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(Le incongruenze storiche nelle natività secondo Matteo e secondo Luca)

 

 

 

Si legga innanzitutto il seguente brano (E.Shurè, I grandi Iniziati, Bari, 1941) che riporta la tradizione Indù sulla nascita del dio Krishna (una tradizione di mille anni più vecchia del Vangelo) e si facciano le dovute riflessioni:

"...la volontà dei Deva fu compiuta; tu concepisti nella purezza del cuore e dell'amore divino. Vergine e madre, salve! Nascerà da te un figlio e sarà il Salvatore del mondo. Ma fuggi, poiché il re Kansa ti cerca per farti morire col tenero frutto che rechi nel seno. I nostri fratelli ti guideranno dai pastori, che stanno alle falde del monte Meru... ivi darai al mondo il figlio divino..."

Dei quattro famosi evangelisti, solo due iniziano la loro opera parlando della nascita di Gesù, sono Matteo e Luca. Gli altri iniziano la narrazione della vita di Gesù a partire dall'episodio del battesimo sul Giordano, quando costui era già adulto.
Se leggiamo attentamente le due natività di Matteo e di Luca, scopriamo una mole sorprendente di incongruenze, tali da matterne seriamente in dubbio l'attendibilità storica.
Elenchiamo qui di seguito i contrasti:

  • Matteo, prima della nascita di Gesù, fa abitare Giuseppe e Maria a Betlemme, mentre Luca li fa abitare a Nazareth.

  • Matteo fa nascere Gesù nella sua casa di Betlemme, mentre Luca, pur facendolo nascere sempre a Betlemme, colloca il parto di Maria in un rifugio occasionale: una stalla.

  • Matteo fa arrivare i Magi dall'oriente per adorare Gesù, mentre Luca non parla di Magi, bensì descrive l'adorazione dei pastori.

  • Matteo parla della persecuzione del bambino da parte di Erode, che avrebbe costretto la famiglia a fuggire per rifugiarsi in Egitto, mentre Luca non fa cenno a tutto questo: il suo clima è sereno e il bimbo viene presentato al tempio senza timore che Erode possa trovarlo, nemmeno si parla di alcuna fuga in Egitto.

  • Matteo fa nascere Gesù al tempo di re Erode il Grande, cioè non oltre il 4 avanti Cristo, mentre Luca fa nascere Gesù durante il censimento della Palestina che il governatore della Siria Quirinio supervisionò nel 7 dopo Cristo: 11 anni dopo!

  • Matteo fa andare per la prima volta a Nazareth la famiglia betlemita, in occasione del ritorno dall'esilio in Egitto, mentre Luca, pochi giorni dopo la nascita di Gesù, fa tornare la famiglia al paese di Nazareth, dove già abitava sin da prima che Gesù nascesse.

  • Matteo e Luca propongono due alberi genealogici completamente diversi, già a partire dal padre di Giuseppe (nonno di Gesù) le genealogie divergono completamente fino al re Davide (che visse mille anni prima).

  • Ovviamente tutto ciò mostra con estrema chiarezza che i due autori non intendevano fare cronistoria, ma erano interessati a costruire un supporto mitologico che rispondesse a determinati requisiti catechistici.

    LEGGI LA NATIVITA' DI MATTEO
    LEGGI LA NATIVITA' DI LUCA

     Di David Donnini R. Massari Editore, Bolsena (VT), 1994. Paragrafi 3.3.1 e 3.3.2 :

