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Se ora entriamo in Officina ci troviamo di fronte tre pilastri, da non confondere con le due colonne, situate all’ingresso del Tempio. I tre pilastri ben possono corrispondere a quelli dell’Albero della vita in analogia con le tre sephiroth che li rappresentano: Guebourâ-Forza sul pilastro di sinistra (la Colonna di Settentrione del Tempio massonico), Tiphereth-Bellezza su quello di centro (dove, nel punto più alto, siede il Maestro venerabile) e H'cmâ-Sapienza su quello di destra (la Colonna del Meridione).

Sui tre pilastri trovano posto i Dignitari di Loggia almeno in numero di dieci e che, secondo Jules Boucher, la maggior parte degli studiosi, considera in analogia con le dieci Sephiroth dell’Albero della Vita. Anche la marcia di apprendista, compagno e maestro in Officina, per taluno, si ispira all’Albero delle Sephiroth: coi primi tre passi di apprendista, il massone si sposta successivamente da Malcouth a Yesod e da Yesod a Tiphereth. Con un passo a sinistra, da compagno, egli raggiunge ora Guebourâ e con un passo a destra H'esed. Il maestro appoggiandosi sulle Sephiroth Binâ e H'cmâ giunge infine a Kether, la Corona.

Al centro dell’Officina incontriamo il Quadro di Loggia che, pur nella diversità dei gradi e delle rappresentazioni simboliche, fa riferimento di nuovo al Tempio di Salomone, alle due Colonne poste davanti al Tempio e alla leggenda di Hiram.

Quanto alla denominazione di Camera di Mezzo, dove lavorano i maestri, è facile vederne il collegamento con la Bibbia (I Libro dei Re VI:5-8): Si costruì un edificio a tre piani che circondava il Tempio da tre lati… l’ingresso al piano più basso dell’edificio intorno al Tempio si trovava sul lato destro, c’erano delle scale interne che portavano al piano di mezzo.

Avvicinandoci all’ara, nei tre gradi di apprendista, compagno e maestro, notiamo subito che, nella figura, la squadra è simile alla lettera ebraica Resh. In entrambe, poi, si manifesta la duplicità: la squadra massonica è formata dalla livella (orizzontale) e dal filo a piombo (verticale) a sottolineare la necessità di equilibrare due elementi contrastanti e tuttavia positivi se armonizzati tra loro. La Resh ebraica è una delle sette lettere doppie. Nella versione del Sepher Yetzirah, elaborata dal Rabbi Eliahu, Gaòn de Vilna, la più seguita dai cabalisti, la Resh indica l’alternativa tra pace e guerra e, bene utilizzata, consente di ottenere un grado elevato di crescita spirituale e la pacificazione di ogni contesa.

Inoltre, la squadra intrecciata al compasso, nel grado di compagno, ricorda, nella forma e nel significato il Sigillo o Esagramma di Salomone. Gli strumenti intrecciati significano che il compagno massone ha raggiunto l’armonia tra materia e spirito. Il Sigillo di Salomone, dal canto suo, ricorda che, senza l’equilibrio tra forze cosmiche antagoniste, nessuna manifestazione è possibile. E ancora, sotto squadra e compasso c’è il Libro con cui l’Officina apre i lavori. Esclusivamente libri dell’Antico Testamento nelle Logge anglosassoni, il Vangelo di San Giovanni nelle altre. Diverse Grandi Logge statunitensi aprono i lavori col libro di Amos, nei versetti 7 e 8 del capitolo VII: Il Signore mi fece avere ancora un’altra visione: stava vicino a un muro, alto e diritto, e teneva in mano un filo a piombo. Il Signore mi chiese: Amos che cosa vedi?’ Un filo a piombo, risposi. Ho misurato con esso il mio popolo - disse il Signore - e non posso più perdonarlo…

Accanto al Libro, sull’ara, troviamo la Menorah o candelabro a sette bracci: Mi farai - dice il Signore a Mosé (Esodo, 25:31-40) - un candelabro d’oro puro fatto tutto d’un pezzo …

Nella Qabalah medievale, i sette bracci della Menorah sono associati alle sette Sephiroth inferiori: da H'esed a Malcouth. Nel Sepher Temunah o Libro della figura, il candelabro puro d’un sol pezzo lavorato a martello è identificato con Binâ, la Sephirâ dell’intelligenza, e i sette bracci, con le sette Sephiroth inferiori che da lei provengono. Mentre i 49 tra calici e boccioli che sono tutto un pezzo col candelabro, com’è scritto in Esodo, formano le 49 porte dell’intelligenza cioè della Sephirâ Binâ che ne è la Cinquantesima, che neppure a Mosé,come è detto nel Talmud, fu dato oltrepassare

Nel Pardes Rimmonim (Giardino dei Melograni) il cabalista Moshé Cordovero fa corrispondere ai sei bracci della Menorah le Sephiroth comprese tra la quarta (H'esed Grazia) e la nona (Yesod Fondamento) mentre l’asse centrale del candelabro è rappresentato dalla Aleph, prima lettera dell’alfabeto ebraico e da Kether, la Corona, la sephira più alta. Alla base del candelabro c’è poi la Sephirâ più bassa: Malcouth Terra o Regno.

