Medicina Dei

Casa Editrice "Luce e Ombra"

 - MILANO -

1926


 

 

Medicina Dei

"Parte Terza"

 

 

.III.

 

La riserva delle impressioni dell'incosciente Differenza del nostro modo di vedere Il piccolo dio è in noi, nell'uomo storico Il Ka degli Egiziani L'animalità impura e la ragione pura di Cartesio La simbologia dei triangoli La Sfinge Freud e gli atti mancati o "lapsus" Gli atti sintomatici La doppia personalità I sogni svelano la personalità occulta Per Freud i sogni sono soddisfazioni di desiderii sensuali Comincia l'oniromanzia medicale Freud la giustifica

 

 


 

 

Perché il lettore possa seguire quanto dirò sulla Psicoanalisi del Freud, bisogna che io ricordi alcune condizioni speciali della filosofia magica - per non generare confusione tra quello che diciamo noi o le investigazioni del medico viennese.

L'incosciente, il subcosciente e la coscienza occulta dei psicologi del secolo passato, in gran buona parte vengono accettati dai nostri del secolo che corre. L'uomo ha in sé un fondo inesplorato dove (seguendo il ragionamento materialista) da quando l'uomo nasce, vengono registrate tutte le impressioni, tutte le forme, tutte le idee che la nostra coscienza dimentica ed a cui non pensa più né l'uomo sveglio né il ragionante. Da questo fondo di riserve impressionato nella continuità dell'esistenza, di tanto in tanto sono riversate nella coscienza esteriore idee che ci sembrano nuove, solamente perché noi, coscientemente, le abbiamo dimenticate al punto di non poterne più evocare il momento in cui ci hanno colpito. Di qui una serie di classifiche e di studii sulla memoria e i lobi cerebrali, meccanismi di queste registrazioni. Ora quando i psicologi (e il Freud e i psicoanalisti in ispecie) vogliono raggiungere l'incosciente di un malato psicopatico qualunque, intendono rimescolare, nell'ignoto profondo delle idee registrate, tutto ciò che è stato dimenticato dall'individuo, ma di cui questi conserva l'impronta tesaurizzata dall'epoca della sua nascita fino al momento in cui diventa oggetto di un'investigazione.

In altri termini: nel nostro incosciente non possono esservi registrate che impressioni posteriori alla nascita nostra. Ed è giusto, altrimenti la scienza dovrebbe ammettere che, prima della nascita, noi avevamo il potere di percepire sensazioni ed idee e che quindi, dopo morti, noi possiamo, con eguale metodo tesaurizzante, continuare il rifornimento, ciò che varrebbe a sanzionare l'esistenza di un'anima eterna in noi.

Viceversa, la nostra filosofia ieratica o semplicemente pitagorica ammette come fondamentale l'idea che in noi una parte è antica e una seconda è recentissima. Questa parte antica (l'uomo storico) è il midollo, il centro, la fava dell'uomo esteriormente visibile, ragionante, non una coscienza formata dalle sensazioni e dall'adattamento della sua mentalità all'ambiente in cui opera. L'incosciente, il subcosciente e il subliminale appartengono a quel campo astrale che è in noi [9] da cui stillano di tanto in tanto tutte le meraviglie o i disordini più inconcepibili: la favilla del genio o l'esagerazione della follia. Individuate come nucleo, come entità, come persona questo campo e vi vedrete una unità storica dello spirito nostro attraverso tutte le esistenze trascorse.

La parola scientifica rappresentante questo individuo storico che è la nostra anima solare involuta in un nembo di nera nebbia, non è ancora fabbricata perché le parole devono fonicamente comunicare un'idea o ricordarla o evocarla; ma neanche nelle religioni contemporanee vi è una concezione della personalità storica in noi che non è anima sola o spirito o efflato puro, ma un insieme di materia, di spirito, di tradizione, tendenza e ricordo in una attività speciale che arriva alla nostra coscienza di uomini viventi e vegetanti come il mentore pei personaggi da commedia nei momenti più critici di oblio o di impotenza.

