Il VANGELO GNOSTICO

DI FILIPPO

 

Il Vangelo secondo Filippo è un vangelo gnostico, probabilmente di scuola valentiniana, scritto in lingua copta nella seconda metà del II secolo, probabilmente da un originale in lingua greca perduto. L'attribuzione pseudoepigrafa è a Filippo apostolo. Contiene alcuni detti di Gesù, e fa particolare attenzione agli insegnamenti sui sacramenti, cui aggiunge quello della "camera nuziale".
Andato perduto con l'estinguersi dello gnosticismo, non menzionato dai Padri della Chiesa, nel 1945 ne è stata ritrovato un manoscritto di trentacinque pagine databile al IV secolo tra i codici di Nag Hammâdi (codice II, trattato 3).
La sua importanza è legata al fatto che getta luce sui sacramenti di una corrente gnostica cristiana, in particolare su quello, peculiare, della camera nuziale. Il Vangelo secondo Filippo è particolarmente noto presso il pubblico in quanto citato dal romanziere Dan Brown nella sua popolare opera Il codice da Vinci (2003). (Da Wikipedia)
 

 

Da un ebreo viene un ebreo, ed è detto proselito, ma da un proselito non viene un proselito. Certuni esistono e da essi vengono altri uguali a se stessi, mentre altri hanno solo l'esistenza. Lo schiavo aspira soltanto a essere libero, non cerca i beni del suo padrone. Il figlio non è soltanto un figlio, ma aspira all'eredità del padre.

Quelli che ereditano dai morti sono essi stessi morti ed ereditano ciò che è morto. Quelli che ereditano da colui che è vivo sono essi stessi vivi e sono eredi di ciò che è vivo e di ciò che è morto. Quelli che sono morti non ereditano nulla: come può ereditare un morto? Se colui che è morto eredita ciò che è vivo non morirà; colui che è morto vivrà ancora più a lungo.

Un pagano non muore: colui che non ha mai vissuto non può morire. Colui che ha creduto alla verità ha trovato la vita: costui corre il pericolo di morire, poiché egli vive.

Dopo che è venuto il Cristo, il mondo è creato, le città sono ornate, il morto allontanato.

Quando eravamo ebrei eravamo orfani; avevamo soltanto la madre; ma allorché siamo divenuti cristiani abbiamo avuto padre e madre.

Quelli che seminano d'inverno raccolgono d'estate: l'inverno è il mondo, l'estate è l'altro eone. Seminiamo in questo mondo per potere raccogliere nell'estate. Perciò conviene che non preghiamo durante l'inverno: dopo l'inverno vi è l'estate.
Colui che raccoglierà d'inverno in realtà non raccoglierà, ma soltanto strapperà: in questo genere di cose non vi è altro modo di ottenere il raccolto.

Non soltanto adesso non porterà alcun frutto, non soltanto non uscirà, ma anche nel sabato il suo campo sarà infruttuoso.

Il Cristo è venuto per liberare alcuni, per riscattare altri, per salvare gli altri. Ha liberato coloro che erano stranieri, e li ha fatti propri. Ha separato i suoi e li ha costituiti come pegno nella sua volontà.

Non soltanto allorché si manifestò egli depose -quando volle - la sua anima, ma depose la sua anima fin da quando il mondo esiste. Quando volle, venne anzitutto a liberarla poiché era trattenuta in ostaggio. Si trovava in mano ai briganti, era tenuta prigioniera, ma egli la riscattò e, nel mondo, ha redento i buoni e i cattivi.

Luce e tenebre, vita e morte, destra e sinistra, sono tra loro fratelli. Non è possibile separarli. Perciò né i buoni sono buoni, né i cattivi sono cattivi, né la vita è vita, né la morte è morte. Per questo ognuno si dissolverà nel suo stato originale. Ma coloro che sono al di sopra del mondo sono indissolvibili ed eterni.

I nomi dati alle cose terrestri racchiudono una grande illusione: infatti distolgono il cuore da ciò che è consistente per volgerlo a ciò che non è consistente. Così, chi ode "Dio " non afferra ciò che è consistente, ma afferra ciò che non è consistente. Allo stesso modo è con " il Padre ", " il Figlio", e " lo Spirito Santo ", con " la vita " e " la luce ", e " la risurrezione ", con " la Chiesa " e con tutte le altre cose, non si afferra ciò che è consistente ma ciò che non è consistente, a meno che si sia arrivati a conoscere ciò che è consistente.

I nomi che si odono sono nel mondo per indurre in inganno; se fossero nell'eone non sarebbero mai stati usati come nomi nel mondo, né sarebbero stati posti tra le cose terrestri. Essi hanno fine nell'eone.

Solo uno è il nome non pronunciato nel mondo: il nome dato dal Padre al Figlio, il nome al di sopra di ogni cosa, il nome del Padre. Infatti, il Figlio non sarebbe diventato Padre se non si fosse rivestito del nome del Padre. Quelli che hanno questo nome lo conoscono, ma non lo pronunciano. Quelli, invece, che non lo hanno non lo conoscono.

Ma la verità addusse nel mondo dei nomi, poiché è impossibile insegnarla senza nomi. La verità è una unità, ma è anche molteplicità per noi, affinché impariamo tale unità attraverso la molteplicità.

Gli arconti vollero ingannare l'uomo, a motivo della sua parentela con quelli che sono veramente buoni. Presero il nome di coloro che sono buoni e lo attribuirono a coloro che non sono buoni, per poterlo ingannare mediante i nomi e poterlo vincolare a quanti non sono buoni. In seguito, se essi Fanno loro un favore, (gli arconti) li allontanano da quelli che non sono buoni e li collocano tra i buoni, che essi conoscono. Essi, infatti, vogliono eliminare chi è libero e farne un loro schiavo per sempre.

Vi sono forze che lottano contro l'uomo perché non vogliono che egli sia salvato, si che esse possano...; poiché se l'uomo è salvato non avranno più luogo i sacrifici.., e non saranno più offerti animali alle forze. Coloro che... animali sono coloro che li offrono a quelle. Essi, invero, li offrivano viventi, ma dopo averli offerti morivano. L'uomo, invece, fu offerto morto a Dio, ma egli visse.

Prima della venuta di Cristo, nel mondo non c'era pane. Come nel paradiso - il luogo dove era Adamo - vi erano molte piante per il cibo degli animali, ma non vi era il frumento per il cibo dell'uomo; l'uomo si cibava come gli animali. Ma quando venne Cristo, l'uomo perfetto, portò il pane dal cielo, affinché l'uomo si cibasse con il cibo dell'uomo.

Gli arconti pensavano che quanto facevano fosse dovuto alla loro potenza e alla loro volontà; ma era lo Spirito che, per mezzo loro, operava segretamente ogni cosa secondo il suo desiderio.
La verità esiste fin dall'inizio, ed è seminata ovunque: molti vedono che è seminata, ma pochi sono coloro che la vedono raccolta.

