I santi libri descrivono la sensazione che l'uomo può raggiungere, essi ci dicono che è meglio preferire lo spirituale al materiale, cantare le lodi del Creatore. Il Creatore non ha bisogno dei nostri omaggi perché è privo di egoismo. La sola cosa che il Creatore ama, è dilettarci in proporzione alla nostra ispirazione di preferirlo tra tutto, della nostra capacità di diventare a Sua immagine. La facoltà di magnificare il Creatore manifesta l'orientamento corretto del keli. Le delizie che procura l'unione col Creatore possono diventare infinite, perfette se non sono limitate dall'egoismo.

L'altruismo è un attributo particolare, il mezzo specifico di riparare il keli. L'egoismo non conduce a niente di positivo, possiamo constatare che il suicidio è più diffuso fra le popolazioni agiate, sono nei paesi ricchi che il numero di suicidi è più elevato. Che si dia tutto ad una persona, che la si colmi di tutto, non sentirà più il gusto della vita. Il gusto è sentito solo al punto di contatto tra il piacere e le sofferenze, la soddisfazione del piacere spegne il desiderio.

Il comando divino di riparare il keli per trasformare il suo egoismo in altruismo ci è dato per il nostro proprio bene, e non per magnificare il Creatore. La sensazione presente che prova l'uomo è designata dall'espressione olam hazé (questo mondo). Il mondo, è ciò che è sentito all'istante presente, la sensazione seguente è un mondo nuovo.

Ogni persona che ha seguito alcuni corsi di Qabalah ed ha cessato di studiare ha, in ogni modo, acquistato qualcosa che continua a vivere in lei. Nell'inconscio di ogni essere è nascosta la conoscenza di ciò che è l'essenziale nella vita.

Gli esseri sono tutti differenti gli uni dagli altri, certi sono scaltri altri abili, queste persone abili hanno molto successo nella società, si arricchiscono velocemente, diventano dei padroni, sfruttano gli altri. Certi nascono pigri, si sviluppano lentamente, non hanno, possono lavorare anche più di quello che è scaltro, ma non riescono, i loro compiti quotidiani sembreranno loro più difficili. Nel nostro mondo, non è possibile soppesare gli sforzi umani perché dipendono da moltissime qualità intrinseche con cui l'uomo nasce. Non esiste apparecchio che permette di misurare le qualità e gli sforzi interiori dell'uomo, gli sforzi non sono di natura fisica ma morale, interiore.

Il Baal Sulam scrisse che nel mondo c'è un 10% di altruisti. É nella natura di queste persone essere felici dando con altruismo. Proprio come un egoista può uccidere se ci si rifiuta di dargli qualcosa, l'altruista ucciderà se non ha la possibilità di dare senza riserva perché, per lui, dare senza riserva è il mezzo di provare del piacere. Questa persona altruistica è egoista perché, malgrado le apparenze, la sua intenzione ha per principio motore di ricevere dando senza riserva. Va da sé che queste persone devono procedere anche alla loro riparazione perché, spiritualmente parlando, sono egoiste, ed occorre loro percorrere una lunga strada per prendere coscienza che non sono altruistiche, che sono mossi dal loro egoismo.

Più l'uomo è grossolano, più è egoista, più è vicino alla possibilità di attraversare ciò che lo separa dallo spirituale perché il suo egoismo è maturato, è sbocciato. In questo caso, non resta più all'uomo che da prendere coscienza del male che questo egoismo rappresenta per lui e chiedere al Creatore di trasformare la sua intenzione di ricevere per sé stesso in dare per far piacere al Creatore.

L'attributo di vergogna appare nel Malcouth di Eyn Sof quando il Malcouth ha compreso che il Kether ed il behina shoresh corrispondono al sentimento che ha l'essere umano di essere all'antipode della luce. Il Malcouth non percepisce la luce, ma unicamente gli attributi che la luce risveglia in lei. La luce è priva totalmente di attributi, quelli che il Malcouth prova in se stessa sono la conseguenza dell'azione della luce su di lei.

