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Introduzione

 

In ogni società, cantare insieme, così come mangiare insieme o ritualizzare degli incontri è stato sempre un ottimo modo per rafforzare il senso di appartenenza.
Questo è anche il caso della Massoneria; i cui membri nel XVIII secolo, composero, migliaia di canzoni e inni, non solo per rallegrare i momenti in cui i FF:. massoni erano riuniti a tavola, ma anche, e questo nella maggioranza dei casi, per solennizzare le cerimonie in Loggia.

La prima edizione delle Costituzioni di Anderson (1723) include già quattro inni, ma il primo “vero” canzoniere massonico fu pubblicato in Francia nel  1737,  in una città (Parigi) che contava appena quattro logge. Raccolto dal flautista Naudot, contiene soltanto 9 canzoni, ma altre 24 se ne aggiungeranno rapidamente nella seconda edizione del 1739.


Purtroppo un curioso fenomeno sembra registrasi oggi nella Massoneria del nostro paese, dove tutti i Canti le Canzoni e i Canzonieri massonici sembrano ignorati, o quantomeno trascurati.
È sufficiente una breve ricerca in rete, con i principali motori, per rendersene conto.
Ricerche in lingua italiana del tipo “Canzoniere/i Massonici, Canzoni Massoniche, Canti massonici", restituiranno una serie di pagine, molte per la verità, ma nelle quali compare esclusivamente la musica del Fratello Mozart e di qualche altro noto autore.


Questo insinua una frustante convinzione, ossia che i Canzonieri i Canti e le Canzoni che videro la luce nelle Logge dal XVIII secolo fino ai giorni nostri, o non rivestano, per noi, nessuna importanza, o peggio, ancora, non siano mai esistiti.
Personalmente ho provato ad interrogare i Fratelli della mia Loggia e quelli di altre Officine, ma le risposte che ne ho ricevuto percorrevano esattamente quelle delle pagine restituite dai motori in internet… Mozart, null’altro.


Eppure il giornalista Galasso Giuseppe, in un articolo apparso sul “Corriere della Sera” il 3 dicembre del 1995 scriveva: “Tutte le volte che le logge si riunivano, i massoni cantavano, se non altro, le loro canzoni. Non è, certo, una constatazione singolare. Ogni movimento od associazione del tipo della Massoneria ha avuto ed avrà i suoi canti, e tanto più se, come anch'essa, comporta culti e riti. Nel caso della Massoneria l'elemento musicale assunse, peraltro, un' importanza particolare. Non si limitò , cioè , alla prassi degli inni e dei canti in occasione di eventi particolari e riti; non fu una manifestazione solo dello spirito di corpo e del fervore associativo od una traduzione ritmica e melodica delle parole d'ordine massoniche. Non fu neppure dovuta soltanto a musicisti di più o meno limitato respiro e d' ancor più circoscritta fama, come di solito accade per coloro che rivestono di note i versi, altrettanto solitamente mediocri, in cui si trasmettono i messaggi di società e gruppi organizzati e s' esaltano gli spiriti di associati, confratelli, commilitoni, fedeli, eccetera. Massoneria e musica furono legate, nel secolo d' oro della prima, che fu anche un secolo dei più aurei per la seconda, ossia nel Settecento, da un rapporto più stretto e più alto: un rapporto d' ispirazione ideologica, di compenetrazione morale, d' identificazione di ruoli, di comuni assunti tematici e simbolici”….
Questo vuol dire che la Massoneria fu veramente allora molto di più di una setta o chiesa: fu la fucina e il tramite di valori imperituri. E vuol dire anche che la musica allora forse più che mai ebbe un valore universale addirittura al di là della sua già tanto alta qualità di espressione di arte e di civiltà” ……

 

A questa lacuna tutta nostrana, pone rimedio con la sua poderosa opera magistrale:" L'INVENZIONE E LA GIOIA Musica e Massoneria nell'età dei lumi" (1754 pagine) Alberto Basso.

L'opera è consultabile in questa stessa sezione:

L'INVENZIONE E LA GIOIA: Musica e Massoneria nell'età dei Lumi


Curioso è registrare che se si estende la ricerca ad altri paesi e con altre lingue, i risultati sono assai diversi. Dalle pagine di siti più o meno articolati, più o meno accattivanti nella grafica, appare un mondo che il massone italiano ignora completamente.
Uno di questi siti, spartano nella grafica, ma di grandi contenuti e certamente esaustivo è quello in lingua francese:

Chansons et Chansonniers Maçonniques

 

Abbiamo scritto a quel WebMaestro chiedendo l’autorizzazione per diffonderne i contenuti e per l’utilizzo delle musiche in formato Midi, cosa che il Fratello Jean-Pierre B. ha generosamente concesso. Un pensiero di coinvolta gratitudine è quindi doveroso, anche da parte di tutti i Fratelli.


Le pagine che seguono allora ne sono lo specchio? Certamente no! Noi ci siamo limitati soltanto a ripresentare, ai massoni italiani che non conoscono la lingua Francese, le canzoni e i Canzonieri in uso nelle Logge dei secoli XVIII e XIX, e per altro neanche in maniera integrale, considerato la vastità del pubblicato, una visita a quel sito è quindi indispensabile per la completezza delle informazioni, come è d’obbligo anche una vista alle pagine, curate sempre da Fratello Jean-Pierre B. che tratta degli autori.


Montesion, è convinta che con questo lavoro, viene a colmarsi una lacuna, quantomeno massonico-culturale, presente in Italia.

 

AVVERTENZA: Nella traduzione dei testi, si è badato soprattutto a non tradire l'originale, trascurandone la ritmicità; vogliano, con ciò, i Fratelli e i nostri Ospiti accettare il nostro lavoro con tollerante benevolenza per gli errori o le mancanze. Da dire, che la maggior parte, di queste canzoni non sono più in uso nelle Logge e sono assolutamente sconosciute alla quasi totalità dei massoni. Del resto la scarsa qualità letteraria o musicale non ne giustifica la riesumazione. Non è stata la qualità dei canti ad essere considerata in questo lavoro, ciò che c'è sembrato interessante, è stato quello di dare una testimonianza, la più completa possibile, della vita delle Logge attraverso le loro canzoni, permettendo di farsi un'opinione sull'evoluzione delle mentalità e degli usi di quei tempi; e accanto agli aspetti "festaioli", si noterà sviluppare l'espressione, talvolta ingenua, degli ideali massonici di Libertà, di Uguaglianza e di Fraternità così come l'uso del simbolismo.