C'è chi dice: "Maria ha concepito per opera dello Spirito Santo". Sbagliano. Non sanno quello che affermano. Quando mai una donna ha concepito per opera di una donna? Maria è la vergine che non fu mai contaminata da alcuna forza. Essa è una grande maledizione per gli ebrei, cioè per gli apostoli e per gli apostolici. Questa vergine non contaminata da alcuna forza... le forze hanno contaminato se stesse. E il Signore non avrebbe detto: "Il Padre mio che è nei cieli" se non avesse avuto un altro padre. Egli avrebbe detto semplicemente: "Mio Padre".

Il Signore disse ai discepoli: "Portate fuori da ogni casa. Portate dentro la casa del Padre. Ma non rubate, non prendete nulla nella casa del Padre".

"Gesù " è un nome nascosto. "Cristo" è un nome manifesto. Per questo "Gesù" non si trova in nessuna lingua, ma il suo nome è Gesù, come viene pronunciato. Il suo nome è anche "Cristo": in siriaco è Messia, in greco, invece, è Cristo. Ovunque, tutti gli altri l'hanno secondo la loro lingua. "Il Nazareno" è colui che rivela ciò che è nascosto.

Il Cristo ha in se stesso ogni cosa: sia l'uomo, sia l'angelo, sia il mistero, e il Padre.

Coloro che affermano: "Il Signore è morto e (poi) è risuscitato", sbagliano. Egli, infatti, prima risorse e (poi) morì. Chi non ottiene prima la risurrezione, costui morirà. Poiché Dio vive, costui sarà (già) morto. 

Nessuno nasconde in un vaso grande un oggetto grande e prezioso, ma spesso valori incalcolabili sono posti in un vaso di poco conto. Così è dell'anima: è una cosa preziosa posta in un corpo spregevole.

Alcuni temono di risuscitare nudi, perciò desiderano risuscitare nella carne. Costoro non sanno che proprio quanti portano la carne sono nudi; mentre quelli che si apprestano a spogliarsi non sono nudi. "La carne e il sangue non possono ereditare il Regno di Dio". Qual è quella che non può ereditare? Quella di cu ci siamo rivestiti. E qual è quella che erediterà? E quella del Cristo e il suo sangue. Perciò egli disse: "Colui che non mangia la mia carne e beve il mio sangue non avrà in sé la vita". Che cosa significa? La sua carne è il Logos, e il suo sangue è lo Spirito Santo. Colui che ha ricevuto questo ha cibo, bevanda, e vestito.

Io biasimo gli altri che dicono: "Non risusciterà!". Allora sbagliano ambedue. Tu dici: "La carne non risusciterà!". Ma, dimmi, che cosa risusciterà, affinché possiamo onorarti? Tu dici: "Lo Spirito è nella carne, e anche questa luce è nella carne". Anche il Logos è nella carne, poiché qualunque cosa tu menzioni, non menzioni nulla fuori della carne. Bisogna risorgere in questa carne, giacché tutto esiste in essa.

In questo mondo coloro che indossano vestiti sono migliori dei (loro) vestiti. Nel Regno dei cieli i vestiti sono migliori di coloro che li indossano. Acqua e fuoco purificano ogni luogo.

Il visibile per meno del visibile, il nascosto per mezzo del nascosto: vi sono cose nascoste da ciò che è visibile. C'è acqua nell'acqua, c'è fuoco nell'unzione.

Gesù dissimulò segretamente ogni cosa. Egli, infatti, non si manifestò qual era (realmente), ma si manifestò come lo si poteva vedere. Così si manifestò a tutti. Si manifestò grande ai grandi. Si manifestò piccolo ai piccoli. Si manifestò agli angeli come un angelo, e agli uomini come un uomo. Perciò il suo Logos si è nascosto a tutti. Alcuni lo videro, credendo di vedere se stessi. Ma quando, sul monte, egli apparve nella gloria ai suoi discepoli non era piccolo; era grande, ma rese grandi i suoi discepoli affinché lo potessero vedere nella sua grandezza.

In quel giorno, rendendo grazie, disse: "Tu che hai congiunto la luce perfetta con lo Spirito Santo, congiungi con noi gli angeli, (con noi che siamo loro) immagini."

Non disprezzate l'agnello, poiché senza di esso non è possibile vedere il re. Nessuno - se è nudo - può avanzare verso il re.

I figli dell'uomo celeste sono più numerosi di quelli dell'uomo terrestre. Se sono numerosi i figli di Adamo, quantunque muoiano, tanto più i figli dell'uomo perfetto che non muoiono, ma sono continuamente rigenerati.

Il padre fa un figlio, ma il figlio non può fare un figlio: poiché colui che fu generato non ha il potere di generare; un figlio può acquisire dei fratelli, non dei figli.

Tutti coloro the sono generati nel mondo sono generati in modo naturale; ma gli altri dallo Spirito.
Coloro che sono generati da lui gridano di quaggiù vaso l'uomo (perfetto), poiché sono nutriti dalla promessa del luogo celeste.

…dalla bocca, poiché se il Logos viene da quel luogo, egli nutre dalla sua bocca e sarà perfetto. Il perfetto, infatti, concepisce e genera per meno di un bacio. E per questo che noi ci baciamo l'un l'altro. Noi siamo fecondi dalla grazia che è in ognuno di noi.

Tre persone camminavano sempre con il Signore: Maria, sua madre, la sorella di lei, e la Maddalena, detta la sua compagna. Maria infatti (si chiamava) sua sorella, sua madre, e sua compagna.

"Padre" e "Figlio" sono nomi semplici. "Spirito Santo" è un nome doppio. Essi, infatti, sono ovunque: sono in alto e sono in basso, sono nell'invisibile e sono nel manifesto. Lo Spirito Santo è nel manifesto, è quaggiù; è nell'invisibile, è in alto.

I santi sono serviti da forze malvagie: queste, infatti, sono accecate dallo Spirito Santo affinché credano di servire uomini, mentre sono all'opera per i santi. Per questo, allorché un discepolo pose un giorno una domanda al Signore riguardo a questo mondo, egli rispose: "Domanda a tua madre e lei ti darà qualcosa che appartiene a un altro".

Gli apostoli dissero ai discepoli: "Ogni nostro sacrificio possa meritare il suo sale!". Essi chiamavano "sale" Sofia: senza di essa nessun sacrificio è gradito.

Ma Sofia è una donna sterile, senza figlio; e per questo motivo è chiamata "traccia di sale". Ma ovunque essi saranno sarà (anche) lo Spirito Santo, e i figli di lei sono molti.

