[131a] In questa Barba gloriosa, sintesi della Fede perfetta, stillano tredici fontane di olio profumato. Essa ha tredici conformazioni[25].

La prima conformazione (ornamento, gruppo) è formata dai peli che iniziano all'altezza degli Orecchi e scedono in fila destra, come i vassoi della bilancia, fino alla commisura delle labbra.

La seconda conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dai peli della Barba che vanno da un angolo della bocca all'altro, facendo il giro del mento.

La terza conformazione (ornamento, gruppo) è formata dai baffi divisi in due da una riga.

La quarta conformazione (ornamento, gruppo) è formata dalle estremità dei baffi.

La quinta conformazione (ornamento, gruppo) è formata dal ciuffo di barba che cresce sotto il labbro inferiore.

La sesta conformazione (ornamento, gruppo) è formata dai ciuffi di barba che crescono sulle guance.

La settima conformazione (ornamento, gruppo), è costituita dai peli che, quando non sono più, lasciano vedere due gote[26] nei luoghi della copiosa fragranza.

L'ottava conformazione (ornamento, gruppo) è formata da un filo della barba che scende in fila destra come un vassoio di una bilancia fino all'ombelico.

La nona conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dall’intreccio dei peli della barba, disposti in maniera tale che nessuno sia preminente sugli altri.

La decima è composta dai peli che coprono il collo.

L'undicesima conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dalla perfetta proporzione dei peli, di cui non uno è sopra l'altro.

La dodicesima conformazione (ornamento, gruppo), è che i peli non scendono davanti alla Bocca e che Essa è scoperta in ogni sua parte e che i peli che la circondano sono belli.

La tredicesima conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dalle due metà della Barba che scendono maestosamente da ogni lato del tronco fino all'ombelico.

 

Tutto il Volto è coperto dalla Barba e si vedono soltanto le due gote bianche e belle di dove sgorga la vita per il mondo; ed è questa parte del«Viso» che è visibile a «Zauir Anpin (Piccolo Volto)».

Da queste tredici conformazioni (ornamenti, gruppi), emanano le tredici sorgenti di olio profumato che illuminano e profumano tutti quelli che sono in basso. Le tredici conformazioni (ornamenti, gruppi) costituiscono la Barba dell'essere più misterioso, dell'Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin). Le due gote (letteralmente mele) illuminano «Zauir Anpin (Piccolo Volto)»; ed ogni luce ed ogni gioia procedono di là. Ed ogni uomo che vede questo Volto è chiamato uomo di fede. Le tredici conformazioni (ornamenti, gruppi) sono elencare nel Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto). Perciò la promessa fatta toccando la barba con la mano, deve essere soddisfatta, come se si fosse giurato sulle tredici[27] conformazioni (ornamenti,

gruppi).

 

Rabbi Shimon disse a Rabbi Isaac: «Alzati e descrivi il modo in cui sono fatte le tredici ciocche di capelli del Santo Re. Rabbi Isacco iniziò a parlare in tal modo [Michea VII,18]: «Chi è come Te, o Dio, che cancelli l’iniquità e che dimentichi i peccati del resto della Tua eredità? … Egli tornerà ad avere ancora compassione di noi… Donerai la verità a Giacobbe, la misericordia ad Abramo, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi». É stato insegnato che questo versetto nasconde il mistero dei tredici sentieri della misericordia che fuoriescono dalle tredici sorgenti di olio profumato che costituiscono la Santa Barba [131b] dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), del più misterioso. Questi ornamenti sono nello stesso tempo misteriosi e rivelati, conosciuti e ignorati. Abbiamo detto che ciascun capello è separato dall’altro e che uno non è mai attaccato all’altro. Ora, ci si può chiedere: perché i capelli della testa sono più lunghi e più morbidi di quelli della barba? Questo deriva dal fatto che i maestri del rigore delle regioni (che corrispondono ai capelli) della testa sono meno rigorosi di quelli delle regioni alle quali corrispondono i peli della barba. La Scrittura dice [Proverbi I,20]: «Le Sapienze[28] grideranno nella strada; ed essa fa ascoltare la sua voce». Il versetto inizia con un plurale e finisce con un singolare, poiché «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» emana da «Arikh Anpin (Grande Volto)» attraverso i peli della Barba e i due Volti si confondono. I capelli sono più soffici, così come è scritto [Ecclesiaste IX,17…. Ascoltate con attenzione]: «Le parole dei saggi sono formulate con dolcezza».

