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La prova biblica

[…] Le conoscenze degli eventi del XVI secolo a.C. si possono arricchire di nuove acquisizioni, tratte sia dalla storia egizia sia dal rituale massonico, alle quali possono andare ad aggiungersi quelle rinvenute nel libro della Genesi, miniera inaspettatamente ricca di dati relativi a questo periodo.

Le figure chiave che avrebbero potuto celare potenzialmente una sorta di legame con Seqnenrîe e Apôpe erano Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe e forse anche Mosè. Per l'assenza di chiari riferimenti fattuali, riuscire a collocare questi ultimi personaggi in un preciso periodo storico è sempre un compito assai arduo per gli studiosi, rispetto magari ad altre figure della storia ebraica vissute in epoca più tarda, da Davide e Salomone in poi. Il punto di partenza più logico era Giuseppe, un asiatico o protoebreo che, a quanto attesta la Bibbia, avrebbe occupato la posizione preminente di vicerè d'Egitto, secondo soltanto al Faraone.

La famosa storia di Giuseppe, dal giorno in cui fu venduto come schiavo dai fratelli al momento della sua ascesa al potere in Egitto, compresa la celeberrima tunica multicolore a maniche lunghe regalatagli dal padre, si fonda su vicende realmente accadute, per quanto infiorate in maniera massiccia dagli scribi che per primi fissarono la tradizione orale per iscritto. Storicamente impossibile è il riferimento all'impiego sia dei cammelli come bestie da soma sia delle monete, poiché entrambe le cose entrarono in uso soltanto diverse centinaia di anni più tardi, anche considerando la cronologia più recente possibile della vicenda di Giuseppe.

Il Genesi narra che Abramo discese in Egitto all'età di settantacinque anni, che ebbe il figlio Isacco all'età di cent'anni e che morì settantacinque anni più tardi. A sua volta Isacco ebbe due figli, Giacobbe ed Esaù, a sessant'anni, mentre il suo primogenito mise al mondo dodici figli, di cui il penultimo fu Giuseppe. Queste notizie, soprattutto quelle relative all'età di Abramo, sono senz'altro esagerate. Per ricostruire gli eventi in maniera storicamente più credibile, si può supporre per un istante che Giuseppe fosse all'apice del potere in Egitto in un'età compresa tra i trenta e i sessant'anni, e da qui andare a ritroso nel tempo fino all'epoca della venuta in Egitto del suo bisnonno Abramo.

Pare che Giacobbe amasse generare figli da quante più donne poteva, incluse le schiave delle sue due spose. Essendo Giuseppe il penultimo della prole, è probabile che al momento della sua nascita il padre fosse già stato relativamente vecchio, che avesse avuto diciamo sessant'anni. Se accettiamo come verosimile l'età di Isacco indicata dalla Bibbia al momento della nascita del figlio, occorrerà comunque ritoccare quella di Abramo, supponiamo da cento a settant'anni. I cambiamenti proposti, pur eliminando le evidenti, impossibili esagerazioni, rimangono fedeli allo spirito delle informazioni bibliche.

La Genesi narra anche del timore di Abramo che gli egizi, data l'avvenenza della sua sposa Sara, avrebbero potuto ucciderlo per rapirla e di come egli, per evitare tale pericolo, spacciò la moglie per sua sorella. Poiché, per quanto illogico possa sembrare, essi generarono il figlio Isacco in un'età assai tarda per entrambi, quando si dice sopravvenga la pace dei sensi, all'epoca della discesa in Egitto dovevano essere giovanissimi.

Nella vicenda di Giuseppe il riferimento a un carro trainato da cavalli consente di datare quegli accadimenti al periodo della dominazione degli Hyksôs, perché erano gli asiatici e non i faraoni a fare ricorso a questo tipo di veicolo. E opinione comune, inoltre, che vi fossero elementi semitici nel gruppo degli invasori, fatto questo che rende alquanto probabile un'accoglienza favorevole riservata in quell'epoca agli immigranti di questa etnia. Numerosi storici fanno coincidere il cambio di dinastia che seguì all'espulsione degli Hyksôs con l'ascesa di «un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe» (Esodo I, 8) e ritengono che agli stranieri rimasti in Egitto fosse riservato un trattamento come quello descritto nei primi capitoli dello stesso Esodo.