Il famoso "Ka" di Maspero e degli egittologi che gli egizii staccavano dal corpo umano morto per avviarlo alla conquista degli Elisi, fino alla ricomparsa di Osiride verdeggiante, è stato tradotto per doppio, vale a dire il duplicato del morto, traduzione che per quanto imperfetta non è l'anima dei filosofi cristiani, perché il Ka è vita che sopravvive alla vita, se mi è permesso un bisticcio di parole. Il Ka è materiale in quanto sopravvive nel desiderio dei ricordi terreni, terra, casa, amore, passioni, comodi, lusso, divertimenti per evolversi e scalare gli Elisi o corbellando gli dii infischiandosene o incantandoli o vincendoli per ritornare alla vita terrena, compendiata nella tomba, per ricominciare nella lotta per il piacere o l'orgoglio, la resurrezione, dopo aver vinto o domati gli elementi ostacolanti o fatali rappresentati dalla divinità a teste di animali del cielo egizio.

Ed è tanta diversa questa concezione del doppio umano, sopravvivente al corpo morto, dall'idea dell'anima e del perispirito dei Kardechiani, che non è possibile concepirlo immateriale. Lucrezio, ironico, si contenta di osservare: il centro del tempio non è un dio, ma un gatto, un coccodrillo, un becco, un toro, un cane. Clemente di Alessandria che non è un empio come Luciano, ne ripete parola e idee [10]. Di qui i riti della bestialità sacra nei rituali secreti del tempio, la donna si univa col dio che prendeva la parvenza di animale, l'Ariete diventa l'anima vivente di Amon-ra o di Osiride, feconda le vergini ed è la sorgente della virilità degli dei e degli uomini. "Noi siamo fuggiti dall'Egitto impuro di animalità verso il deserto della ragione pura dove ancora oggi erriamo con Isdraele [11]".

Ora l'Io occulto, pel quale molti ettolitri di inchiostro si sono versati dai filosofi, non è cominciato a far capolino nelle psicologie esperimentali più recenti che attraverso i più arditi innovatori dei metodi antichi o nettamente negativi o troppo metafisici e dommatici.

Io preferisco chiamare storico l'uomo interiore e vi accludo tutto il lungo tragitto di vite sperimentali compiute, tutta la ricchezza di esperienza che la nostra coscienza sensuale non capisce o non ricorda. Quindi il nostro incosciente, per noi, è ricco di idee antiche, precedenti alla nostra reincarnazione ed, in più, delle idee immesse dalla nascita più recente.

Nella simbologia lineare dei cabbalisti, il triangolo col vertice in su è la vita palese, cosciente, visibile, sensibile. L'uomo che vive nella piena coscienza della ragione esteriore: l'uomo con la testa eretta al cielo, di sopra al livello del suolo. Se il triangolo è capovolto, come un cuneo infisso nella profondità della terra, inferiore al livello, è la vita occulta, misteriosa, nel buio non sondabile della morte dall'uomo, l'uomo vitale nel suo incosciente, l'astrale nebbioso, oscuro, profondo che non appartiene più alla vita esteriore e visibile. Il doppio triangolo, cioè penetrazione dei due in modo che il livello terreno si ferma all'intersecazione media dei lati, è il tipo del mago, uomo integrato tra l'apparente coscienza esteriore (triangolo in alto) e l'occulto della sua coscienza (triangolo inferiore) che tien luogo del dio occulto con tutto il suo appannaggio di poteri [12]. 

