Le origini

L'A.R.N. si richiama alla leggenda biblica di Noach, il maestro che affrontò il Diluvio Universale con un'Arca da lui stesso costruita, e la cui tradizione è presente in Massoneria fin dalle origini. Il Fr... Laurent Dermott, esponente degli Antients, già nel 1756 considerò la tradizione noachita come matrice simbolica della Libera Muratoria. Nel 1790 si trova nella Massoneria inglese il grado di Royal Ark Mariner (Marinaio dell'Arca Reale), di cui 26 anni dopo la Gran Loggia del Marchio rivendicò la supervisione. La Loggia Madre dei Marinai dell'Arca Reale, da cui nacquero per gemmazione le attuali Logge dei Marinai dell'Arca Reale, fu costituita nel 1872.

Nella Massoneria continentale il filone noachita è presente, anche se non praticato, nel R.S.A.A. con il 21° grado Noachita o Cavaliere Prussiano, che si riferisce particolarmente alla leggenda di Phaleg nella sua versione prussiana.

Molti elementi della tradizione noachita sono presenti nel Rito di Swedemborg, che in America ebbe una certa consistenza sulla metà del secolo scorso. Alla fine del 1800 il Rito di Swedemborg giunse in Inghilterra, e successivamente il suo charter pervenne a John Yarker. Dopo un certo tempo Yarker mise il Rito in sonno. In seguito il Charter di Yarker passò a Crow, e dopo di lui ad un gruppo di Massoni regolari di Londra.

Nel 1982 i Fratelli Conservatori del Rito di Swedemborg lo trasmisero ad un gruppo di Massoni regolari del Grande Oriente d'Italia, autorizzandoli al suo risveglio. Il Fr... Michele Moramarco compì nell'occasione una profonda revisione filologica dei Rituali, eliminando incrostazioni, incongruenze, ripetizioni, imitazioni, vagliandone allo stesso tempo i riferimenti biblici. Tolti gli elementi spuri e le sovrapposizioni fu recuperato e conservato quanto di più prezioso, di evocativo e di pregnante si era manifestato nel Rito di Swedemborg.

Il Rito fu quindi risvegliato in Italia col nome di Antico Rito Noachita e l'intera operazione fu ratificata e sanzionata da un apposito Charter emesso l'11/9/1986 dai legittimi depositari inglesi.

Il 6 Febbraio 1988, a Villa Medici del Vascello in Roma, l'Antico Rito Noachita siglò col Grande Oriente d'Italia il Protocollo di Amicizia, presa d'atto del Grande Oriente che nel territorio italiano è operante l'Antico Rito Noachita, e che i Fratelli Massoni Noachiti sono regolarmente iniziati, attivi e quotizzanti in Logge dello stesso Grande Oriente d'Italia.

 

I contenuti

Da un punto di vista formale l'Antico Rito Noachita ha reso autonoma la tradizione della Massoneria del legno, subordinata in precedenza alle Logge del Marchio con il Royal Ark Mariner o relegata in un grado non praticato, come nel R.S.A.A.

La leggenda di Noach e del Diluvio Universale, leggenda anteriore al mosaismo, ha carattere universale. Noach è un patriarca venerato non solo dall'ebraismo, dall'islamismo e dal cristianesimo, con nomi diversi ma con simbologia analoga, il suo mito è presente presso quasi tutti i popoli della terra. E ciò si spiega col fatto che il Diluvio Universale rappresenta uno dei momenti cosmici in cui, secondo la metafisica orientale, la Manifestazione si ritira per rimanifestarsi successivamente secondo un ritmo simbolicamente chiamato i giorni e le notti di Brahma. Il Diluvio può quindi essere considerato un momento in cui la Manifestazione precedente è riassorbita per preparare la successiva. É un momento intermedio, di purificazione per mezzo delle Acque della Morte che disintegrano le forme viventi. Ma contemporaneamente esso è pure il simbolo del manifestarsi di nuove forme di vita contenute in nuce nelle Acque. La forma nasce nelle Acque da cui si stacca per prendere corpo sopra loro al fine di manifestarsi alla vita. Solo entrando nel Tempo e nello Spazio si entra nella Vita.

Il Diluvio dunque come simbolo di purificazione attraverso la morte e la seguente rigenerazione.

