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«Rivista Massonica» – N. 7 – Settembre 1977 – Vol lXVIII – XII della nuova serie – pp. 399-424

(continuazione degli articoli apparsi in R.M. 1977, n. 3, pp. 153, 160; n. 4, pp. 215,237)

LA TOSCANA

Come abbiamo visto nel Capitolo precedente, a partire dal 1805, nel Regno d'Italia, la Massoneria napoleonica divenne sorprendentemente diffusa e, di conseguenza, sorsero logge anche nei piccoli centri. Inoltre, in quel territorio, il Rito Scozzese Antico ed Accettato svolgeva un ruolo dominante.

Nelle zone incorporate nell'Impero francese, come la Toscana, la liguria, il Piemonte ecc., la situazione era invece completamente diversa. In primo luogo, la Massoneria non divenne mai così largamente diffusa ed, inoltre, non vi è stata traccia del R.S.A.A. In questi territori divenne, invece, popolare il Rito Scozzese Filosofico, che in Francia era capeggiato dalla loggia parigina St. Alexandre d'Ecosse et le Contrat Social réunies. Come abbiamo rilevato in un nostro recente articolo (8), questo Rito, rivale del Grande Oriente di Francia, nel 1781 aveva firmato un «trattato di pace», col quale si impegnò a non costituire più delle logge nel territorio metropolitano. In compenso, tutte le logge all'obbedienza del Grande Oriente di Francia ottennero la facoltà di affiliarsi al Rito Filosofico, come avvenne, appunto, nelle zone italiane annesse alla Francia.

In Toscana la libera Muratoria aveva sì una lunga tradizione, ma non era mai diventata molto popolare e, nel XVIII secolo, l'attività massonica era generalmente limitata ad alcune logge nei centri principali, come Firenze e, soprattutto, Livorno. E questo malgrado il fatto che il Gran Ducato aveva conosciuto vari «Buoni Governi» piuttosto tolleranti, come quello di Ferdinando III nell'epoca sotto esame. Peraltro, quest'ultimo, specialmente dopo la Rivoluzione Francese, guardava la Massoneria con un certo sospetto e la Fratellanza, se non era proibita, fu costantemente sorvegliata. Ed a questo atteggiamento non sarà stato estraneo il fatto che nelle logge toscane si trovavano molti stranieri. l'era napoleonica non è stata in grado di entusiasmare i Toscani. Il paese non era stato sotto un dominio straniero, come per esempio la Lombardia e, di conseguenza, il popolo non sentiva nessun bisogno di essere «liberato». I Francesi, che nella valanga di decreti perentori, parlavano sempre di: «nous voulons», erano dai Fiorentini battezzati i «nuvoloni ». Sappiamo poco dell'attività massonica negli ultimi decenni del XVIII secolo ed è probabile che anche la Fratellanza toscana, in quel periodo, si fosse praticamente addormentata. Del periodo napoleonico abbiamo, invece, dati più precisi concernenti le 5 logge che sono esistite, cioè 2 successive logge livornesi, 2 logge a Firenze ed una a Siena. Tre, o forse 4, di esse appartennero al Rito Filosofico e tre di esse si chiamavano Napoléon! (*A).

 

Livorno In questo importante porto, con i suoi continui contatti con il mondo esterno, la Massoneria è sempre stata relativamente popolare, soprattutto tra il ceto medio (i commercianti) ed i molti residenti stranieri. Peraltro, anche di questa città abbiamo poche notizie concernenti gli ultimi decenni del Settecento. Nel 1796, durante la vittoriosa campagna militare del generale Bonaparte, per evitare che il porto cadesse in mano alla flotta inglese, la 14a mezzabrigata di fanteria francese, facendo parte delle truppe di Gioacchino Murat, occupò Livorno. Come era consueto, questo distaccamento, che normalmente era di stanza a Perpignano, aveva portato la propria loggia ambulante, chiamata les Amis de la Parfaite Union, a sua volta creata dalla omonima loggia di Perpignano, quest'ultima con una Patente del G:.O:. di Francia.

la storia di questa loggia è piuttosto confusa, ma interessante, come si può rilevare dai dati, talvolta contrastanti, contenuti nell'opera di le Bihan (1) e nei vari «Calendriers» del G:.O:. di Francia (12, 13, 14). Dal 1788 era di stanza a Perpignano il Reggimento Reale di Fanteria Vermandois, che aveva una propria loggia la Parfaite Union, costituita il 25 marzo 1774 dalla Grande loggia di Francia, in seguito confermata dal Grande Oriente di Francia. A Perpignano la loggia iniziò vari civili, mentre il numero dei militari cominciò a diminuire e nel 1790 la loggia chiese una Costituzione per una loggia figlia, costituita da civili sotto il titolo distintivo les Amis de la Parfaite Union. la richiesta incontrò qualche resistenza da parte delle altre logge di Perpignano, ma secondo i «Calendriers» la Costituzione fu concessa il 6 maggio 1790, mentre la documentazione della nuova loggia stessa parla della data 19 gennaio 1792 (*B). Intorno al 1793, come molte altre logge, la loggia militare chiuse i battenti, ma les Amis de la Parfaite Union fu fra le poche logge che non cessarono mai i loro lavori. Fu questa loggia civile che, nel 1796, a sua volta, dette una «Patente» ad una omonima loggia militare, in seno alla 14a (in seguito 63a) mezzabrigata di Fanteria, di stanza a Perpignano (forse l'ex- Reggimento Vermandois?). A rigore questa ultima loggia non era quindi regolare, e soltanto il 24 novembre 1801 il G:.O:. di Francia dette una Costituzione alla loggia les Amis de la Parfaite Union, ora in seno al … 7° Reggimento di Fanteria leggera. Si tratta quasi certamente della ex-63a mezza- brigata, anche perché le due logge omonime avevano il medesimo rappresentante presso il G:.O:. di Francia. Nel 1813, a longone, era di stanza il 7° Reggimento di Fanteria Italiana (18), ma non sappiamo se si tratta dello stesso distaccamento. Dei componenti la loggia militare durante l'occupazione di Livorno, conosciamo soltanto i nomi delle luci e di alcuni dignitari (9): Ven:. Josseraux (anche Jausserand), l°S:. Pepin, 2°S:. Montmorand, «chef» della mezza-brigata, orat:. Favre ed inoltre: Souaze, Olivon, Plantier, Arnold (anche Arnaud). Presto, in questo ambiente militare francese furono accettati 2 residenti livornesi, probabilmente già iniziati altrove. Si trattava dei Fratelli François Morenas e Domenico Macera. Il primo di essi era nativo di Avignone (a suo tempo appartenente allo Stato Pontificio), dove era impiegato statale. Nel 1788 si era recato a Roma per i «propri affari» ma, soprattutto, per conto dei commercianti di Avignone, con l'incarico di cercare di convincere le autorità pontificie a stipulare un nuovo concordato con il governo francese, per quanto concerneva gli aspetti commerciali e doganali della città di Avignone. A Roma, Morenas fu accusato, giustamente o ingiustamente, di essere stato coinvolto nei tumulti politici del 1794, durante i quali fu ucciso Basseville. Dopo un anno di prigione, fu liberato e, verso la fine del 1795, egli si recò a Livorno, dove cominciò un «piccolo commercio», che probabilmente era una distilleria di acquavite. Francovich sostiene (4) che Morenas fu un informatore francese, e può darsi benissimo che fosse cosi, anche se mancano indizi precisi in merito. I Fratelli Morenas e Macera ottennero dalla loggia francese il permesso di iniziare altri cittadini livornesi, con la promessa di essere costituiti in loggia regolare quando il numero degli iniziati fosse stato sufficiente. Ed infatti, il 9 febbraio 1797 la (irregolare!) Bolla Costitutiva per la terza (!) loggia col titolo distintivo di les Amis de la Parfaite Union fu firmata dal Venerabile della (ugualmente irregolare) loggia militare. Sembra che il nuovo Tempio fu consacrato nell'aprile di quell'anno, quando le truppe francesi avevano già lasciato Livorno a causa dei successi temporanei degli eserciti alleati.

