Il 24 Settembre 1745, subito dopo l'inizio dell'invasione della Gran Bretagna, Carlo Edoardo, figlio del «Pretendente Vecchio» o Cavaliere di San Giorgio, chiamato dai suoi seguaci Giacomo III, disse di essere stato ammesso nell'Ordine dei Cavalieri Templari e di esservi stato eletto Gran Maestro, posto che tenne fino alla morte. Tale è la tradizione, ma anche qui veniamo a scontrarci con le autentiche dichiarazioni del Fratello Lyon che il Templarismo non fu introdotto in Scozia fino all'anno 1798 (1). È quindi impossibile che Carlo Edoardo avesse potuto divenire Templare ad Edimburgo nel 1745.

Comunque, è probabile che sia stato investito del Supremo potere con gli alti gradi che erano stati fabbricati da Ramsay nell'interesse della sua famiglia e non è da escludersi, come è stato affermato, che basando le sue rivendicazioni sulla clausola rituale che il Re di Scozia era il Gran Maestro ereditario dell'Ordine Reale, egli abbia assunto quel titolo.

Di questo noi abbiamo qualcosa come un'autentica prova, qualcosa il cui possesso rappresenta come una oasi della storia in questo arido deserto di dubbi, congetture e supposizioni.

 

Nel 1747, più di un anno dopo il suo ritorno dalla disastrosa invasione di Scozia ed Inghilterra, Carlo Edoardo istituì un Capitolo per la formazione, nella città di Arras in Francia, di quello che è chiamato nel documento «un Sovrano Primo Capitolo di Rosacroce sotto il titolo distintivo di Giacobita Scozzese».

Nel 1853, il Conte di Hamel, prefetto del Dipartimento in cui è situata Attas, scoprì una copia autentica del Capitolo negli archivi dipartimentali.
In questo documento, il «Giovane Pretendente» esponeva i suoi titoli Massonici con le seguenti parole:
«Noi, Carlo Edoardo, Re d'Inghilterra, Francia, Scozia e Irlanda e in qualità di Sostituto Gran Maestro del Capitolo di H. (2), conosciuto col titolo di Conte dell'Aquila e del Pellicano e per le nostre disgrazie e sfortune con quello di Rosacroce», ecc.
Secondo la regolarità rituale, avrebbe dovuto essere Gran Maestro ereditario suo padre, quale re di Scozia ed egli perciò assunse soltanto quello subordinato di Sostituto.


Questo capitolo, dell'autenticità del quale così come degli atti che registra non appare esservi dubbio, pone il problema che Carlo Edoardo non fu Gran Maestro dei Cavalieri Templari ma Gran Maestro dell'Ordine Reale di Scozia, o assunse la Gran Maestranza durante la sua visita ad Edimburgo nel 1745.

Essendo stati, quell'Ordine e gli Alti Gradi, creati dal Cavaliere Ramsay per sostenere gli interessi della sua causa, l'accettazione o assunzione del rango e delle funzioni di un ufficiale presidente fu un riconoscimento del piano di usare la Massoneria come strumento politico, ed è infatti il primo e fondamentale punto nella storia delle ipotesi della Massoneria Stuart.

Noi, qui, per la prima volta diamo una tangibile prova che vi fu un tentativo di confondere l'Istituzione della Massoneria con le fortune e le imprese politiche degli Stuart.


Il nome dato a questo primo capitolo ad Arras mette ulteriormente in evidenza che il suo scopo fu realmente politico; il motto Ecosse Jacobite, o Scottish Jacobite, era in quel periodo accettato da tutti come un nome di parte per indicare un partigiano della pretesa degli Stuart al trono d'Inghilterra.
Il capitolo stesso ci mostra come la sua organizzazione fosse stata intesa soltanto come l'inizio di un piano per ottenere l'appoggio di altri Massoni nello stesso disegno politico, perciò i membri del Capitolo furono autorizzati «non solo a fare dei cavalieri, ma anche a creare dei Capitoli in qualsiasi città essi
trovassero adatta», il che prontamente fecero in molti casi, fra i quali uno a Parigi nel 1780, che nel 1801 fu unito al Grande Oriente di Francia.

Un anno dopo la creazione del Capitolo ad Arras, il Rito della Veille Bru o Faithful Scottish Masons, fu creato a Tolosa in grato ricordo della accoglienza fatta dai Massoni di quel posto a Sir Samuel Lockhart, l'aiutante di campo del Pretendente.

Il Ragon dice che i favoriti che accompagnavano questo principe in Francia avevano l'abitudine di vendere a certi speculatori Bolle per Logge Madri, brevetti per Capitoli, ecc. Questi titoli erano di loro proprietà e non mancarono di usarli come mezzo di sussistenza.