Bisogna capire il vero valore di tutto ciò per poter giudicare le conoscenze psichiche degli antichi centri serafici. L'umanità di oggi, prodigiosamente ricca e innovatrice nelle applicazioni meccaniche, fisiche e chimiche, è ancora balbettante nella conoscenza delle potestà intellettuali, animiche, psichiche della natura umana, le funzioni della quale si pretende in medicina di valutare con la stessa sonda meccanica e fisio-chimica delle tinture all'anilina o degli apparecchi per volare o per distruggere gli uomini in nome della civiltà e della prepotenza. Per svalutare le ricerche scientifiche di questi poteri dell'uomo, di specchiarsi interiormente nella sua storia, cioè in quello che ora si chiama incosciente, le dottrine profane non ammettono che controprove materiali, cioè materialmente controllabili - e sei lettori e gli studiosi persuasi della inutilità di questi procedimenti vogliono ricercare una via giusta, cadono dalla padella del materialismo scientifico sui carboni ardenti del misticismo religioso o spirituale che è il senso opposto e illogico del materialismo che si vuole evitare - poiché animalità e spirito, materia e santità, forze meccaniche e poteri animici non sono che elementi della unità vera dell'Esistente, che è la verità. Perché non comprendere la Sfinge: materia e poteri materiali, testa di donna e ali di aquila, spirito, immaginazione, arte, bellezza e artigli uncinati di leone?

Dunque per ritornare al nostro argomento, il Freud è il primo che sperimentalmente vuol sondare l'incosciente, consultare senza preamboli il "dio nero" che dorme nella profondità dell'essere umano, colui che fodera la coscienza del nevropatico di certe nevrosi leggere. E'un inizio. Io non dirò che il procedimento usato dal medico è sofistico, come qualcuno dei suoi critici [13] lo pretende; lasciamo fare e esaminiamo il valore del metodo dell'opera che compie.

Come ho detto nel mio precedente capitolo, il Freud invece di sostituire nello stato ipnotico il nostro comando alla manifestazione disordinata e oscura dell'individuo occulto che si agita in un ammalato di nevrosi o di psicosi (senza lesioni); invece di dire: "io ti comando di credere e sentire come io ti dico", il Freud vuol esperimentare un metodo opposto, scendere alla conoscenza delle cause, vuol sapere, svelare, denudare ciò che nell'interiore più profondo dell'animo si nasconde, e attaccare la causa della psicosi [14] originata da idee quasi sempre inconfessabili - inconfessabili non solo agli altri, ma allo stesso soggetto attinto dal disordine.

In che modo la nostra entità incosciente, armata di una volontà a parte (e volontà imperiosa, dico io, nei momenti di alte crisi) si manifesta alla coscienza esteriore, violandone il controllo inibitorio?

Per due vie: per gli "atti mancati" (o lapsus) o pei "sogni".

Gli atti mancati [15] che cosa sono? Scrivere o pronunziare una parola che non è realmente quella che si vuol scrivere e dire - leggere una parola per un'altra, sentire una parola invece di un'altra realmente pronunziata - l'oblio momentaneo di un nome o di una qualunque parola, di un progetto fatto e dimenticato - perdere o meglio non ritrovare un oggetto che si è conservato con cura speciale. Sono tutti una classe di fenomeni spiccioli, dice il Freud, che difficilmente hanno importanza e passano inosservati nella vita quotidiana, ma tutti questi fenomeni hanno un senso proprio. Cosi conchiude dopo due lunghi capitoli su questi atti mancati l'autore. Arrivano i lapsus per l'interferenza di due volontà, la cosciente e l'incosciente. Più il controllo della coscienza sull'incosciente è severo, più alla minima disattenzione la volontà incosciente sfugge come il fumo per la più piccola fessura del coperchio. "Voi vorrete ben tener presente al vostro spirito queste limitazioni, perché da ora il nostro punto di partenza che gli atti mancati sono atti psichici derivanti dell'interferenza di due intenzioni, è il primo risultato della psicoanalisi. La psicologia non aveva mai supposto queste interferenze né i fenomeni che ne derivano. Noi abbiamo considerevolmente esteso il campo del mondo psichico e conquistato alla psicologia dei fenomeni che prima, non ne facevano parte", questo dice il Freud verso la conclusione dell'esame degli atti mancati [16] ed aggiunge che esistono molti altri fenomeni che si avvicinano agli atti mancati (o lapsus), ma che non possono chiamarsi alla stessa maniera; egli li chiama atti accidentali o sintomatici "essi hanno egualmente tutto il carattere di atto non motivato, insignificante, sprovvisto d'importanza e sopratutto superfluo. Ma ciò che lo distingue dall'atto mancato (o lapsus) è l'assenza di una intenzione ostile e perturbatrice che contraria una intenzione primitiva. Si confondono coi gesti o movimenti che servono ad esprimere le emozioni. Fanno parte di questa categoria di fenomeni tutte le manipolazioni, di apparenza inutile, come scherzando, ai nostri abiti, a tali o tali altre parti del nostro corpo, a oggetti a portata di mano; le melodie che noi cantiamo appartengono alla stessa categoria di atti, che sono, in generale caratterizzati dal fatto che noi li sospendiamo come li abbiamo cominciati, senza apparente motivo. Ora io non esito a dire che tutti questi fenomeni sono significativi e si lasciano interpretare alla stessa maniera degli atti mancati o lapsus, e che costituiscono i piccoli segni rivelatori di altri processi psichici più importanti che sono atti psichici nel senso completo della parola".