Chi ha i capelli crespi[29] non è adatto ad istruirsi. Non bisogna mettere insieme il capelli della Testa con i peli della barba, ma bisogna portarli dietro l’Orecchio. Abbiamo già detto che il Cervello di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» proviene dal Cervello di «Arikh Anpin (Grande Volto)». La stessa cosa accade per i capelli. Nel versetto citato, sono enumerati i tredici sentieri della misericordia; ed è per questo che Mosè non poté pronunciarli, perché egli visse in un’epoca di rigore. [132a] Ci si chiederà: «Se i capelli sono neri come il corvo», come mai i capelli dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) sono bianchi, com’è scritto [Cantico V,11]: «E i capelli della sua testa erano come lana la più bianca e la più pura?»

Perché capelli bianchi diventano neri quando giunge il rigore.

Il primo gruppo abbraccia mille mondi misteriosi e sigillati con il sigillo dell’anello. Il numero delle ciocche è trentuno, valore numerico della parola El (לא)[30. Ciascuna ciocca è composta da trecentonovanta capelli. Nel primo mondo della prima parte esistono milioni di capi del Rigore. Nel secondo mondo dello stesso gruppo esistono settantacinquemila gradi di Rigore. Infine nel terzo mondo dello stesso gruppo esistono novantaseimila Capi dei Gemiti. Barietha[31] ci insegna che, se il Santo Antico non fosse ornato da questi ornamenti (conformazioni gruppi), tutto ciò che esiste non avrebbe più valore, come se non esistesse. Il riflesso di questo splendore in Alto non appare qui in basso [132b] fino a quando i tredici ornamenti (conformazioni, gruppi) non brillano insieme. É nel numero tredici che si trova il Volto del Re Antico, il più glorioso di tutto ciò che esiste. Il Gran Sacerdote dell’Alto è ornato da tredici conformazioni (ornamenti, gruppi), mentre il Gran Sacerdote qui in basso è ornato di soltanto da otto conformazioni (ornamenti, gruppi) gli otto abiti sacerdotali. Rabbi Shimon disse a Rabbi Ysaac: tu sei degno di parlare degli ornamenti dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Felice la tua sorte e felice anche la nostra sorte nel mondo a venire

Il secondo gruppo è formato dai peli della barba e va da un angolo delle labbra all’altra, facendo il giro del mento. Rabbi Shimon disse a Rabbi Ezechia: «Alzati e rendi omaggio alle acconciature della Barba santa. Rabbi Ezechia iniziò a parlare così [Cantico VII,11]: «Io sono del mio diletto e il suo desiderio è concentrato su di me». Qual è il motivo per cui io sono del mio diletto? La Scrittura risponde: «Il suo desiderio è concentrato su di me». Ed è per questo che io sono per lui. Ho visto una volta la luce gloriosa della «Lampada Suprema» elevarsi su trecentoventicinque regioni. Una colonna di tenebra si immergeva in questa luce, come un uomo s’immerge nell’acqua profonda di un fiume, e ho visto questa luce emergere al bordo del mare profondo dell’Alto. Questa è la Porta che apre tutte le Porte piacevoli e gloriose. Domandai allora a queste Porte la spiegazione di ciò che avevo appena visto ed esse mi hanno risposto: tu hai visto «Colui che cancella l’iniquità». Mi trovavo in una regione in cui apparve la seconda conformazione (ornamento, gruppo). Rabbi Shimon gli disse: in questo momento il mondo riceve il balsamo celeste. Sii benedetto Rabbi Ezechia dall’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin).