Nel racconto biblico, che è anche la storia mitica dell'Umanità, Noach è il primo costruttore che si incontra. Egli è il precursore dell'Ars Structoria; Hiram Abif, l'architetto del Tempio di Salomone, viene dopo. Secondo il mito, il piano di costruzione dell'Arca fu ispirato a Noach dalla stessa divinità. Il materiale usato fu il legno, non solo perché il suo minor peso specifico assicura un buon galleggiamento e quindi una buona navigabilità, ma anche perché il legno fu il primo materiale usato dall'uomo per costruire grazie alla duttilità che gli deriva da un minor grado di solidificazione. L'arte della costruzione col legno ha preceduto quella della pietra e quella dei metalli, confermando la precedenza della tradizione noachita sia su quella hiramica sia su quella adonhiramica.

Esotericamente l'Ars Structoria ha una stretta relazione con la costruzione interiore: l'Arca Noachita è il complesso risultato di atti e di ricerche finalizzate alla costruzione ed alla rigenerazione del marinaio che è in ogni Fratello Noachita, costruttore prima e navigatore poi.

Con le tecniche di costruzione i grandi costruttori hanno offerto all'uomo anche regole di vita, di comportamento individuale e sociale, e precetti morali. Noach insegnò all'uomo che, oltre ai principii che troveremo più tardi incisi anche nelle Tavole della Legge di Mosè, egli deve il massimo rispetto alla Natura, Tempio attraverso il quale si è manifestato l'Inconoscibile. Di conseguenza l'uomo deve avere lo stesso rispetto per il mondo animale e per quello vegetale, elementi vitali del Tempio. La creazione fu l'atto col quale il Principio Creatore si manifestò e l'uomo deve saperne prendere atto attraverso l'attenta lettura dell'insieme Naturale che lo circonda.

Numerosi sono i riferimenti alchemici nel mito del Diluvio: la durata di 40 giorni; il corvo, simbolo della nigredo o opera al nero; la colomba, simbolo dell'albedo o opera al bianco; i 7 giorni che Noach aspetta prima di rimandare fuori la colomba; l'arcobaleno.

I Rituali dell'Antico Rito Noachita sono ricchi di fermenti stimolanti e di indicazioni utili per chi vuole lavorare su se stesso.

C'è anzitutto il viaggio a ritroso lungo le stazioni del Sole, dal Tramonto all'Alba, alla ricerca della Luce, espressione della Legge, e dei suoi significati più reconditi.

C'è l'entrata nella Terra dei Quattro Fiumi col Rito dei Quattro Guadi: discesa simbolica della Verità nella dimensione umana che stimola l'iniziato a compiere il cammino inverso per una propria graduale conquista delle verità compatibili con la maturazione raggiunta. É anche un richiamo indiretto agli aspetti operativi della Qabalah.

C'è la tragedia cosmica della caduta degli Angeli con i suoi significati nascosti; caduta che precede l'analoga caduta dell'uomo. É dopo Adamo e la sua orgogliosa disobbedienza che nella Bibbia appare Noach, colui che sa. Egli, che per la rivelazione cristiana precorre Gesù, indica all'uomo la via della rigenerazione. Perseveranza e vigilanza per invertire la tendenza all'involuzione. Il sacrificio delle proprie passioni e il dramma che segna la vita dell'uomo nella dimensione in cui al momento deve vivere, dramma che segnerà tutta la sua durata terrena.

Ci sono nei Rituali anche momenti meno appariscenti ma non per questo meno significativi: la Festa delle Capanne, costruite senza l'uso di strumenti metallici a simiglianza del Tempio di Gerusalemme. Essa coincide con la Festa del Raccolto che, con l'equa ripartizione dei frutti dell'Autunno, è simbolo di Lavoro, di Giustizia e di Ordine.

Particolare importanza ha il Viaggio della Colomba. Il Real Noachita o Massone Perfetto si deve identificare nel suo volo. Nella visione dell'Arcobaleno, patto di riconciliazione e di alleanza fra il Creatore ed i Viventi, la Colomba spicca il volo dall'Arca, che non è solo un rifugio contro le violenze del Diluvio. L'Arca è anche la base di partenza per un volo senza ritorno. L'Iniziato, in possesso dell'arte, vola verso l'orizzonte. Un volo lungo, infinito, che tende utopicamente a superare l'insuperabile linea dell'orizzonte. Visto nella nostra limitata dimensione terrena, è un volo alla ricerca di una condizione di indipendenza e di libertà spirituale. É il Volo verso l'Utopia della Terra dell'Armonia, dove lo spirito troverà le capacità di superare i limiti della materialità terrena per raggiungere la Reintegrazione.

