Dio è legge

In termini poveri: il problema della vita (piacere, dolore, sensazioni, idee) é nella funzione cosciente del pensiero umano, nell'organismo umano. Più incosciente é l'uomo e più i disordini organici o funzionali (malattie, morbo) possono considerarsi come degli avvenimenti chimici della vegetazione della carne. Se non che la medicina contemporanea, come la empirica da cui ebbe origine, si arresta come punto più alto alla biochimica della vita vegetativa - niente intelligenza e vita cosciente nel suo splendore di animalità umana. Ed é questo il vero punto controverso tra la medicina intesa dagli iniziati e la profana. La contraddizione tra i due metodi, che si completano dove non si combattono, si appalesa nella sua pienezza nei casi di malattie mentali, dalla cui patogenesi nessuno può escludere l'occasionalità delle influenze morali o intellettuali sul fisico - e nelle loro evoluzioni nessuno ha ancora trovato il diritto di precedenza della mente sulla decadenza del corpo vegetativo.

La sensazione é tale quale la intelligenza può arrivare a possederla; - più la struttura organica opprime il principio intelligente, più la sensazione é attutita. Il piacere e il dolore non hanno niente di assoluto nella loro significazione astratta, ma sono relativi alla squisitezza della coscienza sensoria che é, diremo così, l'involucro esteriore della intelligenza dell'essere. Le anime raffinate, coscienze ed intelligenze sensibili, sono morbosamente portate a considerare il dolore e il piacere alla stregua della loro sensibilità - ciò che nelle volgari intelligenze sostiene un errore che passa per assioma: le creature umane dalle razze inferiori allo stesso livello delle altre dei centri progrediti - e l'uniformità del diritto di tutti gli uomini allo stesso trattamento nei paesi di civiltà cristiana.

Queste considerazioni ci porterebbero più in là dell'argomento nostro, nel quale io ritorno per considerare il secondo errore di medicina jatrica, che é l'uniformità di apprezzamento del principio morboso invasore o evolvente in tutti gli organismi. Un esempio tra i mille basta: la paura che é un sentimento correlativo alla patogenia di molte infermità, basterebbe da sola a dividere gli uomini in due categorie, in quelli che la sentono e ne sono schiavi e negli altri che lo ignorano per consuetudine. L'educazione cristiana cattolica nelle donne p. es. predispone alla paura; l'educazione cristiana cattolica in un senso inverso forma i sacerdoti delle missioni che sono pronti al martirio.

Quando un medico, interrogando un cardiaco, domanda se ha avuto dei forti dispiaceri, confessa implicitamente che la patogenesi del male che egli esamina fisicamente è nella coscienza intelligente dell'ammalato la quale sotto un'influenza non fisica (il dolore di essere abbandonato dalla sposa amata p. es.) ha alterata una funzione vitale, anatomicamente centrale, fino al punto da metterne in pericolo l'esistenza.

Ora in questi casi implicitamente si confessa la presa in considerazione di valore positivo della coscienza il quale

1° è differente da uomo ad uomo,

2° é perfettamente obliato quando si cerca un rimedio al male.

La prova che il valore positivo dell'influenze morali è differente da uomo a uomo é ovvia: se tutti gli uomini abbandonati dalle amanti divenissero cardiaci che cosa mai sarebbe l'umanità?

La prova che nella medicina se ne dimentica il valore é nel fatto che tutte le ricerche terapeutiche sono dirette nel campo fisico-chimico dell'azione delle droghe sull'organo che funziona male (7).

Accanto a questo cumulo di errori di sincerità - perché la scienza medica pare che debba ignorare la preponderanza dell'intelligenza e della coscienza come fattore patologico, mentre il medico sereno vi si trova in mille casi a contatto e impreparato - sorge un altro tempio, (diremo reazionario al primo materialista) che ingolfandosi nel labirinto delle aspirazioni al divino, pretenderebbe la possibilità e facilità di una medicina esclusivamente spirituale.

Ricordo che più su ho detto che cosa sia lo spiritualismo ermetico: questa medicina spirituale, mistica, con intervento di spiriti di morti o di angeli come messaggeri del dio buono non è la nostra: bisognerebbe prima di tutto dimostrarci che esiste la Bontà del Dio Supremo fuori la legge universale di cui Ieve o Geova (nelle quattro lettere del Tetragramenton) é l'Espressione assoluta. Le leggi di eredità organiche, il tisico figlio dì tisico, non esisterebbero se questo Dio Buono correggesse volta per volta le bozze di stampa. Così le teorie della così detta Scienza Cristiana sono un ammasso di cocci delle vecchie e volgari concezioni della divinità, alle quali teorie, se gli iniziati si inchinassero, rinnegherebbesi il diritto di Giustizia che è il principale attributo della legge (8).

Ora questo tempio dei tanti tempietti mistici di lingue e religioni diverse é l'espressione della magia rudimentale delle prime epoche di assoluta ignoranza sperimentale dove le guarigioni che riescono sono spiegabili con le leggi elementari della Qabalah o meglio con l'aritmetica pitagorica.

L'intelligenza umana domina il corpo fisico nella teoria e nei libri. Ma l'azione degli organi e delle funzioni organiche, alterati da cause esteriori, sull'intelligenza non é meno vero nella pratica: ed é questo il caposaldo di valore della filosofia medica jatrèa.

Se ad uomo sano io do a bere, non dico dell'oppio né della belladonna, ma semplicemente molto vino generoso, l'intelligenza se è un dio é vinta dall'ubriachezza che é un diavolo. Se un tifo (9) invade un organismo sano, l'intelligenza e la coscienza si oscurano. Un cibo indigesto, cioè una cattiva digestione, impedisce che l'intelligenza sia normale nelle sue manifestazioni.

Non bisogna assolutamente farsi illusioni sulla onnipotenza del valore animico se veramente anima, intelligenza e coscienza, non é allenata alla dominazione del corpo fisico di cui ne modifica perfino il temperamento.

Il torto dei medici sperimentali è bilanciato dal torto non meno grande di queste anime semplici, buone ed adorabili che a forza di teorie vorrebbero ricacciare Tifone, il vecchio diavolo del male, nelle caverne fuori ... l'universo.

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Musica: "Atalanta Fugiens Fuga XII" (Michaël Maier 1687)