LA SEPHIRÂ MALCOUTH

 

La decima Sephirâ è chiamata Reame o Regno e ancora Base e Corolla. Chiude l'intero sistema e cinge, a sua volta, il mondo che viene di sotto e in cui le dieci Sephiroth proiettano i loro rami e stabiliscono la loro gerarchia, condizione essenziale per ogni sistema di realtà. Malcouth è considerata, pertanto, fuori del sistema che essa stessa chiude, essendone una sorta di riflesso. Rappresentando il sistema sephirotico con l'uomo, Malcouth viene posta sotto i suoi piedi. Questa Sephirâ viene chiamata dallo Zohar il Santo dei Santi, regione femminile, misteriosa e nascosta ed è considerata una specie di immagine inferiore di Kether. Kether racchiude tutto il sistema sephirotico in una unità intima che non possiamo rappresentarci, per la ragione che non ne siamo in grado. Dobbiamo limitarci ad esaminarlo come la ragione d'essere da cui procedono le altre Sephiroth. Sebbene il loro insieme rientri nella Corona, o più esattamente non ne escono affatto, il loro processo deve chiudersi in un aspetto nuovo ed esplicito dell'Uno-Tutto, rivelato implicitamente dalla Corona. Per il fatto stesso, però, che questo contenuto è divenuto esplicito, esso è disceso per adattarsi alla nostra comprensione. Apparirà allora sotto una forma passiva, femminile, che si lascia toccare, che nutre la nostra intelligenza e la nostra vita. È Dio in manifestazione tramite la sua opera creata e che si rivela attraverso essa. È questa rivelazione di Dio tramite la sua opera che i panteisti confondono con Dio stesso.

Riassumendo, Malcouth sembra esprimere la presenza di Dio in questo mondo, la sua azione conservatrice, regolatrice e animatrice, sembra esprimere in particolare la sua Provvidenza. Tuttavia, l’apparente inferiorità di Malcouth non è che una accondiscendenza; questa Sephirâ esprime la sintesi di tutte le altre e, a questo titolo, secondo de Pauly, essa indica lo Spirito Santo; è questo il motivo per cui è tanto importante quanto le altre nove Sephiroth congiuntamente.