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													   Prima Parodia della Marcia   Mano alle armi, Fratelli Bandiamo
 Da qui bicchieri e bottiglie,
 È solamente al rumore dei cannoni
 Che si celebrano i nostri misteri.
 Facciamo buon fuoco fratelli miei,
 
													 Riempiamo
 Di questi barili i nostri cannoni,
 E come buoni Massoni
 Tra noi beviamo.
   Quale dono fu mai più prezioso? Conserviamo nei nostri Occhi
 Un segreto impenetrabile.
 Che sia inviolabile.
 
													 Ovunque, anche a tavola,
 Temiamo che un profano curioso
 Ne possa istruire i nostri invidiosi.
 Flagello della malinconia,
 
													 Piacere, Padre dello slancio,
 Per stringere il nodo che ci lega
 Fa' che una lusinghiera armonia
 Con le dolci canzoni
 Rallegri i nostri insegnamenti.
 
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													Seconda Parodia della Marcia   Uniamo Fratelli miei, i nostri entusiasmi,
 
 E con nuovi impegni
 formiamo questi divini accordi,
 che permettono i nostri misteri.
 Andiamo, gran fuoco fratelli miei,
 Per un Re,
 di cui amiamo la legge,
 nemici tremano di spavento!
 è Luigi che vedo.
 
 I Cieli ci hanno reso questo Eroe,
 La sua Salute allontana i nostri mali,
 quale felicità inconcepibile!
 quale grazia ineffabile
 la morte, inesorabile
 è costretta al rispetto
 non abbiamo più nulla da temere.
 
 Uniamo Fratelli miei,
 i nostri entusiasmi.
 
 Cantiamo questa doppia vittoria;
 consegniamoci al piacere di bere,
 che altri innamorati della gloria,
 cerchino di vivere nella storia.
 Il nostro impiego più dolce
 è di dire tra noi,
 Uniamo Fratelli miei,
 i nostri entusiasmi.
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