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«Rivista Massonica» – N. 6 – agosto 1979 – vol. LXX – XIV della nuova serie – pp. 269-297

(continuazione degli articoli apparsi su R.M. 1977 n. 3: pp. 153-160, n. 4: pp. 215-237, n. 7: pp. 399-424, n. 9: pp. 529-533)

IL PIEMONTE

Alla fine di marzo 1796, quando le truppe francesi, «nude ed affamate», iniziarono l'avventura italiana, per trovarsi «gloria, onore e ricchezze» (come a loro fu prospettato), il geniale ed ambizioso generale in capo dell'armata d'Italia Bonaparte fece presto a fare i conti coll'Austria e con il suo potente alleato, il Piemonte. Con mosse rapidissime egli bat separatamente i generali Colli (piemontese) e Beaulieu (austriaco), a Cairo Montenotte, a Dego ed a Millesimo.

Mentre in mezzo ad una grande euforia patriottica, il 27 aprile fu proclamata la Repubblica di Alba, i Fratelli profughi napoletani, operanti dalla Liguria, pensavano g ad una fioritura della Massoneria filo-francese in Piemonte. Ma, già l'indomani, il 28 aprile, arrivò una doccia freddissima quando, coll'armistizio di Cherasco, convertito poi nella Pace di Parigi, Vittorio Amedeo III, pur dovendo subire la vergogna della perdita di Nizza e Savoia e della consegna di tutte le posizioni fortificate, conservava per ora indipendente il Piemonte. Ovviamente, si trattava di una «liber vigilata» e, come vedremo più avanti, soprattutto nei luoghi dove si trovavano distaccamenti francesi, quella Massoneria filo-francese cominciò a svilupparsi, finché, nel 1799, le truppe occupanti non dovettero ritirarsi temporaneamente.

Il 14 giugno 1800, Napoleone, ritornato dall'Egitto, ottenne la brillante vittoria di Marengo, colla quale costrinse l'Austria alla Pace di Luneville. Napoleone decise di effettuare una profonda rimescolanza delle carte italiane e, questa volta, l'11 settembre 1802, il Piemonte fu semplicemente incorporato nel territorio metropolitano francese. E, sul modello francese, il paese fu diviso in «partements», in «Arrondissements» e «Cantons».

Sorsero allora, per la prima volta, delle logge con regolare Bolla del G. Oriente di Francia. È da notare che, a differenza che nel Regno d'Italia, in Piemonte nell'era napoleonica non si trova traccia del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Come in Toscana, in Liguria e negli altri territori incorporati, tutte le logge appartennero al G. Oriente di Francia, mentre, per quanto concerne il Piemonte, soltanto una loggia (la R:..L. des Amis de Napoleon le Grand di Alessandria) si affil alla Mère Loge Ecossaise de France, cioè al Rito Filosofico francese, la quale nel secolo precedente aveva guadagnato tanto prestigio nell'ambiente massonico internazionale.

Qui di seguito parleremo della situazione massonica nelle varie località, in ordine alfabetico. Per questo ci siamo largamente serviti delle informazioni contenute nei vari almanacchi del G. Oriente di Francia (Calendriers), i cui dati, però, possono talvolta riferirsi all'anno precedente. Questa possibile inesattezza è importante soprattutto per quanto riguarda gli elenchi dei Venerabili da noi riportati. Inoltre abbiamo usato le informazioni contenute in vari stampati, diramati da alcune logge dell'epoca. Nel caso di Alessandria, abbiamo fatto uso anche degli scritti di Zorron, Patrucco, e Gasparolo.

 

ALESSANDRIA (Dipartimento di Marengo)

Questo Oriente è senza dubbio quello che, nell'epoca, ha esplicato la maggiore attività massonica. Lo storico locale, Carlo Patrucco, segnala che, già nel 1798, il Tribunale di alta Polizia (Presidente François Dulac) ed il Governo Provvisorio della Città, capeggiato dall'Avv. Francesco Brayda, erano formati interamente di Liberi Muratori. In un altro suo saggio 24 Patrucco cita una «Memoria ms», concernente la topografia di Alessandria intorno all'anno 1798, che parla dell'«albergo de la ville», espressione che in lingua francese dovrebbe significare «municipio», ma che, secondo Petrucco, sarebbe stato un vero albergo, di proprietà di Giovanni Picohio, un massone, come anche suo figlio Lorenzo, il Patrucco, parlando dell'anno 1798, sostiene, con molto disprezzo:

«Ivi tenevansi le orgie culinarie e sensuali di que' scapestrati che eransi impossessati della cosa pubblica, i quali, in compagnia di donne allora in voga, uscivano briachi di vino, a danzare intorno all'albero della libertà, piantato sulla piazza allora del duomo, dirimpetto alla via dei Mercanti».

 

Sembra che di quegli «scapestrati» abbia fatto parte anche il Fr. Lorenzo Picchio.

 

La R:.L:. La Bienfaisance (Patente del G. Orient de France in data 10 dic. 1802).