Quanto appartiene al padre appartiene anche al figlio; però, fintanto che il figlio è giovane, (il padre) non gli affida quanto è suo. Ma quando è diventato uomo, il padre gli dà tutto ciò che gli appartiene.

Quelli che sbagliano sono generati dallo spirito; e seguitano a sbagliare anche a causa dello spirito. Per questo, per mezzo dello stesso spirito si accende e si spegne il fuoco.

Una cosa è Achamot e altra cosa è Echmot. Achamot è semplicemente la Sofia; mentre Echmot è la Sofia di morte; (ed è) questa Sofia di morte che conosce la morte, ed è chiamata la piccola Sofia.

Vi sono animali che sottostanno all'uomo, come il bue, l'asino e altri di questo genere; vi sono pure animali che non sottostanno all'uomo, e vivono solitari nei deserti. L'uomo lavora i campi con gli animali che gli sono sottomessi; e con questo egli nutre se stesso e gli animali, sia con quelli che gli sono sottomessi sia con quelli che non gli sono sottomessi.

Allo stesso modo, l'uomo perfetto lavora con le forze che gli sono sottomesse, e sostiene tutto a mantenersi efficiente. E in questo modo, infatti, che si consolida tutto il luogo, sia i buoni sia i cattivi, quelli della destra e quelli della sinistra. Lo Spirito Santo li fa pasco lare e governa tutte le forze, quelle che gli sono sottomesse, quelle che non gli sono sottomesse, e le solitarie. Poiché egli le unisce e le consolida affinché non...

Colui che è stato creato è bello e tu troveresti che i suoi figli sono una creatura nobile; se non fosse stato creato, ma generato, tu troveresti che la sua discendenza è nobile. Ma ecco che (non solo) fu creato (ma anche) generato. Quanta nobiltà è questa!

Prima venne l'adultero e poi l'omicida; fu generato nell'adulterio: era, infatti, figlio del serpente. Perciò divenne omicida come suo padre, e uccise suo fratello. Ogni unione che si origina da cose dissimili è adultera.

Dio è un tintore. Come i colori buoni, quelli che diciamo autentici, muoiono con le materie da essi tinte, così è pure della materia tinta da Dio. Ma poiché i suoi colori sono immortali, essi (i colorati) diventano immortali grazie ai suoi colori. Ora Dio immerge coloro che immerge nell'acqua.

E impossibile the uno veda qualcosa delle realtà essenziali, se non è diventato come quelle. L'uomo, davanti alla verità, non si trova come di fronte al mondo:

vede il sole pur non essendo sole, vede il cielo, la terra e ogni altra cosa pur non essendo nulla di tutto questo. Ma (se) tu hai visto qualcosa di quel luogo, tu sei diventato quello (che hai visto). Tu hai visto lo Spirito, e tu sei diventato Spirito; tu hai visto il Cristo, e tu sei diventato Cristo; tu hai visto il Padre, e tu diventerai Padre.

Così in questo luogo vedi ogni cosa, ma non vedi te stesso; ma in quel luogo tu vedrai te stesso e diventerai quello che tu vedi.

La fede riceve, l'amore dà. Nessuno può ricevere senza la fede. Nessuno può dare senza l'amore. Per questo, appunto, crediamo, per ricevere veramente; è così che possiamo amare e dare, giacché se uno non dà per amore, non trae profitto da ciò che dà.

Colui che non ha ancora ricevuto il Signore è tuttora un ebreo.

Prima di noi, agli inizi, gli apostoli (lo) chiamavano così: "Gesù, il Nazoreo, Messia" e cioè "Gesù, il Nazoreo, il Cristo". L'ultimo nome è "Cristo"; il primo è "Gesù"; quello di mezzo è "Nazareno". "Messia" ha due significati: "Cristo" e "il limitato". In ebraico, "Gesù" significa "redenzione"; "Nazara" la "verità ": il Nazareno, dunque, è (quello della) "la verità". Il Cristo è stato limitato: "il Nazareno" e "Gesù" lo hanno limitato.

Una perla gettata nel fango non perde valore, né cosparsa di balsamo è più preziosa: per il proprietario ha sempre lo stesso valore. Così è pure dei figli di Dio: ovunque si trovano, mantengono sempre il loro valore presso il Padre.

Se dici: "Sono ebreo", nessuno si commuove; se dici: "Sono romano", nessuno trema; se dici: "Sono greco, barbaro, schiavo, libero", nessuno si agita. Se dici: "Sono cristiano", trema il mondo. Riceva io questo segno che gli arconti non possono sopportare, allorché odono il suo nome.

Dio è un mangiatore di uomini; per questo l'uomo gli è immolato. Prima che gli si immolasse l'uomo, gli si immolavano animali, giacché coloro ai quali si sacrificava non erano dèi.

Vasi di vetro e vasi d'argilla sono fabbricati col fuoco. Ma se si spezzano, i vasi di vetro sono rimodellati, perché furono prodotti mediante un soffio; se invece si spezzano i vasi d'argilla, vanno distrutti, perché furono fabbricati senza il soffio.

Girando attorno a una mola un asino fece cento miglia; quando fu sciolto, si trovò ancora allo stesso posto. Certi uomini camminano molto, ma non arrivano mai da nessuna parte; quando per loro giunge la sera non vedono né città né villaggio ne creazione né natura né forza né angelo. Miserabili, hanno sofferto invano.

L'eucarestia è Gesù, poiché in siriaco egli è detto Pharisata, cioè "colui che è disteso": Gesù, infatti, venne per crocifiggere il mondo.

Il Signore entrò nella tintoria di Levi, prese settantadue colori, li gettò nel calderone e li ritrasse tutti bianchi e disse: "Il Figlio dell'uomo è giunto invero come un tintore".

La Sofia, chiamata "sterile", è la madre degli angeli; la compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli, e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli, vedendolo con Maria, gli domandarono: "Perché l'ami più di noi tutti?". Il Salvatore rispose e disse loro: "Com'è ch'io non vi amo quanto lei?".

Se si trovano in mezzo alle tenebre un cieco e uno che vede, non si distinguono l'uno dall'altro. Ma quando viene Ia luce, colui che vede vedrà la luce, mentre colui che è cieco rimarrà nelle tenebre.

Il Signore ha detto: "Beato colui che è prima di divenire. Poiché colui che è, è stato e sarà".

La superiorità dell'uomo non appare agli occhi, ma è nascosta alla vista. Per questo egli è signore degli animali, che sono più forti e grandi di lui sia per ciò che appare sia per ciò che è nascosto, e provvede al loro sostentamento; ma se l'uomo se ne separa, essi si uccidono e si mordono l'un l'altro: si divorano l'uno con l'altro perché non trovano cibo. Adesso, però, hanno trovato cibo perché l'uomo ha lavorato la terra.

