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Contro i Nemici della religione

(Gatha, XXXII)

 

Lui, Aura Mazda, supplicò la pia

Devozion, lui la Pietà, lui l'Atto

Pronto nell'operar, lui, rallegrando

In me l'anima mia (1), così dicendo,

E con essi i Daevi: Esser possiamo

Li messaggieri tuoi? Ma tu, frattanto,

Quelli raffrena che ostacol ti fanno! (2)

A lor, per sua potésta, rispondea

Così, con Vohumano e Asha splendente,

Aura Mazda: La santa e buona Armaiti

Vo' che nota vi sia. Deh! acceda a voi!

Ma voi, Daevi tutti, una progenie

Siete del malo Spirto, e chi d'assai,

Anche, vi onora (3). E nati siete voi

Da veder falso e dalla Drugia. Intanto,

Crescon gl'inganni vostri, onde ben noti

Pel settemplice mondo (4) ora voi siete.

Ché voi pensaste e quello promoveste

Ch'uomini insani dicono ai Daevi

Gratificando. E li ripudia intanto

Vohumano, e di Mazda errando vanno

Lungi dalla scienza, e d'Asha ancora!

Or voi l'uom defraudaste e della eterna

Vita e della terrena. Ecco! lo Spirto

Malvagio (5), con rea mente e con rea voce,

Con atto reo, dié a voi, démoni, intanto

La potestà come a tutt'uom non pio.

Avrà l'uom scellerato, avrà la pena

Già minacciata, allor che delle oprate

Cose il giudizio si farà (6). Tu sai,

Aura Mazda, tu sai tutto cotesto

Di mente certa. Or io perciò ripongo

Questa dottrina in te, Mazda. In la tua

Potestà la ripongo e in Asha ancora.

Or del colpir (7) nessun de' peccatori

Certa scienza serba, onde ree cose

A quelli insegna, con abile ferro (8),

Dai quali é udito. Ma di lor rovina

Alto conoscitor, Mazda, tu sei!

E Yima, il figlio a Vivahvànt, fu detto

Uno anch'ei de' malvagi, egli, che apprese

Ai mortali a cibar frusti di carne

Cibandone egli stesso (9). Io, fra cotesti (10)

Alla sentenza tua, Mazda, mi tengo.

Quei che professa ree dottrine, tutta

Del mondo (11) annienta la scienza buona

Ed il consiglio (12). Oh! non sia dato a' rei

La disiata mia dovizia, a buona

Mente conforme, di rapirmi! Io questa

Del mio spirto preghiera a te, Aura Mazda,

Asha, a te, lamentando, ecco! rivolgo.

Ma le dottrine nostre oh! non disperda

Quei che affermava orribili con gli occhi

Terra e sole a vedersi (13), ei, che a' malvagi

Diè i nostri doni, ed in deserto i nostri

Campi converse, ed impedir volea

Che via partisse dell'uom pio la freccia (14).

E quei che troppo caro hanno de' rei

Il viver di quaggiù, via non disperdano

Queste nostre dottrine! E vonno, i rei,

Del signor della casa e di sua donna

Sperdere i beni dilettosi. Intanto,

Quelli offendono inver, Mazda, d'offesa

La mente eletta d'ogni pio mortale (15).

A quelli che trattengono i mortali

Dal retto oprar con lor dottrina, gravi

Cose Mazda parlò (16), ch'essi con blando

Sermone a morte le giovenche traggono (17),

Da che ciechi si scelsero i terrestri

Doni e il poter (18), non già l'integra vita,

Dietro (19) a quelli che addetti ènno alla Drugia.

Or, l'uom corrotto per questi ch'ei volle

Possessi e li bramò, nella magione

Avrà dimora del pessimo Spirto (20).

Son questi, o Mazda, del terreno mondo

Gli struggitori, ed essi, a lor desìo

Conforme, pianger fanno i messaggeri

Del tuo maestro (21) che stornar gli volle

Dal veder l'opre tutte e sante e pure (22).

Ma di lui, per tua possa, il cieco spirto

Ogni suo lucro annienta. Aperta è questa

Fallacia ove ricorra alcuno all'empia

Aita del malvagio, allor che inteso

Costui si dica ad immolar le greggi

E il fuoco accenda che la morte arresta (23).

Io però, da noi lunge repudiando

Ogni opra sorda, ogni opra cieca (24), a quelli

Le appongo a cui non diè, libera in sua

Voglia, la vita una possa celeste (25),

Anche s'elli con essi (26), in questo albergo

Di Vohumano (27), stanno insieme accolti.

Ottimo é tutto che tu insegni, o Mazda,

All'uom ch'è pio. Moderator tu sei,

Aura Mazda, di lui che danno appresta

E tema contro a me. Ma tu di tua

Bocca annunzia, a chi'l brama in suo intelletto,

Qual sia rovina d'ogni tristo e reo.

 


 

1 - È Zarathustra che parla, come pare.

2 - Strofa oscurissima. Pare voglia dire che i Devi o demoni volessero mettersi, cagionando gioia a Zarathustra (vedi la nota antecedente), ai servigi di Ahura Mazdao insieme ai Geni della pietà, della devozione. Ma ciò per mero inganno, e Ahura Mazdao se ne avvide.

3 - È progenie del malo Spirito anche chi onora voi, o Devi.

4 - Incerto e oscuro tutto questo punto.

5 -  Il dio malvagio Anra Mainyu.

6 - Il giudizio universale alla fine del mondo.

7 - La pena meritata dai peccatori e loro dovuta.

8 - Che vuoi dire? Interpretazioni diverse si hanno di questo passo.

9 - Yima (personaggio già noto a noi) cadde, per peccati, tra cui quello d'avere introdotto l'uso delle carni, dalla sua grandezza. Vedi in seguito. Secondo Firdusi, fu l'empio Dahak che primo, per suggerimento di Ahrimane, si cibò di carni.

10 - Cioè, decidi fra me e loro!

11 - Degli uomini.

12 - Punto d'interpretazione incerta.

13 - Che, empio, denigrava la creazione di Ahura Mazdao, se pure così si deve interpretare l'oscuro passo che, alla lettera, suona così.

14 - Diretta a colpire il male.

15 - Altro passo oscuro e incerto.

16 - Cioè minaccio.

17 - Allusione ai sacrifizi di sangue? all'anima della Giovenca primeva?

18 - Offerti dagli spiriti malvagi e seduttori.

19 - Compiacendo ai devoti al male.

20 - Cioè di Anra Mainyu.

21 - Zarathustra, designato da Ahura Mazdao ad essere maestro agli uomini.

22 -  Per non contaminarle pur con lo sguardo?

23 - Cioè faccia sembianza di accendere il fuoco come farebbe un fedele zoroastriano, e intanto voglia, con tal mezzo, dar morte ai bestiami, mentre sono creature di Ahura Mazdao. Strofa oscurissima, variamente intesa.

24 - Ogni atto cieco e sordo in fatto di fede.

25 - Non sono stati creati dal bene, ma da un potere maligno.

26 -Coi sordi e coi ciechi in materia di fede.

27 - Anche se gli uni e gli altri vivono al mondo, che è l'ostello di Vohumano, cioè del Genio della mente pia. Tutti poi saranno dannati(?). 

 

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