Rabbi Shimon gridò: «Ascoltate colleghi, voi tutti che siete «Lampade»: io giuro per i cieli superni e per la terra sacra dell’Alto che ho visto adesso delle cose che nessun uomo ha mai ancora veduto dal giorno in cui Mosè risalì per la seconda volta sulla montagna del Sinai; ho appena visto il Volto dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) splendente come il sole e destinato a guarire il mondo, così com’è scritto [Malachia III,20]: «Il Sole di Giustizia si leverà per voi che avete timore del mio Nome e troverete la vostra guarigione sotto le sue ali». Inoltre, io so che il mio viso si illumina, mentre Mosè non lo sapeva, così com’è scritto [Esodo XXXIV,29]: «E Mosè non sapeva che il suo viso risplendeva a causa dell’incontro che aveva avuto col Signore». Ogni parola che esce dalle vostre bocche sale in Alto e si trasforma in una corona santa che orna l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Affrettatevi, santi colleghi, di esporre le conformazioni (ornament, gruppi) dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin), poiché questa conformazione (ornamento, gruppo) non sarà visibile che al momento della venuta del Re Messiach. Alzati, Rabbi Ezechia, per la seconda volta e spiegaci il terzo gruppo (conformazione, ornamento). Non appena Rabbi Ezechia si ALZò, una voce dal cielo risuonò facendo intendere queste parole: «Un solo angelo non deve compiere due missioni… (Dunque Rabbi Ezechia non aveva il diritto di parlare due volte di seguito.)

 

Rabbi Shimon si turbò ed esclamò: «Che ognuno sieda al proprio posto, ed io e mio figlio, Rabbi Éléazar, e Rabbi Abba, completeremo la descrizione della perfezione suprema. Alzati Rabbi Hiya[32]. Questo si alzò e iniziò a parlare in tal modo [Geremia I,6]: «Io gli dico: AHH! ADNI! IHWH![33] Ahah Adonai Tetragrammaton,

Ah Signore Tetragrammaton; guarda io non posso parlare, poiché sono un bambino». Come? Geremia non poteva parlare? Ma se aveva già pronunciato ed enunciato tante altre parole prima! Che a Dio non piaccia ammettere una menzogna nella bocca di Geremia. Ma vi è una differenza tra discorso «DBVR» Debur e dire «AMIRH» Amirah. Amirah è per dire (semplicemente), Debur è invece riferito ad ad un discorso pubblico, dove è necessaria una (considerevole) elevazione di voce [133a] e una (forte) pronuncia delle parole, per questo è scritto: [Esodo XX,1] «E Dio pronunciò tutte queste parole dicendo». E secondo quanto abbiamo appreso per Barietha[34] tutta la terra udì questo Debur discorso e tremò, perché è anche scritto: «Vayedeber, ed Egli

pronunciò». E non è scritto «Vayomar, ed Egli disse». Allo stesso modo, qui, Geremia dice: «Io non so parlare», cioè: non sono ispirato dallo Spirito Santo per poter parlare al mondo. Per Mosè la Scrittura impiega la parola «DABER» (parlare): «E Dio parlò a Mosè». Dio «parlava» a Mosè ad alta voce ed egli non tremava, mentre gli altri profeti tremavano, anche quando la parola divina era loro rivelata a bassa voce.

 

Il terzo gruppo (conformazione, ornamento) è formato dai baffi separati da una riga. É a questa che corrispondono le parole [Michea VII,18]: «Egli perdonò i peccati». In questo gruppo i capelli non sono fitti, al fine di lasciar scoperta la Santa Bocca che pronuncia le parole: «Io ho perdonato». Molti sperano di vedere questa Bocca, ma essa non si rivela!

Nel Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto) è detto: Egli sorvola (passa sul) peccato (ucp). Se gli uomini sono meritevoli, Egli muta il peccato (ucp ) in grazia (upc)[35].

La collera che emana dalle Narici di Zauir Anpin (Piccolo Volto) scompare, grazie al soffio di Arikh Anpin (Grande Volto), così come è scritto [Isaia XI,7]: «Il vento del Signore ha soffiato su di lui ed è scomparso». Felice l’uomo che merita tale grazia.

La Scrittura dice [Isaia LXI,10]: «MI rallegrerò in Dio». Mi rallegrerò nell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) che è la gioia di tutto. Nel momento in cui appare questa conformazione (ornamento, gruppo) della Barba dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin), tutti i Maestri dei rigori e dei gemiti tacciono. Colui che sorveglia le sue parole è segnato dalla terza conformazione (ornamento, gruppo), che è quella del silenzio.

 

Il quarto gruppo (conformazione, ornamento) è formato dalle estremità dei baffi. Corrisponde alle parole [Michea VII,18]: «… Il resto della sua eredità», com’é scritto: «E tu pregherai per il resto». Il «resto» indica Israele: «Il resto di Israele non commetterà iniquità».