A questo punto bisogna menzionare che delle vicende di queste logge non si trovano notizie negli Archivi di Stato di Firenze e di Livorno, generalmente ben forniti. la ragione è che, nel 1800, gli archivi della loggia, o almeno quelli che vanno dal novembre 1796 al maggio 1797, furono sequestrati dalla polizia granducale. Quando, sempre nel 1800, le truppe francesi ritornarono, i documenti «sparirono». Essi furono poi portati, non si sa da chi, in Germania, tradotti in lingua tedesca e pubblicati in un curioso libro, stampato a lipsia nel 1803. Sembra che questo raro volume non sia disponibile nelle biblioteche italiane. Il dotto storico (profano) Prof. Francovich l'ha trovato nella biblioteca massonica di Bayreuth e, in seguito, esaminato in un suo interessante articolo, apparso nella Rivista di Livorno nel 1952. Nella copia in possesso di chi scrive, il proprietario originario (tedesco) ha annotato la sua meraviglia perché, egli scrive, l'opera contiene soltanto dei conti di loggia, vari discorsi massonici insignificanti, il Regolamento ed i rituali di Apprendista, di Compagno d'Arte e di Maestro, i quali, dice il proprietario sconosciuto, non differiscono dai rituali che egli conosce. Infatti, c'è da domandarsi come mai un editore nel 1803 abbia voluto stampare quel materiale piuttosto sconnesso e, all'epoca, senza dubbio di scarso valore. Oggi, il volume è diventato prezioso; ci dà un'idea dell'organizzazione e della vita di una loggia dell'epoca, ed anche i rituali sono interessanti per l'amatore. Francovich ha esaminato soprattutto gli aspetti sociali e politici di questa loggia livornese, vedendo in essa delle tendenze basate sull'ideologia degli Illuminati di Baviera. Noi non siamo di quel parere e non crediamo neanche che la creazione della loggia fosse nei disegni del governo francese. Verso la fine del secolo l'influenza degli Illuminati era già passata, mentre i Francesi non avevano ancora cominciato a servirsi della Massoneria per i loro scopi particolari. Anzi, come abbiamo visto in precedenza (7), nel 1802 le logge milanesi furono addirittura chiuse per ordine del Melzi d'Eril Soltanto dopo il 1805 la Massoneria prese il suo straordinario volo, sotto la «protezione» del «Fratello» Napoleone. Siamo dell'opinione che dai documenti pubblicati in Germania, traspare piuttosto una certa ingenuità e sgarbatezza, e che i Fratelli furono semplicemente attratti dall'alone di romanticismo e di mistero e dall'ideale della Fratellanza. Secondo noi, le varie tavole, che non parlano mai degli avvenimenti politici, dimostrano piuttosto una tendenza moralistica, e se i Fratelli oratori facevano un libero uso delle parole «libertà» ed «Uguaglianza», non dovremmo meravigliarci: di quelle comodità, all'epoca, ve ne erano assai poche. Nell'analisi del libro siamo in dubbio con il problema delle date, cioè con la questione se l'anno massonico comincia il 1° gennaio, oppure il l° marzo, un uso in quell'epoca non ancora molto affermato. Gli indizi sono contrastanti, ed alla confusione avrà, forse, contribuito anche il traduttore tedesco. Nelle date da noi riportate, può esserci, quindi, in alcuni casi, una differenza di due mesi. Riprendendo la nostra cronaca, quando i militari francesi lasciarono Livorno, i Fratelli residenti della loggia les Amis de la Parfaite Union previdero dei tempi difficili per il proprio futuro. Di conseguenza, il 18 maggio 1797 essi fecero fare una specie di diploma, dimostrando la loro «legittimità», documento riprodotto a lato (per l'immagine ingrandita) (*C). l'ultimo documento di loggia è datato 3 maggio 1797. Non si sa se siano esistiti altri documenti, né se la loggia abbia continuato i suoi lavori per un certo lasso di tempo. Sembra lecito desumere che l'attitudine granducale verso la Massoneria non fosse migliorata col tempo, ma azzardiamo l'ipotesi che i Fratelli abbiano continuato ad esplicare una certa attività, segretamente e senza verbali. Ecco un piedilista dei Fratelli che dal novembre 1796 al maggio 1797 hanno appartenuto a queste due logge omonime livornesi:

Antonio

Benedetti Jacopo

Berthulus Evarista

Blanc

Bockty Joseph

Bockty Peter

Botti [ved Bockty]

Bötticher Friedrich

Botticé [Bötticher?]

+ Bonfigli (Bonsigli, Bonsili) Jacopo

Breisland

Bresson

Burletti Antonio

Bustelli Franc' Antonio Maria

Cavalier

Chauvet

Il cittadino C

Cordiu [Cordin?, Cordieu?]

Il cittadino D

Elie [Rodriguez?]

Favre

Ferrus

Fusari Antonio

Giraud

Graszi [Grassi?] Paolo

Jacomini

Josseraux [anche Jausserand]

Leblanc

Arnold [anche Arnaud]

Macera Domenico

+ Medina Daniele

Montmorand

Morenas François Ignace

Olivon

+ Olivero [anche Oliviero]

Pepin

Pichat [anche Pichats]

Plantier

Pouzet Ricard Robini

+ Rodriguez Elias

+ Rodriguez Isaac

+ Romania

Rossi [Capitano]

Roux Nicolas

Sage Pierre

+ Saleverd

Sciol

Serre Pierre [Capitano francese]

+ Soria Angiolo

Souaze

Supiri

Tardieu

+ Tedesco Angiolo

Telmont

 

 

Dall'elenco vediamo che oltre la metà dei Fratelli era composta da stranieri, mentre anche la comunità ebraica aveva fornito vari membri (segnati +). Nell'anno 1800, dopo un breve intermezzo di occupazione da parte delle truppe napoletane, aiutate dalla flotta inglese di Nelson, è probabile che i Fratelli abbiano tentato di riprendere i lavori. Non si sa che cosa abbia indotto il Granduca Ferdinando III a fare irruzione durante una riunione di loggia. I Fratelli presenti furono arrestati, processati e condannati alle seguenti pene:

Berthulus e Roux: 6 mesi di prigione ed esilio a vita Sage ed i FrateIIi Bockty: esilio a vita Medina, Bonfiglio e Soria: 6 mesi di prigione Tedesco: 3 anni di esilio a almeno 5 miglia da Livorno Morenas: l anno di prigione ed esilio a vita Oliviero, Isaac Rodriguez, Bustelli e Benedetti: senza pena. Morenas si è recato all'isola di Elba, dove in seguito lo rivedremo come Venerabile della loggia di Portoferraio.

 

Frattanto, Napoleone, tornato dall'Egitto e presa in mano la situazione militare, presto minacciò di nuovo la Toscana. È probabile che le sentenze non siano mai state eseguite. Il libro sotto esame contiene vari conti dettagliati, concernenti l'acquisto dell'attrezzatura del Tempio, che comprende voci come: trono, baldacchino, 3 tavolini triangolari, specchi concavi per le 3 luci, tappeti, candelabri, candele, ceri e così via. Inoltre fu acquistata una imponente attrezzatura per la cucina che serviva non solo per le frequenti agapi ma anche per una specie di «mensa», soprattutto per i Fratelli francesi. Vediamo che per questi frugali pasti di mezzogiorno i Fratelli dovevano accontentarsi di: bollito ed arrosto di carne, pollo, 2 specie di pesce, salsiccia affumicata, pasta, riso, pane, patate (*D), formaggio, frutta, vino francese, vino locale, caffè e rosolio. Del vino francese vi era soltanto una bottiglia per persona (a costo di l Paolo la bottiglia) ma, fortunatamente, abbondò il vino locale, consumato per un valore totale uguale a quello del costoso vino francese. E, naturalmente, c'era il rosolio. I! libro non ci dice se i Fratelli dovevano lavorare nel pomeriggio. «Maestro di Cucina» fu il Fr. Jacopo Benedetti, il quale disponeva di un cuoco e due aiutanti (i dati si riferiscono a due di questi pranzi, in due giorni successivi, ai quali parteciparono 7 Francesi ed i Fratelli locali Morenas e Macera).

In seguito, i Fratelli livornesi continuarono questa buona abitudine e presumiamo che essi non si siano mai accorti, o preoccupati, del fatto che la loro loggia non era regolare. I Fratelli ci tenevano a dimostrare il loro senso di tolleranza e fu considerato degno di essere verbalizzato il fatto che ad una certa agape avevano per la prima volta partecipato anche «gli Ebrei»! Il rituale di questi «lavori di masticazione» è interessante ed in un prossimo futuro vorremmo discuterlo, insieme con altri rituali da tavola. Dal libro si può dedurre che le 3 logge les Amis de la Parfaite Union probabilmente lavoravano secondo il Rite de Perfection, precursore dell'odierno R.S.A.A. e, all'epoca, popolare soprattutto nella Francia meridionale. Dei 25 gradi di quel Rito, il libro accenna a quelli di: Apprendista, Compagno, Maestro, Maestro Perfetto, Eletto di 9, Eletto di 15, Architetto, Cav. d'Oriente, Rosa Croce. Infatti, Morenas aveva il grado di Cav. d'Oriente e Berthulus di Maestro Perfetto. Gli unici rituali, riportati in extenso, sono quelli simbolici ma, fatto curioso, essi non sono quelli del Rito di Perfezione, e sembrano essere copiati da una delle molte edizioni del libro «traditore» «Recueil Précieux de la Maçonnerie Adonhiramite», stampato negli anni '80 del 18° secolo (16). Probabilmente i Fratelli si sono avvalsi della possibilità di avere un rituale stampato, senza preoccuparsi molto del fatto che non era quello del loro proprio Rito. In particolar modo in Francia, nel corso del 18° secolo, i rituali semplici inglesi subirono delle elaborazioni che, spesso, largamente oltrepassarono il confine coll'assurdo. Nei rituali di questa loggia livornese, gran parte della cerimonia d'iniziazione era dedicata a confondere ed impaurire il candidato con accuse, finti salassi, minacce di morte e simili scherzi grossolani, sotto la guida del Fratello Terribile (anche esso una invenzione francese dell'epoca). Il giuramento fu prestato, non sul libro Sacro, ma su una copia della Costituzione Massonica, probabilmente in omaggio alle idee della Rivoluzione francese. la posizione dei Sorveglianti era nel S. O. e N. O., davanti alle colonne B:. e J:. , formando cosi un triangolo isoscele con il Venerabile (*E). Nel 1801, dopo la pace di Lunéville, la Francia decise di fare a meno del Granduca Ferdinando III, il quale si recò a Vienna. D'accordo con la Spagna, fu creato il Regno d'Etruria, sotto il malfermo ed epilettico Ludovico di Borbone, Duca di Parma e Piacenza. Gli successe, nel 1803, il figlio Carlo Ludovico, sotto la Reggenza della madre Maria Luisa. Nel dicembre 1807 Napoleone dispose ancora una volta diversamente, incorporando la Toscana nell'Impero francese. Non disponiamo di fatti «nuovi» concernenti la Massoneria livornese di quel periodo (1800-1807) e per i dati che seguono (fino al 1807), ci basiamo principalmente sulle ricerche del F:. Ferruccio Ferrari (3), il quale, nel 1912, si è basato su documenti originali, trovati negli Archivi di Stato di Firenze e Livorno. Anche sotto il governo del Re d'Etruria, la Massoneria non fu vista di buon occhio ma, nelle circostanze, non furono prese delle misure drastiche. Così scrisse 1'8 dicembre 1801 il Cav. Nuti (della Segreteria di Stato di Firenze) al Governatore di Livorno, De la Villette: «... si tengono delle conventicole sotto il nome di loggia Massonica da dei soggetti equivoci. Si comprende che nelle attuali circostanze non sarebbe prudenziale, e forse neppur praticabile, il prendere delle decise misure. Conviene dunque limitarsi alla pura vigilanza ed allo scopo indagare quel che in realtà si faccia…». Nel 1803 De la Villette fu di nuovo informato dal Segretario di Stato luigini che a Livorno: «... alcuni male intenzionati abbiano fissato un Club di Frammassoni, …». Fu stabilito in quella occasione, che le «adunanze» avrebbero luogo in una villa «dell'Ebreo Bonfil», il quale abbiamo già conosciuto quale componente la loggia les Amis de la Parfaite Union. Infatti sembra che egli fu l'unico Fratello di quella loggia a riprendere i lavori nel 19° secolo. Altri nomi menzionati erano: il generale Olivieri (Venerabile?), Marco Bertolini, Pompeo Tosoni, Filippo Saum (o Zaumme) e Francesco Dupony.