Tutte le reazioni dell'organismo sono utili e necessari in quanto organismo spirituale, l'anima, ed in quanto organismo animale, il corpo. In Qabalah, si considera che tutte le malattie sono la reazione all'organismo per mantenersi in stato di equilibrio.

Prendiamo un esempio, quello della malattia di un uomo, di un accesso febbrile. L'organismo provoca un'elevazione della temperatura del corpo per uccidere i microbi, per proteggersi. Questa reazione, secondo la Qabalah, dovrebbe essere considerata non come uno stato patologico dell'organismo, ma come l'espressione esterna di un messaggio interiore, la reazione a ciò che è presente in lui. É per questo che è meglio non eliminare i sintomi della malattia per non annichilare la reazione che l'organismo scatena per sbarazzarsene.

Il nostro egoismo è di una notevole finezza. Se esistono dei desideri che non è possibile soddisfare, li fa tacere per non provocare in noi delle sofferenze inutili. Appena le condizioni propizie saranno riunite, questi desideri nascosti emergeranno.

Secondo la Qabalah, l'evoluzione del mondo si divide nei quattro stadi dell'or yashar, quando il behina alef si è trasformato in beit, beit in ghimel, ecc. Quando il Malcouth dell'eyn sof si è formata, si è impregnata di tutti i desideri delle Sephiroth superiori che vivono in lei e che non possono fare l'oggetto di nessuna trasformazione.

L'apparizione ulteriore di tutti i mondi e partsufim non testimoniano la trasformazione dei desideri, ma l'evoluzione dell'intenzione. Questi desideri nascono nell'uomo in funzione delle sue intenzioni, ma i desideri non cambiano, niente appare che esistessero anteriormente. Ne è parimenti per i pensieri che ci sono venuti in mente oggi e non ieri; ieri, ci erano semplicemente velati. Tutto esiste in noi allo stato latente e si manifesta ad un momento o ad un altro, niente si crea.

Conviene non trasformare un genere in un altro, per esempio dal non animato all'animato, dal vegetale all'animale, ed inversamente. Esistono degli stadi intermedi tra il mondo non animato e i vegetali, i coralli. Tra il mondo vegetale e gli animali, ci sono gli organismi viventi che si nutrono di terra. La scimmia si trova tra i mondi animali ed umani, ma se non può essere a pieno titolo un animale, non può pertanto essere uomo.

La sola cosa che possa prodursi è la seguente: se esiste una scintilla divina nell'essere umano che lo fa aspirare allo spirituale e crea in lui il desiderio di raggiungere qualcosa di più, allora il bipede in questione diventa un uomo. Esistono pochi esseri che possono portare il nome di uomo dal punto di vista della Qabalah, solo alcune unità.

Lo sviluppo delle scienze ed i progressi tecnici sono fatti per condurci in un vicolo cieco e farci prendere coscienza che non è meglio progredire così. Tuttavia, c'è luogo di impegnarsi innanzitutto nel vicolo cieco.

Tutti i cabalisti hanno organizzato dei gruppi di alunni. In questi gruppi, è sempre stato vietato fare la distinzione tra buoni e cattivi alunni, di apprezzare questi in funzione della forza del loro desiderio di studiare. L'uomo è creato a priori con desideri molto definiti, e nessuno sa perché è così, né perché i desideri si manifestano in tale modo. La distinzione e la scelta in un gruppo diventano in modo naturale affinché si costituisca un gruppo permanente.

Nessuno a parte Hayim Vital ha compreso l'Ari. È vero che ha intrapreso a studiare secondo il nuovo metodo elaborato dall'Ari. Malgrado la presenza di grandi cabalisti nel suo gruppo, l'ARI ha scelto di trasmettere unicamente le sue conoscenze a Hayim Vital. L'insegnamento di un maestro dipende dalla natura delle anime che scendono in questo mondo. Fino all'ARI, i sistemi di insegnamento ed il metodo erano differenti. Dopo la divulgazione del metodo dell'ARI, la moltitudine può studiare la Qabalah, basta averne il desiderio.