 

Il quinto gruppo (conformazione, ornamento) è formato dal ciuffo della barba che cresce al di sotto del labbro inferiore e corrisponde alle parole [Michea VII,18]: «Egli non serba per sempre la sua collera».

Alzati, Rabbi Yosse. Questi iniziò [Salmi CXLIV,15]: «É scritto: «Felice il popolo che gioisce (hkkc shekakha) di un tale destino! Felice il popolo di cui YHWH è il Dio». Cosa vuol dire «Shekakha»? Significa «calmare», come è scritto [Ester VII,10]: «La collera del re si calmò». «Felice è il popolo di cui YHWH è il Dio». «YHWH» è la Misericordia.

Secondo un’altra spiegazione «Shekakha» è il Nome che contiene tutti gli altri nomi[36]. Con questo Nome, il

Santo, che sia benedetto; fa sparire l’ira e calma il «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che] lo Spirito Supremo discende sotto le Narici dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) e si diffonde egualmente in basso. Come il Paradiso Supremo è sconosciuto a tutti, così l’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) rimane nascosto, né vi è alcuno che lo conosca eccetto Lui stesso[37]. A questo

alludono le parole [Salmi XCII,6]: «Oh Signore, quanto sono grandi le Tue Opere e profondi i Tuoi Disegni!» Rabbi Shimon gli disse: che le tue opere trovino grazia nell’altro mondo davanti all’Antico dei Giorni (Authiq Iomin).

 

[133b] Il sesto gruppo (conformazione, ornamento) è formato dai ciuffi della Barba che coprono le gote. Alzati, Rabbi Yessa, e spiegaci il significato di questo conformazione (ornamento, gruppo). Rabbi Yessa iniziò: «É scritto [Isaia LIV,10]: «La mia grazia non ti abbandonerà mai». E ancora: «Ho avuto pietà di te per la grazia del mondo». Vi sono due grazie (H’esed): la grazia interiore e la grazia esteriore. La grazia interiore è quella dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin); essa è nascosta nelle estremità della Barba. Per questo è proibito radersi l’estremità della barba, che corrisponde al luogo in cui si rifugia la grazia interiore. Ai Sacerdoti (Cohen) è proibito radersi la barba per non deteriorare le via della misericordia dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Abbiamo appreso dal Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto) che bisogna cercare in ogni modo di aumentare la grazia (H’esed), così come è scritto: «E la mia grazia non ti abbandonerà mai». Questa è la grazia interiore: la grazia dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). La «grazia del mondo» è la grazia esteriore, la grazia di Zauir Anpin (Piccolo Volto) , così come è scritto [Salmi LXXXIX,12]: «Il mondo sarà costruito dalla grazia». La grazia dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) è la grazia per eccellenza, la grazia dell’anima ed è a questa sesta conformazione (ornamento, gruppo) che corrispondono le parole [Michea VII,28]: «… Poiché vuole la grazia».

 

La settima conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dai due zigomi che sono belli e piacevoli a vedersi. Rabbi Shimon iniziò: «É scritto [Cantico II,3]: «Come un melo tra gli alberi della foresta, così è il mio amato tra i giovani». La Scrittura paragona il Santo, che sia benedetto, ad un melo; come i frutti di quest’albero hanno tre colori, così ogni zigomo del Volto ha tre colori, che in tutto fa sei, e la settima conformazione (ornamento, gruppo) è la quintessenza delle sei. É grazie a questi sette ornamenti che il mondo sussiste, come è scritto [Proverbi XVI,22]: «Nell’irraggiamento della forza del re (nella Saggezza), la vita ha la sua fonte». É dagli zigomi che emana la vita e la gioia per Zauir Anpin (Piccolo Volto) , così come è scritto: «Dio volgerà il suo volto verso di te». La sua faccia rappresenta la faccia esteriore; poiché, quando essa è illuminata, il mondo è benedetto. Abbiamo appreso per Barietha[38] che fin quando le luci esterne rimangono illuminate , il mondo è

benedetto e il rigore non dilaga. Quale felicità per il mondo nel tempo in cui i due zigomi, che sono sempre spendenti si rivelano ad esso. In quel momento Zauir Anpin (Piccolo Volto) gioisce, come le lampade qui in basso; tutti i mondi e tutti gli esseri sono in perfetta felicità. Zauir Anpin (Piccolo Volto) si illumina di tanto in tanto, mentre gli zigomi lo sono sempre. Essi illuminano trecentosettanta[39] mondi. Questa settima

conformazione (ornamento, gruppo) racchiude la prime sei. É a questo che alludono le parole [Michea VII,18]: «Egli torna ed avrà pietà di noi». «Egli torna», poiché ci sono dei momenti in cui è nascosto ed altri in cui è rivelato.