Nel 1806 i Fratelli diventarono più coraggiosi e ci sono evidenti segni di una organizzazione molto più efficiente di una «Grande loggia Escozzese Scuola De' Murzi», che si radunava in una «villa della vedova Uday, fuori di Porta ai Cappuccini, dirimpetto al lazzaretto di S. Rocco». Venerabile fu il Commissario di Guerra francese Pinet, ed è probabile che questa volta il governo francese favorì e protesse l'impresa massonica, per scopi politici. la resistenza di Maria Luisa di Borbone fu debole ed il Consigliere di Stato Martini scrisse il 12 aprile 1806 che «... la prefata Maestà Sua vuole che ella [il Governatore di Livorno] senza alcuna pubblicità, ma con tutta la circospezione, abbia a separatamente chiamare quei sudditi che vi intervengono e gli farà semplicemente sentire, che simili logge sono proibite in Toscana e che procurino perciò di tenere un miglior contegno per non esporci a delle disgustose conseguenze...». I seguenti furono alcuni dei membri della loggia Scuola De' Murzi: (*G) Il documento originale è datato (erroneamente): «le I jour du II mois 5813 (I janvier 1813, ère vulgaire)».

Aletta Giovanni, negoziante di funi.

d'Antonio, Ebreo.

Attias Isaac, Ebreo.

Attila (Attias ?) Isaac, Ebreo.

Bandini Andrea, Fornitore dello Spedale di Pisa, Fiorentino. Bandini, Maestro di Scherma.

Bourry, negoziante francese.

Casini Cause, negoziante inglese.

Cercignani, Dott. Pietro, legale.

Coltellini Giovanni, Servente.

Cremiens (Cremieux ?), Francese.

Cremieux, Ebreo, impiegato per scritturale nel Banco Bacri. Di Cristofano Carlo, Segretario.

Filippi Cornelio, negoziante.

Giorgi Giovanni, Stampatore.

Grandoni. lamy, negoziante francese.

Manteri Ferdinando, negoziante.

Mariotti Vincenzo, Servente, Rivenditore di Tabacco.

Mariotti Iacopo (figlio), Servente.

Moisè Daniel, Ebreo. Paris, Francese.

Pinet, Venerabile, Commissario di Guerra francese.

Ranelli, giovine di Banco.

Rasi Anastasio, Dott. in medicina. Reali, fornitore delle truppe, Fiorentino.

Regini Nicola, fornitore dello Spedale di Pisa, Fiorentino. Retzlaf, Tesoriere, Francese.

Rey, Pagatore dei Francesi.

Sibillé, negoziante francese.

Terrazzi Giuseppe, 1°S, negoziante.

Tiribilli Pompeo, impiegato di Dogana.

Tiribilli Salajolo (figlio).

Tibaud, Orat., Segretario del Console di Francia. Vedelement Alexy, Francese.

Vignozzi Antonio, Stampatore.

Fin qui, per quanto concerne i dati, riportati nel libro di Ferrari. Ci sembra lecito supporre che fu la loggia Scuola De' Murzi che, nel 1807, chiese una Costituzione al Grande Oriente di Francia, sotto il nome di Napoléon. Ed infatti, vari nomi sull'elenco di cui sopra appaiono sul piedilista di quest'ultima loggia. la Costituzione fu concessa il 24 gennaio 1808 *. Il 28 novembre 1808 (12), la R:.L:. de S.t ]Jean d'Ecosse sous la denomination distinctive de Napoléon fu affiliata al Rito Filosofico, e ben presto essa diventò una delle logge più attive e più prestigiose d'Italia. [ Per l'immagine ingrandita px 500x573]

Il primo Venerabile era Matthieu de lesseps, Commissario imperiale nelle isole Ionie. Venerabile d'Onore era Guillaume-Antoine-Benoit Capelle, Prefetto del Dipartimento del Mediterraneo (in seguito del Dipartimento léman). la Toscana ora essendo incorporata nel territorio metropolitano francese, non ci furono più ostacoli per la Massoneria e, come abbiamo visto nel caso del Regno d'Italia, anche nell'ex Granducato le logge furono popolate da sostenitori della Francia e da molte persone di alto rango. la guida e la Segreteria della loggia Napoléon erano molto efficienti, fatto che sarà stato, almeno in parte, determinante per lo straordinario volo che la loggia ha preso, nei pochi anni della sua esistenza. Si lavorava sotto il motto «... Nova lux oculis effulsit et ingens», cosi tirando anche Orazio nell'ambito della Massoneria napoleonica. Secondo varie pubblicazioni ufficiali di loggia (19), l'organico dei gradi filosofici era cosi composto (la numerazione è nostra, per un più facile riferimento nei piedilista allegati): 1) Apprendista 2) Compagno d'Arte loggia Simbolica 3) Maestro 4) Maestro Perfetto 5) Eletto Perfetto Capitolo Scozzese 6) Grande Scozzese 7) Cav. del Sole (1° T) 8) Supr. Maestro dell'Anello luminoso (2° T) Capitolo delle Grandi Aquile Bianche e Nere 9) Cav. della Grande Aquila Bianca e Nera (3° T) 10) Grande I (?) Ispettore Commendatore

 

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Come abbiamo visto in un nostro precedente articolo (vedi nota 8), il Rito Filosofico aveva dei rapporti molto stretti coll'Ordine Reale di Heredom di Kilwinning, la curiosa storia del quale analizzeremo in un prossimo futuro. Il 5 aprile 1810 anche la loggia Napoléon si affiliò a questo Rito, precisando, però, che quel nuovo Capitolo era indipendente dal Rito Filosofico, e non ne faceva parte. Il presidente di un Capitolo dell'Ordine di Heredom di Kilwinning (che esiste ancora oggi, principalmente in Scozia, sotto il nome di Royal Order of Scotland) chiamato Tersata, nome che viene scritto senza vocali, ad eccezione di quella finale, cioè T-R:.-s-t-a. Il primo grado del Rito si occupa dei 3 gradi simbolici, il 2° grado si chiamò (almeno nell'epoca sotto esame) Cav. della Torre, ed il 3° grado: Cav. Rosacroce. Infatti, una ragione per il gemellaggio era, senza dubbio, il fatto che l'Ordine lavorava nel grado di Rosacroce, che nel mondo massonico ha sempre goduto di grande popolarità. Il Capitolo di Heredom livornese era l'unico in Toscana, e, probabilmente, in Italia. Il primo T-R:.-s-t- a era Auguste de Viany, seguito da Isaac Grant (ex-loggia Scuola De' Murzi). Un altro Rito col quale il Rito Filosofico era in buoni rapporti di amicizia, era il (piccolo) Rito Primitivo di Narbonne. le relazioni annuali di loggia dimostrano che la R:.L:. Napoléon era in corrispondenza con molte logge, francesi ed estere ma, in quel contesto, dobbiamo ricordarci che, nell'epoca, Perugia, Roma, Genova ed Amsterdam si trovavano in Francia, mentre le città di Milano e Napoli erano situate in paesi stranieri. Il Tempio era situato nel «Giardinetto Vecchio, in Via degli Strozzi n. 315 e deve essere stato arredato in modo assai sontuoso, come è evidenziato nel rapporto del contemporaneo Santoni. [ riportato nel capitolo precedente] le riunioni erano fissate per il 2° e 4° lunedi di ogni mese e fu ritenuto necessario di avere degli indirizzi postali «segretissimi», cioè, per la loggia: Mr. Naêlopon, per il Capitolo Scozzese: Mr. Ch. Naêlopon e per il Capitolo di Heredom: Mr. Her-Nael, tutti presso il Sig. [Fr.] Mercati, direttore delle Poste di Livorno.

Seguendo l'esempio di Parigi, a Livorno fu istituito un «Convent Philosophique», che doveva fornire dei corsi di istruzione massonica ma, mentre a Parigi questi famosi «Convents» erano aperti ai Fratelli Maestri di tutti i Riti, a Livorno i corsi furono limitati ai Fratelli col grado di Cav. del Sole ed oltre, del Rito Filosofico. Gli articoli 512-522 del Regolamento (20) prevedevano due premi letterari annuali, rispettivamente in lingua francese ed italiana, costituiti da due medaglie d'oro, nelle quali erano incise le parole: «l NAPOlEON, O:. de livourne. Prix de littérature Maçon:. Année ... ». la premiazione avveniva nel mese di giugno, la domenica precedente il terzo lunedì ed i vincitori avevano il diritto di portare la medaglia durante le riunioni di loggia. Inoltre, essi erano seduti all'Oriente, per un anno intero. Per la verità, conosciamo soltanto due di queste opere premiate e, forse, non ci sono mai state delle altre. la prima è quella di Francesco Salfi, nell'anno 1811, con la tesi: «Dell'utilità della Massoneria sotto il rapporto filantropico e morale» (5), stampata dai Tipi del G O d'Italia. Nell'anno 1812 non ci furono premiazioni per mancanza di candidati e, di conseguenza, fu riproposto lo stesso tema in lingua francese, e precisamente: «Défence et Apologie de la F:.Maçonnerie, ou réfutation des accusations dirigées contre elle à différentes époques et par divers auteurs». Per la lingua italiana fu proposto un tema modificato: «Indagini rapporto all'origine, i progressi, e l'attuale esistenza della F:. Massonn:. in Italia», seguito dalla nota: «S'intende per l'Italia tutto ciò che resta circoscritto nella penisola, cioè i Dipartimenti riuniti al di quà delle Alpi, i Regni d'Italia e delle due Sicilie». Non ci risulta che ci siano state delle risposte italiane, fatto spiegabile perché, in quel momento, il sole napoleonico stava già tramontando, per cui i mesi della loggia erano contati. Per quanto concerne il tema in lingua francese, nel 1814, a Parigi, apparve un libro con quel titolo e con l'aggiunta: «Sujet proposé au Concours par une loge de livourne». Il libro è stato scritto da «un membre de la l Ecoss de la Parfaite Union, à Douai» ma, sulla copia consultata da chi scrive, una dedica precisa che l'autore era il notissimo Fr. Delalande, Venerabile di quella loggia. Riteniamo che il Fr. Delalande non abbia mai portato la sua medaglia d'oro. Naturalmente, a Livorno ci furono molte feste ufficiali, in onore del Patrono Napoleone e, dal 1809, anche della nuova Granduchessa ELISA Bonaparte. Ed ovviamente ci furono le stesse manifestazioni di adulazione, sulla falsariga di tutte le logge «francesi» dell'epoca. Basta citare la seguente inscrizione, usata durante la seduta straordinaria del 13 maggio 1810 (vedi bibliografia 19), in occasione della installazione annuale delle cariche, e del matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d'Austria:

 

A Napoleone,

PIO FELICE AVGVSTO

RISTORATORE

D'OGNI LIBERALE PRINCIPIO,

DALLE

CVI SANTE NOZZE

CON MARIA LOVISA D'AVSTRIA

ASPETTA

IL MONDO PERPETVA

PACE

I:. V:. FF:. D:.  L:. ESVLTANTI

CONSECRANO

 

Molto più interessanti ci sembrano, invece, gli Statuti ed il Regolamento della loggia, accettati nella seduta del 17 dicembre 1810, in parte basati sul Regolamento Generale del Rito, e stampati nelle lingue francese ed italiana (vedi bibliografia 20). Malgrado tutto quello che possiamo dire contro la Massoneria napoleonica, questo libretto contiene vari particolari interessantissimi, e spesso degni di riflessione, anche nei giorni d'oggi. Per esempio, nell'articolo 51 leggiamo che:

 

«Il Ven:. non dimenticherà giammai che Egli non è che il primo fra li suoi eguali, e che il potere, che a lui è stato confidato, non è, che momentaneo: in veruna circostanza darà a divedere, che Egli è superiore alli altri; debbe essere convinto, che se Egli è stato trascelto per regolare degli uomini, è stato perché, si è creduto, che in Esso concorra quella saviezza, che esige l'esercizio di tale funzione, e che con la dolcezza e giocondità sole, potrà mantenere quell'armonia, che deve regnare fra i liberi- Muratori. (Estr dalli Regol Gen )».

 

Il Venerabile rimaneva in carica per un anno solo (l'odierno sistema inglese) e, durante il suo insediamento, gli venivano presentati la Chiave del Tempio ed il Maglietto, con le seguenti parole (art. 278):

 

«Depongo nelle vostre mani o Fratello la chiave di un Tempio, che non deve mai aprirsi, che a degli uomini, che si spogliano delle frivole distinzioni umane, e che in questo vengono per l'unico fine di praticare le virtù; questo martello serve all'oggetto di fare eseguire li vostri ordini, procurate che questi siano piacevoli a tutti li vostri FF e non dimenticate giammai, che voi non siete, che il primo fra li vostri eguali».

 

Fatto curioso è che i Fratelli avevano diritto ad un gettone di presenza. Due di questi gettoni di bronzo erano equivalenti ad uno di argento, del valore di 2 Paoli, ed utilizzabile come tale presso il Fr. Tesoriere. la quotazione annuale era di 180 e, in comune con l'usanza settecentesca, la capitazione annuale al G:. Oriente era denominata «dono volontario», anche se in realtà questo dono era decisamente obbligatorio. Ufficialmente, la loggia era bilingue e così, il 2° Sorvegliante aveva la facoltà di parlare in italiano, mentre per il l° Sorvegliante il francese era tassativo. Dei due Oratori (Orat. ed Orat. Agg.) uno doveva essere capace di esprimersi in italiano, l'altro in francese. Per i registri e per la corrispondenza ufficiale, la lingua francese era, però, obbligatoria. Nel 1814 le faccende politiche precipitarono e in quell'anno non apparve la solita relazione ufficiale di loggia. Napoleone abdicò il 6 aprile, mentre il Re di Napoli Murat amoreggiava con gli alleati. Nel mese di febbraio 1814 Livorno fu «liberata» dalle sue truppe napoletane. la folla inferocita gridò: «Viva Murat! Abasso i Frammassoni! Abasso i Francesi!», dimenticando che lo stesso Murat era un Francese ed un Frammassone. Il Tempio della loggia Napoléon fu saccheggiato ed il seguente resoconto contemporaneo non ha bisogno di commento: (vedi bibliografia 3).

 

«Erano quasi le sette ore di sera (16 febbraio) quando prossimi ormai ad estinguersi le baldorie degli infranti stemmi, sarebbe mancata al popolo ogni altra materia per sfogo di sua esultanza. Una partita di allegri giovani si avvisò di somministrargliene. Internatesi ove la massa era più folta come in aria di divertente passeggio e fingendo di discorrere tra loro, in tuono però da esser uditi, facevansi le meraviglie che mentre non eransi avuti riguardi né alla Prefettura, né alla Mairie, si fosse poi lasciato sussistere lo stemma ed il busto di Napoleone sul frontespizio interno della loggia Massonica e più ancora la loggia stessa che credevasi esser dovesse la prima atterrata. Tanto bastò perché il popolo vi si dirigesse tosto in gran massa, ma avendovi trovati ammassati avanti all'ingresso i militari trasporti, si tenne alquanto sospeso per non compromettersi. l'esitazione però fu momentanea mentre i Napoletani stessi, sentito l'oggetto di tal raduno, se gli offrirono soci all'impresa e come maestri dell'arte di rubare diedero essi stessi, e le porte tanto del giardino che della loggia, in cui penetrarono dal tetto, furono aperte. In un istante fu spezzato il busto dell'empio prototipo, non che il suo e lo stemma della setta, ed a colpi di bastone fu altresì distrutto tutto ciò che di cristalli, di specchi, di lumiere, vi esisteva; due di queste ultime erano state recentemente comprate per 90 zecchini. Avrebbe voluto il popolo fare lo stesso di tutta la mobilia che n'è elegantissima e di prezzo, ma ne fu dissuaso da quei medesimi che avevan promossa la farsa, e che per goderla eransi introdotti quali spettatori, i quali consigliaron piuttosto a dividerla senza tumulto e trarne profitto. Quietati dunque i Napoletani, che per la loro tangente di saccheggio contentaronsi della batteria di rame della cucina, fu posto mano allo sgombro della biancheria finissima e copiosissima da tavola, da finestre tre, della tavola stessa, tavolini, sedie canapè ed altri mobili, tutti di Mogany, delle porcellane, piatterie fini, cristallerie, cuscini e d'ogni altro insomma che vi esisteva per l'imbandimento di una tavola di 150 coperti meno l'argenteria (all'eccezione di alquanti cucchiaini da caffè) della quale era depositario Giuseppe Terrazzi. Tutto trasportavasi quasi processionalmente nella Venezia, meno ciò che vendevasi per via, giacché furonvi non pochi accorti che con spesa tenuissima procuraronsi ottimi mobili per le proprie case. Terminato lo sgombero senza aver potuto rintracciare le stanze tenebrose de' misteri e degli archivi, tanto vi erano in sommo mistero occultate, furono queste ancora finalmente scoperte. Venne quindi spogliata la stanza nera dei suoi lugubri apparati, degli abiti di formalità dei soci, spezzati i teschi, e gli altri strumenti tutti delle empie loro cerimonie. I libri o fogli dell'archivio vennero gentilmente offerti e rispettivamente accettati dai promotori di questo sconquasso che se li divisero tra loro e si ritirarono. Non rimanendovi più oggetti da trasportare fecero tutto il guasto possibile alle vetrate, pitture, pareti, usciali, vasi, statue e piante del giardino, quindi sopravvenuta una pattuglia Napolitana con uffiziale alla testa non dové sudare in far lasciare libero il luogo dai pochi che eranvi rimasti e in dissipare il concorso. Il totale dei danni fattevi fu calcolato ascendere dalle 3500 alle 4000 pezze sebbene assai più grave venisse di poi esagerato dalla setta... Quegli a cui toccò il gran «Tabellone» di tutti gli ascrittivi in qualità di Soci, di apprendisti, di affigliati a questa loggia, promise di farlo conoscere a suo tempo, ma questo tempo è a parer nostro ancor molto remoto. la setta scellerata è tuttavia potente ed occupa direttamente, o indirettamente dirige tutti i Gabinetti di Europa, grazie alla dabbenaggine che ad onta di tanti esempi ne domina i sovrani alla loro irreligione. Si sa che il numero dei nostri è assai tenue ed anzi il minimo a confronto di quello degli Ebrei, degli Eterodossi, e specialmente dei Francesi, Italici, Civili o militari e che la totalità degli iscritti oltrepassa il numero di settecento».

 

Può darsi che, in seguito, i Fratelli abbiano ripreso una certa attività e, dopo vari anni di silenzio, il Rito Filosofico, già moribondo, diramò un ultimo «Annuaire» (11), nel 1818, sul quale la loggia livornese appare sotto il nuovo titolo distintivo: les Amis de l'Ordre. Forse si trattava di alcuni Fratelli nostalgici, ma mancano delle notizie precise. Siamo in possesso di 2 piedilista ufficiali, datati rispettivamente il 1° gennaio 1810 ed il 1° gennaio 1813. Riportiamo il secondo in Allegato (I), riordinato in ordine alfabetico.