E fuor di dubbio che la migrazione degli ebrei in Egitto durante una siccità in terra di Canaan e il dominio degli Hyksôs siano avvenimenti paralleli all'ascesa politica di Giuseppe. Il Faraone accolse gli ebrei sulla sua terra perché era un hyksôs e, per conseguenza, come loro aveva origini semitiche. Si suppone che, una volta scacciati i dominatori dall'Egitto, il nuovo faraone abbia imposto la schiavitù agli ebrei, colpevoli di essere imparentati con gli stranieri conquistatori.

Ma gli studiosi sembrano esser giunti a queste banali conclusioni con grande difficoltà. Il libro dell'Esodo, ai versetti 8 e 9, offre un limpidissimo suggerimento per inquadrare cronologicamente Giuseppe e l'ignoto faraone: “Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. E disse al suo popolo: Ecco che il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più forte di noi”.

 

La conclusione che s'impone è che Giuseppe sia vissuto in epoca contemporanea ad Apôpe e, per conseguenza, a Seqnenrîe Te'o.

Se è vero infatti che tutte le informazioni contenute nell'Antico Testamento vanno prese con le molle per via dell'abisso di tempo intercorso tra lo svolgersi effettivo degli accadimenti e la prima trascrizione degli stessi, com'è testimoniato dagli erronei riferimenti ai cammelli e alle monete, è altresì indubitabile che in linea di massima le vicende narrate nelle Scritture siano fedeli alla realtà. In sostanza la Bibbia dice che Giuseppe divenne un'autorità in Egitto, secondo soltanto al Faraone; da ciò si può inferire che egli fu viceré del Faraone hyksôs Apôpe, avversario di Seqnenrîe Te'o II, che regnò per lungo tempo.

Ripercorrendo a ritroso gli eventi a partire dall'epoca dell'urto tra i due sovrani, urto che molti studiosi fanno risalire approssimativa-mente al 1570 a.C., è possibile calcolare che il viceré Giuseppe avesse allora cinquant'anni. Lo schema che è possibile estrarne è il seguente:

 

Data (a.C.)   Evento Storico

1570   Carica di viceré conferita a Giuseppe (all'età approssimativa di 50 anni)

1620   Nascita di Giuseppe (generato da Giacobbe in età tarda, a circa 60 anni)

1680   Nascita di Giacobbe (generato da Isacco a 60 anni)

1740   Nascita di Isacco (generato da Abramo in età molto tarda, presumibilmente a 70 anni)

1780   Discesa di Abramo in Egitto (probabilmente all'età di 30 anni)

 

Nel tracciare questo quadro si è cercato di attenersi il più possibile alle notizie riportate dalla Bibbia, senza tuttavia cadere nelle stesse imprecisioni riguardo all'età dei patriarchi. Secondo i calcoli, fatti procedendo a ritroso dalla data del conflitto tra Apôpe e Seqnenrîe, la venuta in Egitto di Abramo verrebbe pertanto a coincidere con l'inizio del dominio hyksôs su quella stessa terra! L'esito, di portata sensazionale, non può essere che uno solo, e cioè a dire che Abramo stesso fu un hyksôs, forse riguardato dalle sue genti come un principe, giacché, come si è visto, questo termine indicherebbe i «principi del deserto» e tutto sembra voler suggerire che egli provenisse da una famiglia altolocata di Ur.

Non va dimenticato che le vicende narrate nell'Antico Testamento ebbero luogo circa mille anni prima della trascrizione della tradizione orale e che il desiderio dei compilatori, come quello di tutte le persone superstiziose, era quello di interpolare i propri pregiudizi e le proprie convinzioni nella storia che andavano redigendo e interpretando. Il racconto sulle origini dell'uomo, con cui viene fatto principiare il libro della Genesi e che si perde nella notte dei tempi, è ben presto abbandonato per balzare a vicende relativamente recenti rispetto all'epoca in cui vissero gli autori. I quali non fanno menzione esplicita della conquista dell'Egitto da parte degli asiatici, avvenuta in un determinato periodo tra la nascita di Abramo e quella di Mosè. Questo silenzio era dovuto forse all'ignoranza dei fatti o a un senso di vergogna? Impossibile saperlo. Ma tale silenzio, comunque, rimane del tutto inspiegabile.

 

Indice

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