Questo accenno brevissimo sulla prima parte degli elementi della psicoanalisi bastano a dare una concezione approssimativa dell'investigazione alla maniera di Freud. Per mezzo degli atti spontanei, guizzanti, al di fuori del controllo cosciente e volitivo, l'incosciente e le sue intenzioni si manifestano. Ma il Freud adopera le due parole interferenza e intenzioni [17], dunque egli attribuisce a questa zona interiore che si svela con lapsus e sorprese, delle intenzioni che sono atti volitivi, e definendo gli atti mancati a certi oblii come il risultato delle interferenze, cioè incontro di due manifestazioni di volontà, una occulta e l'altra inibitoria palese e cosciente, dà all'incosciente (astrale), non il solo potere di ritenere immagini o impressioni, ma una potestà eonica, cioè una personalità capace di compiere gli stessi atti della personalità nostra cosciente. Questa non è la conclusione di Freud, ma la nostra, dal nostro punto di vista della filosofia magica - esame dei poteri impressionanti di una seconda personalità completa che rappresenta lo scoglio di tutte le filosofie. - L'uomo interiore è il papà (qui es, eris, fuisti) - l'uomo cosciente, inibitore per educazione, per idee inculcate, per ambiente nel quale si vive, per rispetto alle leggi morali, alle civili, alle penali, alle religiose reprime ogni manifestazione della personalità storica appena questa (ed è il maggior numero dei casi) non vive consenziente alla direzione del personaggio interiore, ma esterno e cosciente.