Non disponiamo di documenti originali concernenti questa loggia e, di conseguenza, ci rifacciamo principalmente agli scritti di Carlo Patrucco e Zelindo Zorron, azzardando, però, in alcuni casi, una interpretazione diversa degli elementi forniti.

Essi suppongono, probabilmente non a torto, che la prima attività massonica alessandrina, menzionata qui sopra, si sia svolta in una precorritrice della R:..L. La Bienfaisance, la quale fu poi regolarizzata, con certezza, il 10 dicembre 1802.

Il primo Venerabile sarebbe stato un tale Maraviller, comandante di battaglione e fondatore della loggia, insieme ad altri 10 Fratelli, tutti militari francesi. Ad essi si sarebbero ben presto aggregati vari cittadini della zona alessandrina, fra i quali:

Giuseppe Antonio Oviglio, di Alessandria, medico.

Il Marchese Pio Prati, di Rovinasco, Sindaco della città.

Vegezzi, di Pietra Marazzi.

Grillo, di Castellazzo.

Dalmezzo Sancio, Giudice.

Piola, idem.

De Giorgis, idem.

Appiani, impresario.

Massola, impresario.

Tessière, libraio francese, stabilitosi nella città. Boulet, idem.

Carigni, proprietario.

Pierre Seran, idem.

Ghilini, idem.

 

Se è vero che, nel 1798, tutti i componenti il Governo Provvisorio della città erano massoni, sembra lecito supporre che essi facessero parte di quella prima loggia senza Bolla. La fondazione deve perciò aver avuto luogo tra il 1796 ed il 1798.

Naturalmente, dopo la battaglia di Marengo, la loggia dovette essere ricostruita e, nel 1801, il secondo Venerabile sarebbe stato il Fr. Pierre Seran, proprietario, nativo di Montpellier, agente delle sussistenze militari; durante la sua carica deve essere avvenuta la regolarizzazione della loggia nel

1802.

Secondo informazioni fornite alcuni anni dopo (nel 1807) dal M.V. Goury, nel 1801 sarebbe stato iniziato il Generale Campana, il quale, dopo aver riedificato (?) la loggia nel 1803 (?), ne divenne il terzo Venerabile. Certo è che, nel Calendrier del 1803 2 figura, quale Venerabile, il Fr. «Compère» (quasi certamente da leggersi Campana, come dimostrano i Calendriers del 1804, 1805, e 1806).

Il Generale Campana era nativo di Torino (6 febbraio 1771). Col rango di aiutante generale era vincitore della battaglia di Bassignana nel 1799. In quello stesso anno, per coprire la ritirata dei francesi a Novi, egli fu ferito e cadde prigioniero. Nell'infermeria della Chiesa del Carmine di Alessandria ebbe aiuto e cure dal parroco (massone) Raffaele Piacenza e, di seguito, fu portato in Ungheria, per tornare in patria nel 1800, in occasione di uno scambio di prigionieri. Nel 1801 egli fu nominato Prefetto del Dipartimento di Marengo.

Nel giorno di S. Giovanni d'Estate, nel giugno 1805, durante la festa celebrata per la commemorazione della vittoria di Marengo, nella loggia fu inaugurato un busto del nuovo Imperatore Napoleone I. In quell'occasione resse il maglietto il M.V. Dalmazzo Sancio, Cavaliere d'Oriente (sesto grado del Rito Moderno), assistito dal 1° Sorv. ingegnere Guillaume Edme Goury (SPRC) e dal 2° Sorv. Capitano Louis Gamen (Maestro). Erano presenti 46 Fratelli (era assente, con giustificazione, il Fr. medico Oviglio).

Questi dati non concordano con quelli del G. Orient de France e, secondo i Calendriers, il Generale Campana era ancora M.V. nel 1806 3, mentre il Fr. Sancio non viene menzionato. Riteniamo, pe, che l'informazione di Patrucca e Zorron sia quella giusta; forse il Fr. Sancio era M.V. «en remplacement», come spesso accadde, quando i Venerabili si trovavano sui campi di battaglia. Infatti, nel maggio 1805, Campana fu nominato Generale di Brigata e spedito al famoso Campo di Boulogne, dove le truppe francesi aspettarono il momento propizio (che non venne mai) per attaccare l'Inghilterra.

Negli anni 1807 e 1808 figura, quale M.V. il Fr. Guillaume Edme Goury, sotto il cui maglietto alla loggia venne abbinato un Capitolo degli alti gradi del G. Orient de France, ovvero Rite Français o Rite Moderne, il sistema di 7 gradi (in Francia ed in alcuni altri paesi, come l'Olanda, ancora oggi popolare), culminanti in quello di Sovrano Principe Rosa Croce (quest'ultimo equivalente al 18° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato).

Nel 1813 ritroviamo il Fr. Goury («Ingénieur en chef du Corps Impérial des Ponts et Chaussées») a Firenze, come Oratore della R:..L. Elisa che era affiliata al Rito Filosofico. In quel Rito, Goury aveva il 9° grado (Cavaliere della Grande Aquila Bianca e Nera).

