Domande varie sulle materie trattate in Assemblea il 14 Luglio 1774

© Federico Pignatelli

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D[omande] sul tempo, le sue divisioni e il suo numero. 

R [isposte] il tempo è principiato all'epoca della creazione universale e finirà con essa; perché prima di questa epoca, essendo tutto nell'unità non aveva durata per l'azione spirituale. Ma non appena gli spiriti perversi aggredirono questa unità cercando di dividerla, meritando per questo il loro allontanamento, da allora lo spazio ed il tempo sono venuti in essere; uno per contenere la loro azione cattiva, e l'altro per fissarne la durata nei limiti che furono prescritti loro dalla giustizia e la misericordia del Creatore.

 

Tutto ciò che emana direttamente del Creatore partecipa alla sua essenza e rimane, fin dall'istante di questa emanazione, eterno come lui, ossia acquista fin da quello istante un'eternità futura, un'esistenza indistruttibile. Non è la stessa cosa per la generazione degli esseri secondari; che devono essere limitati nella loro natura e nella loro durata, altrimenti sarebbero potenti tanto quanto il Creatore, e, conseguentemente, non ci sarebbe unità. Al contrario, la materia che forma tutti i corpi di questo universo, vulnerabile all'azione malvagia degli spiriti perversi, essendo soltanto apparente, ed essendo questa apparenza soltanto una produzione di esseri secondari, ha ricevuto, inevitabilmente, dei limiti temporali che le impediscono di essere eterna.

Ora, questi limiti sono quanto noi chiamiamo il tempo. Ne consegue che la materia e l'azione del principio immateriale che l'anima e la sostiene; che gli esseri secondari che hanno prodotto le sue essenze originali, come anche tutti gli esseri preposti dal Creatore per azionare in questo universo fisico, sono sottomessi alla legge universale del tempo fino a quando essa non sia interamente compiuta. Con questa differenza: mentre la materia ed i corpi di cui è formata ritorneranno nel loro nulla, a seguito della loro Reintegrazione negli esseri che li hanno generati, tutti gli esseri emanati direttamente del Creatore ritorneranno nell'eternità spirituale che costituisce la loro essenza.

 

Il numero senario è dato alla creazione universale, così come a tutti gli esseri di vita passiva che vi sono contenuti, per il fatto che è l'immagine dell'azione e della reazione che egli ha fissato per la vita ed il movimento, sia che consideriamo questo numero come l'immagine delle sei potenze divine o sei atti divini che hanno operato la costituzione dell'universo, sia che lo consideriamo come risultato dell'addizione misteriosa delle tre facoltà divine che l’hanno compiuto, o, infine, che lo consideriamo come l'immagine del principio ternario che ha determinato il principio dell'azione nelle forme, e quella dello Spirito maggiore al tempo della sua discesa nel caos, il quale, grazie alle sue tre potenti facoltà divine operò su questo principio ternario una reazione che diede la vita ed il movimento a tutto ciò che vi era contenuto, ciò è rappresentato dal triangolo inferiore e dal triangolo superiore. Ritroveremo questo senario anche nella formazione degli esseri e nelle loro relazioni. Se questo numero appartiene anche alla creazione universale, possiamo applicarlo dunque anche al tempo, che vi è intimamente legato, e che, senza essere un essere distinto, è l'espressione dei limiti della sua durata.

 

É importante notare che l'astro solare, che, con la sua azione universale, determina la vita degli esseri vegetativi, è per noi l'immagine del principio di reazione senaria, e porta, lui stesso, nelle differenti divisioni del tempo, questo stesso numero senario. I nostri anni temporali sono, infatti, segnati dalla rivoluzione intera di questo astro intorno alla nostra terra, come anche i nostri giorni, grazie al suo corso periodico e giornaliero.

Ora, il nostro anno ordinario è composto di 365 giorni ed alcune ore che alla fine di quattro anni completano un giorno.

Queste ore iniziano, quindi, ogni anno un giorno che noi possiamo computare e sommare ai 365 precedenti, che sono completi senza di esse; ora la somma di 366 è 15 = 6.

Inoltre, ciascuno di questi giorni è composto di 24 ore la cui somma è 6. Ogni ora è composta di 60 minuti ed ogni minuto di 60 secondi. Questo discorso non riguarda i mesi perché la loro divisione non è regolata dal sole. Se uniamo ancora a questa divisione del tempo, quella del tempo giornaliero diviso dalla legge spirituale con quattro intervalli di sei in sei ore, troveremo ancora un nuovo motivo di dare al tempo il numero senario della creazione universale.

 

Il tempo spirituale [o per lo spirito] è, semplicemente, l'intervallo che si trova tra due azioni. Perché, fin quando dura l'azione dello spirito, questo ne è talmente preso da non accorgersi in nessun modo del lasso del tempo, ma non appena l'azione spirituale cessa, l'essere passa in una condizione di morte. É allora che sente su di lui il realizzarsi la legge del tempo. Lo spirito dell'uomo o il minore non può essere, qui in basso, sempre in azione. Si ha ragione nel sostenere che esso è sottomesso come tutti gli altri esseri di natura alla legge del tempo. Ma per lo spirito puro e semplice, libero da ogni senso materiale, non esiste tempo perché è sempre in azione; esso è in verità, tutto insieme, spirituale e temporale, giacché è assoggettato ad operare nella regione del tempo, quantunque sia, per la sua natura ed la sua azione, superiore al tempo.

 

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