Il Freud è persuaso che il controllo della volontà esteriore quando si è svegli non si fa né violentare né sorprendere a lungo, da poter dare argomenti sufficienti ad un esame dei desideri o della volontà incosciente che l'educazione ci ha abituati a tenere suggellata nel più profondo del nostro essere. Il pescatore delle "Mille e una notte", tira nella rete una marmitta e la scoperchia; n'esce un gran fumo spesso, il fumo si manifesta e condensa in una figura grande di un genio prepotente. Se aprite la pentola e mettete in libertà il personaggio misterioso che nel profondo del vostro essere si agita e si commuove, ce ne vorrà prima che lo obblighiate di nuovo a rientrare nella pignatta. Alfonso Cahagnet, un bel tipo mistico di magnetizzatore, volle esperimentare una pomata a ricetta magica, un unguento con non ricordo quali stupefacenti; se ne unse la sera e aspettò; dopo alcuni momenti di sonno, un rumore secco di un coltello che si apre e una testa umana, orrida, insanguinata, rotola spasimante sul letto. Che spavento! - del diavolo? dell'astrale? degli spiriti? - si sarebbe dovuto persuadere che l'impressione demoniaca l'aveva realizzata un "tour de force" della sua personalità occulta che concretava una immagine se non meditata, per lo meno temuta. Ed il Freud per aver più largo argomento all'analisi, si attacca ai sogni come manifestazioni più complesse e concrete della natura della entità nascosta - il Saturno latente [18]. Se da svegli la coscienza esteriore ha bisogno di essere sorpresa in un istante in cui la sua attenzione di controllo severo si rallenta - dormendo, la coscienza non cessa il suo controllo, ma lo rallenta per abitudine. Allora il sogno si presenta a svelare i segreti desiderii di questo demone prigioniero soffocato dalla sorveglianza del proprio essere esteriore. Secondo il Freud (e non secondo noi e la nostra filosofia) il sogno è sempre la satisfazione simbolica di un desiderio, generalmente di un desiderio sensuale [19]. Partendo dalle esperienze del Breuer [20], si osservò che i sintomi morbosi di certi nervosi hanno un senso, un significato,  un valore  - e che questi malati hanno l'abitudine, come sintomi delle loro sofferenze, di raccontare i loro sogni. Allora si domandarono se i sogni non avessero anche essi un senso, un significato che dovesse studiarsi con attenzione - così Freud scrive: "lo studio dei sogni costituisce la migliore preparazione a quello delle nevrosi... il sogno per sé stesso è un sintomo nervoso e che ci presenta il vantaggio preziosissimo di poter essere studiato in tutte le persone che sognano, anche persone sane... E'così che il sogno diventa l'oggetto di ricerche psicoanalitiche; fenomeno ordinario al qual si attacca poca importanza, sprovvisto in apparenza di ogni valore pratico, il sogno si offre alle nostre investigazioni nelle condizioni più sfavorevoli... perché occuparsi dei sogni è un passatempo dispregevole e vi si vedeva in questa occupazione un insieme di pratiche antiscientifiche indiziando di misticismo chi se ne occupava [21].

Eccoci in piena "oniromanzia medicale [22]". Il Freud ha avuto il coraggio di richiamare l'attenzione dei neuropatologi e dei psichiatri sull'arte ritenuta per vilissima o sciocca di interpretare i sogni, roba da femminucce e buona pei numeri alla lotteria. All'epoca dei Medici a Firenze e di Carlo IX in Francia, la medicina sentiva ancora di filosofia e di scolastica - quando si curava un ammalato grave con due medici che si prendevano a pugni nella camera del moribondo, dopo una controversia filosofica per sapere se gli umori scendevano o salivano, se freddi o caldi, se acidi o neutri - la medicina conservava i secreti onirici, dovuti certamente a qualche praticone che ne aveva fatto incetta. Ma occuparsi di sogni oggi è una novità sbalorditiva [23]. Freud riconosce che gli uomini di tre o quattromila anni fa sognavano come noi, e attaccavano ai sogni un'importanza che noi non ammettiamo, e li consideravano come utilizzabili per indicazioni relative all'avvenire e da ricavarne auguri e presagi. All'epoca dei greci una guerra non si iniziava che dopo aver preso conto dei sogni; una campagna militare, dice l'autore, senza interpreti di sogni era come ai nostri giorni una campagna militare senza mezzi di ricognizioni di aeroplani. Le spedizioni di Alessandro Magno erano accompagnate dai migliori interpreti. All'assedio di Tiro, Alessandro prese d'assalto la città e l'assoggettò dopo un sogno fatto alla vigilia di levar l'assedio, Il Freud osserva che tutti gli autori della scienza "esatta" (?) dei nostri giorni hanno studiato i sogni dal punto di vista di impressioni corporee per togliere loro ogni valore reale; cita il Bina, il Macry, il Wundt, l'Jold e il Morly-Wold che non approdano a nessuna conclusione incoraggiante, e si domanda "che cosa direbbe la scienza se apprendesse che noi vogliamo provare di scoprire il senso dei sogni?".