Il Baal Sulam non ha modificato il sistema dell'Ari, lo ha approfondito e lo ha sviluppato, ha scritto dei commenti precisi sui libri dell'Ari e sullo Zohar che ha permesso a quelli della nostra generazione che desiderano studiare la Qabalah ed avvicinarsi allo spirituale, di comprendere il senso intrinseco dei lavori e di trarne delle analogie che si applicano alla lettura di tutti i libri della Thorah.

Le anime che scendevano in questo mondo prima dell'Ari avevano una percezione dello spirituale puramente estrinseco, dopo l'Ari, le anime si sono messe a studiare, a procedere ad un'analisi di sé e dei mondi spirituali per mezzo di un metodo spirituale e scientifico. Questo è perché i libri apparsi prima dell'Ari sono scritti sotto forma di leggende. Dopo l'Ari, i libri, come per esempio il Talmud Esser Sephiroth, sono scritti nella lingua dei behinot, delle Sephiroth e degli olamot. Si tratta di un approccio scientifico

Lo studio delle scienze del nostro mondo così come le esperienze e le scoperte non hanno senso per un cabalista perché ne conosce i contenuti ed i risultati per mezzo della Qabalah, questa essendo la sorgente di ogni scienza. Così il cabalista non è un scienziato, non potrà certamente descrivere questo o quel fenomeno avendo abitualmente ricorso alla terminologia impiegata in questo o quel campo scientifico preciso.

Il cabalista sente le leggi autentiche della creazione che sono il fondamento dell'essenza spirituale e materiale di ogni cosa. Per mezzo di quale lingua va a descrivere la relazione tra questi o quegli elementi? In quale modo può descrivere la forza spirituale che assicura la coesione di questo mondo? Quali sono i rapporti tra gli elementi spirituali?

Nessuna formula del nostro mondo permette di trasmettere delle notizie di questa natura. Il cabalista può trasmettere la sua sensazione dei mondi spirituali, ma è più difficile parlare dei mondi spirituali alle persone che non sono sensibili. Anche se gli era possibile farsi sentire, non sarebbe possibile mettere in opera niente nel nostro mondo finché l'uomo non cambia. Se gli uomini lavorassero a trasformare la loro natura, i loro attributi, potrebbero comunicare tra di essi per mezzo del linguaggio della spiritualità ed agire sul piano spirituale.

Ciascuno riceve e soffre secondo il suo livello. Per elevarsi spiritualmente, bisogna dotarsi di un massakh, ciò che non è facile. L'uomo è come in un cerchio vizioso da cui gli è difficile uscire, non sa ciò che c'è al di là di questo cerchio. È una delle ragioni che fa sì che la Qabalah è chiamata scienza segreta per quelli che non la conoscono.

L'opera "Introduzione allo Zohar" tratta dei quattro gradi: la conoscenza e la fisicità, la fisicità rivestita di una forma, la forma e l'essenza. La scienza non dà accesso che allo studio della fisicità unicamente, della fisicità rivestita di una forma. Una forma senza fisicità è solo una nozione astratta che sfugge all'analisi precisa. L'essenza, ciò che richiama alla vita, ciò che anima ogni elemento o reazione, viene dal campo dell'inconoscibile.

Ne è parimenti per lo spirituale. Studiando un aspetto spirituale preciso, anche un grande cabalista può avere la conoscenza della fisicità e della sua concretizzazione sotto una forma o un'altra, ma la forma senza la sua materia non è accessibile all'intendimento. In altri termini, in materia di conoscenza della creazione, il campo spirituale ha anche i suoi limiti. Tuttavia, quando è riuscito ad issarsi ad un certo livello spirituale, il cabalista riceve dall'alto un regalo, la rivelazione dei segreti della creazione.

Indice Dieci Lezioni


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