Se uno scende nell'acqua, e ne risale senza avere ricevuto nulla, e dice: "Io sono cristiano": costui si prende a prestito il Nome. Ma se riceve lo Spirito Santo, costui ha il Nome come un dono. A colui che ha ricevuto un dono non lo si domanda indietro; ma a colui che l'ha preso a prestito lo si chiede indietro. Così accade a colui che sperimenta un mistero.

Grande è il mistero del matrimonio! Senza di esso non ci sarebbe il mondo, giacché gli uomini sono consolidamento del mondo, e il matrimonio è il consolidamento degli uomini. Comprendete la comunione immacolata, poiché è dotata di una grande forza. La sua immagine è nella contaminazione del corpo. 

Vi sono spiriti impuri maschili e (spiriti impuri) femminili: i maschili si associano alle anime che hanno preso domicilio in corpi di femmine, e i femminili sono associati a quelle dei corpi degli uomini, a motivo di colui che disobbedì; e non sfugge loro alcuno - poiché essi lo trattengono -, a meno che uno riceva una forza maschile e una forza femminile e cioè quella del fidanzato e della fidanzata. Questo, poi, si riceve, in immagine, nella camera nuziale.

Quando donne sciocche vedono un uomo che se ne sta tutto solo, lo assalgono, folleggiano e lo contaminano. Allo stesso modo, quando uomini sciocchi vedono una bella donna tutta sola, la persuadono e le usano violenza perché vogliono contaminarla. Ma se vedono un uomo e una donna insieme, le donne non possono avvicinarsi all'uomo, e gli uomini non possono avvicinarsi alla donna. La stessa cosa avviene quando l'immagine e l'angelo si uniscono: nessuno osa andare verso l'uomo o verso la donna.

Colui che esce dal mondo non può più essere trattenuto, poiché è stato nel mondo. È chiaro che egli è al di sopra del desiderio.., e della paura; è padrone della natura; è al di sopra della gelosia. Ma se viene il maligno, lo afferra e lo soffoca, come potrà fuggire le grandi forze che stringono? Come potrà nascondersi a esse?

Spesso certuni vengono a dire: "Siamo fedeli!" per sfuggire agli spiriti impuri e ai demoni, Se, infatti, avessero lo Spirito Santo, nessuno spirito impuro si accosterebbe loro.

Non avere paura della carne, e non amarla. Se tu ne hai paura, essa ti dominerà. Se tu l'ami, essa ti divorerà e ti inghiottirà.

E ciò avverrà in questo mondo o nella risurrezione o nei luoghi di mezzo. Non capiti ch'io sia trovato in essi!

In questo mondo c'è del buono e del cattivo: il suo buono non è buono, e il suo cattivo non è cattivo. Ma, dopo questo mondo, c'è qualcosa di veramente cattivo, ed è il luogo di mezzo. Esso è la morte.

Fin che siamo in questo mondo conviene che acquistiamo la risurrezione affinché, quando ci spogliamo della carne, ci troviamo nel riposo, non abbiamo da andare nel luogo di mezzo: sono molti, infatti, coloro che sbagliano lungo il cammino.

Conviene risalire da questo mondo prima che l'uomo pecchi.

Alcuni né vogliono né possono (peccare). Altri, invece, anche se lo vogliono (peccare) non sono migliori perché non lo fanno, poiché questa volontà fa di loro dei peccatori. Ma anche se qualcuno non vuole (peccare) la giustizia si nasconderà a tutti e due, al non volere e al non fare.

Un apostolico vide in una visione alcuni chiusi in una casa in fiamme e avvinti a catene, che giacevano in preda al fuoco. C'era però dell'acqua in mezzo a loro, ma inutilmente. Egli disse loro: "Perché non possono essere salvati?". Egli rispose: "Non lo vogliono. Ricevettero questo luogo come punizione, (luogo) che è denominato tenebra esteriore, stridore di denti". 

L'anima e lo spirito sono nati dall'acqua, dal fuoco. Dall'acqua, dal fuoco e dalla luce nacque il figlio della camera nuziale. Il fuoco è l'unzione, la luce è il fuoco. Parlo non di questo fuoco che non ha forma, ma di quell'altro che ha la forma bianca della bella luce e dà la bellezza.

La verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini. Non la si può afferrare in altro modo.

Vi è una rigenerazione, e un'immagine di (questa) rigenerazione. Bisogna veramente rinascere per mezzo dell'immagine. Che cos'è la risurrezione? L'immagine deve risorgere per mezzo dell'immagine. Lo sposo e l'immagine penetrano nella verità per meno dell'immagine. Questa è l'apocatastasi.

Non solo è bene che quanti non hanno il nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo lo ottengano, ma che l'ottengano per se stessi. Se qualcuno non li ha ottenuti per se stesso, sarà privato anche del nome. Ma egli li riceve con l'unzione aromatica della forza della croce; (forza) che gli apostoli chiamano "la destra" e "la sinistra". Costui, infatti, non è più un cristiano, ma un Cristo.

Il Signore ha operato tutto in un mistero: battesimo, unzione, eucarestia, redenzione, camera nuziale. 

Il Signore ha detto: "Sono venuto per rendere le cose di quaggiù simili alle cose di lassù, e le cose esterne simili alle cose interne. Sono venuto per unirle in quel luogo".

Egli si è manifestato in questo luogo per mezzo di simboli e di immagini.

Coloro che affermano: "C'è un uomo celeste e uno al di sopra di lui", sbagliano. Poiché colui che si è manifestato in cielo è l'uomo celeste, ed è chiamato: "Colui che è quaggiù". Colui al quale appartengono le cose nascoste è al di sopra di lui. È dunque bene dire così: "L'interno e l'esterno, e l'esterno dell'esterno". Perciò il Signore chiamò la corruzione "tenebre esteriori", sebbene non abbia alcun esterno.

Egli ha detto: "Il Padre mio che è nel segreto". Ha detto: "Entra nella tua camera, chiudi la porta dietro di te e prega tuo Padre che è nel segreto", che si trova cioè all'interno di tutti loro. Ma ciò che è all'interno di tutti loro è il Pleroma. Oltre quello, non c'è alcuno che sia all'interno di lui. Ed egli è colui del quale fu detto che è al di sopra di loro.

Prima del Cristo erano usciti molti; donde erano usciti non potevano più ritornare, e donde erano entrati non potevano più uscire. Poi venne il Cristo: fece uscire quelli che erano entrati, e fece rientrare quelli che erano usciti.

Nei giorni in cui Eva si trovava in Adamo, la morte non c'era; la morte sopravvenne allorché Eva fu separata da lui. Se rientra in lui, e se egli la prende in sé, la morte non ci sarà più.

"Mio Dio, mio Dio, perché, Signore, mi hai abbandonato?". Sulla croce egli disse queste parole, perché là egli fu diviso. Chiunque fu generato da colui che distrugge non proviene da Dio.

