( Il Libro dello Splendore )

 

"I passi dello Zohar che rivisitano il libro di Giobbe"

(A cura di Federico Pignatelli)

 

 

Paragrafo Primo (1)

1 - Zohar III 5a su 1:3 del testo di Giobbe.

 

Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente

 

Nel libro di Rabbi Hammenouna, il Vecchio, s’interpretano in questa maniera le parole del seguente versetto: e quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente. Era grande perché, come lui, anche la sua sposa temeva il Signore. La Scrittura dice anche: hwhy è grande quando è unito ad Élohïm. È questa la ragione per cui il cantico (Salmi 48:1) fu cantato il secondo giorno della creazione. Ma poiché hwhy si sarebbe un giorno separato da Élohïm, la parola buono non figura nella narrazione della creazione il secondo giorno, così come la Scrittura dice: non è buono che l'uomo sia solo (Gen. 2:18). Quando l’Uomo è solo, la parola buono non è utilizzata.

 

2 - Zohar II 34a su 1:4 su 1:5 e 1:10 del testo di Giobbe.

 

I suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascun nel suo giorno, e mandavano ad invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme

 

Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro

 

Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto gli appartiene?

 

Per Giobbe, la Scrittura dice: i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano ad invitare anche le loro sorelle per mangiare e bere insieme.

L'angelo accusatore requisì contro Giobbe durante tutti i giorni in cui i suoi figli fecero i banchetti; ma non potette attaccarsi a lui, così come è scritto: non sei tu stesso che lo hai coperto, e con lui, la sua casa e tutto ciò che è a lui intorno?

Giobbe offriva a Dio soltanto, e non dava la sua parte al Sitra Ah'arah, così come è scritto: e fa salire delle salite secondo il numero di tutti. Ma per quale motivo il Santo, benedetto il suo nome, punì Giobbe per non avere offerto la propria parte al demonio? Perché se Giobbe l'avesse fatto, lo avrebbe spinto dalla parte santa, ed avrebbe potuto, quindi, farlo elevare nel mondo in alto. Poiché non agì così, il Santo, baruk ha-shem, lo punì. Notate che questo avvenne perché Giobbe non volle avvicinare il Bene e il Male; inizialmente, era felice, in seguito divenne infelice, ed infine ritornò felice. Dio c'indica con ciò, che l'uomo deve esaminare il Bene, poi il Male, ed infine ritornare al Bene; è in questo principio che consiste il mistero della Fede. Considerate che Giobbe era uno dei servitori del Faraone; è per tale motivo che la Scrittura dice: quelli dei servitori del Faraone che temerono la parola del Signore... (Esodo 9:20). Notate inoltre che il Santo, baruk ha-shem, non desiderava spostare Giobbe dal paese in cui proteggeva il Faraone; fu soltanto dopo la colpa di Giobbe che Dio si vendicò del Faraone.

 

 

3 - Zohar II 32b-33a su 1:6 del testo di Giobbe.

 

… i figli di Élohïm andarono a presentarsi davanti a hwhy e anche Satana andò in mezzo a loro

 