    Il tempo della nascita

    Nel sesto secolo dopo Cristo un monaco nativo della Dobrugia, Dionigi il piccolo, venne incaricato dal Papa Giovanni I di mettere ordine nelle cronologie storiche affinchè le date venissero riferite non ad eventi pagani, ma a quello che per i cristiani era il più importante di tutti gli eventi: la nascita di Gesù. Dionigi fece i suoi conti e decise che Gesù era nato nell'anno 753 di Roma.
    La cosa crea qualche piccolo problema perché, secondo lo storico ebreo Giuseppe Flavio, Erode il Grande sarebbe morto nel marzo dell'anno 750 di Roma e l'evangelista Matteo colloca la nascita di Gesù al tempo di re Erode. Insomma, Gesù Cristo sarebbe nato non dopo il 4 a.C.
    Niente di male, Dionigi non sapeva fare bene i conti e la Chiesa, al giorno d'oggi, ammette che Gesù sia nato nell'intorno del 7 a.C. Infatti gli studiosi moderni sarebbero d'accordo nell'interpretare il famoso segno della stella, che avrebbe guidato i magi fino alla culla di Gesù, come la congiunzione astronomica dei pianeti Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci, una combinazione capace di creare effetti di particolare splendore nel cielo e ricca di significati astrologici, che si è verificata, appunto, nel 7 a.C. Di comete, invece, non c'è traccia nel periodo in questione, né di altri significativi eventi astronomici; mentre, a conferma dell'idea che la famosa stella dei magi sia proprio la citata congiunzione, ci sono le profezie iraniche e caldee sull'avvento del Salvatore, tradizioni che gli ebrei potrebbero avere assimilato durante il loro contatto con la cultura babilonese, ai tempi dell'esilio forzato, e che avrebbero adattato alle proprie aspettative messianiche [1].
    A proposito del tempo di re Erode, qualcuno può obiettare che anche i figli di Erode il Grande, Archelao e Antipa, portavano il titolo di Erode; Matteo non avrà per caso inteso parlare di uno di costoro? Il dubbio non esiste, infatti lo stesso Matteo, parlando del ritorno della famiglia dall'Egitto, dice: "Egli (Giuseppe), alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese di Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi" . Evidentemente il crudele persecutore era proprio Erode il Grande.
    Luca, alquanto più complicato, ha intrecciato il racconto della nascita di Gesù con quella della nascita di Giovanni, facendoci capire chiaramente che il Cristo ha visto la luce sei mesi dopo il Battista.
    Per entrambi c'è una annunciazione effettuata alle rispettive madri dall'angelo del Signore; sia Elisabetta che Maria hanno manifestato al messaggero un profondo stupore nel conoscere il proprio stato di gravidanza, la prima perché sterile, la seconda perché vergine.
    Nel Vangelo lucano leggiamo che l'angelo Gabriele si sarebbe presentato ad Elisabetta "al tempo di Erode, re della Giudea" . La qual cosa viene normalmente interpretata nel senso di al tempo di Erode il Grande; anche perché, altrimenti, l'informazione sarebbe in contrasto con quella fornita da Matteo.
    Sarà bene precisare alcune cose che riguardano il crudele monarca, sinistro emblema dell'infanticidio; infatti, volendo essere esatti, egli non sarebbe mai stato re della Giudea. La sua carriera al potere era iniziata quando suo padre, Antipatro, era amministratore della Giudea, al tempo in cui Giulio Cesare riscuoteva i suoi grandi successi, nel 49 a.C. Nel 43 Antipatro fu assassinato ed Erode, poco dopo, fu eletto dai romani tetrarca, o re della Galilea. Furono necessarie lotte feroci coi componenti della dinastia Asmonea affinché, dopo alterne fortune, Erode riuscisse a farsi eleggere, finalmente, nel 37, re su tutte le province di Palestina: Giudea, Samaria, Galilea, ecc. L'espressione re della Giudea è riduttiva, a meno che i romani non chiamassero sbrigativamente Giudea tutta la Palestina, la qual cosa è possibile.
    Un vero e proprio re della Giudea fu Archelao, figlio di Erode il Grande, il quale, alla morte del padre, ebbe un incarico limitato alla provincia Giudea: i romani avevano di nuovo diviso la Palestina in tetrarchie. Anche Archelao, come i suoi fratelli, era chiamato Erode. Per esempio l'Erode che, secondo Luca, visionò il Cristo prigioniero, poco prima della crocifissione, era Antipa, re della Galilea. Un altro esempio ci è offerto da alcune monete che furono fatte coniare proprio da Archelao, re della Giudea, recanti l'iscrizione Erodou Ethnarchou.
    Insomma, l'Erode, re della Giudea, di cui parla Luca, potrebbe essere benissimo Archelao, il cui potere sulla Giudea durò complessivamente una diecina d'anni, dalla morte del padre fino al 6 d.C., quando fu deposto ed esiliato e l'amministrazione della Giudea passò direttamente sotto un praefectus romanus, che noi, con termine improprio, chiamiamo procuratore. In fin dei conti, quando Matteo definì il momento della nascita di Gesù, non scrisse "al tempo di Erode, re della Giudea", ma, più sinteticamente, "al tempo di re Erode".
    Qualcuno potrebbe osservare che tutte queste considerazioni potevano essere evitate, dal momento che abbiamo già ammesso un fatto: l'espressione re della Giudea, a Roma, poteva voler dire, per estensione, re della Palestina. E allora tutte le questioni sarebbero risolte: Matteo ha fatto nascere Gesù sotto Erode il Grande; Luca ha fatto annunciare la nascita di Giovanni Battista sotto Erode il Grande e, circa quindici mesi dopo (nove per la gravidanza di Elisabetta più altri sei di differenza con l'inizio della gravidanza di Maria), ha fatto nascere Gesù quando, presumibilmente, Erode il Grande era ancora vivo.
    Ma (ed ecco il grande "ma"), il dubbio se si trattasse dell'Erode padre o dell'Erode figlio ce lo pone Luca stesso, dandoci un'altra indicazione cronologica relativa alla nascita di Gesù: un'indicazione esplicita, chiara, che ha precisi riferimenti storici: "In quei giorni (Luca intende nei giorni successivi alla nascita di Giovanni Battista) un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nàzaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto" .