Fu membro della R:..L. La Bienfaisance, il Fr. Lorenzo Picchio, ed è probabile che nel suo «albergo de le ville» furono tenute le riunioni. Infatti, nel luglio 1809, quando il Papa prigioniero si fermò ad Alessandria, durante il suo viaggio per l'esilio in Francia, il Cardinale fiorentino Bartolomeo Pacca (anche egli condannato all'esilio) fu ospitato in quell'albergo. Nelle sue Memorie 24 egli ricorda di aver visto, in quella occasione: «in una sala dipinti sulle mura i segni dei liberi muratori e seppi che in quella coloro spesso si radunavano; onde il locandiere doveva essere persona iniziata in quella società e di fiducia del generale francese» (il generale comandante di piazza Despinoy, anche egli massone).

All'insaputa del cardinale, anche il Capo squadrone della sua scorta, Galliot, era un Fratello.

La Loggia La Bienfaisance ha fatto stampare i verbali di alcuni lavori in occasioni particolari. Nessuno di questi appare nelle Bibliografie massoniche e finora non siamo riusciti a trovare una copia (invochiamo l'aiuto dei Fratelli). L'unico titolo preciso a nostra conoscenza, si riferisce ai lavori funebri in onore del defunto Fr. Röettiers de Montaleau, rappresentante della loggia presso il G. Oriente a Parigi, eseguiti il 4 marzo 1808 12. Dall'articolo del Zorron possiamo, però, dedurre che sono inoltre stati stampati: un Regolamento, il resoconto dei lavori in occasione della commemorazione della vittoria di Marengo (1805), ed il verbale concernente l'inaugurazione del Capitolo degli alti gradi (1807).

 

R:.L:. La Paix (Patente del G. Orient de France in data 13 marzo 1802)

L'onore di essere stata la prima loggia (napoleonica) regolare alessandrina va ad una loggia militare francese, la R:.L:. La Paix, in seno al 56° Reggimento «d'Infanterie de Ligne ou de Bataille». Sono stati Venerabili, tra l'altro, il Generale Chabot (menzionato nei Calendriers del 1806, 1807) ed il Fr. Burteret (1809).

Sappiamo poco di questa loggia che poi non è sempre rimasta in Alessandria; nel 1814 viene per esempio segnalata a Leyda in Olanda, col M.V. Delhaye, Chef de Bataillon.

Vi erano altri distaccamenti militari in Alessandria (il Regg. di fanteria leggera, il 4° Regg. d'artiglieria a piedi, il ed il 3° Battaglione dei Zappatori, la 6a Compagnia dei Guastatori), ma in essi non vi erano logge e, di conseguenza, generalmente i loro massoni si appoggiavano sulle altre due logge alessandrine. Fatto curioso, sul piedilista della R:..L. des Amis de Napoon le Grand (8 luglio

1810, cfr. All. I) figura un Maggiore del 56° Regg. di Fanteria di Linea.

 

La R:. L:.des Amis de Napoléon le Grand (Patente del G. Orient de France in data 19 gennaio 1806) La loggia alessandrina p giovane, ma per ciò non meno importante, è stata quella con il titolo significativo di cui sopra. I membri erano quasi tutti ufficiali ed impiegati statali francesi, ma ben presto furono accettati anche degli italiani. Sul piedilista dell'8 luglio 1810 (cfr. Allegato I piedilista ) la loggia era composta da 41 francesi e 20 italiani, senza contare i musicisti ed i serventi. Venticinque Fratelli erano militari, 18 impiegati statali o parastatali, mentre il resto costituiva la seguente strana mescolanza: 5 proprietari, 3 parroci (!), 1 architetto, 1 geometra, 1 notaio, 1 avvocato, 1 giudice, 1 negoziante, 1 orologiaio, 1 disegnatore, 1 imprenditore, 1 caffettiere (limonadier).

Il primo Venerabile era il Colonnello Sabatier (fu probabilmente lui che, nel 1804 e 1805 era M.V. della R:..L. La Fille de la Paix, di Genova), assistito dal l° Sorv. Lixon, dal 2° Sorv. Rousselet, dall'Oratore Louis Jean Oavet-Gaubert (Capitano del 3° Battaglione dei Zappatori) e dal Segretario Dubousquet.

Secondo i Calendriers, nel 1809 venne eletto come secondo M.V. il Fr. François Stanislas Roland, «Directeur de l'Enregistrement et des Domaines», il quale tenne il maglietto fino all'anno 1814, quando la loggia dovette chiudere i battenti.

Sembra, però, che in realtà le cose possano aver avuto uno svolgimento diverso. Secondo un resoconto dell'Oratore Brad di alcuni anni dopo (8 luglio 1810), al Fr. Sabatier successe il Fr. Lixon (1806 o 1807). Sotto i maglietti di questi due Venerabili, pur essendo uomini retti e di buoni costumi, la loggia sarebbe arrivata in serie difficoltà finanziarie. Ci furono accuse di irregolarità colpevoli; come conseguenza regnò la discordia e nella confusione generale molti Fratelli abbandonarono l'officina. Al Fr. Lixon sarebbe successo un Fratello non meglio precisato, dal quale ci si aspettava molto, ma con esito negativo.

