Nel 1743, Louis-Nicolas
Clérambault (1676-1749) pubblicò
"I Franco-Massoni", cantata da
camera in tre parti. All'epoca,
l'istituzione era molto
screditata. E, come lo ha
scritto Gérard Gefen in "I
musicisti e la massoneria"
(Edizioni Fayard, 1993) questa
opera sembra rivolgersi più
"profani" che ai fratelli; "I
Franco-Massoni" risponde,
infatti, quasi punto per punto
agli attacchi di cui
l'istituzione faceva l'oggetto.
La cantata è composta di tre
parti. Un breve estratto, circa
30 secondi, di ciascuna è stato
elaborato ed è riproposto in
esecuzione continua. I brani
sono cantati da Bernard Cottret,
baritono e accompagnato da
Georges Tessier, violino, e
Robert Cordier violoncello.

I Franco-Massoni
Prima parte
Nella prima parte, Clérambault canta le virtù della Massoneria:

Recita
Ordine ignorato dal profano volgare, Ordine augusto e che riverisco, E' a te che oggi dedico i miei suoni: Che nei miei trasporti temerari Un popolo di amici e di fratelli Sia per sempre l'oggetto delle mie canzoni

Aria Dall'altezza del celeste Empireo, La Virtù ci dettò delle leggi. E lasciando la volta sacra, Tra noi il divino Astrée Si ferma una secondo volta. Lontano dal fasto e dell'impostura, Formiamo dei saggi desideri.

Seconda parte
La seconda fa chiaramente allusione alle persecuzioni di cui l'ordine è l'oggetto:

Recita
Ma che vedo? Invidiati dal resto dei mortali, Vogliono chiudere il Tempio, abbattere i nostri altari? Alla nostra innocenza lamentosa, Alle nostre truppe fuggiasche Vogliono interdire i nostri luoghi? Sì, quelli che contro noi il pregiudizio conquista, Si uniscono per frantumare i più gentili nodi.

Aria Nera calunnia, Barbara furia, Esce dagli Inferni Il tuo soffio perfido Infetta le arie La tua bocca omicida Commuove l'universo.
 Su noi ti fermi, Già ci presti Dei tratti pericolosi. Turbi le nostre feste, Proscrivi i nostri giochi. Sento sulle nostre teste I tuoi terribili serpenti.

Terza parte
La terza parte ha uno scopo di giustificazione per la diffidenza manifestata dall'altro sesso.

Recita
Mostro, ferma, di un sesso gentile ma geloso Che contro noi si offende e ci minaccia, Smetti di alimentarne il corruccio; Non perseguire la nostra disgrazia Aggiungendo questa contrarietà, più crudele di tutte.

Arietta A quale sospetto immaginario, Sesso affascinante vi consegnate? Non si esce mai con noi Che discreto, fedele e sincero. Queste virtù hanno di che cosa piacervi, Le esercitiamo ogni giorno. Le leggi che formano al mistero Formano dei cuori al tenero Amore.

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