Rabbi Eléazar aprì una delle sue lezioni nel modo seguente. È scritto: un giorno, i figli di Élohïm si presentarono davanti a hwhy e anche Satana si presentò con loro. Le parole: un giorno, sottintendono il primo giorno dell’anno, durante il quale il Santo, baruk ha-shem, giudica il mondo. Anche nel seguente versetto: il giorno arrivò, ed Eliseo venne là (4 Re 4:11), la Scrittura sottintende la festa del primo giorno dell’anno. I figli di Élohïm, lasciano intendere gli angeli superiori che servono da messaggeri in questo mondo per esaminare le opere degli uomini. La Scrittura aggiunge: ... si presentarono dinanzi a hwhy (hwhy la), così come è scritto: ho visto il Signore seduto sul suo trono, e tutto l’esercito del cielo intorno a lui a destra e a sinistra (III Re 12:19). Si può rilevare anche in questa espressione hwhy la, il grande amore che il Santo, baruk ha-shem, porta per Israele. Questi angeli percorrono il mondo durante tutto l’anno per conoscere le azioni degli uomini; e, quando arriva il giorno del giudizio, si costituiscono loro accusatori. Ora, notate che, di tutti i popoli del mondo, Israele è il solo le cui opere sono giudicate, questo perché gli israeliti sono i figli del Santo, baruk ha-shem. E quando le loro azioni non sono trovate come dovrebbero essere, gli angeli messaggeri che, in simile ipotesi, già si costituiscono avversari di Israele, diventano, se c'è permesso esprimerci in questa maniera, anche gli avversari di Dio stesso, giacché quando Israele commette delle cattive azioni, indebolisce (ci si consenti l’espressione) la forza del Santo, sia Egli benedetto. Quando, al contrario, concreta delle buone azioni, fornisce forza e potere al Santo, baruk ha-shem; ecco perché la Scrittura dice: da’ forza a Élohïm (Salmi 48:35). In quale maniera dà forza ha Élohïm? Compiendo delle buone opere. In conseguenza di ciò, in questo primo giorno dell’anno di cui parla la Scrittura, gli angeli accusatori, sorgendo contro l’Israele si levano anche contro Dio; ecco perché la Scrittura dice hwhy la. La Scrittura aggiunge: ma anche Satana venne con loro. Con la parola, anche, La Scrittura ci vuol ricordare che pure altri angeli si presentarono per accusare Israele, [33a] e a questi venne ad unirsi Satana stesso che è il più grande accusatore di tutti.

 

4 - Zohar III 219a su 1:8 del testo di Giobbe.

 

Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra

 

… mentre parlavano, un giovane uomo giunse e disse: la generazione di Giobbe era colpevole, e Satana venne per accusarla. Allora il Santo, baruk ha-shem, gli disse: hai posto attenzione sul mio servo Giobbe? Non c’è sulla terra uomo eguale. Fu per salvare tutta la generazione che il Santo, sia Egli benedetto, gli oppose Giobbe. Questo è paragonabile ad un pastore che vede un lupo gettarsi sul proprio gregge; lancia, allora, contro di lui un caprone, il più forte dell'armento e mentre questo lottata gli altri sono salvati. Il Santo, baruk ha-shem, fa così per ogni generazione; mette un giusto alle prese con Satana. Rabbi Shimon disse: Felice il destino del giusto che soffre per la sua generazione! Sarà il loro capo; e Mosé è stato giudicato degno di diventare il Pastore di Israele soltanto perché soffrì per lui. Sarà anche il loro Pastore nel mondo futuro; perché lo ha salvato con la Legge e con le buone azioni. Per quale motivo fu il suo braccio destro ad essere colpito per primo? Perché avvenne come procedono i medici per il salasso, la parte sinistra è troppo vicina al cuore. Ma se il primo salasso è insufficiente, se ne pratica un secondo sul braccio sinistro.

 

5 - Zohar II 33a su 1:7 su 1:8 e 1:9 del testo di Giobbe.

 

Il Signore chiese a Satana: da dove vieni? Satana rispose da un giro sulla terra che ho percorso

 

… hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra…

 

Satana rispose al Signore e disse: forse che Giobbe teme Dio per nulla?

 