Il Signore risorse dai morti. Egli divenne com'è. Ma il suo corpo era perfetto. Aveva sì la carne, ma questa carne è una vera carne. La nostra carne, invece, non è vera; noi abbiamo solo un'immagine della vera.

Il letto nuziale non è per gli animali, né per gli schiavi, né per le donne impure, ma per gli uomini liberi e per le vergini.

Certo, siamo stati generati nuovamente dallo Spirito Santo, tuttavia siamo generati anche dal Cristo. Ambedue volte siamo stati unti nello Spirito; e allorché fummo generati siamo stati riuniti.

Senza luce, nessuno può vedersi nell'acqua oppure in 10 ano specchio, ma neppure senza acqua e senza specchio potrai nuovamente vederti nella luce. Per questo motivo è necessario battezzare nella luce e nell'acqua, in tutte e due. Ora la luce è l'unzione.

A Gerusalemme tre erano le case che fungevano da luogo di sacrificio: una, aperta dal lato occidentale, era detta "il santo"; l'altra, aperta dal lato meridionale, era detta "il santo del santo"; la terza, aperta dal lato orientale, era detta "il santo dei santi"; in questo luogo penetrava soltanto il sommo sacerdote.

Il battesimo è la casa "santa"; l'unzione è "il santo del santo"; la camera nuziale è "il santo dei santi". Il battesimo comprende la risurrezione e la redenzione. La redenzione ha luogo nella camera nuziale. Ma la camera nuziale è superiore ad essa, poiché tu non troverai nulla come essa. Quanti le sono familiari sono coloro che pregano nel santo, in Gerusalemme. In Gerusalemme vi sono alcuni che pregano aspettando il Regno dei cieli. Costoro sono detti "il santo dei santi", poiché prima che il velo fosse strappato, noi non avevamo altra camera nuziale, ma solo un'immagine della camera nuziale che è lassù. E per questo che il velo fu strappato dall'alto al basso, perché era opportuno che qualcuno andasse dal basso in alto.

Coloro che si sono vestiti della luce perfetta non sono visti e, quindi, non possono essere trattenuti dalle forze: ci si riveste di questa luce nel mistero, nell'unione.

Se la donna non si fosse separata dall'uomo, non sarebbe morta con l'uomo: all'origine della morte ci fu la sua separazione. Perciò il Cristo è venuto a porre riparo alla separazione che ebbe inizio fin dal principio, e a unire nuovamente i due, a vivificare coloro che erano morti a motivo della separazione.

Ma la donna si unisce con suo marito sul letto nuziale: e coloro che sono uniti sul letto nuziale, non si possono più separare. Eva si separò da Adamo perché non si era mai unita con lui sul letto nuziale.

L'anima di Adamo proviene da un soffio; quello è il suo compagno. Lo spirito che gli è stato dato è sua madre; la sua anima fu sostituita dallo spirito, che gli era stato dato in sua vece. Allorché si unì a lui pronunciò parole incomprensibili alle forze. Queste allora lo invidiarono, perché non possedevano l'unione pneumatica... Tale divisione offri loro l'occasione di formarsi un simbolico letto nuziale affinché gli uomini si contaminassero (in esso).

Sulle rive del Giordano Gesù manifestò se stesso: vi era la pienezza del Regno dei cieli. Colui che fu generato prima di tutto fu nuovamente generato. Colui che all'inizio fu unto come Figlio, fu nuovamente unto. Colui che fu redento, a sua volta ha redento (gli altri).

Se è lecito parlare di un mistero, il Padre del tutto si unì con la Vergine, che era discesa dall'alto, e in quel giorno brillò per lei un fuoco. Egli apparve nel grande letto nuziale. Perciò il suo corpo fu prodotto in quel giorno: lasciò il letto nuziale, come uno che viene dallo sposo e dalla sposa. Così Gesù raddrizzò il tutto, per mezzo loro, in esso. E necessario che ognuno dei discepoli entri nel suo riposo.

Adamo fu prodotto da due vergini: dallo spirito e dalla terra vergine. Il Cristo, perciò, nacque da una vergine, per correggere il passo falso verificatosi all'inizio.
In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l'altro genera uomini. Adamo mangiò dell'albero che genera animali: divenne animale e generò animali. Per questo i figli di Adamo venerano animali. L'albero di cui Adamo mangiò il frutto è l'albero della conoscenza. Questo è il motivo per cui aumentarono i peccati. Se egli avesse mangiato del frutto dell'altro albero, cioè del frutto dell'albero della vita, quello che genera uomini, allora gli dèi venererebbero gli uomini. Poiché all'inizio Dio creò l'uomo. Ma ora gli uomini creano Dio, 

Nel mondo le cose vanno così: gli uomini si fabbri) degli dèi e venerano le loro creazioni. Sarebbe
invece opportuno che gli dèi venerassero gli uomini.

In verità, le opere dell'uomo provengono dalla sua forza; perciò sono dette forze. Le opere sono i suoi figli e provengono dal suo riposo; per questo la sua forza è presente nelle sue opere, ma il suo riposo si manifesta nei suoi figli. Troverai che tutto ciò si applica direttamente all'immagine, e questo è l'uomo conforme all'immagine. Compie le sue azioni grazie alla sua forza, ma genera i suoi figli grazie al suo riposo.

In questo mondo gli schiavi sono sottoposti agli uomini liberi. Nel Regno dei cieli i liberi sono al servizio degli schiavi; i figli della camera nuziale sono al servizio dei figli del matrimonio. I figli della camera nuziale hanno lo stesso unico nome. Sugli uni e sugli altri regna il riposo. Non hanno più bisognò di vedere perché godono della contemplazione, dotati della (facoltà) di comprendere per mezzo dei sentimento. Sono molti perché non pongono il loro tesoro nelle cose di quaggiù, che sono vili, ma nelle glorie di lassù, sebbene (ancora) non le conoscano.

Coloro che vogliono essere battezzati discendono nell'acqua. Ma il Cristo uscendo (dall'acqua) la consacrò affinché coloro che ricevono il battesimo nel suo nome siano perfetti. Egli, infatti, ha detto: " Dobbiamo adempiere ogni giustizia

Quanti affermano che prima si deve morire e poi risuscitare, si ingannano. Se da vivi non ottengono la risurrezione, quando moriranno non otterranno nulla. Allo stesso modo essi parlano del battesimo: affermano che il battesimo è una grande cosa, poiché chi lo riceve vivrà.

L'apostolo Filippo disse: "Il falegname Giuseppe, avendo bisogno di legna per il suo mestiere, piantò un giardino; con gli alberi che aveva piantato fece la croce, e il suo discendente fu sospeso a quello che egli aveva piantato: il suo discendente è Gesù, l'albero è la croce". -

Ma l'albero della vita è in mezzo al giardino. Tuttavia è dall'ulivo che si estrae il crisma, per mezzo del quale si ha la risurrezione.