Nell'Arca o Tempio Noachita c'è un punto in stretta relazione con l'antica Tradizione. É il punto di Nord-Est, fra Oriente e Settentrione, intersezione fra Luce e Tenebre, o momento dell'Alba, simbolo della trasformazione del chiarore crepuscolare, proprio dell'uomo non rigenerato, nella Luce piena e splendente della Verità che illumina e guida l'iniziato. In questo punto avviene la trasformazione che mette il Noachita in condizione di superare le limitazioni della materia per tendere ad una dimensione diversa in cui la materia si è spiritualizzata. Per questi motivi nella Tradizione l'angolo di Nord-Est di un Tempio è sempre stato considerato un fulcro di vitalità iniziatica.

I particolari momenti previsti nei Riti di Esaltazione, di Conferma e di Sublimazione avvengono proprio in questo punto perché esso è un centro auto-rigeneratore, esaltato dalla sacralità del Rito. Qui, in quei precisi momenti rituali, l'elemento Fuoco e l'elemento Acqua, usati nel Rito, concorrono a generare il seme energetico che trasmuta le qualità umane.

Al di la della Tradizione, che è la base insostituibile del Rito, ci sono anche aspetti attuali, a conferma della sua valenza nel corso dei tempi. L'Arca Noachita rappresenta il Grande Tempio della Natura Primordiale. Nei Rituali Noachiti ci sono precisi riferimenti a tematiche che l'insipienza dell'uomo moderno ha purtroppo reso drammaticamente attuali.

Inoltre l'Antico Rito Noachita si collega con gli antichi miti che consideravano luoghi, pietre, fonti, cime, piante ed animali presenze di forze divine e corrispondenze di qualità, virtù o prerogative divine. Sono miti che furono all'origine del Genius Loci, un modo di sacralizzare la natura e di onorare la divinità che creandola si è manifestata.

Richiamandosi a questo spirito il Rito esalta l'importanza della natura e la necessità che l'uomo sappia rispettarla con un uso intelligente e razionale delle sue risorse. Il rispettò per la vita, sia umana che animale o vegetale, e la responsabilizzazione verso tutto ciò che vive è uno dei primi doveri dell'uomo. E l'iniziato ha il compito di far conoscere questo dovere agli altri uomini.

Le leggi naturali hanno una loro logica, sono concatenate fra di loro, rispecchiano la Manifestazione ed indicano come essa sia il riflesso di un'Intelligenza superiore. La Natura ne è lo specchio, e per l'uomo rappresenta l'immagine concreta del Principio Creatore ed un esempio da imitare: chi vuol reintegrarsi e tornare, arricchito dall'esperienza terrena, alla sua Sorgente, deve costruire imitando il grande Tempio della Natura Primordiale, dove ogni creatura è posta nel luogo che le conviene.

Se il Massone è un uomo che tende progressivamente a migliorarsi, è giusto considerare la Massoneria come una scala senza fine che il Massone può e deve percorrere, teso verso la perfettibilità, ambito traguardo di ogni uomo libero e di buoni costumi. Perciò raggiunto il 3° grado, il Maestro Massone che ritenga di servirsi di strumenti diversi e diversificati per salire la scala infinita della perfettibilità, può utilizzare quanto gli viene offerto dai Riti Massonici con i quali il G.O.I. ha in atto un Protocollo d'Amicizia (il cosiddetto riconoscimento).

L'Antico Rito Noachita, il cui simbolo (o logo) è un'arca che naviga sulle acque da cui s'innalza un arcobaleno iridato, è articolato su tre gradi:

 

- a) Massone Illuminato, conferito con il Rito di Esaltazione;

- b) Massone Sublime, conferito con il Rito di Conferma;

- c) Real Noachita, conferito con il Rito di Sublimazione.

 

É organizzato in Capitoli regionali guidati da un Sovrano Gran Capitolo, diretto dal Primo Venerabile Patriarca del Rito.

Possono far parte del Rito i Maestri Massoni attivi e quotizzanti in una Loggia all'obbedienza del Grande Oriente d'Italia, senza alcuna preclusione per qualsiasi credenza politica o religiosa. Le prove di ingresso sono lunghe e complesse. I Fratelli prescelti debbono essere animati dalla volontà di procedere in un cammino di reciproco progredire, in un ambiente di sincera disponibilità intellettuale e fraterna amicizia. 

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