REALTA' E FANTASIE

Entrare nel mondo interiore significa entrare in un universo profondamente diverso da quello esteriore. Talmente diverso che sembra un luogo di fantasie ad occhi aperti, al quale non sembra corrispondere una realtà oggettiva.

 

La grande difficoltà consiste nel mettere a punto strumenti atti a percepire con maggior chiarezza qualcosa che non riesce ad essere definibile, ma che esiste veramente. Se non esistesse, come potremmo percepirlo ?

Nella stessa difficoltà ci troviamo noi, che stiamo proponendo la percezione esistenziale come elemento costruttivo di una rotta verso il mitico Nord simbolico. Come possiamo ragionevolmente proporre qualcosa da esplorare che non sembra rientrare nelle categorie dell'oggettività ? Qualcuno potrebbe dire : allora non rischiate forse di andare a cadere in braccio alle illusioni delle fantasie? Le quali fantasie sono bellissime, ed i sogni ad occhi aperti pure, ma a cosa servono se non a generare sterili visioni individuali, distorte ed irresponsabili ?

In nostro aiuto arrivano i Significati. Essi possono aiutare gli esploratori a distinguere il sottilissimo confine che separa la Trascendenza dalla fantasia, entrambe le quali hanno estensione nel dominio della Potenza. Ma la fantasia non genera Significati stabili, al contrario della Trascendenza. La fantasia ha di solito come protagonista il personaggio individuale rappresentato nella vita esteriore. Con tutti i propri limiti.

I cattivi esploratori avranno grandissime difficoltà nell'abbandonare la sterile fantasia. Gli esploratori accorti, invece, dovranno lavorare molto su sé stessi. Visitando la propria interiorità, dovrebbero accorgersi di una loro ben più profonda individualità, che partecipa inscindibilmente alla Pietra dell'Esistenza.

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