"La Gamba"

Anonimo francese secolo XIII

 

 

 

 
 

Buongiorno! Sono Matteo P. Apprendista del G.O.I. di Bari. Vi scrivo, Fratelli, perché sono un poco in confusione, e questo credo sia normale per un apprendista, ma forse non dovrebbe esserlo per quei maestri ai quali mi sono rivolto per avere una spiegazione.

Questo il problema: "come si spiega l'uso (ammesso o tollerato) nelle Logge della nostra Comunione di Collari e Sciarpe di colore diverso (Verde e Blu) anche se entrambi bordati di colore rosso?"

 


 

Carissimo Fratello, il tuo imbarazzo è compreso, e quello dei Maestri a cui ti sei rivolto "tollerato", giacché per comprendere dei diversi colori dei Collari e delle Fasce (ammesse o tollerate), occorrerebbe essere informati su quanto avvenne  nell’Assemblea Costituente di Firenze del 1863, dove si discusse appunto di “Colori”… ma non quelli dei Collari e delle Fasce ma di quelli dei grembiuli.

 

Ogni Fratello, in una Loggia giusta e perfetta, dovrebbe indossare il corretto abito del Libero Muratore: esso è costituito dal grembiule bianco di pelle d'agnello, ornato in modo particolare per ciascuno dei tre gradi simbolici, e dai guanti bianchi di pelle o di filo; mentre fasce, collari e gioielli costituiscono solo degli ornamenti, che, per quanto entrati nell'uso comune di molte Comunioni nazionali (soprattutto la nostra), anche per dare maggiore solennità alle sedute di particolare importanza, non sono però statuite.

 

Malgrado le modifiche apportate nel corso degli anni ai particolari ornamenti degli abiti massonici dei tre gradi simbolici, universalmente si concorda nel fatto che l'Apprendista iscritto debba indossare unicamente un piccolo grembiule, interamente bianco, con pettina rialzata.

La forma non è rigidamente stabilita: si va dal quadrato, al rettangolo poco pronunziato, al triangolo. In certi luoghi si usano i bordi notevolmente arrotondati, di modo che il grembiule assume quasi la forma di un semicerchio.

Vi sono invece delle notevoli differenze, e specie nella nostra Comunione, per particolari ragioni storiche, nei grembiuli di secondo e terzo grado.

 

Soltanto in Italia, infatti, si è introdotto, dopo l'unità, il colore verde in luogo dell'azzurro, in certi casi, poi, associato al rosso.

Sembra che, all'origine di tale deviazione, vi sia stato nei Fratelli proponenti il desiderio di utilizzare i colori nazionali anche nell'abito del Libero Muratore.

Comunque sia, fu sancito nelle antiche nostre Costituzioni Generali dell'Ordine (art. 23): «Il colore verde è la divisa della Massoneria Italiana». Tale norma fu giustamente, anche se vanamente, criticata nell'Assemblea Costituente di Firenze del 1863 dal Fr. Cesare Lunel, il quale dichiarò essere stato un errore oppure un ingiustificato desiderio di novità «aver mutato il colore azzurro nel verde che egli affermava non essere massonico per la ragione che il cielo non è verde».

Sta di fatto che la proposta passò e da allora, non solo il labaro del Grande Oriente d'Italia e quello della maggior parte delle Logge fu di colore verde bordato di rosso ma anche nell'abito del Libero Muratore, il che è molto più grave, furono introdotti questi colori, pur senza alcuna norma particolare al riguardo.

 

Conseguenza fu che si adottò per il grembiule del secondo grado la bordatura verde e per il terzo grado quella rossa (bordatura). Anche le fasce e i collari subirono delle modifiche nei colori, da azzurri si trasformarono in verdi bordati di rosso.

Per onestà intellettuale da dire che si cercò in più occasioni un ritorno all'antico ma nondimeno con avversa fortuna, a tale proposito è illuminante l’articolo apparso in Lumen Vitae Anno III, N. 5 - Maggio 1956 dal titolo: «Perchè diciamo Massoneria Azzurra?» del fratello W.A.C.

 

Per completezza d'esposizione, bisogna ricordare che alla diffusione nel G.O.I. delle fasce e collari di colore blu bordati di rosso, contribuirono, anche se indirettamente, le teorie della Massoneria Universale di «Rito Scozzese Antico ed Accettato di Piazza del Gesù».

Qui dove non esisterebbe la fondamentale distinzione tra Ordine e Rito,  si è operato il trasferimento, con il tempo, dei colori propri di alcuni gradi rituali nell'abito del Libero Muratore; colori che nel 1977 anno della breve «Unificazione» delle due Famiglie, vennero conseguentemente trasferiti anche nel G.O.I.

Ecco perché nella nostra Famiglia è "recuperato" l'uso delle fasce e dei collari azzurri bordati di rosso; indossate da Maestri Muratori unitamente al grembiule bianco bordato di rosso (effetto della modifica del 1863).

 

Tale consuetudine, del resto, si fonda su un principio ed un simbolo accettato ed osservato anche nel nostro paese: quello che l'azzurro è il colore della Massoneria, ricavato dalla volta celeste che copre, ma non limita e non chiude, il Tempio.

Nell'Enciclopedia della Massoneria del Mackey si legge: «L'azzurro è indubbiamente il colore della Massoneria. Esso è l'appropriata tinta dei Gradi dell'Antica Arte. Esso è per la Massoneria un simbolo dell'universale fratellanza e beneficenza, perché essendo il colore della volta celeste che copre ed abbraccia l'intero globo, noi abbiamo in tal modo raffigurato che nel cuore di ogni Fratello queste virtù debbono essere egualmente sviluppate. É perciò il solo colore, ad eccezione del bianco, che deve essere usato nelle decorazioni della Loggia di Maestro».

 

Speriamo di non averti confuso più di quanto eri.

Anche se non ci dici quale è la tua Officina, ti prego ugualmente di porgere i nostri saluti al tuo M:.V:. e a tutti i tuoi FF:.

Il WebMaestro

_______________________________

 

Questa pagina è stata letta

Hit Counter

Volte