"La Menorah accesa in Camera di Mezzo - osserva Ivan Mosca - può, meglio di ogni altro simbolo e solo come supporto aiutarci a raggiungere lo scopo per il quale noi Massoni ci riuniamo".

Sotto questo rispetto è dunque della massima importanza apprendere a far ruotare i tre bracci snodabili della Menorah al fine di stabilire le corrette analogie con i nostri lavori, le iniziazioni, i passaggi di Grado, i pagamenti agli operai per mandarli via contenti e soddisfatti e sarà anche opportuno porre sulle 7 lampade le lettere del Tetragramma o nome di Dio di 4 lettere

E, in effetti, le lettere del Tetragramma, se non sul candelabro, si trovano spesso iscritte nel Delta massonico, sospeso sul capo del maestro venerabile: è il nome impronunciabile di Dio e le quattro lettere ebraiche che lo formano: uno Yud, una ripetuta due volte e una vav andrebbero studiate sia nella forma grafica che nel loro significato.

I tre angoli del Delta rappresentano ancora Sapienza, Bellezza e Forza, virtù che, attraverso il Maestro venerabile, devono poter illuminare la Loggia. E il Maestro Venerabile ha in mano la Spada fiammeggiante per trasmettere il fuoco all’adepto che egli - come recita il rituale di iniziazione - dichiara di creare massone. 

Ed è proprio pensando all’atto creativo che molti studiosi hanno parlato di corrispondenze con le prime tre Sephiroth dell’Albero della vita, allorché il Maestro venerabile pone la spada sulla testa e poi sulle spalle del neofita.

Gioverà ancora osservare che sia le tre parole di passo sia le tre parole sacre dei tre gradi della Massoneria azzurra sono prese dalla tradizione ebraica e che le lettere delle parole sacre di apprendista e compagno sono ricavate, mediante permutazione, dalle lettere che formano i nomi ebraici delle due Colonne poste davanti al Tempio di Salomone.

Va infine ricordato che, nel simbolismo massonico, la parola sacra è solo un sostitutivo della parola andata perduta con l’assassinio di Hiram e che si dice ritrovata. Analogamente, nella tradizione ebraico-cabalistica, la perdita della vera pronuncia del nome di Dio ha diversi sostitutivi, nessuno dei quali tuttavia è l’originale.

Una delle prime indagini delle scuole di Qabalah storica, riguardò proprio la parola perduta, il vero nome di Dio: "Il giorno in cui YHWH Élohïm fece il cielo e la terra (Genesi 2:4) - scrive Isacco il cieco - il nome non era intero, finché l’uomo non fu creato a immagine di Dio e il Sigillo non fu completo". A questa speculazione si collega quella sul male, introdotto con la frattura del Nome, che torna ad essere incompleto com’era prima della creazione dell’uomo. Ma la causa non è - come si potrebbe pensare - il peccato di Adamo. Ci si riferisce a quando, dopo l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto, venne Amalek, capo degli Amaleciti, beduini del sud di Canaan. Allora, dice Isacco il Cieco: Mosé dovette ricorrere all’elevazione delle mani per lottare contro l’Arcangelo di Amalek e respingere le sue mani dalla Sephirâ Guebourâ. Israele infine può vincere, ma il male si è generato. Il Nome non potrà più essere pronunciato e l’inevitabile conseguenza sarà la distruzione del Tempio e l’esilio.

Nel collegare la parola perduta del vero Nome di Dio alla rottura dell’equilibrio delle Sephiroth dell'Albero della vita, piuttosto che al peccato di Adamo, nel divieto di indagare su En Soph Dio o Infinito, la prima Qabalah storica denota, nei fatti, una sostanziale laicità. Del resto, Isacco il cieco soleva affermare che la diversità ebraica consisteva nella pratica di una filosofia esoterica basata sullo studio e sulla conoscenza piuttosto che su una religione unicamente ispirata alla fede e al sentimento.

E questo è, credo, un principio e un proposito che tutti i massoni possono condividere.

Indice

Preliminari Finalità della Massoneria La costruzione del Tempio Le tre Luci e le Sephiroth

Gli Assassini di Hiram Il Simbolismo dei Luoghi