Ma, caro lettore, non potendo esaurire l'argomento, come speravo e m'ero promesso, che lo spazio e misurato, con chiuderò nel capitolo prossimo questo colpo d'occhio, rapido sulla psicoanalisi rispetto alla nostra pratica magica alla sua applicazione ai disordini psichici delle creature umane.


 

 

 

9 - Ricordarsi Astrale = senza luce, oscuro.

10 - Dimitri Mèrejkowsky: "La joie celeste de la terre" trad. di M. de Grammont.

11 - Idem.

12 - Nel "Dogme et Rituel de l'Haute Magie", Eliphas Levi ricostruì in disegno personificando le immagini, la superiore e l'inferiore, per esplicare la doppia testa del "Sohar", che in sostanza nella simbologia lineare corrisponde ai due triangoli intrecciati, che si trovano come ornamento al posto della croce su alcune edizioni di bibbie stampate dal 500 all'800, e che formano dall'altro lato il pentacolo della Massoneria. Nei volume del "Mondo Secreto" del 1898 (pagg. 80 e 81) riprodussi i due disegni e li annotai. I tre punti massonici sono i tre angoli del triangolo esterno.

13 - Dubujadouz lo chiama prettamente sofistico, ma se vogliamo delle novità non ci creiamo ostacoli con preoccupazioni filosofiche e di metodo. Il Kostyleff, il Delage, il Regis e Hesnard mi sembrano preoccupati.

14 - Non dimenticare che per questi psicologi non esistono nel nostro incosciente impressioni o idee anteriori alla data di nascita. Io farò vedere in seguito la differenza degli apprezzamenti dei due modi diversi di definire l'incosciente.

15 - Il traduttore francese il "Die Fehlleinstungen" tedesco traduce, per mancanza di una parola corrispondente, per atti mancati. Io credo che si possono comprendere, con un poco di buona volontà, tutti gli atti mancati nella parola "lapsus": errore per inavvertenza. Lapsus in latino è propriamente il cadere; lo sdrucciolare, il guizzo dei pesci, delle anguille, del lampo, che sorprende perché non avvertiti a tempo; infatti gli "atti mancati" del traduttore francese, non sono che errori che ci sorprendono, all'improvviso, nella nostra attenzione cosciente, il "lapsus calami" e il "lapsus linguae" delle nostre antiche classi di latino erano mancamenti di attenzione.

16 - Cap. IV. - L'A. usa la parola "interferenza" come metaforicamente presa dal fenomeno ottico in cui l'incontro dei raggi luminosi distrugge gli effetti di luce. "Interficere" in latino è uccidere, per met. annullamento, indebolimento.

17 - Vedi nota (15).      

18 - Il "Lazio da latendo": perciò nel secreto linguaggio dell'Urbe, il "Latium" è il nascondiglio del nume.    

19 - Dubujadoux  l. c.

20 - 1880-1882. Come accennai nel capitolo precedente dal Breuer il Freud iniziò il sistema (che lui presenta come il grande sistema) di psicoanalisi.

21 - Introd. cap. V. e le cinque conferenze sulla Psicoanalisi fatte in America nel 1909.

22 - "Oneiros " gr. sogno, quindi oniromanzia e onirocritica arte di spiegare i sogni. (15) Di quell'epoca per es. è il seguente; Sognate di fare un bagno? è arrivato un raffreddore di testa e di petto. - Uscite dall'acqua asciutto? sarete subito guarito. - Affogate? il flusso catarrale vi uccide.

23 - Di quell’epoca per es. è il seguente: Sognate di fare un bagno? è arrivato un raffreddore di testa e di petto. – Uscite dall’acqua asciutto? Sarete subito guarito. – Affogate? Il flusso catarrale vi uccide.

 

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Musica: "Vino bonum et soave"  (Carmina Burana  secolo XIII)