I filosofi neopitagorici professavano, come è noto, la teoria della purificazione dello spirito, e credevano nella metempsicosi, per la quale, a seconda dei meriti o dei demeriti, l'uomo sale o scende, nelle varie reincarnazioni, nell'infinita scala degli esseri. Queste teorie dell'immortalità dell'anima e della necessità di liberarsi, mediante l'austerità della vita, di ogni scoria dei sensi, a fine di prepararsi alla morte e assicurarsi la felicità vera e perenne nell'oltretomba, erano, come afferma anche Cicerone, le teorie di Pitagora. Queste teorie si legarono presto a pratiche di spiritismo e di divinazione; ma, comunque, apparvero pericolose al Senato Romano del I secolo dell'Impero, il quale ordinò la chiusura della basilica, che non porta traccia di restauri e mostra di essere stata attiva solo per brevissimo tempo.
Abbiamo già ricordato scene quali il pigmeo che ritorna dalla caccia alla gru, e i giocolieri africani; possiamo aggiungere che non mancano scene di palestra e di scuola, di cui sono attori fanciulli e maestri; nè mancano una scena nuziale e scene tratte dal mondo del mito, delle quali par difficile veder la connessione col mondo dei misteri (per esempio, le scene di Medea che, come folle, rimira i corpi dei figli uccisi, alla presenza del pedagogo, di Giasone che, aiutato da Medea, conquista il vello d'oro, di Calcante e Ifigenia in Aulide, del centauro Chirone ed Achille, ecc. Un significato mistico danno poi gli studiosi ai quadri che rappresentano il ratto di Ganimede e il ratto di una Leucippide, e infine il quadro della conca absidale, con Saffo che, sospinta da un erote, scende nel mare, e vi è accolta da un tritone, il quale spiega un largo drappo per riceverla e condurla allo sposo sulla sinistra della figurazione, mentre Apollo appare su una roccia con la destra protesa verso colei di cui egli è stato l'ispiratore costante e sommamente benevolo.
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