Nel caos generale il Tempio era in grave pericolo del crollo totale, finché, nel 1809, non accettò il maglietto il Fr. Roland, il quale, con molta energia e molta abilità, con l'aiuto dei pochi Fratelli rimasti fedeli, prese in mano la situazione. Da quel momento le cose andarono molto meglio, anche se nel 1810 ci fu ancora un deficit, generosamente coperto da un prestito personale del Fr. Tesoriere Massola (il quale fece g parte del nucleo massonico attorno all'anno 1798).

Per quanto concerne la discrepanza tra i dati forniti dal G.O. de France (Calendriers) e quelli, probabilmente giusti, forniti dal Fr. Brad, possiamo soltanto suggerire che, forse, la confusione nella loggia era stata tale che, durante quel periodo, l'esito delle elezioni per le cariche non fu mandato a Parigi.

Il 20 aprile 1810 la loggia fece domanda alla Mère Loge Ecossaise de France (che ora, nei suoi rapporti col G. Orient, non poteva più chiamarsi Grande Loge Ecossaise de France) per essere affiliata al Rito Filosofico francese. La Bolla è del 10 maggio 1810 ed il Capitolo fu consacrato il 7 luglio 1810.

Di questa loggia sono conosciuti degli stampati, vari esemplari dei quali sono conservati negli archivi dell'Ordine olandese. Provengono dalla collezione privata del Fr. Claude Antoine Thory, all'epoca forza motrice del Rito Filosofico francese e rappresentante della loggia presso il G. Orient e presso la Mère Loge Ecossaise métropolitaine. Alcuni di questi stampati recano le firme degli ufficiali di loggia.

La prima pubblicazione concerne i lavori funebri (21 aprile 1806) in onore del Fr. francese Etienne Gonin, Luogotenente Comandante di Pubblica Sicurezza del Dipartimento di Marengo, ucciso dal brigante Maino, alcuni momenti prima che anche quest'ultimo cadesse. Per l'occasione, la Chiesa del Carmine, della quale il Fr. Raffaele Piacenza era parroco, fu addobbata con pompa inverosimile e fu ritenuto giusto che nella chiesa fossero installati anche gli scanni (coperti con teli neri) del Venerabile, dei Sorveglianti, dell'Oratore e del Segretario.

«Fu spettacolo emozionante vedere radunato tutto quanto la città poteva offrire di più scelto per assistere ad una solennità commovente e degna di eccitare il massimo interesse».

Nella seduta del 10 novembre 1809 13, la loggia decise che «il p degno omaggio che essa potesse rendere al Grande Napoleone, è di celebrare il più grande dei suoi benefici: La Pace che egli ha dato alla patria». Fu anche stabilita la decorazione del Tempio che, per i nostri gusti, sembrerebbe più adatta per una sala d'armi:

«Vicino ai primi gradini del trono, e su un piedistallo triangolare riccamente decorato di emblemi massonici, sarà collocato il busto del Pacificatore.

Una Fama volerà al di sopra del busto; a destra ed a sinistra saranno dei trofei d'armi, sormontati da bandiere spiegate, dal fascio d'unione e dall'aquila imperiale; ad uno dei fasci sarà attaccata la squadra ed all'altro un compasso.

P avanti, su un trepiede brucerà l'incenso che i Massoni offrono alla pace.

Tre corone, una di alloro, una di olivo ed una di mirto, riposeranno su un cuscino, collocato sull'altare. In un trasparente tra le due colonne, si legge le parole: A NAPOLEONE PACIFICATORE.

Il numero delle stelle sa tre volte quello delle feste normali; a questo effetto dei lustri con nove stelle saranno sospesi nella volta del tempio, e legati fra di loro con ghirlande.

Ogni Fr. sa in grande tenuta, con guanti bianchi e la spada; egli av in mano un ramoscello di olivo».

 

Una settimana dopo, il 19 novembre, fu celebrata la «Festa alla Pace», sotto la guida dei FF:. Roland (Ven.), Jacques Teissier ( Sorv.), Jolly (2° Sorv.), Jean Louis Brad (Vice Oratore) e Pierre François Malet (Segr.), in presenza di numerosi visitatori. Viene introdotto nel tempio il Fr. Briffault, seguito dai FF. Fleury, Balp, Roux, Rossi e Messeix (non è chiaro a quale loggia appartenevano). La R:.L:. La Paix, guidata dal Venerabile Burteret, era presente al completo. La R:.L:. La Bienfaisance era rappresentata dai «dignitari principali» Sancio, Larochette e Bith (forse il Fr. Sancio era ancora Venerabile, ma questo sarebbe da verificare).

Dopo la iniziazione del profano Sigismond Gaudry, «Receveur des Contributions», il Venerabile Roland presentò una orazione fiammeggiante, che in effetto risultava essere nient'altro che una adulazione a Napoleone, «l'uomo p grande dei secoli, il rigeneratore del mondo». Il discorso finì con l'asserzione (non molto pacifica, per la verità) che «lo scettro del mare sarà presto tolto dalle mani del nemico p vecchio e p implacabile della Francia» (cioè dall'Inghilterra). Ai piedi del busto del pacificatore venne poi bruciato l'incenso della Massoneria (!), mentre il MV esclamò ad alta voce: «Che questi profumi, oh Napoleone, pervengano fino a te, come l'omaggio dei figli della vedova».

