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Preci e auguri per Zarathustra e Vistapa (*) (1)

(Gatha XXVIII)

 

Levate ambe le mani, io supplicando

Chieggo in pria dello spirito di Mazda

Santo le opere sante (2), indi la possa

Di Vohumano, perch'io l'alma plachi

Della Giovenca ab eterno creata!

Ecco, Aura Mazda, ch'io ne vengo a voi (3)

Con Vohumano, perchè a me concessi

Del terren mondo e dello spiritale

I benefici sian per la virtude

D'Asha, per che locati indi siam noi

Gioiosi e lieti nell'eterna luce.

A voi, Asha, intessendo un canto mio,

Aura Mazda per primo e Vohumano

Lodando vo, presso di cui possanza

Incorruttibil sta. Propiziatrice

Armaiti venga intanto a queste mie

Preghiere e parte di contento arrechi!

Or io confido al ciel con mente pia (4)

Di me quest'alma. Anche dell'opre mie

I frutti là ripongo, io, d'Aura Mazda

Conoscitor. Fin che avrò possa e forza,

Sempre cotesto insegnerò, la voglia,

D'Asha la voglia seguendo mai sempre.

Asha, deh! quando mai di mia scienza

Potrò vederti, e te, Vohumano, e il loco (5)

D'Aura Mazda, che tutti imparte i doni,

E Sraosa seco? Queste ai peccatori

Dottrine sante, il maggior d'ogni bene,

Apprender vo' con questa lingua mia.

O donator di santità, deh! vieni

Con Vohumano, e una vita longeva

Donaci tu! Con giusta voce, imparti

Forte un diletto a Zarathustra, e a noi,

Aura Mazda, fa tu che de' malvagi

L'opre malvagie e ree fiaccar possiamo!

Asha, ci dona, e Vohumàn con teco,

Tu questa grazia, ed ogni suo desire

Compi, o Armaiti, a Vistaspa. E tu concedi,

Mazda, e voi tutte, celesti Potenze,

Voi concedete a me che gl'inni sacri,

Sì come doni vostri, udir facciamo.

Ottimo te, che ad Asha ottima sempre

Concorde vai, d'ottimi doni inchiedo,

Aura Mazda! Benevolo deh! sii

A Frashaostra (6) e a me, gli ottimi doni

Perché a noi serbi, a Vohumano insieme,

Per tutte che verranno età future.

A voi molesti oh! non saremmo noi (7),

Asha, chiedendo questi doni, a voi,

O Vohumano ed Aura Mazda, questi

Ottimi doni, noi che vi preghiamo

Tra queste offerte d'inneggianti! (8)

Or voi, E nella voglia e nel poter di tante

Proficue cose, assai benigni siete!

Di quelli in terra che, Aura Mazda, sai

Giusti, creati d'Asha e Vohumano,

Compi beneficando ogni desire,

Ché voi, per voi, ben so che d'alimento (9)

Privi non siete, in favellar benigni.

Ed Asha e Vohumano, io, come deggio,

In sempiterno adorar vo'. Tu intanto

Di Paradiso insegnami, Aura Mazda,

Di tua bocca a parlar, perch'io di quelle

Cose (10) favelli onde fu il mondo in pria.

 


 

* - I brani che seguono sono estratti dalle Gatha, inni antichissimi di Zarathustra .

1 - Il re nella cui corte Zarathustra predicò la sua dottrina.

2 - Come guida o esempio.

3 - Plurale così detto di maestà, in luogo di: a te.

4 -  Ovvero: con Vohumano, perchè non è sempre chiaro se si debba intendere Vohu-manah come nome proprio di uno dei Santi immortali, o come nome comune, cioè buona intenzione.

5 -  Il Paradiso.

6 - Frashaostra, personaggio pio, uno dei primi seguaci di Zarathustra alla carte di Vistaspa.

7 - Cioè non vorremo essere molesti.

8 - Passo oscurissimo e variamente inteso.

9 - Cioè alimento spirituale.

10 - Cioè gl'insegnamenti o le dottrine eterne.