dja (Ehad), Uno

L'unità è qui espressa con la potenza del segno a, seguita dal doppio quaternario (j) degli Elementi e delle Qualità che si risolvono nel quaternario semplice del segno d, base dell'universalità e dalla moltiplicazione. Lo Zohar, a tale proposito, fa allusione ad un punto centrale circondato da 8 raggi.

Abbiamo già affrontato l'essenza di questo doppio quaternario e siamo giunti alla conclusione che esso corrisponda al doppio aspetto, soggettivo ed oggettivo, dei contrasti simultanei. La riduzione da otto a quattro unisce il soggettivo e l'oggettivo nel concreto. Il quaternario è la base di sviluppo per tutti i numeri. Questo emerge anche dal fatto che tutti i numeri puri si riconducono all'insieme dei numeri reali e all'insieme dei numeri immaginari e che in questi due insiemi i numeri sono positivi o negativi. Infine la combinazione del reale (r) e dell'immaginario (i) forniranno i numeri complessi; si otterranno così otto forme, variando i segni dei due termini associati: +r-r; +i-i; +r+i; +r-i; -r+i; -r-i.

Ora, i numeri complessi sono l'espressione della quantità qualificata; e così la parola unità, considerata come riposante su otto e quattro, caratterizza questa unità concreta che si trova definita come la radice (uno) e la sintesi (quattro) della forma qualificata per composizione e per contrasto. Il sistema ottonario gioca un ruolo fondamentale nella metafisica cinese. La parola dja sembra riassumere questo modo dell'Ordine Universale.

Il valore numerico di questa parola è 4+1+8(=13) dove l'unità emerge come sintesi del duodenario, realizzata tramite il rapporto dei contrasti espliciti (soggettivo-oggettivo) al contrasto concreto. Il numero tredici è quello delle Vie della Misericordia e dei Ciuffi della Barba che ne sono il simbolo.

 

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Kol Ehad Aïn Soph