 

[134a] L’ottava conformazione (ornamento, gruppo) è costituita da un pelo della barba che scende in linea retta come un piatto della bilancia, fino all’ombelico. Alzati Éléazar, figlio mio, e parla. Rabbi Éléazar iniziò: «Tutto dipende dalla buona stella, anche il destino del Rotolo della Legge che è posta nel Tabernacolo». Abbiamo già spiegato questa massima nel Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto), ma esaminiamola ancora una volta. Tutto è retto dall’influenza degli astri? Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che] il Rotolo della Legge è sacro, il suo rivestimento è sacro, e il Tabernacolo che lo racchiude è egualmente sacro. A queste tre santità corrispondono i tre volte «santo» ripetuti in Isaia [Isaia VI,3]: «Uno disse all’altro: Santo, Santo, Santo, benedetto Egli sia». Egualmente la Legge è stata data con tre santità: il Tabernacolo, nella quale è racchiusa, e il Tempio ove era posto il Tabernacolo. Degli oggetti così santi potevano essere sottomessi alla buona fortuna (Mazal)? Ora è scritto: «Voi non avrete timore delle costellazioni del cielo». Ma si è spiegato nel Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto) che il pelo sacro della Barba, centro degli altri peli, è chiamato «Mazal». Il Rotolo della Legge che è chiamato «santo» non possedeva i dieci attributi della santità prima di essere posto nel Tabernacolo. Questo pelo é chiamato «mazal», perché è il centro di tutte le costellazioni del cielo. Quegli che vede l’ottava conformazione (ornamento, gruppo) vede tutte le sue colpe sparire, come è scritto: «Egli cancella le colpe». Rabbi Shimon gridò: che tu sia benedetto figli mio, dopo il Santo dei Santi».

 

La nona conformazione (ornamento, gruppo) è formata dall’intreccio dei capelli. Alzati Rabbi Abba e parla. Rabbi Abba disse: «Sono i capelli che si mescolano con quelli chiamati «le profondità dell’Oceano», e tutti gli accusatori degli uomini sono precipitati in queste profondità. Rabbi Shimon disse: che tu sia benedetto, figlio mio, dall’Antico dei Giorni (Authiq Iomin).

 

La decima conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dai peli che ricoprino il collo. Rabbi Yehuda, alzati. Rabbi Yehuda disse: «É scritto [Isaia II,19]: «Ed essi si nascosero nel fondo delle rocce e nelle grotte delle montagne a causa del terrore di Dio e davanti allo splendore della Sua Maestà». «Terrore[40] di Dio» designa

la parte visibile. «Lo splendore della Sua Maestà» rappresenta i peli che ricoprono il collo e sono nascosti dalla Barba. A questa conformazione (ornamento, gruppo) corrispondono le parole [Michea VII,20]: «Tu doni la verità (fedeltà) a Giacobbe…»

 

L’undicesima conformazione (ornamento, gruppo) è composta dalla regolarità dei peli della Barba che non si sovrappongono l’uno all’altro. A questa conformazione (ornamento, gruppo) corrispondono le parole [Michea VII,20]: «… E la grazia (misericordia) ad Abramo».

 

[134b] La dodicesima conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dalla bocca scoperta che i baffi non nascondono. I baffi lasciano la bocca scoperta, affinché non vi siano rigori. Ma che i peli della Barba appartengono al lato del Rigore? No! Noi sappiamo al contrario che essi appartengono al lato della Clemenza. É affinché lo spirito possa uscire facilmente. Tradizione: [Letteralmente: abbiamo appreso che] dalla Bocca santa esce un soffio che anima «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» e tutti gli esseri del basso, e si diffonde in trecentosettanta[41] direzioni. Ecco perché la Bocca santa è scoperta, affinché nulla si mescoli al soffio.

