Har Tzion - Monte Sion - 705 Or :.di Roma

Bolla di fondazione 1969

  State ascoltando la Fuga XV^ in 3 di Atalanta Fugiens

 "Che l'opra del vasaio, composta di secco e umido, t'insegni"

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La Har Tzion - Monte Sion si presenta

Una Loggia all'obbedienza del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

La Bolla di fondazione della Loggia risale al 25 Giugno 1969 con Decreto N.482/Gb del Gran Maestro Giordano Gamberini. La Har Tzion Monte Sion nasce con lo scopo di approfondire la tradizione esoterica della Massoneria, con significativo orientamento alla Qabalah, anche se l'associazione, proponendosi come organismo teso alla ricerca di una via illuminativa, è una Istituzione Iniziatica che ignora la guida spirituale di un maestro o di una Tradizione, non fondandosi su nessuna dottrina, ma tutte abbracciandole e superandole.

Da molti è accreditata, a torto, come una loggia "difficile", ma i nostri Apprendisti e Compagni sono convinti del contrario, sono certi che insegni a pensare, in altre parole prepari ad essere liberi, non obbligati o gestiti; ed ogni pensatore è sempre una creatura "difficile". 

Il nuovo intellettualismo si opprime tra i due insegnamenti che sembrano escludere il libero pensiero: quello dei "santuari" che si fondano sul cieco fideismo e quello delle "scuole" che statuiscono i dogmatismi delle nostre nuove credenze. Ma il libero pensatore non è uomo allevato tra fideismi o dogmatismi, è un libero spirito che non ha bisogno di essere addomesticato, né indottrinato. Il libero pensatore è il prodotto della sua libera ricerca.

Alcuni nostri associati sono autori di nodali lavori sull’Ermetismo, la Massoneria e la Qabalah e collaborano con alcune riviste specializzate. La Har Tzion Monte Sion non è una Loggia "difficile" è soltanto una officina "operosa".

Per onestà intellettuale da dire che tutta la Massoneria lo è, "avendo fatte proprie, in maniera simbolica, le istanze fondamentali delle grandi Scuole Iniziatiche Tradizionali. In maniera simbolica, però, non significa in maniera superficiale. Significa offrire a uomini che sono già maestri di vita, liberi e di buoni costumi, l'opportunità di compiere liberamente un lavoro interiore volto alla Conoscenza (da i Primo Seminario Teorico-Pratico di Operatività Muratoria).    

DI COSA SI INTERESSA

Negli ultimi dieci anni la Loggia, senza trascurare lo studio del simbolismo così denso e pregnante di un tempio massonico, ha rivisitato in chiave cabalistica alcuni libri dell’Antico Testamento: il Qoelet, il Cantico dei Cantici, la Sapienza e il Genesi. Un intero anno massonico è stato dedicato alla trattazione del Pirquê Aboth (Detti dei Padri) testo compilato da R. Jehudâ hannasì (II secolo E.V.) che comprende i primi cinque capitoli del quarto ordine della Mîshnâ, più un sesto non incluso e per questo indicato con Barâjtâ, vale a dire "insegnamento rimasto fuori". A buon diritto, può essere considerato il maggior testo di etica ebraica ispirato alla Thorah. Per circa tre anni si è invece protratto lo studio sul Sepher Yezirah o "Libro della Formazione", libro scritto tra il III e il IV secolo. Nel Talmud quest'opera viene ricordata con il nome di Hilchot Yetzirah (norme relative alla Creazione) e ne viene messo in evidenza il carattere di manuale pratico di teurgia magica. É sicuramente uno dei più importanti testi per l'approfondimento della Qabalah. Oggetto di particolari ed elettive riflessioni sono poi stati: i Primo Seminario Teorico-Pratico di Operatività Muratoria con particolare attenzione ai supporti muratori e all'apparato sensoriale; l’Albero delle Sephiroth con i suoi sentieri; le Heikhaloth, (i sette Palazzi della tradizione ebraica), capitolo sciolto dello Zohar tradotto per l'occasione, comparati con i Sette Chakras della tradizione orientale; le prime scuole storiche di Qabalah; il Sepher ha-Bahìr o "Libro della Chiarezza", i cui fogli sono così probativi per ciò che riguarda il mistero dell'origine della Qabalah. Il testo si presenta come una raccolta di massime o di brevissimi commenti sui versetti della Bibbia, in cui si tratta della sostanza primordiale della Creazione, dell’Or bahìr, termine che gli esegeti filosofi del "Libro della Formazione" (il Sepher Yezirah), usano volentieri quando parlano della luce creata per prima, che rappresenterebbe, quindi, la sostanza spirituale primordiale della stessa Creazione. Lo scorso anno ci ha visto impegnati nello studio dell'Astrologia esoterica nel suo duplice aspetto, quello dell'energia che scende dall'alto in basso e quella che sale dal basso in alto e che può "influenzare le stelle". Il 2001 ci trova occupati con il "Libro di Giobbe", con particolare riferimento alle cinquanta domande che Dio rivolge allo stesso e al primo tentativo di trovare delle concrete attinenze con le Cinquanta Porte della Intelligenza.