Da questi elenchi si può dedurre che a Livorno erano di stanza il 13° ed il 29° Reggimento di Fanteria che non avevano, però, una propria loggia. Infatti, l'orchestrina della loggia Napoléon (i «Fratelli di Talento») era composta da musicisti di quest'ultimo Reggimento. Il 1° gennaio 1813 essi risultano tutti assenti (vedi bibliografia 18), cosa che fa pensare che non erano (ancora?) tornati dalla Russia. A parte alcune navi da guerra francesi, i Brick (*F:.): l'Abeille, l'Inconstance e l'Alacrity (catturata agli inglesi?), furono presenti un sorprendente numero di navi danesi, probabilmente perché quel paese, rimasto fuori dal conflitto militare, faceva un grande commercio nel Mediterraneo. I Fratelli danesi (per lo più capitani marittimi), che facevano parte della loggia Napoléon, furono una quindicina. È significante che circa il 60% dei membri erano stranieri, per la maggior parte francesi, mentre i veri livornesi erano relativamente pochi. Fra quest'ultimi sono da menzionare il benestante negoziante Giuseppe Terrazzi, i negozianti Isaac Attias e Ferdinando Manteri e, soprattutto, l'avvocato Pietro Cercignani, i quali erano già in precedenza stati membri della loggia originaria Scuola De' Murzi. Giudicando dalla seguente Epigrafe, citata dal Ferrari (consulta nota bibliografica 3), il Fr. Cercignani deve essere stato un uomo degno di nota.

 

SEPOLCRO

Di Pietro Cercignani avvocato

Se facondia potesse incontro a Morte

ei non sarebbe spento.

La gloria della lingua fra gli oratori tenne primo

Nobile ingegno in molte maniere di dottrina nutrito.

Il suo cuore sorgente di carità

Gli assetati vennero alle acque bevvero ed esaurirono.

Ricco di censo domestico e di guadagni

Morì povero.

Desiderio ai colleghi, pianto ai suoi

Onorato da tutti.

Reverenza e amore questo monumento gli posero.

Nacque il 31 ottobre 1781 Morì il 10 febbraio 1856.

 

FIRENZE

Nella capitale toscana ci sono state 2 logge: la R:.L:. Napoléon costituita il 25 febbraio 1809 e la R:.L:. ELISA, costituita il 21 luglio 1809, tutte e due dal Grande Oriente di Francia. Per quanto concerne queste logge, disponiamo di poche informazioni; né conosciamo altre ricerche attendibili ed è perciò difficile spiegare come mai si fossero formate 2 logge, a distanza di pochi mesi, soprattutto perché sembra che le due logge fossero in buoni rapporti. Pochissimi sono gli stampati ufficiali di loggia, finora venuti alla luce. la R:.L:. Napoléon si «radunava in un Quartiere dello stabile del Dottore Torrigiani, in Via del Giglio presso Piazza Madonna» (A.S.F. Archivio Segr. del Buon Governo, F. IV, anni 1814-15). Ecco alcuni nomi di membri nell'anno 1809, ricavati dagli stampati (consulta ne note bibliografiche 18, 21, 22) e da un brevetto, intestato al Comp. d'Arte Delevel (documento esistente all'Aia). Nel detto A.S.F:. si trovano alcuni ragguagli concernenti questa loggia, ed un piedilista manoscritto (proveniente dagli informatori di polizia), che non abbiamo ancora potuto copiare.

Ven. d'Onore: Radet, generale

Ven.: Jubé, Colonnello.

1° S: Piccioli luigi, Avvocato, (nel 1813 Oratore)

2° S: Salassi

Bracconi

Giusti Giuseppe, Avvocato, (nel 1813 l° S)

Collino lorenzo (nel 1813 2° S)

Thiebault

Rossi Niccola, Copritore

Torrigiani, Dott. (Marchese).

Bergerosi (?)

Bertorini, 3°

Gaborria Arnaud (nel 1813 Oratore).

Mariotti.

Piccioli Gabriele.

Delamare, 3°, Tes. Agg.

Coquet.

Bergezon.

Joly, Archivista.

Inoltre, probabilmente, i FF. Mazzoni Michel, Vie André-Alexandre, Morenas Félix.

Fatto curioso: secondo il proprio timbro la loggia si chiamò S. Napoléon! Essa non ha mai avuto un Capitolo dei gradi ulteriori, ma alcuni singoli Fratelli facevano parte del Capitolo della loggia consorella ELISA. la R:.L:. ELISA, costituita il 21 luglio 1809, fu installata il 28 gennaio 1810, durante la festa patronale (21), alla quale parteciparono vari Grandi Ufficiali da Parigi ed i rappresentanti delle logge: Napoléon di Firenze (Fr. Jubé), la Nouvelle Réunion di Savona (Fr. Martin) e les Philadelphes di Parma (Fr. Fattorini). Furono insediati i seguenti dignitari **: Ven. d'Onore: Fauchet Joseph, Prefetto del Dipartimento dell'Arno. Ven.: Goury Guillaume l° S: Audé 2° S: Marmillor Joseph Marie Orat: De Bourcet Pierre-Jean Il 3 maggio 1811 la loggia aderì al Rito Filosofico e cominciò a lavorare nei gradi di quel Rito; molti Fratelli facevano, però, anche parte del Capitolo livornese, che era molto più importante. Evidentemente, anche i Fratelli fiorentini sentivano il bisogno di lavorare in quel mistico grado del Rosacroce ma, visto che la loggia Napoléon di Livorno aveva l'esclusiva per l'Ordine di H-d-m di Kilwinning, nella loggia ELISA fu costituito, nel 1810, un Capitolo del Rito Francese (o Rito Moderno) del Grande Oriente di Francia. Quel sistema, nell'epoca, gestiva i seguenti gradi: 1°, 2°, 3°, Supremo Eletto (E.S.), Grande Eletto Scozzese (G.E.Ec.), Cavaliere dell'Oriente (Ch. d'O.) e, appunto, Sovrano Principe della Rosa Croce (S.P.R:.). Nell'Aia abbiamo trovato un piedilista ufficiale della loggia ELISA, per l'anno 1813 (22), che riportiamo in Allegato (II). Per quanto concerne i personaggi, si nota che, frattanto, i Fratelli Auguste de Viany e Félix Vasse si erano trasferiti da Livorno a Firenze. Curioso il nome di Félix Morenas, il quale era Chev. d'Oriente nel Capitolo Scozzese, ma non fece parte della loggia simbolica. Forse era parente di Francesco Morenas? la proporzione di stranieri nella R:.L:. ELISA era di circa 65%. [Per l'immagine ingrandita px 700x358] Non abbiamo notizie sulla fine di queste logge fiorentine. Sull'ultimo «Annuaire» del Rito Filosofico (consulta bibliografia 11) dell'anno 1818, figura ancora la loggia ELISA, forse perché in quel momento Parigi non disponeva di notizie precise, ma probabilmente la loggia aveva cessato di lavorare nel 1814. l'Annuaire accenna anche ad una loggia fiorentina St. Jean d'Ecosse n. 3, affiliata al Rito il 25 giugno 1813. Forse si tratta della loggia Napoléon, spogliata del suo nome compromettente (n. 3 perché ci furono anche la l Napoléon di Livorno e la l Napoléon François di Siena?). Naturalmente, anche questa loggia deve aver chiuso i battenti nel 1814. Non sappiamo niente su una sua eventuale ed ulteriore attività.

 

SIENA

Il 20 marzo 1811 nacque il primogenito di Napoleone, battezzato François e già il 25 aprile di quell'anno il G:. Oriente di Francia concedette una Costituzione alla loggia senese Napoléon François. l'affiliazione al Rito Filosofico ebbe luogo il 25 luglio di quell'anno (consulta nota bibliografica 11). l'indirizzo postale risulta essere: Mr. Pozzosano, Siena. I primi due Venerabili furono: Salari Paolo Gandolfo, Prefetto del Dipartimento dell'Ombrone. Un membro preminente era Jean Baptiste de lesseps, Segretario generale della Prefettura del Dipartimento dell'Ombrone, il quale in precedenza apparteneva alla loggia Napoléon di Livorno. Nell'Annuaire del 1818, la loggia si chiama semplicemente St. Jean d'Ecosse, ma è probabile che, in realtà, la sua vita non ha superato i 3 anni. Non disponiamo di altri ragguagli, ma è probabile che si potrebbero trovare delle notizie negli Archivi di Siena.

 

* * *

 

Ms 1218, «Rite Ecossais Anc. Acc., Matricule Générale des Hauts Grades du 30me à 33me et dernier degré et les Membres du Supr Cons depuis la Fondation en 1804». (1887).

Su questa matricola del RSAA francese (originale presente nell'Aia) appaiono i seguenti nomi italiani:

 

Arcovite, nat. Napoli, abit. Napoli, Colonnello di Fanteria, 32° - 19-1-1811.

Caracciolo de Brienza, 32° - 19-1-1811.

Gentil, administrateur des Vivres Milit.s, abit Paris/Naples. 32° - 19-1-1811.

Jaconat Antoine, nato 27-9-1817 Palermo, commissionaire, abit. Paris. 30° - 23-8-1859.

Miollis, lieutenant Général, Gouverneur G.rl, abit Rome, 32° - 19-1-1811.

Regnier Paul, nat. 29-1-1759 Chioggia presso Venezia, Doge de Venice, morto Padova 6-1-1830, 33° - 22-10-1804, S.C. 22-10-1804.

Sainseverino, Prince, nat. Napoli, abit. Napoli, 32° - 19-1-1811.

Santelli Félix, nat. Cagliari 3-12-1817, 30° - 29-1-1869.

Rotulo Elie, nato Palermo 28-8-1813, 30° - 3-4-1862, 31° - 26-6-1874.

Ferrer Jacques Antoine, nat. Firenze 15-5-1809, 31° - 13-4-1874.

Tersolo Joseph, nat. Valence (Italie) 29-9-1827, abit. Paris. Provenienza Capitolo 44 la Trinité (17-3- 1873), 30° - 28-4-1874, 31° - 19-12-1877, 32° -30.10-1879, 33° - 31-1-1881, uscito dal Rito 17-7- 1883, morto a Parigi.