Dopo aver ornato l'imperiale testa con le tre corone, seguirono 3 invocazioni: al «Vincitore», al «Pacificatore» ed a «Napoleone l'immortale».

Il Vice Oratore Brad intrattenne poi la loggia con una lunga orazione, nella quale egli rivelò, tra l'altro, che «il p grande di tutti gli eroi», durante le sue battaglie, avrebbe sempre avuto in mente la pace! Anche il Fr. Brad usava delle parole minacciose nei confronti del perfido tiranno dei mari. In conclusione, egli reci un (lunghissimo) «frammento» di un suo poema elegiaco, intitolato «La Paix», che venne in seguito stampato separatamente. Sorvoliamo sul contenuto, per la verità, piuttosto fiacco.

Il 7 luglio 1810 ebbe luogo l'installazione della loggia nel Rito Filosofico francese, per la quale erano incaricati i FF. Liedot, Teissier e Malet, membri della loggia, ma probabilmente già in precedenza iniziati nel Rito. Molto interessanti i motivi, forniti dal Venerabile Roland, per l'affiliazione al Rito, dalle quali si potrebbe dedurre che nella massoneria dell'epoca non tutto camminava bene, malgrado l'euforia generale, che pervade tutte le orazioni pervenute a noi. Citiamo la seguente parte significativa:

 

«Peu de Loges conservent la pureté de l'ancienne institution, parce qu'elles se sont trop multipliées. La Maçonnerie devait donc dégénérer. L'asile de la sagesse, de la bienfaisance, de la paix, de l'amitié, de la discrétion et des talens, a é souillé par les petites passions, les haines, le trouble, l'irreligion, l'intemrance, le parjure; quelques fois même il est devenu l'arêne des vociférations et de la violence. De lhomme honnête qui venait autre fois se délasser des fatigues de son état, se consoler des peines de la vie au sein de l'amitié et da la confiance, qui venait cultiver son esprit et son coeur à l'école de la Maçonnerie, a déserté ses Temples et les a abandons aux profanateurs: il s'est borné aux plaisirs de la retraite, de ses habitudes ou affections domestiques. De vient aussi que la Monnerie compte aujourd'hui beaucoup de détracteurs, qu'elle est décriée même par le profane scandalisé par les indiscrets, et qu'elle trouve peu de prosélytes vraiment dignes d'elle.

Tel est, mes FF:. , l'affligeant tableau que présentent certains Ateliers modernes: c'est pour nous préserver de la contagion et ramener la Maçonnerie à son vrai but que nous avons résolu d'adopter un régime dont la pureest inaltérable».

 

Dopo questo saggio indirizzo, tutti i Fratelli furono invitati a firmare sul retro della Patente d'affiliazione. E, per una strana coincidenza, quel documento è sopravvissuto fino ad oggi. Strano perché, in epoca recente, un turista olandese, massone, comprò il Brevetto in questione su una bancarella a Nizza **. Non sapendo che cosa fosse, lo regalò alla biblioteca massonica olandese, dove fu inizialmente archiviato sotto la voce: AlessandriaEgitto! Purtroppo il documento è troppo sbiadito per poter essere riprodotto in questa Rivista. Interessante notare che, sia la testata, che il testo stesso, sono stati stesi a mano, segno che il Rito non viveva più nei tempi gloriosi del secolo precedente.

In seguito prese la parola l'Oratore Brad che accennò ancora p aspramente alla decadenza della massoneria francese, a causa di una crescita troppo rapida ed incontrollata. Ed egli ammise che quella decadenza si era fatta sentire, anche nella propria loggia. Come rimedio egli consigliò:

 

«Rester toujours inviolablement attachés au Grand Orient de France, nous rallier plus étroitement à ses Statuts, comme au palladium de la Maçonnerie nationale, et de nous ranger en même-tems sous la bannre plus austère et plus philosophique des Maçons Ecossais». (Cioè al Rito Filosofico).

 

Il giorno dopo, Domenica l'8 luglio 1810, la loggia celebrò la festa di S. Giovanni d'Estate, in presenza di delegazioni delle logge: des Coeurs-Unis (Vercelli), la Bienfaisance (Asti), la Bienfaisance (Alessandria) e la Réunion (Savigliano). Nell'occasione fu iniziato il profano Paul Jean Baptiste Liedois, di 27 anni, «Chirurgien au 2e Régiment de Ligne».

Seguì un discorso del Venerabile Roland, il quale, dopo aver spiegato ai visitatori i vantaggi della affiliazione al Rito Filosofico, ringraziò i propri Fratelli che lo avevano aiutato nell'evitare il crollo totale della loggia.