Questo mondo è un divoratore di cadaveri: tutto ciò che vi si mangia muore di nuovo.

La verità è una divoratrice di vita: quanti si nutrono di essa non moriranno. Gesù venne da quel luogo, donde portò del cibo. A chi lo desidera ha dato la vita, affinché egli non muoia.

Dio piantò un giardino. L'uomo fu posto nel giardino. Là erano molti alberi per lui e l'uomo viveva in questo luogo con la benedizione e nell'immagine di Dio. Di ciò che vi è in esso io mangio come voglio. Questo paradiso è il luogo nel quale mi si dirà: "Uomo, mangia questo! oppure: Mangia quello, come vuoi". Questo è il luogo nel quale io mangerò di tutto, poiché vi è l'albero della gnosi. Quello ha ucciso Adamo, mentre in questo luogo l'albero della gnosi fece vivere l'uomo. La legge era l'albero. Esso ha il potere di dare la conoscenza del bene e del male: non l'esentò dal male né lo stabilizzò nel bene, ma predispose la morte per quanti ne mangiarono. Poiché quando egli disse: "Mangia di questo, non mangiare di quello", fu l'inizio della morte.

L'unzione è superiore al battesimo. E dall'unzione, infatti, che noi siamo stati chiamati "cristiani", e non dal battesimo. Anche il Cristo fu chiamato (così) a motivo dell'unzione: il Padre unse il Figlio, il Figlio unse gli apostoli, e gli apostoli unsero noi. Colui che è stato unto possiede il tutto: possiede la risurrezione, la luce, la croce, lo Spirito Santo. Il Padre gli ha dato questo nella camera nuziale, egli (lo) ha accettato,

Il Padre era nel Figlio, e il Figlio nel Padre. Questo è il Regno dei cieli.

Bene disse il Signore: "Alcuni entrarono nel Regno dei cieli ridendo, e uscirono". Essi non vi rimasero perché l'uno non era un cristiano, l'altro perché in seguito rimpianse (la sua decisione). Non appena il Cristo discese nell'acqua, ne uscì ridendo di tutto, non perché fosse per lui un gioco, ma per l'assoluto disprezzo che ne aveva. Colui che vuole entrare nel Regno dei cieli, vi giungerà. Se disprezza il tutto (di questo mondo) e lo considera un gioco, ne uscirà ridendo.

E così anche del pane, del calice, dell'olio, anche se vi è qualcosa di più elevato di questi.

Il mondo ebbe origine da una trasgressione. Colui, infatti, che lo ha creato voleva farlo incorruttibile e immortale; ma falli, e non realizzò quanto sperava. Poiché l'incorruzione del mondo non esisteva, non esisteva l'incorruzione di colui che creò il mondo. Non vi sono, infatti, cose incorrotte, ma (solo) figli; e nessuna cosa può ricevere l'incorruzione a meno che, prima, divenga fanciullo. Ma colui che è incapace di ricevere, a maggior ragione è incapace di dare.

Il calice della preghiera contiene vino e acqua, essendo simbolo del sangue sul quale si rendono grazie. Esso è ripieno dello Spirito Santo, e appartiene all'uomo totalmente perfetto. Quando ne beviamo, riceviamo l'uomo perfetto.

L'acqua viva è un corpo; è necessario che ci rivestiamo dell'uomo vivo. Perciò quando è in procinto di discendere nell'acqua, si sveste per rivestirsi di quello.

Un cavallo genera un cavallo, un uomo genera un uomo, un dio genera un dio. Così è dello sposo e della sposa: i loro figli furono concepiti nella camera nuziale. Fintanto che la legge era in Vigore, non c'è stato un ebreo (che sia nato da un greco). Noi stessi in quanto stirpe cristiana non discendiamo dagli ebrei. C'era un'altra stirpe, e i suoi discepoli sono chiamati "stirpe eletta del Dio vivente" e "l'uomo vero" e "il Figlio dell'uomo" e "la discendenza del Figlio dell'uomo". Questa, nel mondo, è chiamata la vera stirpe. Ovunque si trovano, là è il luogo dei figli della camera nuziale.

Mentre, in questo mondo, l'unione (sessuale) è di un maschio e di una femmina, come di forza e di debolezza; nell'eone l'immagine dell'unione (spirituale) è diversa. Tuttavia noi lo chiamiamo con gli stessi nomi. Ma vi sono altri nomi al di sopra di ogni nome con i quali è menzionato, e più forti del forte. Poiché là ove si trova la violenza vi sono coloro che eccellono nella forza. Queste non sono cose diverse, ma ambedue sono una stessa cosa. Questa è una cosa che il cuore della carne non riuscirà mai a vincere.

A quanti hanno tutto non è forse necessario che tutti conoscano se stessi? Alcuni, se non conoscono se stessi, non gioiscono di quello che possiedono. Ma quelli che sono pervenuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.

Non soltanto non riusciranno ad afferrare l'uomo perfetto, ma non riusciranno a vederlo, poiché se lo vedessero lo afferrerebbero. Nessuno riuscirà a ottenere questa grazia in alcun altro modo, se non rivestendosi della luce perfetta e divenendo egli stesso luce perfetta. Colui che si rivestirà di questa, entrerà nel Regno. Questa è la luce perfetta, ed è necessario che - con ogni mezzo - diventiamo uomini perfetti prima di uscire dal mondo.

Colui che ha ricevuto tutto ma non ha il dominio di questi luoghi, non riuscirà a dominare questo luogo, ma andrà nel luogo di mezzo come imperfetto. Soltanto Gesù conosce la fine di costui. 

L'uomo santo è perfettamente santo anche nel suo corpo. Infatti, se ha ricevuto il pane lo santificherà, o il calice o qualsiasi altra cosa riceva, egli la purifica. E come non santificherà anche il corpo?

Come Gesù ha reso perfetta l'acqua del battesimo, così ha svuotato la morte. Perciò noi discendiamo sì nell'acqua, ma non discendiamo nella morte per non venire gettati fuori nello spirito di questo mondo. Quando soffia lo spirito del mondo, fa venire l'inverno. Quando soffia lo Spirito Santo fa venire l'estate.

Colui che ha la conoscenza della verità è libero. Ma colui che è libero non pecca, poiché chi pecca è schiavo del peccato. La verità è la madre, ma la conoscenza è il padre. Coloro ai quali è permesso di peccare, il mondo li chiama liberi. A coloro ai quali non è permesso di peccare, la conoscenza della verità innalza il cuore, e cioè li rende liberi e li innalza al di sopra di ogni luogo.

