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Capitolo Terzo

 

Il loro fondamento. Il fondamento viene da esse, ed esse ne sono la causa. Il fondamento delle tre madri è l'intelligenza, sebbene a questo proposito si faccia solamente menzione delle cause visibili, le quali sono comprese entro quelle invisibili: per questo sono chiamate «madri». In seguito, le chiama «padri». Il piatto (kaf). Nel senso proprio. Talvolta si soppesa con il palmo (kaf) della mano, come è scritto: E li aveva guidati col senno delle sue mani (Sal. 78. 72). Inoltre, le palme ricevono la benedizione.


Un grande segreto coperto. Dai profeti. Meraviglioso. Giacché è elevato in alto (per queste cose non vi è discesa), e sigillato in sei combinazioni: 'mš, mš', š'm, 'šm, šm', m'š. Esse sono racchiuse nel Nome, come è scritto nel primo capitolo: in esso sono state sigillate le sei estremità, giacché il Nome è sigillato su tutto, e rutto è sigillato in esso. Anelli. Come l'anello in cui entra il dito, e che è una cosa che è stretta in una che ne stringe un'altra; quanto è stretto trae da lì la propria forza, giacché, durante tutto il tempo in cui l'anello che sigilla è al suo dito, esso riceve un'aggiunta dal suggellarle. Sono tutte forze terribili, l'una entro l'altra: quelle interne derivano da altre ancora più interne, questa da quella, e quella da questa.
 

Si dividono in maschio e femmina. A seconda delle lettere, che si incontrano le une con le altre, in base alloro ordine, la loro opera termina con la maggior parte di quelle femminili da un lato, poiché l'aspetto minoritario viene annullato da quello prevalente. La šin, che è fuoco, ha una parte femminile: quando si incontra con lo spirito, che ha un aspetto femminile e uno maschile, prevale il femminile. Quando acqua e spirito sono vicini, la parte maschile prevale su quella femminile, giacché lo spirito è prevalentemente maschile. Il contrario di queste lettere si ha quando la ruota si volge da piacere ('oneg) a dolore (nega'), e da dolore (nega') a piacere ('oneg). Il nostro maestro ha affermato che tutto è inciso nella ruota, e in quanto è simile a essa in tutti i generi che vi sono al mondo; così, in tutte le lettere vi è un'incisione, sia per il bene sia per il male: talvolta s'incontrano lettere incise per il bene, e altre lettere incise per il male. La cosa non dipende infatti dalla combinazione inversa delle lettere, ma le lettere stesse sono ogni cosa. La lettera è incisa, nel proprio luogo, per compiere l'azione; talvolta la medesima lettera si muta dal bene al male e dal male al bene. Mem silenziosa. Silenziosità, silenzio sottile, come è scritto: Tempo di tacere e tempo di parlare (Eccl. 3.7). Questo è lo hašmal, a proposito del quale è stato affermato: «a volte tacciono e a volte parlano». La silenziosità precede infatti il suono del discorso, dall'inizio alla fine: hš ml; e dalla fine all'inizio: ml hš. Tutte le lettere si dividono tra sorde e sonore, e ciò che le equilibra. In ciascuna delle lettere sono racchiuse tutte le lettere: ognuna ha tuttavia una base propria. Tutte le dieci sephiroth sono incluse in ciascuna lettera, e per questo egli afferma: Alef con tutte e tutte con alef; beth con tutte e tutte con beth. Come si potrebbero infatti pesare, se ciascuna di esse non le contenesse tutte? Come l'alef contiene le prime dieci sephiroth, che sono state incise nello spirito proveniente dallo spirito. In ciascuna di esse vi è una sorta di essenze sottili, interne, coperte, senza determinazione: tutto quanto verrà intagliato in esse vi è compreso, come è compresa nell'uomo tutta la sua discendenza. Lo stesso avviene per ogni lettera inclusa nelle colonne delle lettere: la loro incisione entro la forma delle lettere grandi è nascosta in esse e occultata, ed è inafferrabile tutto quanto ne verrà intagliato ed emanato. Lo stesso vale per le essenze poste entro la sapienza, come abbiamo spiegato, giacché tutte le cose giungono attraverso l'intelligenza nella sapienza, come è scritto: Esaminavo nelle scritture (Dan. 9. 2).
 

Alef è la norma. Elevazione della norma e altezza della sua corona. Tre padri. Dalle tre madri; formano coppie attraverso lo scambio, ma non si tratta di permutazione nella quale l'una venga annullata e un'altra ne prenda il posto. È, piuttosto, una condizione nella quale ciascuna esercita la propria forza, come se vi fosse 'mš in un luogo, e da esso derivasse un'azione, e 'šm in un altro luogo, da cui provenisse un'altra azione. Da tutte le loro permutazioni deriva una forza che differisce da quella che risulta dalla singola permutazione. Nel mondo. Il riferimento è a partire dal livello delle realtà separate, verso il basso; le cose non si muovono tuttavia dal loro posto. L'anno. Al di sotto del mondo. Sono i dodici mesi che ricorrono nel governo del mondo: essi sono diversi l'uno dall'altro. Nell'anno vi sono infatti fondamenti diversi.