L'Oratore, Fr. Brad, nel suo indirizzo, eloquente come sempre, rievo poi tutte le difficol interne che la loggia aveva passato. Sorprendente che lo facesse proprio in presenza dei visitatori, ma da questo si può forse dedurre che i fatti erano quelli veri, e g a conoscenza di tutti. Con grande soddisfazione, l'Oratore poté, però, constatare che le cose erano cambiate per il meglio e, durante l'anno passato, erano stati iniziati 10 nuovi Fratelli promettenti (i FF. Ronot, Mercier, Pointet, Lamy, Malet Jr., Aubin, Bazire, Astier, Bologna, Liedois), mentre 11 Fratelli erano stati affiliati (i FF. Bith, Larochette, Roux, Bermond, Juy, Balp, Thierat, Lesne, Monbrun, Gaillard e Comb). Per quanto riguarda quest'ultimi, è interessante notare che diversi Fratelli venivano dalla R:..L. La Bienfaisance; non è chiaro se si trattava di una doppia appartenenza, oppure se anche in quella loggia si erano verificate delle discordie.

 

La seduta si concluse in bellezza, con le solite poesie d'occasione e con un Fratello che lesse una sua relazione sull'invenzione di uno sciroppo di uva passa.

Infine, ricordiamo che allo stampato è allegato un piedilista (in data 8 luglio 1810), che abbiamo già analizzato. Basta aggiungere che ci furono 2 Serventi, veterani militari, ed una «Harmonie» di 7 musicisti, tutti del 4° Reggimento di Artiglieria a piedi. Le sedute d'obbligo della loggia erano il primo e terzo Venerdì di ogni mese.

La loggia continuò a prosperare e, nel 1810, fu istituita una nuova festa annuale, quella «dell'Eterno e dell'Amicizia», da tenersi al primo giorno dell'anno massonico, cioè il 1 marzo. Furono stampati i procedimenti di quella festa dell'anno 1811 ed in quella occasione, l'Oratore, il Fr. Brad, tenne la sua inevitabile orazione, la quale non merita, però, un approfondimento da parte nostra.

Interessante notare che, sulla prima pagina dello stampato, questa volta, la loggia si chiamò «des Amis de Napoon le Grand, du Parfait Accord», forse in allusione al ristabilimento dell'ordine, dopo la confusione di alcuni anni prima.

Quello che riteniamo essere l'ultimo stampato, tratta la «festa di Napoleone», celebrata la Domenica, 26 luglio 1812. Questa seduta straordinaria ebbe luogo in presenza del Venerabile Onorario, Fr. Jean Pierre Ducolombier, Prefetto del Dipartimento di Marengo, il quale, per l'occasione, resse il maglietto.

Venerabile era ancora il Fr. Roland, assistito dai FF Bermond (1° Sorv.), Massola (2° Sorv.), Brad (Oratore) e Morère (Segr.). Furono ricevute delegazioni delle logge: La Bienfaisance, Alessandria (MV Tallaro), La Bienfaisance, Asti e La Candeur, Casale (ex M.V. Treville).

Naturalmente, ci fu un discorso dell'Oratore, il quale, questa volta, fulminò contro gli autori e fautori di un recente opuscolo diffamatorio (e probabilmente anonimo, come succede ancora oggi), nei riguardi della Massoneria, una Società, diceva Brad, il primo principio della quale è «le culte de Dieu et l'amour du Prince!» (!!). E, per quanto concerne la scomunica, l'Oratore si chiese se il Vaticano era forse fallibile. Dopo tutto, egli disse, il Vangelo ed il Codice dei Massoni hanno gli stessi principi e la stessa meta (!).

Ci furono vari altri interventi e, naturalmente, un'Agape concluse la serata. Curioso notare che, mentre lo stampato principale porta il nome tradizionale: des Amis de Napoon le Grand, nel caso del piedilista allegato, in data 30 agosto 1812, vi è di nuovo l'aggiunta: «du Parfait Accord». (Cfr. All. II). Figurano 15 Fratelli in più, rispetto al 1810, mentre la proporzione francesi-italiani è rimasta p o meno uguale. Rimarchevole la continuata presenza dei 3 parroci: Piacenza, Botton e Maranzana, il

primo dei quali era massone già prima della battaglia di Marengo. Gasparolo si meraviglia che nei testamenti di Botton e Piacenza, conservati presso l'Archivio Notarile di Alessandria, questi preti protestano la loro fede, sia alla Chiesa che alla massoneria.

L'ultima testimonianza di questa loggia è dunque il piedilista del 30 agosto 1812, in cui molti Fratelli militari risultano assenti, probabilmente chiamati al fronte. Infatti, alcuni mesi dopo, il Grande Vincitore fu costretto a lasciare Mosca ed ebbe inizio la seguente quasi completa distruzione della Grande Armata di 610.000 uomini. I giorni dell'Impero erano contati e, ben presto, anche le logge napoleoniche dovettero chiudere i battenti o fare voltafaccia.

Ricordiamo ora l'attività massonica in altri centri piemontesi, in ordine alfabetico. Se non viene altrimenti precisato, i dati riportati provengono dai vari Calendriers , che, ripetiamo, possono talvolta riferirsi all'anno precedente.