Tognini Salvator Francisco, nato Genova 7-8-1835, pittore, abito Paris, 30° - 3-11-1876.

Contini Joseph, nat. 16-11-1827 Parma, pittore, abit. Cannes, 30° - 6-6-1878.

Rafinesque Jules Félix, nat. Napoli 25-10-1816, médecin, abit. Paris, 30° - 30-10-1878.

 

R:.L:. Napoléon, O:. di Livorno, Costituita dal G:. O:. di Francia 24-1-1808. Affiliata al Rito Filosofico 28-11-1808. Venerabili:

1808-'09 De lesseps Matthieu

1810 De Viany Auguste

1811-'12 Tambroni Giuseppe 1813 Moggi Antonio

 

Piedilista 1 Gennaio 1813, in ordine alfabetico

Aide George, 3°, Employé.

Alliata Joseph, 3°, Proprietaire.

Alwein Henri, 3°, Négociant.

Andrieu, 3°.

Ansuini Jean, l°, Artiste.

Attias Isaac, 3° Négociant.

Bacri Moisè-Cohen, 4°, Nègociant.

Balfour Charles, 3°, Négociant.

Bartolini Antoine, l°, Orfèvre.

Battaglini louis, 6°, Dr. en chirurgie.

Bauderon Alexis, 3°, Receveur dell'Enrégistrement et des Domaines à Pise.

Benedettini Vincent, 3°, Sécretaire de la Maire de Castellina-Marittime.

Benoi(s)t Paul, 7°, Chev. du Tour, Sécretaire Receveur de l'Enrégistrement et des Domaines à livourne.

Bernard Joseph Verand, 3°, Avocat.

De Billard Pierre, 3°, Baron de l'Empire, Général de Brigade, Officier de la legion d'Honneur.

Bineau Amant, 3°, Inspecteur des Poudres et Salpètres à Pise.

Blanc de la Nautte, 3°, Chef d'Escadron de la Gendarmerie à livourne.

Bombicci Robert, Y, Ingénieur des Ponts et Chaussées.

St. Bonnet Antoine-Guillaume-Balthazard, 3°, Vérificateur de l'Enrégistrement et des Domaines à Pise.

Boralevi Octave, l°, Négociant.

Del Borgo Olynte, 3°, Conseiller intime de S.M.D. [anoise]

De Branges Amand, l°, Auditeur de Santé au Conseil d'Etat, Sous-Préfet à St. Hipolite [c. Pesaro]

Briard Nicolas, 3°, Officier de Santé au 5e Bataillon étranger.

David Jean, l°, Inspecteur de l'Enrégistrement et des Domaines à Pisa.

Decker, 3°, lieutenant au Régiment de latour d'Auvergne.

Delzeuze Charles-Joseph, 3°, Garde-Magasin des vivres de la Marine.

Deprépetit, Hilaire Mériadec, 3°, Officier de Gendarmerie.

Dircks Pierre-PauI, 3°, Capitaine de Navire Danois.

Eloi Antoine, 3°, lieut. de Gendarmerie, Commandant l'arrondissement de Pise.

Fedeli Joachim, 3°, Chirurgien.

Ferri, 30, Capitaine au 7° Régiment d'Infanterie Italien, en garnison à longone [c. Rieti].

Ferroni François, 3°, Commis.

Fraissinet Henri, 1°, Agent comptable à bord du Brick de S.M. l'AbeiIIe.

Garbini Jacques, 3°, Pretre et Docteur.

Gaussen George, 3°, Secrétaire de la Sous Préfecture de Volterre.

Gini Joseph, 3°, Receveur de l'Enrégistrement et des Domaines à Siene.

Grant Isaac, Orat., 6°, Chev. R:. C. Négociant.

Grant Jean, 3°, Négociant.

Guletti Germani, 6°, Chev. de la Tour, Orat. Agg., Inspecteur de la Marine.

Guillot Antoine, 3°, Directeur des Domaines et de l'Enrégistrement.

Hébert Frédéric, l°, Garde-Magasin des vivres de la Guerre, à Pise.

Jacques Pierre-Richard, 3°, Capitaine au 29° Régiment de ligne, Chev. de la legion d'Honneur.

Kellerman laurent, 3°, Nègociant.

Kohen Isaac, 2°, Négociant à Trieste.

lahusen Just-Adolphe, 3°, Capitaine de Navire Danois.

lamarche Jean-Jacques, 3°, Négociant.

lambert Jean-Baptiste, 5°, 2° Cer., Commissaire des Guerres à livourne.

larsen Jacques, 3°, Capitaine de Navire Danois.

lautier Jean-Joseph, 3°, Chef de Bataillon au 13° Rég. de ligne.

leblanc Auguste-Hippolite, 3°, Officier de Marine à bord du Brick de S.M. l'Alacrity.

De lespine Emiland, 3°, Receveur aux déclarations aux Douanes impériales.

De lesseps Matthieu, 10°, Ex-Vén., Commissaire impérial dans les îles Ioniennes, Chev. de la legion d'Honneur, et de la Couronne de fer.

lupi Horace, 2°, Employé à la Direction des Droits réunis.

luriotti Christophe, 3°, Négociant.

Soyris Joseph, 7°, R:. C. de H-d-m, Segr. Agg. chef de Bureau à la Préfecture.

Spagnolini Frédéric, l°, Proprietaire.

Sugny Farnçois, 3°, Capitaine de Navire.

Tambroni Joseph, 9°, ex-Ven., Consul Général du Royaume d'Italie à Rome, Chev. de la Couronne de fer.

Taurel léon, 6°, Négociant.

Tedesco Samuel, 6°, Segr. Agg., Négociant.

Terrazzi Joseph, 6°, R:. C. de H-d-m, Négociant.

Testard Claude-Martin, 3°, Capitaine au 29. Rég. de ligne, Chev. de la légion d'Honneur.

Brichieri louis, 5°, Contrôleur des Contributions Directes au Département de la Méditerranée.

Brodeau Etienne, 3°, Capitaine au 29° Régiment de ligne, Chev. de la légion d'Honneur.

BruneI Julien, 3°, Négociant.

Busnack Abraham, 3°, Négociant.

Busnack Moisè, 3°, Négociant.

Buzzi Charles, 3°, Dr. en chirurgie.

Camier Henri, 2°, Officier au 2ge Régiment de ligne.

Capelle Guillaume-Antoine-Benoit, 6°, Venérable d'Honneur, Préfet du Département du léman. Baron de l'Empire.

Carmi Ange, 7°, Chev. R:.C. Tes., Négociant.

Carmignani Jean, l°, Professeur de droit criminel à l'université de Pise.

Cartailhac Vietor, 3°, Proprietaire.

Castelli léon, l°, Courtier de Commerce.

Castiglione CIément, 3°, Proprietaire.

Cercignani Pierre, l°S, 6°, Chev. R:. C. Avocat.

Cesana David, 3°, Négociant et Médecin.

Chauvet Joseph, 3°, Employé à la Secrétairerie des commendemens de S.A.I. et R:. Madame la GrandeDuchesse

deToscane.

Cheylus Joseph, 3°, Receveur principal des Douanes à Foligno [c. Perugia]

Clanett Joseph, 3°, Négociant.

Clausen Clans [Claus?], 3°, Négociant.

Coccioli Jean, l°, Musicien.

Cogia Abdarham, fiIs d'Achmed, 3°, Négociant.

Comolli Jean-Baptiste, 2°, Sculpteur.

Coppi Jean-Thomas, 3°, Inspecteur de la Régie des Sels et Tabacs.

Coppi Paul, 3°, Employé des Douanes.

Cristofani Jean, 3°, Artiste.

Mackau Armand-louis-René, 3°, Capitaine de Frégate, Commandant le Bricke de S.M. Alacrity, Chev. de la legion d'Honneur.

Mahé Adrien, 3°, Quartier-Maître de la Gendarmerie impériale.

De la Malle Ferdinand, 4°, 2° S., Commissaire général de Police à livourne.

Manteri Ferdinand, 6°, Négociant.

Manteri Rainier, l°, Receveur de l'Enrégistrement et des Domaines à Ponte d'Era.

Marenigh [Marenghi?] Jean, 3°, Imprimeur-libraire.

Maximum Démétrius, 1°, Négociant.

Menicucci Fabius, 3°, Maire de Santa-Croce.

Menicucci Félix, l°, Proprietaire à Santa-Croce.

Miranda Moisé, 3°, Proprietaire.

Moggi Antoine, 6°, Chev. de la Tour, Ven, Avocat, Conseiller de Préfecture du Département de la Méditerranée.

Moretti Blaise, 3°, Proprietaire à lucques.

Mourgues Henri, 1°,Officier de Santé à bord du Brick de S.M. l'Inconstant.

Mugnaini Henri, 3°, Négociant.

Murat Joseph Bonafoux, 3°, Capitaine de Frégate.

Mutel Benjamin, l° Cer., 5°, Capitaine Commandant la Gendarmerie de la Méditerranée.

Ottensen Henri, l°, Capitaine de Navire Danois.

Pasco Jean, 3°, Négociant.

Perié Honoré, 3°, Négociant.

Perinetti Antoine, 3°, Avocat.

Persico Mariano, l°, Négociant.

Pichi Charles, 3°, Controleur des Contributions directes du Département de la Méditerranée.

Pini Côme [Cosme], 3°, Adjoint du Maire de S. Miniato.

Pollonnais Armand, 3°, Proprietaire.

Poccianti Pascal, 3°, Ingénieur de la Ville de livourne.

Questroi Gérard, 3°, Négociant [nel 1810 egli figura come «Officier au 13. Régiment de ligne»].

Recanati Jacob, 3°, Négociant.

Renaudin Auguste, l°, Négociant.

Richomme, 3°, Garde-magasin des vivres de la guerre.

Roffiac Pierre, 5°, lieut. de Gendarmerie.

Scarpa François, 3°, Capitaine de Navire.

Schubart Hermann, Baron de, 6°, Chev. de la Tour, Ex-Ven., Ministre plénipotentiaire de S.M.D. [danoise], son intendant Général du commerce en Italie, décoré de ses ordres.