È un dato di fatto da tempo riconosciuto nella storia Massonica che la prima Loggia stabilita in Francia per autorizzazione della Gran Loggia di Inghilterra vi fu portata nel 1725. Non c'è alcun dubbio che una Loggia Massonica si riuniva in quell'anno nella casa di un certo Hure e che fu presieduta dal Conte di Derwentwater.

Ma le ricerche del Fr. Hughan hanno provato incontestabilmente, che questo fu ciò che chiameremmo ora, un corpo clandestino e che la prima Loggia Francese legalmente costituita dalla Gran Loggia d'Inghilterra si ebbe nel 1732. Oltre il fatto che nella Gran Loggia d'Inghilterra non c'è nessun documento di alcuna Loggia di Francia in data anteriore il 1725, è oltremodo improbabile che un riconoscimento avesse potuto essere concesso ad un Giacobita tanto eminente come Derwentwater. Ragioni politiche di estrema gravità avrebbero a quel tempo impedito una simile azione.

Charles Radcliffe, con suo fratello Conte di Derwentwater, erano stati arrestati in Inghilterra per la parte avuta nella ribellione del 1715 nel tentativo di mettere sul trono Giacomo III. Furono entrambi condannati a morte: il conte fu giustiziato, ma Radcliffe scappò in Francia dove assunse il titolo che, come egli reclamò, doveva essergli trasmesso con la morte del figlio di suo fratello.

Nella successiva rivolta del 1745, mentre tentava di congiungersi col «Giovane Pretendente», fu catturato nel battello su cui navigava da un incrociatore Inglese e dopo esser stato condotto a Londra, fu decapitato nel 1746.

Il Conte di Derwentwater fu perciò uno zelante Giacobita, un ribelle proscritto che era stato condannato a morte per tradimento, un fuggiasco secondo la legge e un mercenario del «Pretendente Vecchio» o Cavaliere di San Giorgio, che per ordine di Luigi XIV era stato proclamato Re d'Inghilterra col nome di Giacomo III.

 

È assurdo, perciò supporre che la Gran Loggia d'Inghilterra avesse concesso a lui e ai suoi Giacobiti una bolla per la fondazione di una Loggia. I suoi statuti dichiaravano con parole inequivocabili che un ribelle contro lo Stato non poteva essere incoraggiato nella sua ribellione. Tanto meno sarebbe stato appoggiato per esser fatto Maestro di una nuova Loggia.

Comunque, così fino a molto di recente è stata accettata da tutti come parte della storia autentica della Massoneria in Francia. Secondo le parole di uno scrittore moderno «la storia era troppo ridicola per essere creduta e perciò ciascuno la credette».

 

Ma è un fatto innegabile che nel 1725 una Loggia Inglese sia stata veramente aperta e condotta nella casa di un pasticciere inglese di nome Hure. Essa non era tuttavia regolare o legale - fu probabilmente organizzata, sebbene non abbiamo nessun documento evidente che lo testimoni, secondo i consigli e le istruzioni di Ramsay - e fu una Loggia Giacobita consistente soltanto di aderenti e seguaci del «Vecchio Pretendente».

Questo è il più esplicito esempio che noi abbiamo della correlazione degli Stuart con la Massoneria. Fu un tentativo fatto dai seguaci di quella casa di ingaggiare l'Ordine come mezzo per la restaurazione delle fortune perdute. I Membri principali della Loggia furono Derwentwater, Maskelyne e Heguertly o Heguerty.

Di Derwentwater ho già parlato; il secondo fu evidentemente uno scozzese ma il nome del terzo è stato così corrotto nella sua ortografia francese che non siamo in grado di ricavarne l'origine. Si è supposto che il nome fosse Haggerty; se è così, egli fu probabilmente un Irlandese. Essi furono però tutti Giacobiti.

 

Il Rito della Stretta Osservanza, che per un periodo dell'ultimo secolo ebbe così forte presa nella Massoneria di Germania e la cui dottrina fondamentale era quella di Ramsay - cioè che la Massoneria fosse solamente una continuità del sistema dei Templari - si dice sia stato creato all'origine nell'interesse degli Stuart e che la Fratellanza avesse l'incarico di contribuire largamente alle imprese in favore del Pretendente.

 


 

1. History of the Lodge of Edimburgh, p. 287.

2. L'iniziale «H.» senza dubbio indica il Capitolo Scozzese di Heredon.

Indice

Introduzione Il Terzo Grado e gli Stuart Gli Alti Gradi di Ramsay La Massoneria Scozzese

I Gesuiti e gli Stuart Gli Stuart e i Cavalieri Templari Conclusioni