 

ACQUI (Dipartimento di Montenotte)

R:.L:. La Philantropie (Patente del G. Orient de France in data 1 giugno 1810).

Nel 1814 figura quale

M:.V:. il Fr. Filli, «Sous-préfet à Acqui».

 

ASTI (Dipartimento Tanaro)

 

R:.L:. La Bienfaisance (Patente del G. Orient de France in data 2 agosto 1801).

Questa officina può vantarsi di essere stata la prima loggia regolare dell'epoca. Essa era molto attiva e partecipò spesso ai lavori delle logge alessandrine. Fece stampare un Regolamento nel 1807.

Risultano i seguenti dati:

1804 M.V:. Cassagne, «Général de brigade».

1805, 06, 07 M.V:. Philippe, «directeur des domaines (*b)».

1808, 09, 10, 14 M.V:. Caldani, Indirizzo: Chiabrera, «Maire de la ville» (e M.V. Agg.).

Nel 1809, a questa loggia fu abbinato un Capitolo del Rito Francese.

 

CASALE MONFERRATO (Dipartimento di Marengo)

R:.L:. La Candeur (Patente del G. Orient de France in data 26 gennaio 1807).

1808 M.V:. Croze de Montbriset, «procurateur général Impérial en la cour de justice criminelle séante à Casal».

1810 M.V:. Tréville, «Chef d'escadron en retraite». Indirizzo: Paul Casirris, directeur des Postes à Casal».

1814 M.V:. Rivetta, «Maire, Chev. de l'ordre impérial de la Renion» (?).

 

Secondo Pericle Maruzzi, g nel secolo precedente, la Loggia Aux Trois-Mortiers di Chambery aveva costituita, a Casale, una loggia col nome La Candeur (flor. 1788-1791 circa). Patrucco ha pubblicato un piedilista di questa loggia (in data 1 dicembre 1790). I membri erano quasi tutti militari dell'esercito piemontese.

 

CUNEO (dipartimento della Stura)

 

R:.L:. La Parfaite Union (Patente del G. Orient de France in data 20 dic. 1802).

1804, 05 M.V:. Grandis, «Chef d'escadron de Gendarmerie, réformé». Indirizzo: Luigi de Michelis, Chirurgo a Cuneo.

1808 M.V:. Armand, «Maire de Craglio».

1810 M.V:. Rovere, architetto. Indirizzo: Pietro Rossi, tipografo.

 

R:.L:. L'Heureuse-Union (Patente del G. Orient de France in data 3 luglio 1803).

1804, 05 M.V:. Le Sayeulx (anche Lesayeult), «garde-magasin des vivres militaires».

1814 M.V:. idem, ma M.V. ad interim: Beraudon, «payeur du dépt. de la Stura».

 

IVREA (Dipartimento della Dora)

 

R:.L:. La Sinre et Parfaite Union (Patente del G. Orient de France in data 17 maggio 1809).

1810 M.V:. Landrier, «Chef de Bataillon, retiré. Chevalier de l'Empire, Commandant de la Compagnie de réserve du dépt». Indirizzo: J. B. Rinaldi, Colonnello della guardia nazionale dell'«arrondissement» di Rivarolo.

1814 M.V:. Idem, con l'aggiunta: M.V. d'Onore: Jubé, «Préfet du Département, Commandant de la

Légion d'Honneur». (cfr. anche Torino).

 

NOVI (Dipartimento di Genova)

 

R:.L:. La Confiance (Patente del G. Orient de France in data 1 marzo 1810).

1814 M.V:. D'Alexandry, «procureur-général».

 

PINEROLO (Dipartimento del Po)

 

R:.L:. La Parfaite Amitié (Patente del G. Orient de France in data 24 giugno 1807).

1810 M.V:. Geymet, «Sous-Préfet».

1814 M.V:. Andriffredy, «Maire». M.V. d'Onore: Geymet.

A questa loggia fu abbinato un Capitolo del Rito Francese (data?).

 

SAVIGLIANO (Dipartimento della Stura)

 

R:.L:. La Réunion (Patente del G. Orient de France in data 29 luglio 1802)

1803, 04, 05 M.V:. La Flize (anche La Flyse), «Adjudant de place».

1808 M.V:. Capelli, «docteur du collège de médecine et sous-préfet».

1810 M.V:. Borgarelli-d'Ison, «Colonel, réformé».

Nel 1809 fu installato anche un Capitolo del Rito Francese.

Nel 1814 la loggia non era p in esistenza.

 

SALUZZO (dipartimento della Stura)

 

R:.L:. Les Adelphes-Nomophiles (Patente del G. Orient de France in data 2 febbraio 1811).

1814 M.V:. Damillano, «avocat-avoué». M.V. d'Onore: Bassi, direttore del giardino botanico di Cuneo.

 

TORINO (Dipartimento del Po)

 

Per ragioni non chiare a noi, nell'era napoleonica l'attivi massonica torinese non era paragonabile a quella di, per esempio, Alessandria. È conosciuto un Regolamento stampato, ma non sembra che siano stati stampati i verbali delle molte feste particolari, co popolari all'epoca.