Semah Vita, 4°, Négociant.

Semiani Gelasio, 3°, Négociant.

Serra louis, l°, Officier de Marine.

Socci louis, l°, Juge au Tribunal de l'e Instance d'Arezzo.

Soria David, 2°, Commis-Négociant.

Vauchet Emmanuel, 3°, Visiteur des Douanes.

Viani George, 2°, Vice-Président de la Commission Chargée de la conservation des monumens des Sciences et Arts du Département de la Méditerranée.

Viany Auguste, 10°, Contrôleur des Douanes impériales, à Rome.

Wulffen Gustave, 3°, Négociant.

Wulffen Paul Henri, 3°, Négociant.

 

 

 

 

 

 

 

Dei FF:. menzionati, i seguenti fecero parte della «Colonna Armonica»: Ansuini, Bartolini, Castelli, Coccioli, Cristofani, Soria. Inoltre vi erano 5 FF:. Serventi e 8 «Frères à Talent» (quest'ultimi musicisti del 29° Regg. di linea). Inoltre vi erano un numero di «Associés libres», Fratelli invitati a diventare membri non-quotizzanti (da non confondere coi membri d'onore). I seguenti ufficiali del 13° Regg. di linea: François Augear, Casimir-Alexis Carré, Alexandre Desbeuf, Joseph-Toussant Godard, N. Mechin, Jean-Jacques Melet, Victor-Clément Morand, Bernard- François Oudin, Charles Prat, Pierre-François Renard. I seguenti capitani marittimi danesi: N. Carstensen, Truels Eger, Chresten Christensen, Gilard lund, Georges Paulsen, Niels Petersen, Jacob Munck (quest'ultimo «Officier au Service de S.M. le Roi de Dannemarck»). I seguenti Fratelli figurano sul piedilista dei Capitoli, ma non su quello della loggia simbolica, forse perché essi non erano (più) residenti a Livorno. La maggior parte figura, invece, sul piedilista della loggia per l'anno 1810 (segnati *).

*Ambron Gabriel, 6°, propriétaire.

Bally, 6°, propriétaire.

*Bertolacci Philippe, 6°, Propriétaire.

*Bouchette louis, 6°, Capitaine Commandant le fort Vieux.

*Devoulx Antoine, 6°, Négociant.

*Dubut de St. Paul, Bertrand-François, 6°,

Contrôleur des Douanes Impériales à Embden.

*Due Chrétien, 4°, Négociant.

*Eudel Jean-Théodore, 4°, Sous-Inspecteur des Douanes Impériales à Norcia.

Garcin Jean-Claude-Antoine, 6°, Receveur aux déclarations aux Douanes Impériales, à Civitavecchia.

Garlache Jean-Baptiste, 5°, Sous-chef de Bureau à la Direction générale de l'Enrégistrement et des Domaines à Paris.

*lavalette Alexandre, 6°, Négociant.

*lesseps Pascal, 5°, Secrétaire au Commissariat général Impérial dans les Isles ionniènes, à Corfou.

*Magini Jean-Baptiste, 6°, Receveur principal des Douanes Impériales, à Cornetto.

*Mahélin Auguste, 5°, Con sul de France.

Tilli Jacques, 5°, Officier d'Infanterie.

*Tiribilli Hipolite, 6°, Receveur aux déclarations aux Douanes Impériales à Rome.

*Turc louis-René-Vietor, 4°, Contrôleur aux

Entrepôts des Douanes Impériales à lubeck.

*Vasse Félix, 6°, Négociant à Florence.

*Massol Pierre, 6°, Négociant.

Massoni Joseph, 6°, Contrôleur de 1'Octroi à Gènes.

*Mercati Darius, 6°, Directeur des Postes.

*Nazzar François, 6°, Négociant.

*Nicolas louis, 6°, Major de Gendarmerie.

*Paitru Théodore-Antoine, 4°, Chef de Bataillon au

29° Régiment de ligne. Chev. de la légion d'Honneur.

*Papanti François, 6°, Négociant.

Paz Samuel-Vita, 6°.

Pelleport Jacques, 6°, Capitaine de Frégate.

Pomonti, 6°.

Rasi Christophe, 6°, Négociant.

*Recanati Salomon, 4°, Négociant.

Robichez Pierre, 6°, Capitaine au 29° Régiment de ligne.

*Rougemont Barthelemi, 5°, Officier de Marine.

Ruffin louis-Jacques-Marie, 6°, Greffier en Chef de la Cour Prévotale des Douanes Impériales à Florence.

*Saffangi Vincent, 6°, Négociant.

Seguis François, 6°, Chef de Bataillon.

*Tambroni Joseph, 6°, Consul Général d'Italie à Rome. Chevalier de la Couronne de fer.

*Vidal léon, 6°, Négociant.

*Vitali Georges, 6°, Négociant.

*Walser Jean, 4°, Négociant.

*Wiedman, 5°, Négociant.

*Wulffen Jean-Henri, 6°, Consul de Dannemarck à Civitavecchia.

R:.L:. ELISA, O:. di Firenze. Costituita dal G:.O:. di Francia 21 luglio 1809. Affiliata al Rito Filosofico 3 maggio 1811.

Venerabili:

1809-'10 ('11?) Goury Guillaume,

1812 Marmilor Joseph-Marie,

1813 De Bourcet Pierre-Jean.

 

Piedilista 1 gennaio 1813 (consulta nota *G)

Alauzet Vietor, 6°, S.P.R:.C., Imprimeur de S.A.I. Mad. e la Grande-Duchesse de Toscane et des Administrations.

Alimonda louis, 4°, Négociant.

Andreoni François, 3°, Directeur des Messageries.

Ansaldi Félix, 3°, Receveur des Droits réunis à San Casciano.

Badeni Sébastien, 3°, G.E.Ec., Comte Polonais.

Balegno louis, 4°, Receveur des Droits réunis à Incisa.

Baroni Pierre-François, 3°, S.P.R:. G., Inspecteur des Contributions directes.

Bertini Pierre, 3°, Maire de la Commune de Vaglia.

Bertoud Aug.-David, l°, Négociant.

de Bourcet Pierre-Jean, 9°, S.P.R:. c., Ven., Directeur des Droits réunis.

de Bourcet Pierre-Joseph, 6°, S.P.R:.C., (fils), Chef d'Escadron, Officier de la légion d'Honneur, Aidede-Camp du Maréchal Duc de

Reggio [Oudinot].

Boury Alexandre, 6°, Propriétaire.

Callennes Jean-Baptiste, 3°, Chef de Bureau à la Préfecture de l'Arno.

Cartoni Ferdinand, 6°, Commis Greffier au Tribunal de lore instance de Florence.

Chauvenet François, 3°, premier Commis à la Direction des Droits réunis.

Chauvin Joseph-louis, 3°, Commissaire des Guerres.

Coen Félix, 3°, Négociant.

Collodi Gaietan, 3°, Expert des Domaines.

Conneau louis, 1°, Propriétaire et Percepteur des Contributions directes à Arezzo.

Crillon François, 3°, Contrôleur principal des Droits réunis à Chiavari.

Dami Jean-Baptiste, l°, Président de Canton, adjoint au Maire de Montevarchi.

Danlion Jean-Baptiste, 3°, Colonel au premier Régiment étranger, Chev. de la l d'Honneur.

Grendi Charles, 3°, Négociant.

Guillou Esprit, 3°, Négociant.

Jacques-Dutraigneau François, 3°, Contrôleur extraord.e des Droits réunis.

Joubert louis, 3°, Propriétaire.

lacuée Chrysostome, 3°, Maître des requêtes, Intendant du trésor en Catalogne.

lamy Matthieu-Joseph, 8°, S.P.R:.C., Receveur principal des Droits réunis.

laure Jean-Hyacinthe, 3°, Agent de la Marine, Chef de la seconde Division du premier arrondissement forestier.

lazzerini Come, 3°, Chirurgien.

leclerc Joseph, 6°, Inspecteur des Domaines à Arezzo.

leclerc louis, 1°, Sous-Inspecteur des Douanes.

lothon Dénis, 6°, 2° S, Directeur des Douanes.

Manuel Jean-Baptiste, 3°, Controleur ambulant des Droits réunis.

Marmilor Joseph-Marie, 9°, S.P.R:.C., Ex Ven., Inspecteur Controleur-Principal des Droits réunis.

Matassi Gaietan, 1°, Négociant.

Matassi Sébastien, 3°, Employé des Droits réunis.

del Mazza Pierre, 3°, Garde d'Honneur de S.A.I. Mad.la Grande-Duchesse de Toscane.

Ménil Isidore-Joseph, 6°, S.P.R:.C., Chef de Bureau à la Secrétairerie d'État de S.A.I. Madame la GrandeDuchesse de Toscane.

Moulin Marc, 6°, S.P.R:.C., Contrôleur des Postes.

Nicod Pierre-Joseph, 3°, Contrôleur des Octrois à Rome.

de Penne Raimond, 3°, Général de Brigade de l'Empire, Officier de la légion d'Honneur et Chevalier de la Couronne de Fer.

Pétiet Alexandre, 3°, Intendant des biens de la Couronne en Toscane, Baron de l'Empire, Chevalier de 1° Ordre de la Réunion.

Reyne Marc-Philippe, 6°, S.P.R:.C., Receveur particulier des Droits réunis.

Rivoire Jean-Jacques, l°, Contrôleur de Ville des Droits réunis à Prato.

Rolla Ange, l°, Contrôleur principal des Droits réunis à Pistoje.

Salmon Antoine, 3°, Inspecteur des Sels et Tabacs.

Salvi Jean-Baptiste, 1°, Propriétaire et Receveur des Hospices à Prato.

Sandrié-De-Jouy, 3°, Administrateur des biens de la légion d'Honneur.

Sibuet louis, 3°, Receveur de l'Enregistrement et des Domaines.

Solari Paul, 8°, Segr., Ex-Vénérable de la l de Napoléon-François à 1'O:. de Sienne, Employé des Droits réunis.