Il Santo, baruk ha-shem, avendo visto che tutti gli angeli messaggeri si preparavano a presentare delle accuse, disse senza indugio a Satana: da dove vieni?. È da supporre che il Santo, sia Egli benedetto, non sapesse di dove veniva Satana? No, Esso, con questa domanda, disponeva che Satana parlasse dell’argomento che Lui si proponeva. La Scrittura dice: il Signore chiese a Satana: da dove vieni? E Satana gli rispose: ho fatto il giro della terra e la ho percorsa interamente. Inferiamo da queste parole che la direzione della terra è affidata a dei capi celesti, eccettuata quella della Terra santa. Appena Satana disse: di percorrere la terra, il Santo sia Egli benedetto, comprese che voleva presentare accuse contro l’Israele; ecco perché la Scrittura aggiunge immediatamente dopo: hai posto attenzione sul mio servitore Giobbe? No, non c’è su terra uomo simile a lui? Era il momento di dare la sua parte a Satana per occuparlo e di allontanare, così, il suo pensiero da Israele, come è stato già detto. Questo caso è simile a quello di un pastore che vuole fare passare un fiume al suo gregge, ecc. Satana si gettò immediatamente sulla sua vittima e dimenticò di presentare accuse contro Israele. La Scrittura aggiunge: Satana rispose a hwhy: è disinteressatamente che Giobbe teme Élohïm?. É strano, sosteneva Satana, che un servitore temi il proprio padrone che esaudisce ogni suo desidero! Privalo della tua provvidenza, e vedrai, allora, se realmente egli ti teme. Considerate che, quando Israele è in afflizione, si libera delle accuse di Satana gettandogli la sua parte. Di là viene il sacrificio del caprone che si deve offrire il primo giorno di ogni mese, come anche il giorno del grande perdono; Satana occupato, così, con la sua parte dimentica di accusare Israele. Nel caso di Giobbe, fu necessario accordare a Satana una vittima generata da Abramo, così come è scritto: In seguito, Abramo fu informato che suo fratello Nachor aveva avuto dalla moglie Milca parecchi figli. Uz, il primogenito... (Genesi 22:20). Considerate, inoltre, che nel momento in cui Satana dice a Dio: Di percorrere terra, in realtà si proponeva di presentare accuse contro Israele, e ciò a causa dell’errore commesso da Abramo che non colpì Isacco dopo che questo fu legato sull’altare. Abramo, infatti, non aveva il diritto di sostituire un sacrificio, già posto sull’altare, con un altro, così come è scritto: Ed il sacrificio non potrà essere sostituito… (Levitico 27:10). Ora, Isacco era già stato posto sull’altare e tuttavia Abramo lo sostituì con un montone, senza avere prima colpito suo figlio. Come contro Abramo, Satana presentò, per parecchie generazioni, accuse anche contro Giuseppe. In tutte le sue requisitorie, Satana si basava sempre sulla giustizia. Anche nel momento in cui Isacco fu sostituito con un altro sacrificio, il Santo, baruk ha-shem, si incaricò di procurare a Satana una vittima generata della razza di Abramo, così come è scritto: Nachor aveva avuto da sua moglie Milca parecchi figli. Uz, il primogenito… (Genesi 22:20). Per allontanare Satana da tutti i discendenti di Abramo, Dio gli offrì una vittima generata dalla stessa razza. In ogni modo, tutto ciò che Dio fa è fondato sulla giustizia e l’equità; Giobbe giudice, fu giudicato. Egli, infatti, era uno del consiglieri intimi del Faraone; e quando questi prese la decisione di uccidere gli Israeliti, lo dissuase dicendogli: spogliali del loro denaro ed opprimili con lavori faticosi, ma non ucciderli.

 

6 - Zohar I 224a-b su 1:21 del testo di Giobbe.

 

Nudo uscii dal seno di mia madre e nudo vi ritornerò

 

Un mistero della tradizione spiega così le parole della Scrittura: Ed essi sapevano che erano nudi (Genesi 3:7). Questo vuole dire: sapevano davvero che mancava loro quell’abito prezioso costituito di giorni senza peccato; ed altrove è scritto: I tuoi occhi mi hanno visto quando ero ancora informe; e tutti sono scritti nel tuo libro; i giorni sono tutti creati, e non ne resta uno solo (Salmi 134:16); a Adamo, infatti, non gli restava un solo giorno; e non aveva, neanche, abiti per coprirsi. Quando fece penitenza, il Santo, sia Egli benedetto, lo ricevette e lo rivestì di altri abiti, ma non più di quelli formati dai giorni, così come è scritto: Il Signore Dio fece a Adamo e alla sua donna degli abiti di pelli con cui li rivestì (Genesi 3:21). Considerate che la Scrittura dice di Abramo, perché era degno: È venuto coi giorni (ba bayamim) (Genesi 14:1). Anche, lasciando questo mondo, trovò in alto tutti i giorni, così che nessuno degli abiti preziosi che essi formano gli mancava. Di Giobbe, siccome non gli restava più nessuno abito per rivestirsi, la Scrittura dice: Nudo sono uscito del ventre di mia madre, e nudo vi tornerò. Felice il destino dei Tsaddîqîm (Giusti) che ben colmano tutti i giorni. Lasciando questo mondo, vi si uniscono insieme e formano [224 b] quelle vesti preziose di cui sono rivestiti tramite le quali gioiscono delle delizie del mondo futuro ed a risuscitare nel giorno della risurrezione; perché tutti quelli le cui anime sono rivestite dalle vesti formate dai giorni risusciterà, così come è scritto: Ed essi si rizzeranno in piedi come delle vesti. Sventura ai peccatori di questo mondo cui mancheranno, nel mondo futuro, i giorni durante quali hanno violato la Legge, dato che non troveranno di cosa vestirsi.