Questa conformazione (ornamento, gruppo) è la più misteriosa di tutti. Il vero profeta è ispirato dalla «Bocca di Dio» che è il soffio esteriore, lo Spirito dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) è nascosto e misterioso e non è conosciuto che da Lui stesso. I Patriarchi si sono collegati alla dodicesima conformazione (ornamento, gruppo) da cui emanano i dodici confini dell’Alto e del basso ai quali corrispondono le dodici tribù. É a questo che alludono le parole: «… Che tu hai giurato ai nostri antenati».

 

La tredicesima conformazione (ornamento, gruppo) è costituita dalle due metà della Barba che discende maestosamente fino all’ombelico. Rabbi Shimon disse: «Felice il destino di colui che si trova nella regione di questo suprema conformazione (ornamento, gruppo)! Felice la sua parte in questo mondo e nel mondo a venire, poiché questa conformazione (ornamento, gruppo) è il centro di tutte le altre che sono sotto la sua dipendenza, come gli ornamenti di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», e tutto è contenuto in questa conformazione (ornamento, gruppo). Questo è il «Mazal» (pianeta) da cui tutto dipende: è il più perfetto di tutti gli ornamenti. Tutti questi ornamenti sono chiamati «Giorni primordiali [Michea VII,20]». I giorni celesti sono chiamati «Giorni primordiali» quando si riferiscono all’Antico dei Giorni (Authiq Iomin), ma portano il ime di «Giorni del mondo» quando si riferiscono a «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». I «Giorni primordiali», gli ornamenti della Barba dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) sono contenuti nella tredicesima conformazione (ornamento, gruppo). E il giorno in cui l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) si rivelerà ornato di tutti i suoi ornamenti sarà chiamato «Giorno unico», giorno al di sopra di tutti gli altri, poiché non vi sarà né giorno né notte; giorno senza notte e conseguentemente senza giorno, poiché senza la notte, non c’è giorno. É a questo giorno che si riferiscono le parole della Scrittura [Zaccaria XIV,7]: «Questo giorno unico conosciuto dal Signore non sarà né giorno né notte». Questa tredicesima conformazione (ornamento, gruppo) è la quintessenza di tutte e non è visibile: è da essa che si riversa l’olio profumato nei tredici canali del basso. Nessuno conosce il luogo da cui emana. É a questa che si riferiscono le parole della Scrittura [Isaia XLII,8]: «Io sono il Signore e non darò la mia Gloria ad un altro[42]». E altrove [Salmi C,30]: «Egli ci ha fatto». E

ancora [Daniele VII,9]: «E l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) era assiso».

 

Ma nessuno sa dove risiede e non può scoprirlo. In altro luogo è scritto [Salmi CXXXIX,14]: «Io Ti lodo, poiché le Tue azioni sono meravigliose e la mia anima lo sa».

 

Rabbi Shimon disse ai colleghi: «Attraverso il velo (tenda, cortina) che voi vedete, io percepisco tutte le luci di questa regione (luogo). Il Santo, benedetto Egli sia, tirò una cortina su quattro pilastri che circondano le quattro direzioni.

 

 


 

[25] Abbiamo tradotto la parola «parures» letteralmente «parure, ornamento», con «conformazione», tra parentesi abbiamo, in ogni caso, inserito anche le altre possibili traduzioni: ornamento, gruppo.

[26] Letteralmente: due mele.

[27] Tredici è, per Ghematria, il numero di AChD dha, Achad, l’Unità. Perché A+Ch+D = 1+8+4 = 13

[28] Nel testo Saggezza è al plurare ChKMVTh twmkj e non al singolare jkmh ChKMH

[29] Consultare la nota 12.

[30] AL (la) Dio, il Potente Uno è equivalente per Ghematria al numero 31 perché A+L=1+30=31.

[31] Consulta nota 13.