Ma l'amore edifica. E colui che è divenuto libero per mezzo della conoscenza, per mezzo dell'amore, è schiavo per quanti non hanno ancora potuto innalzarsi verso la libertà per mezzo della conoscenza. La conoscenza li rende capaci di diventare liberi. L'amore non avoca a sé nulla. Anche di ciò che è suo non dice: "Quello è mio" oppure: "Questo è mio". Ma dice: "Tutto questo è tuo!".

L'amore spirituale è vino e balsamo. Ne gioiscono coloro che ne sono unti. Ne gioiscono anche coloro che si mantengono separati, fintanto che gli unti sono presso di loro. Se gli unti con il balsamo cessano (di stare) vicini e si allontanano da loro, costoro, che non sono unti e si mantengono soltanto separati da quelli, rimangono nuovamente nel loro cattivo odore.

Al ferito il samaritano diede soltanto vino e olio: non è altro che l'unzione. E guarì le ferite; l'amore, infatti, copre una moltitudine di peccati.

Quelli che la donna genera rassomigliano a colui che ella ama: se è suo marito, rassomigliano al marito; se è un adultero, rassomigliano all'amante. Spesso, quando una donna dorme col marito per necessità, mentre il suo cuore si trova con l'amante con cui è in comunione, colui che ella genera è generato somigliante a questi.

Ma voi, che siete con il Figlio di Dio, non amate il mondo, amate il Signore, affinché coloro che generate non rassomiglino al mondo, ma rassomiglino al Signore.

L'uomo si associa con l'uomo, il cavallo si associa con il cavallo, l'asino si associa con l'asino: le specie si associano con quelli della loro specie. Allo stesso modo, lo Spirito si associa con lo Spirito, il Logos è in comunione col Logos, e la luce è in comunione con la luce. Se tu diventi uomo, l'uomo ti amerà. Se tu diventi Spirito, lo Spirito si porrà in comunione con te. Se tu diventi Logos, il Logos sarà in comunione con te. Se tu diventi luce, la luce sarà in comunione con te. Se tu diventi ciò che è in alto, ciò che è in alto si riposerà su dite. Se tu diventi un cavallo, o un asino, o un vitello, o un cane, o un montone, o un qualsiasi altro animale che si trovano al di fuori e al di sotto, tu non potrai essere amato né dall'uomo né dallo Spirito né dal Logos né dalla luce né da ciò che è in alto né da ciò che è all'interno. Questi non potranno riposarsi in te, e tu non avrai parte in essi.

Colui che è schiavo contro la sua volontà potrà diventare libero. Colui che era libero in grazia del suo signore, e si è venduto in schiavitù, non potrà più diventare libero.

L'agricoltura del mondo abbisogna di quattro elementi: si accumula nel granaio quanto proviene dall'acqua, dalla terra, dal vento e dalla luce. Anche l'agricoltura di Dio abbisogna di quattro elementi: la fede, la speranza, l'amore e la gnosi. La nostra terra è la fede nella quale affondiamo la radice; l'acqua è la speranza della quale ci nutriamo; il vento è l'amore per mezzo del quale diventiamo grandi; e la luce è la gnosi per 30 mezzo della quale maturiamo.

Anche la grazia abbisogna di quattro clementi: essa è terrestre, è celeste, essa proviene dall'alto dei cieli, e risiede nella verità.

Beato colui che non ha rattristato un'anima. Costui è Gesù Cristo. Egli è venuto in ogni luogo e non ha oppresso alcuno. Perciò, beato chi è come lui, perché è un uomo perfetto. Egli, infatti, è il Logos.

Poneteci domande su di lui, poiché è difficile presentarlo. Come potremmo portare a compimento questo grande compito? Come darà egli riposo a ognuno?

Innanzi tutto non è giusto affliggere alcuno - sia grande sia piccolo sia infedele sia fedele - e in seguito offrire conforto soltanto a coloro che provano soddisfazione nel compiere il bene. Alcuni traggono profitto nell'offrire conforto a chi sta bene. Chi compie il bene non può offrire conforto a costoro, poiché è contro la sua volontà. Ma egli non può affliggere, a meno che operi affinché opprimano se stessi. Colui, invece, che sta bene talvolta li affligge: non che egli lo voglia espressamente, è piuttosto la loro malignità che li affligge. Colui che ha la natura (buona) gioisce del bene; ma a causa di ciò alcuni si affliggono malamente.

Un capofamiglia acquista ogni cosa: figli, servi, animali, cani, maiali, grano, orzo, paglia, erba, ossi, carne e ghiande. E un uomo saggio, e conosce il nutrimento adatto a ognuno: mette pane, olio d'oliva e carne davanti ai figli; pone olio di ricino e grano davanti ai servi; getta agli animali orzo, paglia ed erba; getta ossa ai cani; ai maiali getta ghiande e avanzi di pane.

Si comporta così anche il discepolo di Dio. Se è saggio, comprende le qualità di un discepolo; le forme corporee non l'inducono in errore; valuta piuttosto la disposizione d'animo di ognuno e parla con lui. Nel mondo vi sono molti animali che hanno forma umana; allorché egli li riconosce, getta ghiande ai maiali, getta orzo, paglia ed erba agli animali, getta ossi ai cani. Ai servi dà gli inizi (delle lezioni), ai fanciulli dà (l'insegnamento) perfetto.

C'è il Figlio dell'uomo, e c'è il figlio dei Figlio dell'uomo. Il Figlio dell'uomo è il Signore; il figlio del Figlio dell'uomo è colui che è stato creato dal Figlio dell'uomo. Il Figlio dell'uomo ricevette da Dio il potere di creare. Egli può anche generare.

Colui che ha ricevuto (il potere) di creare è una creatura. Colui the ha ricevuto il potere di generare è un generato. Chi crea non può generare. Chi genera può creare.

Ma si dice: "Chi crea, genera". Tuttavia la sua generazione è una creatura: poiché i suoi generati non sono i suoi figli, ma sue creazioni. Chi crea, lavora in modo visibile, ed è egli stesso visibile. Chi genera, genera in segreto ed è egli stesso nascosto, stando con la sua immagine. Chi crea, crea apertamente, ma colui che genera, genera figli in segreto.

Nessuno è capace di conoscere il giorno in cui l'uomo e la donna si uniscono, eccetto loro due. Infatti, nel mondo, il matrimonio è un mistero per coloro che hanno preso moglie.

Se il matrimonio della contaminazione è nascosto, a maggior ragione il matrimonio immacolato è un vero mistero. Non è carnale, ma puro. Non appartiene alla passione, ma alla volontà. Non appartiene alle tenebre o alla notte, ma appartiene al giorno e alla luce. 

