Argomenti d’Istruzione per l’assemblea cerimoniale dei Maestri Cohen di Sabato 22 giugno 1776

© Federico Pignatelli

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Contraendo l'abitudine di adoperare vanamente i nomi si indebolisce in sé l'idea delle cose che esprimono. 

Definizione del parola tempio, involucro di un essere superiore che vi abita e ricettacolo della sua azione.

Distinzione. il Grande Tempio Universale, il tempio generale terrestre, ed i templi particolari. Nel primo, l'azione degli esseri spirituali emancipati nella creazione; nel secondo, l'azione dell'anima generale terrestre; nel terzo, le azioni degli esseri particolari.

Templi intellettuali, templi corporali, templi materiali. Tutti gli esseri, emanati ed emancipati nel temporale, operano le loro azioni ed il loro culto particolare in uno dei tre templi. 

Nei primi, lo spirito puro e semplice, ognuno descrivente il suo proprio cerchio, nel secondo l'uomo e tutti gli spiriti planetari corporizzati, il terzo è un luogo dedicato all'azione ed a parecchi culti particolari.

 

Il corpo dell'uomo ed il tempio di Salomone sono l’imitazione della creazione e l'immagine del Grande tempio universale. L'uomo è, al tempo stesso, l'immagine della creazione universale con la divisione del suo corpo; e del corpo generale terrestre con la sua forma che è triangolare; la sua testa rappresenta il centro o l'anima terrestre.

 

Se il corpo dell'uomo è un tempio, vi si deve, dunque, operare un culto. 

La parola Choen 34 significa l'anima spirituale minore corporizzata in una forma. 

Il numero 7 è il numero degli spiriti assoggettati ad azionare nel temporale sulle forme e con una forma per rendere la loro azione sensibile. 7 è il numero di perfezione della creazione operata con la benedizione che il Creatore vi concesse, o con la sua settima ed ultima operazione.

Il mondo terminerà con lo stesso numero che l'ha edificato. Il Cristo è venuto nel mezzo dei tempi. Il quarto millenario.

 

Distinzione degli esseri spirituali intelligenti e non intelligenti. Tutti gli esseri spirituali hanno l'intelligenza necessaria per la loro azione particolare, ma non sono dotati di una volontà personale che possa [sic] disturbare quella del Creatore per l'ordine e la durata delle sue opere. 

Tutti gli esseri spirituali qualsiasi, sono diretta emanazione del Creatore; sono quindi degli esseri o degli agenti secondari, a causa di queste qualità non possono creare degli spiriti ma soltanto delle azioni spirituali che emanano da essi. Avendo una durata limitata, sono tutti quaternari per la loro emanazione, ma portano principalmente il numero particolare delle loro facoltà o della loro azione.

Le leggi e la durata della Creazione sarebbero soggette ad essere disturbate se gli esseri che ne governano le differenti parti avessero una volontà libera, come gli spiriti planetari, l'anima terrestre, gli spiriti dell'asse fuoco centrale, ecc. L'uomo aveva il potere di comando su di essi, l'esercitò, e potrebbe ancora recuperarlo.

L'uomo, essere spirituale minore aveva un culto da eseguire. Era puro e semplice, ma avendo degradato il suo essere e snaturato la sua forma, il suo culto è cambiato, è diventato soggetto alla legge cerimoniale del culto.

L'uomo, partecipando alla natura divina e completando la quadruplice essenza, deve rendere un culto che corrisponda alle quattro facoltà divine di cui è l’immagine e la rassomiglianza. 

Culto di espiazione, di purificazione, di Riconciliazione, di santificazione. L'ultimo corrisponde al pensiero divino, il terzo alla Volontà o al Verbo, il secondo all'azione, il primo all'operazione. 

L'uomo, nel suo primo stato non aveva da operare che un culto di santificazione e di lodi, era un agente in base al quale gli altri spiriti dovevano operare i tre altri per lui; essendo caduto, occorre che li operi lui stesso. 

Questi quattro culti erano stabiliti, nella vecchia legge, in base ai quattro sacrifici differenti che realizzava il Gran Sacerdote, per le quattro specie di animali, si fanno ancora nei quattro tempi o feste principali e nelle quattro preghiere giornaliere.

Il vero culto cerimoniale è stato insegnato ad Adamo, dopo la sua caduta, dall’angelo riconciliatore, è stato eseguito santamente, in sua presenza, da suo figlio Abele, ristabilito sotto Enoch che istruì dei nuovi discepoli; dimenticato poi da tutta la terra, fu restaurato da Noè ed i suoi discepoli, rinnovato da Mosè, Davide, Salomone, Zorobabele e perfezionato infine dal Cristo tramite i suoi apostoli nella Cena.

Come tutti gli spiriti planetari concorrono, con la loro armonia, al mantenimento ed al governo del Grande tempio universale, parimenti tutti i Maestri Choen sono come un punto della circonferenza nella quale si opera il culto particolare dei veri Eletti.

Ma il culto è assoggettato alle leggi cerimoniali temporali, cosa chiaramente dimostrata dalla legge del Levitico data al tempo Mosè; occorre studiare questa legge cerimoniale dell'Ordine, che ha come scopo fondamentale, per tutte le cerimonie stabilite dalla prima Classe fino all'ultima, di formare i discepoli ad acquisire una perfetta conoscenza di quei cerimoniali ai quali può essere destinato.

La prima Classe particolare dell'Ordine si riferisce all'elezione generale del popolo che il Signore si scelse per manifestare il suo potere e la sua gloria. Questo primo grado opera virtualmente per la purificazione della forma in base alla virtù del potere dell'anima terrestre e degli spiriti ternari terrestri, d'acqua, di fuoco, che agiscono e reagiscono sulle forme, sulle essenze e sul veicolo. L’operatore opera sulla luna.

 

Il grado di Eletto si riferisce al compito particolare della tribù di Lévi destinata al servizio del tempio; opera virtualmente per la purificazione della forma e sull'essere spirituale minore che lo rende suscettibile di diventare ricettacolo del potere divino / delle azioni spirituali dei capi regionali celesti e terrestri /, e che, per la sua rinuncia ai cinque sensi materiali, rappresentati dai cinque metalli o cinque capi regionali demoniaci, dichiara volere cominciare la sua espiazione. 

L'operatore opera sul Mercurio nelle regioni celesti.

 

Indice della Sezione Willermoz