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LA PURIFICAZIONE

 

Vi è una zona nel tuo essere che è nello stesso tempo causa di una grossa difficoltà, ma anche di un grande potere. Infatti essa può confondere tutte le comunicazioni provenienti dall'esterno o dalla parte superiore dall'essere, opponendosi ai tuoi sforzi di neutralità mentale e, invischiandosi in mille piccole occupazioni e preoccupazioni, impedirti di spaziare liberamente verso altre regioni.

D'altra parte essa è sorgente di potere poiché è la manifestazione della grande forza vitale in noi.

É il luogo dove tutto è mescolato; il piacere è strettamente legato al dolore, la pena alla gioia, il male al bene, la finzione alla verità.

Le diverse religioni vi trovarono tali difficoltà che preferirono escludere questo campo pericoloso, lasciando sussistere soltanto le emozioni così dette religiose e invitando il fedele a respingere tutto il resto.

Ma questa chirurgia morale rimuove e reprime soltanto: il mentale è una potenza indipendente dai tuoi argomenti razionali e morali e se lo vuoi tiranneggiare o brutalizzare con una ascesi o una disciplina forzate alla minima debolezza ne scateni la ribellione.

Oppure se a forza di volontà riesci ad imporre la tua legge-moralistica, trionferai forse, ma inaridendo in te la forza vitale, risvegliandoti purificato dal “male” ma anche privato, nello stesso tempo, del bene della vita incolore e inodore.

 

Impulsi e sentimenti sono fatti reali: devi imparare a guardarli, osservarli, e poi a utilizzarli come forze essenziali per il tuo sviluppo.

Non distruggere il sentimento, ma vinci la tua torbida adesione ad esso, cioè la voluttà, il desiderio, l'avversione, l'angoscia nel sentire.

Come un'acqua profonda, chiara, non mossa, lascia trasparire le cose che sono nel fondo, così non più identificato con i sentimenti, accoglili ed osservali come faresti per le cose del mondo esterno.

“Io non sono i sentimenti che lascio liberamente risuonare in me, essi non sono me”: nasca in te questa certezza.

Solo allora i sentimenti potranno parlarti, quando cesserai di essere perduto in essi, intento a godere ed a soffrire passivamente.

Ma devi tenere fermo ad una presenza sottile, tenace a te stesso: te come punto semplice che non ha arresti di paura, che sa conservarsi e nel conservarsi non intralcia la direzione di abbandono, nei trapassi non dissolvendosi, ma risorgendo con l’esperienza inattesa di una maggiore chiarezza, fortezza e semplicità.

Devi, perciò, creare una preponderanza del centro intellettivo sulla sensibilità periferica e sugli elementi organici e subconsci in genere. In questo stato la psiche si congiunge con sé e realizza una indipendenza e superiorità su tutto ciò che è animale.

Il dominio dell'organismo non è però il punto finale, ma solo preparazione indispensabile alla conoscenza dell'essere. Non è dunque una disciplina morale che ti devi imporre ma una disciplina scientifica che rispetti ogni parte della tua natura, liberandola allo stesso tempo del suo stato caotico.

Se il tuo specchio non é limpido non potrai scorgere la realtà vera delle cose e degli esseri, ma in ogni cosa ritroverai l'immagine dei tuoi desideri e delle tue paure, dovunque, nella veglia, nel sonno e nella morte.

 

Per “vedere è necessario diventare 'spettatore'. Distinguerai dunque tra ciò che disturba la tua visione e ciò che la rende chiara, tra ciò che evolve te e gli altri e ciò che arresta: questa sarà l'essenza della tua morale.

Così estenderai la disciplina della neutralità anche alla zona inferiore del mentale da cui sorgono impulsi, desideri e sentimenti. In tal modo queste vibrazioni si manifesteranno nella loro essenza e la tua intelligenza cosciente e neutrale (separata) le vedrà giungere. In questa zona neutra i minimi spostamenti della sostanza del tuo essere agiranno su di te come segnali, diverrai cosciente di una quantità di vibrazioni che le persone emanano di continuo senza saperlo e sarai dunque in grado di reagire attivamente.

I tuoi rapporti con il mondo esteriore cominceranno a chiarirsi, ti spiegherai il perché delle tue simpatie, antipatie, dei tuoi timori e malesseri, acquistando così la possibilità di ordinare e correggere le tue reazioni, accettare le vibrazioni utili, neutralizzando le nocive e godere dell'amore e della bellezza.