    Il fatto sorprendente è che, se le indicazioni sono esatte e se Luca sapeva di cosa stava parlando, dobbiamo ammettere che egli ha voluto collocare la nascita di Gesù una diecina di anni dopo la morte di Erode il Grande, cioè nel 7 d.C.! Ecco allora che il dubbio sull'Erode padre o l'Erode figlio non è stato posto per spirito polemico da parte di coloro che vogliono mettere tutto in discussione; al contrario, sarebbe spirito di omertà voler soprassedere sulla questione.
    Le fonti storiche, fra cui Giuseppe Flavio, testimoniano l'esistenza di un censimento che i romani avevano deciso di effettuare in Palestina, nel 7 d.C., la cui cura fu affidata all'uomo che in quel periodo era il diretto superiore del praefectus romanus e degli stessi tetrarchi erodiani: il governatore della Siria Publio Sulpicio Quirinio. Poiché la Giudea era stata trasformata da un regno sottomesso a una vera e propria provincia imperiale, i romani intendevano riscuotere le tasse e decisero di censire la popolazione a fini fiscali. La cosa scatenò un putiferio: fu la scintilla che accese la celebre rivolta del censimento in cui trovò la morte lo stesso Giuda il Galileo.
    Cerchiamo allora di riepilogare schematicamente quale sarebbe la cronologia lucana della nascita di Gesù:

    1. sotto il regno di Erode Archelao, re della Giudea, è annunciata ad Elisabetta la nascita di Giovanni;
    2. nel 6 d.C., mentre Giovanni sta per nascere o è appena nato, Archelao è deposto e sostituito da un procuratore romano (Coponio);
    3. qualche mese dopo, nel 7 d.C., lo stato giuridico della Giudea diventa quello di una provincia imperiale, il censimento fiscale della popolazione è affidato alla supervisione di Publio Sulpicio Quirinio;
    4. in occasione del censimento Giuseppe e Maria si spostano da Nazareth a Betlemme perché i cittadini devono essere censiti nel luogo di origine del casato (secondo un uso non storicamente testimoniato) e qui nasce Gesù.

    Adesso l'idea che l'annunciazione sia stata eseguita ai tempi di Erode il Grande si fa davvero poco credibile, mentre il contrasto con la natività di Matteo si fa veramente serio.

