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State ascoltando Il "Canto dell'Apprendista"

Al divertissement di genere elevato, non immune da intenti didattici e nutrito vistosamente di moralité, proposto dal teatro serioso e aulico ereditato dall'età di Luigi XIV si contrapponeva, il divertissement "bacchico", coltivato nei teatri minori, nei caffè, nei locali d'intrattenimento; ma anche in questi casi non si rinunciava alla dimensione moraleggiante, al pronunciamento dottrinario, all'annuncio del nuovo mondo. É a quest'ultimo genere di divertissement che deve essere ricondotta la prima e ben nota raccolta di canti massonici uscita in Francia nel 1737: "Canzoni annotate della venerabile Confraternita dei liberi massoni, precedute da alcuni brani di poesia adatti al soggetto e da una Marcia. Il tutto raccolto e ordinato da Naudot".

L'opuscolo, di modestissima fattura, sarà rieditato più volte con aggiunte.

L'opera di Naudot, che era anche la prima fra quelle pubblicate sul continente a riportare la musica dei canti, era stata preceduta, tuttavia, da un quadernetto (appena 23 pp.) recante il titolo di "Canzoni annotate della venerabile Confraternita dei Massoni Liberi. All'Aja, a spese del signor Vincent La Chapelle, Maestro di Loggia. In vendita presso Antoine Van Dole, Libreria, 1735". L'opuscolo era formato da quattro chansons, traduzione o, meglio, adattamento dei songs che erano stati pubblicati in appendice alle "Constitutions of Freemasons" di James Anderson (1723) e che il marchese Louis François de La Thierce o Tierce (1699 - 1782) avrà cura d'inserire qualche anno dopo nella sua traduzione di quel testo fondamentale della moderna massoneria speculativa: "Storia, obblighi e statuti della venerabile confraternita dei Massoni, tratti dai loro archivi e conformi alle tradizioni più antiche".
Alcune delle canzoni contenute nell'opera di Naudot sono il rifacimento di quelle delle Costituzioni di Anderson, con musiche adattate, o originali.
Il problema dibattuto per sapere se queste musiche sono delle composizioni originali di Naudot, oppure di Lansa, o di altri, non sembra ancora oggi risolto, ma a parer nostro è soltanto un falso problema. Lansa pubblicò nel 1744 le "Canzoni originali dei Franco-Massoni", attribuendosi, nella prefazione, la paternità della musica e (in collaborazione con La Tierce) quella dei testi. Dopo tutto, Naudot, con il suo canzoniere, non pretende altro che di aver raccolto e messo in ordine le canzoni che pubblica, eccettuato la Marcia dei Franco-Massoni, unica partizione dove compare il suo nome come autore; in questa querelle, non va neanche dimenticato che Lanza pubblica sette anni dopo Naudot.

 

Il testo si presenta così strutturato:

 

 


- Pagina 1:Il frontespizio a lato riportato
- Pagine da 3 a 40, che contengono la prima raccolta di "Poesie e Canzoni".
- Due pagine non numerate, nella prima è contenuta: "La Tavola della prima raccolta" che riproduciamo. Nella seconda: la "Marcia dei Franco-Massoni" (strumentale)
- Pagine da 41 a 91 la "Raccolta di Canzoni Nuove della Massoneria", preceduta da un acrostico.
- Conclude il testo, una pagina non numerata, usata come indice e che contiene "La Tavola di una seconda raccolta", che anche riproduciamo, ma che sembra far riferimento ad una pubblicazione separata. Quindi due pubblicazioni distinte, poi riunite, nel 1745, per qualche motivo che ignoriamo.
Mentre è conosciuto la data della pubblicazione della "Prima Raccolta", è ignota quella della "Seconda Raccolta"; che non può essere, in ogni caso, anteriore al 1744, poiché in questa ultima è presente una "Canzone dell'abate Fréron" (1718-1776) che la compose in occasione della sua iniziazione, avventa, appunto, nel 1744.

Del Canzoniere diamo la traduzione di tutte le canzoni contenute, poiché esse saranno riprese da tutti i canzonieri posteriori, nella presentazione dei quali abbiamo trascurato.

 

L'intero Canzoniere nella edizione originale del 1737 è consultabile qui

Il Canzoniere di Naudot

 

IL CANZONIERE

Questi primi quattro titoli si riferiscono, non a delle canzoni, ma a delle poesie.