Giuseppe Mercati, rivelatosi a se stesso improvvisamente con queste prodigiose facoltà, da professore di filologia bizantina all'Università di Roma, é divenuto sperimentatore rabdomantico ufficiale presso il Ministero dell'Agricoltura e dell'Istruzione Pubblica.

Non dissimilmente era avvenuto ai primi del 1800 quando Carlo Amoretti, prefetto dell'Ambrosiana di Milano, mineralogo e docente all'Università di Roma, era stato assunto al tempo di Volta e Spallanzani, che avevano approvata la sua definizione di “lettrometria animale” al ruolo di rabdomante ufficiale.

Oggi, la definizione di elettrometria animale è tramontata e tenta di passare la dogana quella di “radiometria animale”.

Ma la scienza fa ancori l'arcigna e si oppone all'ingresso della rabdomanzia nel novero delle esperienze riconosciute ed ammesse.

Indice

Cosa è la RabdomanziaChi è il RabdomanteCome si esercita la RabdomanziaLa Rabdomanzia con il Pendolo

La Rabdomanzia al vaglio della ScienzaI limiti della RabdomanziaConclusioni