     

    I contrasti sui tempi

    Il fatto che Erode il Grande sia morto nel 4 avanti Cristo, mentre il censimento di cui abbiamo parlato abbia avuto luogo nel 7 dopo Cristo, ha sempre gettato nel più grave imbarazzo gli interpreti del Nuovo Testamento. Com'è possibile che i due evangelisti abbiano posto la nascita del messia in due momenti non solo così lontani nel tempo, ma anche in due situazioni storiche nelle quali il quadro politico, sociale ed amministrativo è completamente cambiato? Dobbiamo pensare che uno dei due redattori, oltre a non aver avuto la più pallida idea su quale fosse il luogo di residenza della famiglia, non ce la avesse neanche sul tempo della nascita?
    Gli atteggiamenti davanti a questo problema sono stati molteplici: c'è chi candidamente ignora il problema; chi risolve tutte le contraddizioni ammettendo che deve essere sicuramente esistito un censimento precedente a quello del 7 d.C., un censimento effettuato sotto il regno di Erode il Grande, dando così più peso allo scritto evangelico come fonte storica che non ai documenti storici propriamente detti, i quali, in materia di censimenti, non ne nominano alcuno presieduto da Quirinio nel periodo del regno di Erode il Grande; c'è chi sostiene che ciascuno degli evangelisti ha inventato la sua natività, sulla base di presupposti catechistici e dottrinari che desiderava rispettare; ed anche chi sostiene che si tratti delle natività di due persone diverse.
    Eusebio di Cesarea, il primo "storico" ufficiale della chiesa, che visse ai tempi di Costantino, di fronte alla stridente discordanza fra le natività, ipotizzò l'esistenza di un censimento effettuato al tempo di Erode il Grande. Naturalmente non fornì alcuna prova che tale censimento fosse stato realmente eseguito, semplicemente doveva essere così, perché...il Vangelo non poteva sbagliarsi.
    Se non ché lo stesso Luca (se è vero che Luca è l'autore degli Atti degli Apostoli) fornisce un'altra indicazione per identificare il censimento della natività in quello del 7 d.C.: "...si sollevò Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch'egli perì e quanti s'eran lasciati persuadere da lui furono dispersi..." . Ebbene, la sollevazione di cui si parla nella citazione è proprio quella in cui Giuda e migliaia dei suoi sicari persero la vita, avvenuta nel 7 d.C. in conseguenza del censimento presieduto da Quirinio.
    Per alcuni studiosi l'espressione "questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio" deve essere letta "questo censimento fu fatto prima che fosse governatore della Siria Quirinio", volendo significare che il censimento che portò Giuseppe e Maria a Betlemme non era quello famoso, quello della rivolta, ma uno precedente, effettuato quando Erode il Grande era ancora vivo.
    Si tratta, in realtà, di una traduzione forzata, come tante altre se ne possono trovare nelle versioni moderne del Vangelo. Infatti, nella frase "aute i apografe prote egeneto egemoneiontos tes Surias Kireniou" il vocabolo prote non è una forma avverbiale (prima che...), ma una forma aggettivale (il primo...), perfettamente concordata con apografe (censimento).
    Altri studiosi, invece, fanno essere Quirinio governatore della Siria per due volte: una prima volta ai tempi di Erode il Grande, una seconda volta al tempi della rivolta famosa. Ma le testimonianze storiche sono piuttosto esplicite: Quirinio fu governatore della Siria nel 6 d.C., e subito dopo fu supervisore del censimento, prima di allora era stato soltanto un console.
    Insomma, le natività di Luca e di Matteo sono irrimediabilmente collocate in due momenti storici completamente diversi, questa è la verità.

    Imperatori Romani

    Amministratori della PalestinaAvvenimenti di rilievo
    Natività di MATTEO

    Natività di LUCA
     

    Dal 37 a.C. è re su tutta la PalestinaErode il Grande.

       

    Dal 27 a.C. è imperatore Ottaviano Augusto.

        

    7 a.C.

     

    Ha luogo la triplice congiunzione dei pianeti Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci.

    Giuseppe il betlemita e la sua promessa sposa Maria abitano a Betlemme, in questo periodo, nella propria casa, nasce Gesù. Giungono i Magi dallo oriente per adorarlo. Erode, preoccupato per la profezia messianica, fa uccidere i bambini di Betlemme: Giuseppe e Maria fuggono col bambino Gesù in Egitto.

     

    4 a.C.

    Muore Erode il Grande, la Palestina è divisa in tetrarchie. Re di Giudea, è fatto Erode Archelao.

    Giuda il Galileo guida una sommossa di tipo zelotico in Galilea.

    Giuseppe, Maria e Gesù tornano dall'Egitto, ma cambiano residenza e vanno a vivere in Galilea, a Nazaret.