Tre madri. Cose che vengono emanate, si emanano e si ricevono l'una con l'altra. Quando però si giunge al mondo delle realtà separate, non vengono chiamate se non «padri», giacché da essi dipende la generazione. Già dall'inizio li si è definiti «padri», giacché essi sono chiamati così, come le fiamme dai tizzoni. Quando si giunse alle realtà separate, fu fatto l'agente che deriva da ogni maternità. Da tutte le unioni di cui si è detto furono invece fatti i padri, affinché realizzassero le unioni nella separazione: tutte le cose che hanno dato discendenza; sebbene si parli di realtà separate, non ci si è mossi da quanto è unito, giacché tutto assorbe di là, e per questo è sigillato in ogni cosa (si tratta dei tre padri); è stato così detto come in essi furono realizzati il mondo, l'anno e l'anima. Tutte queste unioni furono create, e da esse venne emanato l'uomo, che è costruito con le lettere. Quando questo edificio fu costruito, lo spirito superno che lo governava, governò su tutto, cosicché tutto risultò unito, nei mondi superni e in quelli inferiori. Ciò deriva dalla nozione di mondo, anno e anima, giacché tutto quanto è nel mondo è anche nell'anno, e tutto quanto è nel mondo e nell'anno è anche nell'anima. L'anima superiore equilibra tutto, e le cose si separano l'una dall'altra, essenze entro essenze. Tuttavia, dall'inizio del mondo separato, si hanno prodotti avvertibili, forme che hanno un limite.
 

Il caldo si crea dal fuoco. Non ha voluto qui far menzione del caldo creato dai cieli, i quali vennero a loro volta creati, in principio, dal fuoco, ma ricorda solamente i padri, e le loro generazioni, e le generazioni delle generazioni, in eterno. L'umidità tiepida dello spirito. Dall'aria che è spirito, sebbene abbia voluto ricordare solamente i padri, al fine di illustrare il principio di ogni generazione. Per questo ha usato l'espressione «inizio», giacché l'uomo è un grande sigillo, nel quale vi è l'inizio e la fine dell'insieme di tutte le creature. E invero, «il cielo fu creato per primo», giacché è l'inizio delle cose separate. Non ha inteso parlare se non dell'inizio, che sono le madri. Ogni generazione risiede infatti nella forza del sigillare: quando sono sigillate nei padri danno una discendenza, ma qualora se ne separino, persino per sigillare le generazioni dei padri, non danno discendenza, giacché tutte le cose ritornano alla radice del loro principio.
 

E con esse sigillò. Dopo che fu fatto il fascio, venne sigillata in esso una lettera, affinché facesse stare il tutto: perché non si mutassero, nel mondo, il maschio e la femmina, e così nell'anno e nell'anima: l'uno riceve dall'altro, giacché l'uno è al di sotto dell'altro. Allo stesso modo, furono sigillate nei padri tutte le generazioni: ogni lettera ha infatti un corpo, uno spirito e un'anima superiore. Essa riceve forza dall'interno del limite del pensiero, che la incorona, per farla stare nel suo vigore, e rafforzarla e arricchirla, affinché accolga la forza con cui dominerà. Il corpo delle lettere, di cui abbiamo parlato, è spirito; il loro limite è proporzionato al limite della conoscenza della loro origine. Maschio in 'mš. Ciò si riferisce a quando la femmina emette il seme per prima, e genera così un maschio: infatti, la generazione del fuoco precede. In seguito, giunge la goccia del maschio, e prevale su di essa: l'anima superiore entra allora in tale goccia, nelle sue lettere, in accordo con l'ora, che è fuoco. L'uomo reca l'acqua, giacché questo è 'mš; per questo motivo essa genera un maschio. E femmina in 'šm. Quando l'acqua della goccia del maschio precede, ed egli produce seme per primo; il fuoco della femmina si attacca su di essa, con lo spirito che vi è fissato. Secondo l'inversione delle lettere, la formazione muta dal maschio alla femmina, e dalla femmina al maschio. Talvolta nasce di sesso dubbio, o androgino, secondo l'inversione delle lettere 'mš.
 

Fece regnare. Ogni «fece regnare» che è nella forma, compresa nella formazione, esprime un accoppiamento, giacché tutto era nell'intelligenza. Egli fece regnare, poiché il re è fatto regnare, e ogni parola che è nel consiglio può dire e governare su di esso.

 

 

 

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