CAPITOLO PRIMO

Lontano da qui, profani; ciò che dirò non è per voi. È per i degni discepoli del grande Ermete, che vado a svelare il non plus ultra delle Scienze, l'arte di fare la pietra. Bercerete, probabilmente, dopo me; ma poco importa. Non farò neanche attenzione ai vostri insipidi propositi; perché è ormai da tempo che sono abituato allo starnazzare delle oche, & al gracchiare dei corvi. Leggete il mio lavoro, se volete, ma non ne sarete istruiti; perché soltanto i Figli della Luce possono intendermi; & ve lo ripeto ancora, è solamente per loro che scrivo. 

O voi, il cui il desiderio sincero & disinteressato porta a lavorare alla Grande Opera; voi che non avete altro scopo, nelle vostre dotte ricerche, se non quello di rendervi provvidenziali alle esigenze del povero, & alla virtù oppressa, venite a ricevere, dalle mie mani, il salario della vostra perseveranza laboriosa, & la corona filosofica che vi è legittimamente dovuta. 

Iniziate, miei cari Figli, a preparare bene il nostro mercurio & il lavoro sarà fatto a metà. Non nego che esistano molte difficoltà da superare per giungere a questa prima preparazione che, probabilmente, è la fase più difficile del nostro lavoro filosofico; ma ricordatevi, & non dimenticatelo mai, che una geniale risolutezza non si lascia abbattere dagli ostacoli che incontra; ma al contrario, considera un dovere ineluttabile superarli. Seguendo scrupolosamente le strade della natura, incontrerete gli stessi ostacoli che essa incontra nel corso delle sue operazioni, & li supererete come essa li supera. Post Laborem Scientiam.

Quando avrete eseguito questa prima operazione, dimenticherete la pena che vi avrà causato; perché ciò che resta da fare è così poca cosa che si farà col tempo, & quasi senza lavoro. É così che un albero, dopo essersi sforzato di produrre i suoi frutti attende con pazienza che il sole li maturi; non fa altro, aspettando questa maturazione, che salvaguardare quell’umido radicale, particolarmente necessario,  tanto che se venisse a mancare, il sole li brucerebbe invece di maturarli. 

Per quanto difficile questo primo approccio, tuttavia riuscirà se ci si comporterà con attenzione, prudenza & circospezione. Chi segue le strade della natura, & vuole aiutarla, è un saggio che riesce in tutti i propri disegni, perché egli non fa' nulla che possa superare le sue forze; al contrario, chi pretende di forzare la natura, è un  pazzo che fallirà nei suoi progetti, giacché li concepisce tutti al disopra del suo potere. Voi, che siete abbastanza discreti da chiedere alla natura soltanto ciò che è in grado di darvi, meritate di avere parte ai suoi doni, siete degni della sua tolleranza. Ascoltate le mie parole, studiate le mie lezioni, approfittate dei miei consigli, & sarete felici. 

Prendete del mercurio crudo, fatelo cuocere secondo l'arte, vale a dire, fissate ciò che c'è di volatile, & volatilizzate ciò che c'è di fisso; rendete liquido ciò che è secco, & secco ciò che è liquido; allora avrete in vostro potere il vero mercurio filosofico. Ma non lavorate frettolosamente: affrettatevi lentamente; occorre il tempo per ogni cosa. Nostra madre comune, la natura, regola sempre le sue produzioni nel corso annuo del sole che ne è il vero padre. Prendete tutte le cautele necessarie, & niente più. L'arte di fare la pietra tiene più della semplicità della natura, che della sollecitudine dell'artista. Siate spesso spettatore ozioso, & occupatevi in questi momenti di inoperosità, soltanto, a considerare la compiacenza che la natura ha per l'arte; & ad ammirare la sua sottomissione alla volontà dei figli della scienza. 

Quanto al regime del fuoco, abbiate cura di proporzionare il caldo alla resistenza del mercurio: se è troppo debole, imputridirà piuttosto che cuocere; se è troppo violento, ciò che c'è di volatile evaporerà; così che in un & l'altro caso, manchereste il vostro scopo, & avreste lavorato inutilmente. Studiate la natura dunque; penetrate i suoi segreti più occulti per giungere alla conoscenza del suo fuoco principale; perché è là la parte più difficile dell'arte. E quando il grado del fuoco vi sarà noto, lavorate arditamente, & senza timore di ingannarvi. Tuttavia, per una più grande sicurezza, chi vi impedisce di porre un termometro nel vostro laboratorio? Chiunque prenderà tutte le precauzioni possibili, può star certo che non correrà il rischio dell’insuccesso. 

Conoscerete la perfetta cozione della pietra, quando il mercurio, dopo essere annerito e in seguito imbiancato, diventerà infine di colore arancione. Ne farete, allora, una polvere che conserverete finché vorrete, senza temere che si corrompa, si dissolva o evapori; & questa meravigliosa polvere vi sarà utile per tutto ciò che intraprenderete.   

 

 

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