[32] Con una breve considerazione sarà evidente che questo incontro dei dieci principali Rabbi – ossia Schimon, Eleazar, Abba, Yeuda, Yossé, Ben Jacob, Isaac, Chisquiah, Ben Rav, Hiya, Yossé e Yisa – mirava a simbolizzare le dieci Sephiroth, delle quali, inoltre, i primi tre nominati erano anche rappresentativi della grande trinità della Corona, del Re e della Regina. In altre parole, per parlare semplicemente, l’intera costituzione dell’Assemblea era strettamente simile alla costituzione di una loggia Massonica. Si veda anche, in apertura del presente testo, dove questi tre Rabbi simbolizzano i «Tre Pilastri» delle Sephiroth: ossia questa assemblea delle dieci forme della Maggiore Santa Assemblea. Ma in riferimento all’Idra Zuta, troveremo che la Minore Santa Assemblea consiste solo di sette Rabbi, dei quali il settimo Rabbi Isaac, compare più tardi degli altri.

[33] Questo è il testo ebraico della Bibbia Poliglotta, ma in quello dell’Idra Rabba, «AHH IHWH ALHIM, Ahah Tetragrammaton Élohïm è sostituito da «Adonai Tetragrammaton».

[34] Consulta nota 13.

[35] È una semplice trasposizione delle due lettere della parola in questione: Naturalmente, restando le stesse lettere, sebbene siano cambiati i loro posti relativi, la numerazione delle due parole per Ghematria sarà identica. Ma è opportuno notare la numerazione di questa parola PSO (ucp) 80+300+70=450 valore che corrisponde alla parola Than (nt), il drago. Dunque in concordanza con l’esegetica, regola della Ghematria, il drago sarà il simbolo della trasgressione. Ma 450 è anche la numerazione di (upc) dunque il drago è anche il simbolo della grazia.   

[36] Non è evidente, a prima vista, per quale motivo questa parola, «Shekakha», debba essere «il Nome che contiene tutti gli altri nomi». Ma se la esaminiamo per Ghematria se ne comprende il motivo. ShKKH jkkc: Sh+K+K+H = 300+20+20+5 = 345 = ShMH jmc Shemah = Ha Shem ossia il NOME. Questo attributo Shemah è applicato spesso al Tetragramma in quanto il nome di tutti i nomi, e quindi ShKKH jkkc nasconde in sé il Tetragrammaton.

[37] Lui stesso, HVA awh, che noi possiamo soltanto simbolizzare con questo pronome; Egli, Lui, Che è l’Assoluto, Che è al di là di noi; quella paurosa e inconoscibile corona, che ha detto «IO SONO»; in cui non vi è passato né futuro, Egli che è l’Eterno presente. Quindi è Egli (HVA awh), il Padre, non conosciuto da alcuno eccetto che dal Figlio YHWH, e da colui al quale il Figlio lo rivelerà. Perché nessuno può vedere HVA awh e restare in vita, perché si rimane assorbiti in Lui.  

[38] Consulta nota 13.

[39] 370=Osh cu, Aush = Formazione, azione, creazione. E riducendo al minimo numero (Mispar Quatan) 3+70=73=10= Malcouth, la decade delle Sephiroth.

[40] Pachad, Terrore, è un titolo della quinta Sephirâ Guebourâ, la Forza, a cui è riferito il Nome divino Élohïm Gibor, l’Elohim della Forza. Bisogna egualmente ricordare che da questa Sephirâ prende il titolo Pilastro.  

[41] Ossia 37 nel materiale, o Asiah = Zal = professione o Laz = diversione di forza.

[42] Vi sono dieci lettere in questa frase  (ANI IHWH HVA awh yhwh yna) = 10 Sephiroth,  Questo è il mio nome; perché in questo è contenuto il Macroprosopo, il Microprosopo e il Tetragramma. ANI rappresenta il Microprosopo, HVA awh rappresenta il Macroprosopo ed anche ABA aba il Padre; e YHWH è fra essi. ANI yna è 61 e ABA aba è 4 che danno insieme 65, ossia Adonaï (ADNI ynda) Signore. E YHWH è 26, che aggiunto al primo da 91 Amen (AMN nma). Indipendentemente dalle idee sacre che colleghiamo ad Amen, è bene sapere che gli antichi Egiziani chiamavano la loro maggiore divinità Amen, Amen-Ra e Ra=Luce in ebraico rwa; Amen la nostra luce, la luce dei due volti.  

Indice

Introduzione Foglio 127b - 130b Foglio 131a - 134b Foglio 135a - 138b

Foglio 139a - 142b Foglio 143a - 145b