MILINDAPAÑHA
LE DOMANDE DEL RE MILINDA
LIBRO III - Capitolo IV

Mld:III.4.3 - La rinuncia

Il re disse: “Voi mi avete detto, Nagasena, che la vostra rinuncia è stata fatta per porre fine alla sofferenza e per non far nascere altro dolore.”
“Sì, è così.”
“Ma quella rinuncia è determinata da un precedente sforzo o da uno sforzo presente?”
Il monaco replicò: “Lo sforzo presente concerne ciò che rimane ancora da fare, mentre il precedente sforzo ha portato a termine ciò che doveva fare.”

“Datemi un esempio.”
“Ora cosa pensate, o re? É quando avete sete che scavate un pozzo o un lago artificiale con l’intento di trovare dell’acqua da bere?”
“Certo che no, venerabile.”
“Proprio così, grande re, lo sforzo presente concerne ciò che rimane ancora da fare, mentre il precedente sforzo ha portato a termine ciò che doveva fare.”

“Datemi un altro esempio.”
“Ora cosa pensate, o re? É quando avete fame che arate i campi per piantare semi ed avere dei raccolti con l’intento di avere del cibo da mangiare?”
“Certo che no, venerabile.”
“Proprio così, grande re, lo sforzo presente concerne ciò che rimane ancora da fare, mentre il precedente sforzo ha portato a termine ciò che doveva fare.”

“Datemi un altro esempio.”
“Ora cosa pensate, o re? É quando la battaglia è condotta contro di voi che scavate un fossato, innalzate un baluardo, costruite una torre di guardia, formate una fortezza, e raccogliete provviste di cibo? Oppure vi fate insegnare come montare gli elefanti, come cavalcare, come guidare il carro e tirare con l’arco, o l’arte della scherma?”
“Certo che no, venerabile.”
“Proprio così, grande re, lo sforzo presente concerne ciò che rimane ancora da fare, mentre il precedente sforzo ha portato a termine ciò che doveva fare. Perciò così è stato detto dal Beato:

“Per tempo ogni saggio lavori
in modo da vedere la sua felicità!
Non con il modo di agire del carrettiere, ma fermo
prosegua con decisione.
Come un carrettiere che ha lasciato la retta via
per proseguire su tortuosi sentieri, si pente –
(come colui che si gioca tutto a dadi e perde) –
così la mente fragile trascura il bene,
per seguire il male, lamentandosi
quando cade sotto la scure della morte, è come
il giocatore rovinato nell’ora del bisogno.”

“Molto bene, Nagasena.”

 


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