 

7 - Zohar II 32b su 2:3 e 2:5 del testo di Giobbe.

 

… hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra…

 

… stendi la tua mano e toccalo nell’osso e nella carne…

 

 

… ed altrove è scritto: Il Signore ti preserva da ogni male (Salmi 121:7). Emerge da questi versetti, che il Santo, baruk ha-shem, vede tutte le opere che l’uomo compie in questo mondo, sia le buone come le cattive, così come è scritto: Può l’uomo nascondersi davanti a me, così che io non lo veda, dice il Signore (Geremia 23:24). Rabbi Yehouda gli rispose: è come dici; ma, considera che la Scrittura dice anche: Stendi la tua mano, colpisci le sue ossa e la sua carne..., e qualche riga sopra è anche scritto: Tu mi inciti contro di lui. Queste parole ci dimostrano che Satana ha la facoltà di accusare anche gli uomini che non meritano di cadere nelle sue mani. A proposito del motivo per cui il Santo, sia Egli benedetto, concede un tale consenso a Satana, è un mistero; e l’uomo è incapace di approfondire i misteri delle leggi divine. Non è concesso a semplici uomini di applicarsi a penetrare le ragioni delle leggi divine ed i misteri della Legge, questo è riservato ai giusti, amici della verità che conoscono i misteri e che camminano nella via della Saggezza.

 

8 - Zohar II 33a su 2:5 e 2:6 del testo di Giobbe.

 

… hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra…

 

… eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita

 

Per allontanare Satana da tutti i discendenti di Abramo, Dio gli offrì una vittima generata della stessa razza. Tuttavia, tutto ciò che Dio esegue è basato sulla giustizia e l’equità; e poiché Giobbe era giudice, fu giudicato. Esso, infatti, era uno dei consiglieri intimi del Faraone; e quando il Faraone prese la decisione di uccidere gli israeliti, Giobbe lo dissuase dicendogli: spogliali del loro denaro ed opprimili con lavori faticosi, ma non ucciderli. Allora il Santo, baruk ha-shem, gli disse: giuro per la tua vita che ti capiterà la stessa cosa che hai consigliato al Faraone, così come è scritto: ... stendi la tua mano, colpisci le sue ossa e la sua carne.... È stato, quindi, giudicato come aveva giudicato gli altri. Sebbene in ogni altra occasione Giobbe temette il Signore, aveva, in ogni modo, peccato contro Dio dando questo cattivo consiglio al Faraone. Notate che la Scrittura aggiunge: ...ma risparmia il suo Néfesh. Dio autorizzò, così, Satana a esercitare il suo potere soltanto sulla carne di Giobbe, a causa del mistero rinchiuso nelle seguenti parole: La fine di ogni carne è venuta dinanzi a me, così come è già stato spiegato.La Scrittura dice: La fine di ogni carne... , e non, la fine di ogni vita... . Questo perché la Fine emana dal lato delle tenebre, così come è scritto: Ha messo un termine alle tenebre... (Genesi 6:13). Esiste, però, un’altra Fine che emana dal lato destro, e che la Scrittura indica col nome di Fine del lato destro. Questo è perché Dio autorizzò la Fine del lato sinistro, che emana delle tenebre, ad attaccarsi soltanto alle ossa e alla carne di Giobbe, ma non alla sua vita.

 

9 - Zohar III 43a su 3:3 del testo di Giobbe.