     

    5 d.C.

       

    Giuseppe il betlemita e la sua promessa sposa Maria abitano a Nazaret. Negli ultimi periodi del regno di Archelao un angelo annuncia la nascita di Giovanni al sacerdote Zaccaria e alla sua moglie sterile Elisabetta.

    6 d.C.

    Erode Archelao è deposto, la Giudea è posta sotto la diretta amministrazione romana. Il primo praefectus Iudaeae  è Coponio.

      

    Poco dopo l'angelo annuncia a Maria la nascita di Gesù. Ella si reca in visita alla parente Elisabetta. Viene alla luce Giovanni.

    7 d.C.

     

    Viene effettuato il censimento della gente sotto la supervisione del governatore di Siria Quirinio, scoppia una feroce ribellione domata nel sangue di migliaia di ebrei, il capo, Giuda il Galileo, perde la vita.

     

    Maria torna a Nazaret, poi, insieme con Giuseppe deve partire per Betlemme a farsi registrare per il censimento. La coppia non trova altro alloggio che una stalla, dove Maria partorisce Gesù.

    I pastori adorano il bimbo. Vengono attuate le pratiche di esibizione al tempio, dove Simone e Anna osannano il fanciullo come l'atteso messia. Giuseppe, Maria e Gesù fanno ritorno alla loro abituale residenza a Nazaret.

    9 d.C.

    É praefectus Iudaeae Marco Ambibulo

      

    12 d.C.

    É praefectus Iudaeae Annio Rufo

       

    14 d.C. muore Augusto, è fatto imperatore Tiberio

        

     

     

    Matteo

    Luca

    -Dio
    -Adamo
    -Set
    -Enos
    -Kainam
    -Malleel
    -Iaret
    -Enoch
    -Matusalemme
    -Lamech
    -Noè
    -Sem
    -Arfacsad
    -Cainam
    -Sala
    -Eber
    -Falek
    -Ragau
    -Seruk
    -Nakor
    -Tare
    AbramoAbramo
    IsaccoIsacco
    GiacobbeGiacobbe
    GiudaGiuda
    FaresFares
    EsromEsrom
    AramArni
    AdminAdmin
    AminadabAminadab
    NaassonNaasson
    SalmonSala
    BoozBooz
    ObedObed
    Jesse (Isai)Jesse (Isai)
    DavideDavide
    SalomoneNathan
    RoboamoMattatà
    AbiaMenna
    AsafMelea
    GiosafatEliacim
    IoramIonam
    OziaGiuseppe
    IotamGiuda
    AcazSimeone
    EzechiaLevi
    ManasseMattat
    AmosIorim
    GiosiaEliezer
    IeconiaGesù
    -Er
    -Elmadam
    -Cosam
    -Addi
    -Melchi
    -Neri
    SalatielSalatiel
    ZorobabeleZorobabele
    -Resa
    -Ionam
    -Ioda
    -Iosek
    -Semein
    -Mattatia
    -Maat
    -Naggai
    -Esli
    AbiudNaum
    EliacimAmos
    AzorMattatia
    SadochGiuseppe
    AchimInnai
    EliudMelchi
    EleazarLevi
    MatthanMattat
    GiacobbeEli
    GiuseppeGiuseppe
    GesùGesù

     

     

    1 -Nel Vangelo Arabo sull'infanzia del Salvatore è presente un esplicito riferimento alle profezie caldee e iraniche. 

    [7,1] Adorazione dei magi. Nato il signore Gesù in Betlemme di Giuda, al tempo di re Erode, ecco che dei magi vennero a Gerusalemme, come aveva predetto Zeradusht, portando seco dei doni, oro, incenso e mirra; lo adorarono e gli offrirono i loro doni.

     Infatti è nominato Zarathustra (Zeradusht), il quale avrebbe predetto la nascita del messia annunciata da un evento astronomico (la stella).

    Indice

    Premesse I Manoscritti: la storia I Manoscritti: estratti La letteratura Giudeo-Cristiana I 4 Vangeli

    Nascita di Gesù Cristo Il mistero di Barabba Del titolo «Nazareno» San Paolo e il cristianesimo

    Quali conclusioni?