Quando un matrimonio è senza veli, diventa prostituzione; e la sposa si prostituisce non soltanto quando accoglie il seme di un altro uomo, ma anche quando lascia la camera da letto ed è vista. Ella può manifestarsi soltanto a suo padre, a sua madre, all'amico dello sposo e ai figli dello sposo: a costoro è permesso di entrare tutti i giorni nella camera nuziale. Ma gli altri non possono che desiderare di udire la sua voce, di gioire del suo profumo, e nutrirsi delle briciole di pane che cadono dalla tavola, come i cani. Gli sposi e le spose appartengono alla camera nuziale; nessuno potrà vedere lo sposo e la sposa, a meno che lo diventi.

Quando Abramo gioì perché avrebbe visto quanto stava per vedere, circoncise la carne del suo prepuzio, insegnandoci così che è necessario distruggere la carne.

Molte cose, in questo mondo, stanno ritte e vivono fino a tanto che le loro parti interiori sono nascoste; ma quando vengono allo scoperto muoiono, come è provato dall'uomo visibile. E, infatti, fintanto che le viscere dell'uomo sono nascoste, l'uomo è vivo; ma se le sue viscere sono esposte ed escono da lui, l'uomo morirà. Così è pure dell'albero: fintanto che la radice è nascosta, fiorisce e cresce; ma se la radice è esposta, l'albero secca. Così è di ogni prodotto del mondo, sia per ciò che è esposto sia per ciò che è nascosto. Poiché fintanto che la radice del male è nascosta, è forte; ma quando è scoperta si dissolve. Se si manifesta, viene distrutta.

Perciò il Logos dice: "L'ascia è già posta alla radice degli alberi". Non taglierà - ciò che viene tagliato spunta di nuovo -; l'ascia, invece, taglierà in profondità fino a estirpare la radice. Gesù ha reciso la radice di tutto il luogo, ma gli altri (soltanto) parzialmente. Quanto a noi, ognuno scavi fino alla radice del male che è in lui, lo sradichi dal suo cuore fino alla radice.

Ma esso sarà sradicato, se noi lo riconosceremo. Se, invece, lo ignoriamo si radicherà in noi e produrrà i suoi frutti nel nostro cuore. Esso impera su di noi. Siamo suoi schiavi, ci rende prigionieri, sicché facciamo ciò che non vogliamo e non facciamo ciò che vogliamo. Esercita un grande potere perché non l'abbiamo scoperto. Fintanto che esiste, è operante. L'ignoranza è la madre di ogni male. L'ignoranza si risolverà in morte, perché quanti provengono dall'ignoranza non erano, non sono, non saranno.

Ma quelli che sono nella verità saranno perfetti, quando sarà rivelata tutta la verità. La verità, infatti, è come l'ignoranza: nascosta, rimane in se stessa; manifesta e riconosciuta, è glorificata, essendo tanto più forte dell'ignoranza e dell'errore. Essa dà la libertà. Il Logos ha detto: "Se voi conoscerete la verità, la verità vi farà liberi". L'ignoranza è schiava. La gnosi è libertà. Se conosciamo la verità, troveremo in noi stessi i frutti della verità. Se ci uniamo a essa, porterà il nostro Pleroma.

Adesso abbiamo (le parti) visibili della creazione. Siamo soliti dire: "Le cose potenti sono rispettabili, mentre le cose nascoste sono deboli e spregevoli". Il contrario è delle cose rivelate dalla verità: sono deboli e spregevoli, mentre le cose nascoste sono potenti e rispettabili. I misteri della verità sono rivelati per mezzo di tipi e di immagini. Ma la camera nuziale resta nascosta: è il santo del santo.

All'inizio, infatti, il velo nascondeva, in certo modo, il controllo dei creato da parte di Dio. Ma allorché il velo si squarciò, e l'interno sarà manifesto, questa casa sarà lasciata deserta, meglio, sarà distrutta. Ma non tutta la divinità fuggirà da questi luoghi nel santo dei santi, giacché non potrà unirsi alla luce pura e alla pienezza senza deficienza, bensì sarà sotto le ali della croce e sotto le sue braccia. Quest'arca sarà la sua salvezza, allorché su di quelle si alzeranno le acque del diluvio.

Coloro che fanno parte della tribù sacerdotale, potranno penetrare al di là del velo, insieme col sommo sacerdote, Per questo il velo non si è squarciato soltanto in alto, poiché si sarebbe aperto unicamente per quelli dall'alto; né si squarciò soltanto in basso, perché si sarebbe manifestato unicamente per quelli dal basso. Ma si è squarciato dall'alto in basso. Quelli dall'alto hanno aperto per noi che siamo dal basso, affinché possiamo entrare nel segreto della verità,

Ciò è veramente degno di rispetto, poiché è potente! Ma noi vi penetreremo per mezzo di tipi spregevoli e di forme deboli. Spregevoli rispetto alla gloria perfetta. C'è una gloria che oltrepassa la gloria. C'è una potenza che supera la potenza. Perciò ci è stato aperto quanto è perfetto, e il segreto della verità; il santo dei santi si è manifestato, e la camera nuziale ci ha invitato. 

Fintanto che ciò è nascosto, la malignità è impotente; non è stata sottratta al seme dello Spirito Santo: sono i servi della cattiveria. Ma quando sarà rivelato, si manifesterà; e allora la luce perfetta si diffonderà su ognuno, e tutti coloro che saranno in essa riceveranno l'unzione. Gli schiavi, allora, saranno liberi, e i prigionieri saranno riscattati.

"Ogni pianta non piantata dal Padre mio che è nei cieli, sarà sradicata". Coloro che sono separati saranno uniti e ricolmi. Tutti coloro che entreranno nella camera nuziale accenderanno la luce; non come si accende nei matrimoni (di quaggiù) che avvengono di notte.
Il fuoco brucia soltanto nella notte; poi si spegne. Ma i misteri di questo matrimonio si compiono di giorno e di notte. Quel giorno e quella luce non tramontano.

Se qualcuno diventa figlio della camera nuziale riceverà la luce. Se qualcuno non la riceve, mentre si trova in questi luoghi, non la potrà ricevere nell'altro luogo. Chi riceverà quella luce non sarà visto, ne potrà essere preso; costui non potrà venire molestato, anche se vive nel mondo. E, ancora, quando abbandona il mondo egli ha già ricevuto la verità per mezzo di immagini.
Il mondo è diventato un eone, perché l'eone è, per lui, pienezza. £ in questo modo: è rivelato soltanto a lui; non è nascosto nelle tenebre e nella notte, ma è nascosto in un giorno perfetto e in una luce santa.

 

 

Indice

Introduzione Proto Vangelo di Giacomo Vangelo dello pseudo Tommaso Vangelo dello pseudo Matteo Il Vangelo di Maria

Vangelo di Bartolomeo Vangelo di Bartolomeo C: Casanatense Vangelo di Tommaso Vangelo di Filippo Vangelo della Verità

Vangelo di Pietro Lettera degli Apostoli Vangelo di Giuda Il Ciclo di Pilato