 

Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: è stato concepito un uomo

 

Considerate che nel momento in cui l’uomo si santifica per unirsi coniugalmente alla sua sposa, un spirito sacro desta un altro spirito santo costituito di parti maschili e femminili; il Santo, sia Egli benedetto, fa un segno ad un messaggero celeste preposto alla gravidanza a cui consegna questo ultimo spirito indicandogli il luogo in cui deve essere depositato, così come è scritto: e la notte dice: Un maschio è concepito. La Notte dice a questo capo celeste sopra ricordato: un uomo è concepito da un tale. Il Santo, baruk ha-shem, impartisce allo spirito destinato a scendere quaggiù dei consigli e delle esortazioni, così come è stato detto. Lo spirito scende accompagnato da un’immagine, che in ogni caso già era con lui, in alto, al momento della concezione, ed è proprio con questa stessa immagine che lo spirito scende in questo mondo. Fino a quando questa immagine si tiene vicino all’uomo, questo può rimanere sulla terra. Ecco il motivo per cui il re Salomone esorta gli uomini dicendo: ...fin quando il giorno si alza e le ombre spariscono (Cantico 2:17). Esso parla di due ombre.

 

9a - Zohar III 43b su 3:3 del testo di Giobbe.

 

È a causa della luce della luna che la parola Meoroth è scritta in modo incompleto (in Genesi 1:16, Dio dice: che ci siano delle luci nel firmamento del cielo per dividere il giorno e la notte; che servano da segni, tanto per le feste che per i giorni e gli anni). La sua luce, infatti, oltre che origine di una malattia infantile, è anche inferiore a tutte le altre e talvolta è anche oscurata e non riceve più il suo nutrimento dal sole. La Scrittura aggiunge: ... nel firmamento del cielo. È il firmamento che contiene tutte le luci. Rabbi Isaac, al contrario, sostenne: questo è il firmamento inferiore che non ha nessuna luce per se stesso; lo chiamiamo Malkouth, cielo, terra di Israele e terra di vita. Enunciando, nel firmamento del cielo, la Scrittura intende il firmamento che si indica col nome di cielo. É per queste ragioni che il parola Meoroth è scritta senza la lettera vav. Per quale motivo questa lettera piuttosto che un’altra? Perché, senza la vav che è il simbolo dello Spirito Santo, è la morte che regna nel mondo. Con le parole iehi meoroth (che le luci siano fatte) scritte in modo incompleto, la Scrittura fa allusione alla femmina dei demoni chiamata Lilith (2) che ha ricevuto l’autorizzazione di risiedere nel mondo. È ugualmente a lei che fanno allusione le parole della Scrittura: Piccoli e grandi sono là, ed il servitore è libero dal suo padrone, ed altrove: Il Signore farà vedere la sua magnificenza in questo luogo… i vascelli a remi non vi passeranno e la grande galera non l’attraverserà (Isaia 33:21). Ecco perché la Scrittura aggiunge: Il luogo in cui Lilith si ritira è anche il luogo in cui riposa (Isaia 34:14). Rabbi Eléazar aggiunse: Il parola Meoroth (luci) è scritto in modo incompleto perché le luci di cui godiamo quaggiù, sono soltanto il riflesso delle luci superiori, assomigliano alla luminosità di una candela riflessa da una latta.

 

10 - Zohar I 179b su 3:26 del testo di Giobbe.

 

Non ho pace, non ho requie, non ho riposo e viene il tormento!

 

Rabbi Shimon iniziò a parlare nel seguente modo: È scritto: Non ho pace, non ho requie, non ho riposo: il tormento viene. Considerate quanto numerose sono, in questo mondo, le pene dei giusti; sono prostrati da mali su mali, da sofferenze su sofferenze, per diventare degni del mondo superiore. Quanto ha sofferto Giacobbe! Il versetto citato si applica proprio a lui: non ho requie, nella casa di Lebano da cui non potei dividermi di buon grado. La parola: pace, indica il dolore che Giacobbe provò quando si vide perseguitato da Esaù ed il suo angelo tutelare. Il passo: non ho riposo, indica la pena che Giacobbe provò all’epoca della seduzione di Dina. La frase: e viene il tormento, indica il dolore che Giacobbe provò in seguito alla vendita di Giuseppe ad opera dei suoi fratelli, dolore tanto più grande in quanto Giacobbe amava più di tutti gli altri questo figlio, giacché era l’immagine del mistero dell’Alleanza. Ma, dopo tante sofferenze patite, Dio ricompensò Giacobbe con l’oggetto stesso causa del suo dolore...

 


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