UNA BREVE SOSTA

Ogni tanto l'esploratore deve fermarsi a riflettere

 

Avrete certamente compreso che il "mestiere" di esploratore di Significati è affascinante ma difficile. Ogni esploratore ha un suo proprio talento di esploratore, ricevuto come patrimonio intrinseco della propria vita. Però, come succede per ogni forma d'Arte non ci si può fermare al capitale iniziale, ma occorre coltivare e sviluppare il talento.

Questa è una materia sfuggente. Cosa è il talento ? Non si può certo misurarlo a chili o a metri. Eppure ognuno sa benissimo di che cosa si parla : ma non lo si riesce a definire, neanche a sé stessi. Se il talento è presente ed operativo in qualsiasi istante della vita tutto diventa facile. Se svanisce, la vita diventa grigia. Non rientrando in nessuna categoria di pensiero il talento non può essere coltivato con la sola conoscenza.

Spesso, per svilupparlo, si ricorre al vecchio tentativo di mescolarlo con le cose più impensate, prese dagli eventi entro la manifestazione, nel vano sforzo di fissarlo in una "bacchetta magica" buona per tutti gli usi. Ma secondo un vecchio detto alchemico, allo "sfuggente" non si deve aggiungere niente, ma piuttosto togliere il superfluo.

Prima di riprendere il cammino l'esploratore deve porsi la domanda cruciale : come si fa a togliere il superfluo ?

E poi : è prioritario o più fertile o più efficace ricercare nell'esteriorità oppure esplorare entro noi stessi ?

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