Spampani louis, l°, Propriétaire à Pistoje.

Decarcassone, 3°, G.E.Ec., ancien Secrétaire de M. le Gouverneur de Venise.

Defossez Charles-Henri, 3°, S.P.R:.C. Conseiller de Préfecture.

Denantes Henry, 6°, Inspecteur des Droits réunis à livourne.

Derancy Joseph-Raimond, 3°, Chef de Bureau à la Préfecture.

Dogny [anche D'ogny], 3°, S.P.R:.C., Inspecteur des Postes.

Dubard Pierre-François, 3°, Receveur principal des Droits réunis à Arezzo.

Estève Jean-Baptiste, 3°, Trésorier de la Couronne.

Estève Marie-François, l°, (fils), Caissier à la Trésorerie de la Couronne.

Fattorini Salomon, 6°, S.P.R:.c. Employé des Droits réunis.

Fauchet Joseph, 6°, Ven. d'Onore, Préfet du Département de l'Arno, Baron de l'Empire, Commandant de la légion d'Honneur.

Fermi Abraham, 3°, Négociant.

Fontani François, 4°, Membre de l'Académie de la Crusca et de plusieurs autres Académies.

Fortoul Jean-Baptiste, 3°, Controleur extraordinaire des Droits réunis.

Francheteau Joseph, 3°, lieutenant au premier Régiment étranger.

Franqueville louis-Joseph, 3°, Inspecteur de la loterie impériale.

Gautier De Tresly Charles-Rosalie, 3°, S.P.R:. c., Employé à l'Administration générale des Droits réunis à Paris.

Gerrier Claude-Adrien, l°, Chef de Bureau de l'Arno.

Godard Benjamin, 3°, Garde-Magasin des vivres.

Goury Guillaume-Edme-Ch., 9°, S.P.R:.C., Orat, Ex-Ven., Ingénieur en chef du Corps impérial des Ponts et Chaussées.

Terreni René, 6°, S.P.R:.C., Receveur principal de Sels et Tabacs.

Truelle louis, 3°, Négociant.

Ugolini François, l°, Propriétaire.

Urtin Urbain, 4°, Directeur des Postes impériales.

Valsamachi Constantin, 6°, S.P.R:.C., Propriétaire.

Valsamachi Démétrius, 6°, S.P.R:.C., Propriétaire.

Vasse Félix, 10°, l°S, S.PRC., Négociant [ex l:. Napoléon di Livorno].

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dei Capitoli facevano inoltre parte i seguenti Fratelli della loggia Napoléon:

Gaborria Arnaud, S.P.R:.C.

Mazzoni Michel, 6°. Vie André-Alexandre, 6°, S.P.R:.C.

Morenas Félix, Chev. d'Orient.

 

La Colonna Armonica era così composta:

Madre Jean, 3°, Artiste Musicien.

le Roi Jean-Baptiste l°, Artiste Musicien.

Masini Etienne, l°, Artiste Musicien.

Fratelli Serventi erano: Restani laurent e landi Joseph.

 

 

 

 

(*A) Nell'epoca ci furono dozzine di logge con questa denominazione (o St. Napoléon, o les Amis de Napoléon, o les Vrais Amis de Napoléon le Grand, e così via).

(*B) Qui, forse, la loggia è stata confusa con un'altra loggia di Perpignano chiamata «Union», la quale fu costituita, appunto, il 19 gennaio 1792 (14).

(*C) Il documento contiene vari errori di trascrizione. Per esempio, l'anno 1795 deve leggersi 1797.

(*D) Nel libro, il traduttore annota che questo «frutto» era raro e costoso. A Vienna veniva venduto ad un Kreuzer cadauno.

(*E) Questa sistemazione, che molti studiosi ritengono essere quella originaria, si usa ancora oggi in varie logge continentali (per es. in Olanda) e nella loggia Canongate Kilwinning nella Scozia. Il compasso costituisce un triangolo isoscele in contrario, simbolizzando cosi, che la Saggezza si irradia dal lS. verso il Venerabile, che, a sua volta, la irradia verso le colonne e verso l'Occidente.

* Questa data, indicata dal G:. Oriente di Francia sui vari «Calendriers» dell'epoca, è, però, da mettere in dubbio. Abbiamo ora trovato, negli archivi dell'Ordine olandese, l'originale Bolla costitutiva della loggia Napoléon. Questo documento (matricola no. 5741) afferma che la domanda, in data 4 aprile 1808, fu accettata dalla G. loggia Simbolica il 9 agosto 1808. la loggia fu iscritta sul Tableau del G:. Oriente di Francia, retrodatata, il 5 giugno 1808. la Bolla stessa è stesa su pergamena, con 2 sigilli di ceralacca ed uno di piombo in scatola di zinco (seguendo con ciò l'esempio del Papa!!). Purtroppo, il documento è troppo sbiadito per poter essere riprodotto. Fatto curioso, nel proprio Regolamento (20), la loggia asserisce di essere stata «regolarmente costituita» nel 1807, ed anche nello stemma appare quell'anno. Probabilmente, questo si riferisce all'anno di fondazione.

(*F:.) Questo tipo di nave, che diventò popolare all'inizio del 19° secolo, era derivato dal Brigantino, ma più veloce di esso.

** Secondo una incisione sulla medaglia commemorativa, coniata per l'occasione della nascita di questa loggia, i fondatori erano: Goury, Audé, Gabboria, Gautier, Marmilor, Baroni, Ménil Nel 1813, il Fr. Gabboria (anche Gaborria) non figura, però, sul piedilista della l ELISA, ma su quello della loggia (fiorentina) Napoléon.

(*G) Il documento originale è datato (erroneamente): «le I jour du II mois 5813 (I janvier 1813, ère vulgaire)».

 

 

 

Del Capitolo

 

(1) A. LE BIHAN - loges et Chapitres de la Grande loge et du Grand:. Orient:. de France, Paris, 1967. (2) F. UHlMANN - leitfaden der Freimaurerei, liga-Verlag, Basel, 1933.

(3) FERRUCCIO FERRARI - le prime logge di liberi Muratori a Livorno e le persecuzioni del Clero e della Polizia, Roma, 1911.

(4) CARLO FRANCOVICH - la loggia massonica degli «Amici della Perfetta Unione», in Rivista di Livorno n. 6, 1952. Ristampa in: Albori Socialisti nel Risorgimento, contributo allo studio delle Società segrete (1776-1835), Firenze, le Monnier Ed., 1962.

(5) FRANCESCO SALFI - Della utilità della Massoneria sotto il rapporto filantropico e morale - Discorso coronato dalla R:. Loggia Napoleone all'Or:. di Livorno. Tipi del G:. O:. d'Italia 5811, in-8, pp. 77.

(6) DELALANDE - Défense et apologie de la F:. Maçonnerie, ou Réfutation des accusations dirigées cantre elle à différentes époques et par divers auteurs, Paris, Ant. Bailleul, 1814.

(7) ED STOlPER - Contributo allo studio della Massoneria italiana nell'era napoleonica, in R:. M. 1977 n. 3, n. 4.

(8) ED STOlPER - Il Rito Filosofico francese e le sue diramazioni in Italia, in R:. M. 1977, pp. 19 - 27.

(9) ED STOlPER - Archiv der Freymaurer-loge zu Livorno, so wie solches im Jahr 1800 auf Befehl des Graszherzogs von Toscana gerichtlich in Beschlag genommen worden, leipzig, Ed. Paul GotthelF:. Kummer, 1803.

(10) ED STOlPER - Tableau des FF:. composant la R:. Mére l Ec:. de France, à l'O:. de Paris, et le Verbal de la Réception du F:. Askeri-Khan, ambassadeur de Perse, prés la Cour de France. Porthmann (Paris) 1809, pp. 129.

(11) ED STOlPER - Annuaire Maçonnique pour l'année 1810 ('11, '12, '13, '18).

(12) ED STOlPER - Tableau alphabétique des LL:. de la correspondance du G:. O:. de France, Paris 1802.

(13) ED STOlPER - Tableau alphabétique des LL:. de la correspondance du G:. O:. de France et Comput Maçonnique, Imprimerie de Desveux 5803-an, Paris 1803.

(14) ED STOlPER - Calendrier Maçonnique à l'usage des ll de la correspondance du G:. O:. de France, Paris, 1804 ('05, '06, '07, '08, '09, '10).

(15) ED STOlPER - le Régulateur du Maçon, Hérédom, l'an de la G:. L:. 5801, (Paris) 1801.

(16) ED STOlPER - Recueil Précieux de la Maçonnerie Adonhiramite, à Philadelphie (Paris) 1785.

(17) ED STOlPER - Tableau des FF:. composant la R:.L:. de St. Jean d'Écosse, sous la dénomination distinctive de NAPOLÉON, à l'O:. de Livourne, pour l'an de la V:.L:. 5810, (Livorno) 1° gennaio 1810.

(18) ED STOlPER - idem, idem,… pour l'an de la V:.L:. 5813, (Livorno) 1° gennaio 1813.

(19) ED STOlPER - loge Écossaise de NAPOLÉON, O:. de livourne. Scéance extraordinaire, tenue le 13e jour du 3e mais de l'an de la V:.L:. 5810. L'imprimerie d'un F:. , livourne 1810.

(20) ED STOlPER - Statuts et Règlemens particuliers de la R:.L:. de St. Jean d'Écosse sous la dénomination distinctive de NAPOlÉON à l'O :. de livourne. (Livorno) 1810, pp. 192.

(21) ED STOlPER - Précis des Travaux de la R:.L:. ELISA à l'O:. de Florence dans la scéance extraordinaire du 28 jour du 11e mais de l'an de la V:.L:. 5809 relative à l'installation de cette loge et à la fête de son auguste patrone. Florence, Victor Alauzet, s.d. ma 1810, in-12°, 37 pp.

(22) ED STOlPER - Tableau des FF:. composant la R:.L:. de St. Jean d'Ecosse, sous la dénomination distinctive d'ElISA, à l'O:. de Florence, pour l'an 5813. (Firenze, 1 gennaio 1813).