 

R:.L:. L'Amit Etemelle (Patente del G. Orient de France in data 19 genn. 1803).

1804, 05 M.V:. Gaborria, «inspecteur de la loterie nationale».

1806, 07, 08 M.V:. Gaulois, «Général de Brigade».

1809 M.V:. Negro, sindaco.

1810 M.V:. Vignati Saint-Gilles, «général en retraite».

1814 M.V:. Caire, negoziante, M.V. d'Onore: Negro, «Baron d'Empire, maire».

Fu installato un Capitolo del Rito Francese (anno ?).

 

Di questa loggia conosciamo 2 edizioni del suo Regolamento. La prima, votata in loggia il 27 dicembre 1805, fu limitata a 300 copie, dopo di che la composizione tipografica fu distrutta. Il Regolamento è interessante, soprattutto perché comprende un piedilista (Allegato III), da cui si può dedurre che degli 88 membri, 43 erano italiani, una percentuale assai alta in quell'epoca.

Su un piedilista della R:.L:. Napoon, all'O:. di Livorno, nell'anno 1813, la loggia L'Amit Etemelle risulta affiliata al Rito Filosofico francese, ma forse si tratta di un errore, perché ciò non viene confermato dagli Annuaires di quel Rito.

Il Venerabile Gaborria (1804, 1805) era uno dei principali fautori del Rito di Misraim, prima in Italia e, dopo l'era napoleonica, in Francia.

 

R:.L:. La Vérité (Patente del G. Orient de France in data 21 febbraio 1812).

1814 M.V:. Deloche, «garde d'artillerie, caissier de la manufacture d'armes, membre de la Légion d'Honneur». M.V. d'Onore: Delaire, «capitaine adj. major du bataillon des élites, membre de la Légion d'Honneur».

 

R:.L:. La Bienfaisance (Patente del G. Oriente de France in data 25 luglio 1812). Non si sa perché queste due logge furono create, a distanza di pochi mesi.

1814 M.V:. Filippi, «Professeur de faculté de médecine de l'académie de Turin».

 

VERCELLI (Dipartimento della Sesia)

 

R:.L:. Les Coeurs-Unis (Patente del G. Oriente de France in data 16 novembre 1809).

1814 M.V:. Liégard, «secrétaire général de la Préfecture».

 

VOGHERA (Dipartimento di Genova)

 

R:.L:. Les Amis de la Victoire (Patente del G. Orient de France in data 31 agosto 1807).

1810 M.V:. Seytres de Caumont «Controleur principal des droits-réunis». Indirizzo: Campagnoli, negoziante.

1814 M.V:. Porri, «Avoué».

 

Di questa loggia esistono due brevi stampati, concernenti i discorsi in occasione dell'installazione ufficiale dell'officina, l'11 settembre 1807. Sembra che in quel momento, né il Venerabile, né il 1° Sorvegliante fossero presenti e, di conseguenza, quelle cariche furono coperte dai FF. Seytres de Caumont (futuro M.V.) e François Dama.

Il discorso del primo rappresenta una semplice esortazione ai Fratelli, non sufficientemente importante per essere qui citato. Dalle parole si potrebbe dedurre che la loggia, in precedenza, aveva lavorato senza Bolla.

Anche il discorso del Fr. Dama si limitò a delle generalità.

 

* * *

 

In conclusione, e per completezza, riportiamo ancora i dati dell'attività massonica negli ex-territori piemontesi: Savoia e Nizza.

 

NIZZA

 

R:.L:. Les Vrais Amis Réunis (Patente del G. Orient de France in data 4 Giugno 1801).

1804 M.V.: Garnier, «Général de Division».

1804,05 M.V:. Jaume, «négociant».

1814 M.V:. Idem.

Alla loggia fu abbinato un Capitolo del Rito Francese, ma è probabile che essa lavorasse anche sotto un altro Rito (R.S.A.A.?).

 

R:.L:. La Parfaite Harmonie (Patente del G. Orient de France in data 22 luglio 1805).

1814 M.V:. Rameau, négociant.

 

CHAMBERY

 

L'informazione fornita dai Calendriers ci sembra alquanto frammentaria e sarebbe da verificare.

 

R:.L:. Les Amis Réunis (Patente del G. Orient de France in data 21 dicembre 1800).

1808, 09 M.V:. Bernard.

 

R:.L:. La Triple Union (Patente del G. Orient de France in data 29 agosto 1770).

1808, 09 M.V:. Marin.

 

R:.L:. La Réunion (Patente del G. Orient de France in data 29 agosto 1770).

1810 M.V:. Marin.

Quest'ultima loggia sembrerebbe essere identica a quella precedente. Nel 1810 è l'unica menzionata in Chambery.

 

 

** Insieme al documento in questione, fu acquistato anche il Brevetto originale, emesso dal G. Orient de France, in favore della loggia livornese «Napoléon» 31.

*b Nel «Calendrier» del 1803 figura soltanto la R.L. L'Harmonie Parfaite (M.V.: Philippe), Forse si tratta di un errore (sarebbe da verificare).