Noterai allora che la tua neutralità ha un potere: se invece di reagire alla situazione che ti colpisce resti interiormente neutrale, vedrai che questa neutralità disperde le vibrazioni negative.

Prendi per esempio, la collera: se invece di vibrare all'unisono con chi ti parla, sai restare interiormente neutrale ed immobile, vedrai la collera del tuo interlocutore dissolversi. Tale immobilità interiore, tale potere di “non rispondere” può persino fermare il braccio di un assassino o il balzo di una belva.

Certo non si tratta di costruirsi una maschera esteriore di impassibilità, per poi dentro ribollire, poiché non si può barare con le vibrazioni emotive. Non si tratta della cosiddetta padronanza di sé, atteggiamento soltanto esteriore, ma della reale padronanza interiore che da sola può annullare le vibrazioni emotive che nell'uomo comune sono contagiose: dipende da te se accettarne o meno il contagio:.

La chiave dell'auto-dominio è sempre la “separazione”, la neutralità dell'intelligenza, poiché soltanto per mezzo di essa è possibile distinguere, afferrare e respingere le vibrazioni che ti colpiscono dall’esterno e dall'interno del tuo essere e soprattutto comprendere e quindi amare gli esseri che ti circondano.

IL campo delle applicazioni pratiche è immenso, tutta la vita giornaliera diventa un campo di esperienza continua volto alla conoscenza (e, perciò al dominio) delle vibrazioni fino a raggiungere un grado di neutralità che ti renderà cosciente sia di tutto ciò che non fa parte del tuo essere, ma che viene dall'esterno, sia dal fatto che in genere, capti sempre le stesse lunghezze d'onda e che alcune ti contagiano in modo particolare.

Per esempio mentre stai con qualcuno potrai notare che il tuo stato di equilibrio e di neutralità interiore viene turbato da qualcosa che ti attrae o che cerca di penetrare in te, come una vibrazione o una pressione che ti circonda e che può tradursi in una indefinibile sensazione di malessere. Se ti fai prendere da questa vibrazione, dopo pochi istanti ti troverai in piena lotta contro una depressione o un desiderio, avrai, insomma, subito il contagio.

Colui che invece si è esercitato nella pratica della neutralità non si lascerà più afferrare passivamente da questa falsa identificazione, avendo creato in se medesimo una trasparenza sufficiente che gli permetterà di sentire arrivare la vibrazione e quindi di arrestarla e rifiutarla se necessario.

Nulla penetri di nascosto in te.

Sii sempre presente, osserva in silenzio, con intelletto, frenando ogni giudizio.

Esercitandoti quotidianamente in tale pratica, un giorno ti accorgerai che certe vibrazioni che un tempo parevano irresistibili non ti toccheranno più, poiché saranno svuotate del loro potere e passeranno davanti alla tua coscienza come su di uno schermo cinematografico:

Così diverrai consapevole di certi stati psicologici che cercano di sommergerti in date ore, oppure che si ripetono seguendo dei movimenti ciclici e che di solito non cessano fino a che non si siano consumati dal principio alla fine, proprio come un disco, mentre sarà in potere di colui che ha raggiunto lo stato di neutralità interiore di accettare o respingere tali stati ripetitivi dopo averne riconosciuto le causalità profonde.

Mille sono le esperienze possibili e infinito il campo delle osservazioni, ma la scoperta essenziale è che c’è molto poco di “te” in tutto ciò, salvo che un'abitudine a rispondere passivamente.

Fino a quando ti identificherai falsamente per ignoranza con tali vibrazioni, non potrai cambiare nulla della tua natura, eccetto che attraverso delle amputazioni. Invece, dal momento in cui ne avrai compreso il meccanismo tutto può cambiare, poiché sarai in grado di non rispondere passivamente ed automaticamente agli stimoli e capace di dissolvere o trasformare le vibrazioni perturbatrici, mettendoti volontariamente in sintonia con altre onde .

La natura umana può essere trasformata, malgrado ogni pregiudizio contrario.

Nulla è inevitabilmente fissato per sempre nella nostra natura o nel nostro mentale, ma tutto è un gioco di forze o di vibrazioni che, a causa della loro periodicità regolare, ci danno l’illusione di essere una necessità della natura, mentre così non è.

Una volta dunque scoperto il meccanismo, simultaneamente avrai scoperto il vero metodo per padroneggiare te stesso, metodo non chirurgico e violento, ma pacificante.