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Termino, con questa nota, i miei brevi e superficiali accenni alla funzione iniziatica della Massoneria, tuttavia voglio accennare ad un'altra cosa.

Il simbolismo massonico è interpretato in un senso speciale da alcuni autori di libri massonici, quali ad esempio, il Ragon ed il Lènoir. Essi lo interpretano come adombrante il culto della natura. I simboli muratori si riferirebbero al corso lunare e solare, ai pianeti, alle stagioni, a vicende meteorologiche, al corso dell'anno; perfino al germinare delle piante, allo sviluppo del corpo fisico umano, ecc... Alcuni Grandi Orienti hanno accolto, purtroppo, queste interpretazioni dei simboli del nostro Sodalizio.

In varie pubblicazioni riservate, in certe istruzioni ai Venerabili ed agli Oratori, questi Grandi Orienti preconizzano una simile spiegazione. Ma come ho avuto in animo di dimostrare, questo particolare insegnamento simbolico non è il vero.

Infatti appare puerile che nozioni alla portata di tutti i profani formino la sostanza di tale e tanta dovizia simbolica e che sia necessaria una Società Segreta per tramandare una serie di raffronti tra simboli e scienza tanto spicciola.

Solo in un caso questa maniera di vedere potrebbe avere una giustificazione: nel caso che il Sole, la Luna ed il resto venissero intesi in senso alchemico.

Chi si è occupato di alchimia, può in certo modo adattare almeno in parte il simbolismo nostro al gergo dell'Arte Trasmutatoria.

Resta pertanto chiare, a mio vedere, che la interpretazione materiale astronomica non è la vera. Vera perché trasmessa da secoli, perché si adatta perfettamente ai simboli, perché tramandata attraverso tutte le tradizioni occulte (cabalistica, ermetica, alchemica, illuministica, cavalleresca ecc...) costituenti i vari gradi della Massoneria; vera perché razionalmente logica, perché necessitante un segreto, perché si rivolge alla intelligenza interiore dell'uomo, è soltanto l'interpretazione che con i succinti accenni di queste letture vi ho prospettato.

Quei Fratelli Apprendisti che saliranno la piramide massonica, saranno in breve tempo in grado di comprendere appieno la verità delle mie parole e saranno ben presto avvinti dal segreto insegnamento della Massoneria iniziatica; anche se il loro io interiore non sarà maturo per intraprenderne la dura, difficile, pericolosa pratica.

In quanto agli altri il cui massonico lavoro è portato in altri campi, non dimentichiamo tuttavia quale è il substratum della nostra Fratellanza: esso non farà che dare loro una nuova visione, una preziosa conoscenza, uno speciale impulso per i loro compiti, giacché non ignoreranno più che l'uomo non è in realtà quello che l'occhio percepisce, ma è un ricettacolo di forze e di poteri latenti sì, ma reali, dei quali si deve tenere il massimo conto.

Noterò ancora che nei rituali del grado di Apprendista sono riportate varie cerimonie alle quali il Massone ha occasione e diritto di prendere parte: il battesimo massonico, il matrimonio massonico, l'inaugurazione del Tempio, l'accettazione dei lupacchiotti, i riti funebri, le sedute bianche, le agapi, la bruciatura di Fratelli indegni tra le colonne ed altre.

Il Rituale del Grande Oriente d'Italia, fra le altre manchevolezze, non riportai suddetti cerimoniali, di cui solo parte allega al rituale di Maestro, come se gli Apprendisti non vi partecipassero e dovessero ignorarli.

Hanno, queste cerimonie, soltanto una importanza relativa, non essendo esse in alcuna relazione con la parte iniziatica; sono soltanto una aggiunta, una finitura, ancorché redatte analogicamente alle cerimonie davvero rituali. Sono, in definitiva, un riempimento, dirò così, mondano della coreografia massonica.

Una soltanto, fra queste cerimonie, ha tuttavia un significato iniziatico, voglio dire l'Agape.

Sino dalla più remota antichità i sodalizi iniziatici hanno avuto i loro banchetti che generalmente venivano tenuti ai due solstizi, ai due S. Giovanni come diciamo noi. Fate attenzione che Giovanni veniva da un'antica parola - caldea a quanto si crede comunemente - dalla quale ebbe derivazione il latino “janua” (porta), “Janus” il dio bifronte, vita profana e vita iniziatica.

Massonicamente dunque, “Giovanni” sarebbe la porta che dal mondo profano si apre sul mondo iniziatico.

Questi banchetti massonici o Agapi, sono essenzialmente mistici nella loro forma e filosofici nei loro principi. Infatti l'antica sapienza non avrebbe certo sancito una riunione avente solo uno scopo frivolo e costituente una partita di piacere. Come la “comunione” cristiana o di altra religione, l'Agape Massonica ha una recondita potenza di affratellamento, dirò così, dei corpi superiori dei partecipanti. Prescindo, si capisce, dalla ben guarnita tavola degli odierni banchetti; considero solo l'agape fraterna degli antichi tempi: i Fratelli avevano un pane in due, un piatto comune di sale, un orcio comune di acqua. Spero che dopo quanto ho detto nelle precedenti letture, la comunità mediante l'agape fraterna, possa essere interpretata rettamente dai Fratelli Apprendisti, ai quali ho raccomandato sempre lo studio e la meditazione.

Ricorderò ancora che nell'Agape Massonica dovrebbero essere pronunciati sette brindisi, analogamente alle sette invocazioni antiche:

  • Il primo anticamente era offerto al sole, oggi è offerto al Grande Architetto dell’Universo.

  • Il secondo, anticamente offerto alla luna, oggi è fatto alla Massoneria Universale.

  • Il terzo, anticamente offerto a Marte, oggi si fa alle Guide dell’Ordine.

  • Il quarto, anticamente offerto a Mercurio, oggi si fa a tutti gli Esseri Viventi.

  • Il quinto, anticamente offerto a Giove, è oggi fatto alle proprie Famiglie.

  • Il sesto, anticamente offerto a Venere, è oggigiorno fatto alla Nostra Patria.

  • Il settimo, anticamente offerto a Saturno, si fa oggidì al Sole Fecondatore della Natura.

Tenete presente il settenario degli antichi pianeti, meditate ed interpretate rettamente questa settemplice offerta ostiale.

 

Sul Settenario è possibile consultare nella sezione "Contributi esterni":

Del Misterioso Fenomeno Settenario

Il Fenomeno Settenario

 

Le agapi massoniche si tengono in grado di Apprendista affinché tutti i Fratelli possano parteciparvi e quindi usufruire della speciale corrente occulta che si dovrebbe venire a formare; analogamente al sangue, peculiare della forza vitale, che riempie ogni vena del corpo fisico; analogamente alla grande forza cosmica che permea ogni atomo dell'universo.

Il cosiddetto “gergo di tavola”, poi, che si usa nei lavori di masticazione, non merita alcuna considerazione. È a parer mio, non solo inutile, ma anche sciocco. E non ne parlerò neppure.

Fratelli Apprendisti, ho finito. Chiedo ancora la vostra tolleranza se in questa elementare ed insufficiente esposizione dell'essenza vera della Massoneria, la mia parola è stata ben lontana dall'essere adeguata all'argomento e se non sono riuscito ad esprimermi con la dovuta chiarezza.

Mi sia tuttavia concesso di affermare di aver cercato del mio meglio di darvi una sia pur pallida idea dell'essenza e dello scopo della Vera ed Universale Massoneria.


 

 

Indice

Il Segreto massonico La Massoneria La Purificazione

Le Quattro Prove Il Tempio Conclusioni
 

 

 

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